La Locomotiva di Francesco Guccini
Sul treno chiedo conferma al personale degli orari. Gli orari sono giusti e mi dicono che ce la dovrei fare a prendere la coincidenza anche se, dato che questo treno deve fare alcune fermate in più, al momento ha circa cinque minuti di ritardo. Mi preparo, arrivando a Piacenza, a scattare nel sottopassaggio per il cambio di binario. Tutto bene, trovo il treno per Torino, mi sistemo in uno scompartimento e vedendo fuori dalla porta aperta due dipendenti delle ferrovie vado a chiedere anche a loro conferma del fatto di poter fare il biglietto a bordo. Mi rispondono che per fare il biglietto a bordo su questo treno c'è un sovra-prezzo di cinquanta euro (da notare che un biglietto da Piacenza a Torino costa circa 13 euro). Ed uno dei ferrovieri in modo sgarbato mi apostrofa: "Perché non le hanno fatto il biglietto sino a Torino da dove è partita? Ma da Castelfranco a Piacenza come ha viaggiato? Senza biglietto?" al che io rispondo che il biglietto ce l'ho e gliel'ho mostrato. E lui: "Ma questo è un biglietto di quelli che si comprano anche in tabaccheria, dovevano farle un biglietto fino a Torino, se quella è una stazione delle FFSS".
Quindi ormai non avrei fatto in tempo a fare il biglietto in biglietteria, data l'imminente partenza del treno, ed ovviamente non volevo pagare 50 euro in più. Mi sono risolta di prendere il treno successivo e non volendo prendere un treno per cui avrei dovuto fare un altro cambio a Milano ho aspettato quello delle 11.17 che sarebbe giunto direttamente a Torino alle 13.40. Così mi sono passata due ore alla stazione di Piacenza.
Paolo al mio ritorno mi ha chiesto se almeno mi ero portata qualcosa da leggere ma io ho invece passato il tempo ad osservare le persone ed a scrivere parte di questo resoconto. Finalmente giunta a Torino ho preso un taxi che mi ha accompagnato al cimitero monumentale dove si è svolta la breve cerimonia di commiato. Lì ho incontrato, con molto piacere, due persone che non vedevo da tempo: Wanda, una arzilla signora di 88 anni, che si è definita "forse l'unica amica" della zia e Michel, il figlioccio francese della zia Itala.
Il commiato si è svolto in un'oretta circa, compreso il mio ritorno in stazione, dove ho trovato un treno che partiva di lì a poco e che stavolta senza problemi di biglietti e di attese mi ha portato direttamente a Castelfranco, con soli cinque euro di sovra-prezzo per aver fatto il biglietto in treno. Il viaggio è durato in totale quasi 14 ore... comprese le soste... c'è sempre qualcosa da imparare in viaggio. Soprattutto a non avere fretta ed a prendere le cose come vengono senza aspettarsi efficienza e disponibilità.... Sapendo che con la istituzione di Frecce ed il "riassetto" dei trasporti pubblici non sai mai quanto ti costerà il viaggio, quando arrivi e quali sono i convogli da prendere (visto che il servizio informazioni telefonico delle FFSS è stato sostituito dai call center a pagamento).
Caterina Regazzi
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