Venu e Upahar Anand alla Bifolca di Vignola il 4 luglio 2020
La celebrazione del Guru Purnima è una ricorrenza che sta entrando ormai nella routine della mia vita. Celebrando il mio Sé, spero di riuscire ad approfondirne sempre più il suo riconoscimento, lasciando da parte le maschere e gli orpelli che ancora uso indossare. Certo, non è facile per me. Vivere in questa società che mi è congeniale fino a un certo punto, fa sì che, ogni mattina, dopo il risveglio e prima di uscire di casa, debba indossare la mia maschera migliore per l'occasione per essere in grado di affrontare la giornata.
Il lockdown e quel primo mese di assoluta o quasi solitudine è stato per me un bellissimo periodo. Non avevo bisogno di fare tutte queste fatiche. Vivevo a contatto con me stessa, i miei gatti, le mie piante, il sole, la luna, la Terra, l'aria. E mi bastava. Ma quello stato di "ananda" (beatitudine") so che si può raggiungere anche vivendo in questo mondo e sono fiduciosa che prima poi arriverà. Mi esercito tutti i giorni in questo, un po' al lavoro, un po' con Paolo, un po' con Viola, un po' con gli amici.
Il 4 luglio 2020 è stata una bella occasione per stare con il proprio Sé, con se stessi in mezzo agli altri. Il discorso di Paolo è stato molto significativo ed evocativo e le note dei canti di Upa e Venu ci hanno aiutato a scendere nel profondo. Non eravamo in molti ma tutti molto sintonizzati sulle stesse frequenze e pieni di amore e gioia.
Ringrazio Paolo per aver voluto fortemente questo evento, Upa e Venu per essersi sobbarcati il viaggio di andata e ritorno in treno e la dormita nella nostra fredda t(c)averna, tutti gli amici che hanno voluto onorare la giornata e il Guru con la loro presenza, in primis Maria che ci ha ospitati nel suo bel campo sotto al gelso.
A Dio piacendo, ci rivediamo l'anno prossimo (ma anche prima!)
Caterina Regazzi
Album fotografico di Caterina Regazzi e Paola Turrini:
https://www.facebook.com/
Video fotografico di Paola Turrini: https://www.facebook.com/paola.turrini.3/videos/3163240820378967/
Altri interventi:
"È stata una bellissima
serata, all’insegna della musica indiana, quella tenuta il 4
luglio all’Azienda Agricola La Bifolca di Vignola, in occasione
del Guru Purmina, la tradizionale festa indiana che si celebra il
giorno della luna piena di luglio, per rendere omaggio a tutti i
“maestri” e alle persone speciali che si incontrano nella propria
vita. L'azienda di Maria Miani ha ospitato nel suo giardino il
musicista anglo-indiano Upahar Anand, il quale, accompagnato da sua
moglie Venu, ha intonato mantra e poesie della tradizione Advaita
Vedanta e di altre scuole, rendendo onore anche a Ramana Maharshi,
grande mistico indiano del XX secolo. All’incontro era inoltre
presente Paolo D’Arpini, autore del libro “Compagni di Viaggio. La
ricerca spirituale laica inizia e finisce nel sé" (Edizioni OM
di Bologna), che ha sottolineato che “vero maestro è colui che
ti porta ad essere il tuo stesso stesso maestro”, ovvero il Sé.
Namaste Upahar Anand, Venu e Paolo e arrivederci per il Guru Purmina
dell’anno prossimo!” (Roberta)
"Il 4 luglio a Vignola,
dopo tanto tempo, esserci ritrovati con Upahar a festeggiare il Guru
Purnima è stato veramente un momento molto intenso e sentito. Grazie
a Caterina, Paola e Paolo che hanno organizzato e grazia a Maria che
ci ha ospitati (Laura)
“Anche per me rivedervi
e avere avuto l’opportunità di festeggiare il Guru Purmina insieme
a voi è stato meraviglioso. Si è creata fin da subito un’atmosfera
magica, peccato essere andata via troppo presto. Grazie a Caterina,
Paolo, capace di incantare con le proprie parole, come Upahar con il
suo flauto indiano, grazie a Fede, a Laura e Angelo e a tutti i
partecipanti (compresi gli animali). Un grande abbraccio di luce avvolga tutti noi...”
(Stefania)
Mio commentino: “Cantare all'aperto, in un pomeriggio solatio assieme ai nostri fratelli spirituali è stato motivo di grande gioia... Mi ha fatto molto piacere che anche gli animali fossero presenti: galline, pulcini, un paio di cani, gatti, un pony, zanzare, formiche, vermi.. e tanta altra vita! Il prasad finale era ottimo!” (Paolo D'Arpini)
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