Presentazione



In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

sabato 27 giugno 2020

La decrescita è felice... ovvero: "chi si accontenta gode"... - Un raccontino simbolico



Pin su illustration

Su un piccolo pianeta blu sperduto tra miliardi di galassie, vivevano 205 ragazzini sparsi in tutto il globo. Ciascuno di loro possedeva un pezzetto di terra, più o meno grande, con qualcosa dentro.

C’era Bill, che nel suo pezzetto di terra possedeva due fontane con tanta acqua fresca e tre mucche, poi Vladimir, che aveva tanti alberi e molta legna, poi Cheng che coltivava il riso, e c’era anche una frizzante ragazzina bionda: Elisabeth che possedeva un bel giardino pieno di stupendi fiori. Naturalmente anche tutti gli altri nel proprio pezzetto possedevano qualcosa di utile, poiché davvero nessuno era dispensato dai preziosi doni offerti dal generoso pianeta.

Capitava spesso che si incontrassero per giocare, ma il più delle volte litigavano tra di loro e si prendevano a sassate, così, come sempre accade, si erano formate due bande, la cui aggregazione seguiva per lo più la vicinanza territoriale: un raggruppamento si trovava ad Ovest ed un altro ad Est. Erano stati nominati anche dei capi banda. La banda dell’Ovest era rappresentata da Bill, aiutato da Elisabeth mentre quella dell’Est aveva nominato Vladimir con l’aiuto di Cheng.

Un giorno Bill si accorse che l’acqua delle sue fontane stava per finire e che le sue tre mucche sarebbero morte di sete se non avesse trovato un’altra fonte. Così, decise di fare un giretto nei terreni dei suoi amici occidentali, per vedere com’era la situazione. C’era molta acqua in quei terreni, così pensò di trovare il modo di prendersela.

Anche Elisabeth, che ogni giorno innaffiava il suo grandissimo giardino, si era accorta che stava per terminare la sua acqua, con la conseguenza che i suoi stupendi fiori sarebbero inesorabilmente seccati. Doveva trovarne dell’altra! Così anche lei fece il giro degli altri terreni e constatò che ce n’era in abbondanza, bastava semplicemente trovare il modo di prendersela.

Gli altri ragazzini appartenenti alla banda dell’Ovest invece, usavano l’acqua per la loro sopravvivenza e di certo non erano intenzionati a farsela portar via! Ciò nonostante, sia Bill che Elisabeth non volevano sentir ragione. Volevano prendersi l’acqua da usare per le mucche e per il giardino e non c’era modo di farli desistere.

Così, vedendo che gli altri non erano affatto d’accordo, il capo banda e la sua amica si misero d’accordo per disturbarli con la fionda, nel tentativo di costringerli a cedere. Dopo molti giorni di attacchi, qualcuno iniziò a stancarsi e ad accettare quanto gli veniva chiesto. Così Ciro, Apollon, Carlos, Bérnard ed altri ancora, accettarono di offrire la propria acqua da usare per le mucche di Bill e per il giardino di Elisabeth, che in tal modo smisero di disturbarli con la fionda.

L’acqua però presto cominciò a scarseggiare anche per loro ed il problema si ripresentò, questa volta per tutti. Bill, contrariato per non poter avere quanto gli occorreva, decise allora di rivolgersi ai nemici della banda dell’Est, i quali ovviamente non accettarono le sue richieste, anche perché le scorte di acqua che possedevano venivano utilizzate per la loro sopravvivenza.

Così Bill e la sua banda decisero di disturbarli con la fionda fino a quando non avessero accettato di cedere la loro acqua. I ragazzini dell’Est però, si difesero attaccando anche loro con le fionde e alla fine tutti quanti si misero fuori combattimento e non risolsero il problema.

Passò di lì una graziosa bambina la quale, vedendo tutti quei ragazzini pieni di lividi e di cerotti per la lotta con le fionde che avevano fatto, iniziò a ridere moltissimo! E più rideva e più le due bande non ne comprendevano il motivo. Allora Vladimir si alzò da terra e si avvicinò alla bimba per chiederle:
  • perché ridi tanto!...”
  • perché siete degli sciocchi!!!” – rispose.
  • come degli sciocchi… non capisco!” – disse Bill.
  • certo che lo siete!... guardatevi… non avete cervello!” – rispose.
  • che cosa dovremmo fare, allora?...ognuno di noi ha bisogno di ciò che possiede l’altro… come faremo a gestire le poche risorse che ancora ci offre questo piccolo pianeta?” - continuò Bill arrabbiato, mentre si alzava da terra pieno di lividi.
  • è molto semplice…. Ciascuno di voi dovrà rinunciare a qualcosa… vediamo.. tu a cosa potresti rinunciare?...” disse la piccola
  • “…ma … non so…. forse alle mie mucche” rispose Bill un po’ imbarazzato.
  • e tu?... “ proseguì la ragazzina rivolgendosi a Elisabeth.
  • “…. Beh, forse potrei rinunciare al mio bel giardino…” rispose un po’ goffamente la bimba.
  • “…bravi! Avete finalmente compreso!” disse la piccola, battendo le mani per la gioia.
  • ciascuno di voi dovrà rinunciare a qualcosa ed accontentarsi di molto meno rispetto a quanto aveva prima… e quel poco che ancora troviamo su questo piccolo pianeta blu dovrà servire a garantire a tutti la sopravvivenza….” proseguì.
  • “…perché la vita umana è la cosa più preziosa del mondo e deve essere messa al primo posto”.

Tutti i ragazzini si guardarono negli occhi e poi scoppiarono a ridere fragorosamente mentre si abbracciavano in un clima festoso e gioioso. Avevano finalmente trovato la soluzione ai loro problemi.


Lidia

C'era una volta una ragazza

Nessun commento:

Posta un commento