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giovedì 31 agosto 2017

In memoria di Nanni Svampa, il gufo... - di Gianni Donaudi



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Nanni Svampa aveva fondato, attorno alla metà degli anni '60 (insieme a Lino Patruno e ad altri 2 amici), il gruppo cabarettistico de "I GUFI". Ma non di un cabarettismo  fine a se stesso. Nei testi recitati si inseriva sempre  un'allusione politica e sociale, contro l'imperialismo $.U.A., contro i gruppi di potere che allora dominavano la nostra penisola, e qualche satira alla burocrazia vaticana (e non tanto alla religione in sé).

La metropoli meneghina aveva in quel periodo un grosso fermento in fatto di canzone d' autore, come lo aveva avuto Genova con la sua  Scuola  qualche anno prima( DE ANDRé, PAOLI, BINDI, TENCO e LAUZI, ben prima di FOSSATI) .

Basti ricordare STRELLHER, DARIO FO, ENZO JANNACI, GIORGIO GABER e altri.

La differenza con Genova stava forse nel fatto che se, nel capoluogo ligure i cantautori esprimevano disagi amorosi, sociali ed esistenziali in genere, ma pur senza arrivare al " politico" , con i milanesi si arriva a quello, anche se Svampa resterà sempre il " meno politicizzato" pur con le sue preferenze per il P.S.I. , dove si candiderà verso la fine degli anni ' 80( gli anni di quella  Milano che sembrava aver superato lo stesso " b o o m " economico di 20 anni prima, quando persino L' Espresso e Repubblica accantonando le tradizionali  critiche al partito di BETTINO CRAXI, sembravano "possibilisti" circa la giunta comunale di PAOLO PILLITTERI (cognato del Capo del Governo), che "amministrava bene").

NANNI SVAMPA restò attaccato al suo mondo di birbanti, di mascalzoni, di ladruncoli, di piccoli " protettori" , che nel bel mondo meneghino non-contavano,  e mise in opera un ' operazione già compiuta da DE ANDRE' a Genova con le " città vecchie" , le " vie del campo" , etc. traducendo diversi testi del lenguedociano GEORGES BRASSENS( cosa che con meno successo tenterà di fare anche GIPO FARASSINO a Torino ), dove i protagonisti sono appunto le categorie piu' sopra indicate . Ma Brassens/Svampa non risparmiano neppure la gente- bene, i puritani benpensanti piccoli, medi e alto-borghesi o nobili imborghesiti e, nel caso di Nanni neppure di quella Milano-bene che si dice " progressista" e che gioca a fare la " rivoluzionaria" . 

NANNI SVAMPA era, per sua stessa ammissione, vivacemente anticlericale (come può esserlo un socialista, un libertario, prima ancora che un "marxista"), eppure  molti suoi testi facevano trasparire, almeno da un punto di vista "filosofico" un profondo senso cristiano, e  umano, senza per questo arrivare all'autocommiserazione e ai piagnisdei vittimistici di un FRANCO TRINCALE .

Sarà per i testi in milanese, ma NANNI SVAMPA sembrava avere anche un senso " localistico" della cultura ( come d' altronde lo aveva avuto FARASSINO in Piemonte, già quando era ancora iscritto al P.C.I. ) , ed è forse per questo che le traduzioni meneghine di Brassens piacevano anche a RADIO PADANIA , che ne trasmetteva spesso le canzoni (come, nonostante lo schieramento RP, trasmetteva  spesso le canzoni "padane" di GABER, IANNACI, MINA, MILVA e... persino le canzoni delle Mondine vercellesi, cantate da ANNA IDENTICI)

Ricordo che acquistai i 2 " l o n g    p l a y " di SVAMPA in una liquidazione a 1000 £. ciascuno. Altri tempi.

Ciao NANNI, tirrem inanz e chi non ci ama...car vaghe a dar via 'e ciapp!

Gianni Donaudi

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