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giovedì 18 agosto 2016

Riflessioni bioregionali sulla spiaggia libera di Porto Recanati...



I giorni passano veloci, le previsioni meteo sono di tempo incerto ed io non ho ancora incamerato la mia dose annuale di sole e vitamina D e così stamattina io e Paolo abbiamo guardato un po' fuori dalla finestra e lui mi ha detto: "Decidi tu".

Lo so, andare al mare per lui è un mezzo sacrificio, mentre da ragazzo stava ore ed ore al sole, al lago, al mare, nei campi, al fiume, ora non lo sopporta proprio. Poi ad andare al mare si "perde" una mattinata e si resta indietro col Giornaletto di Saul, si scombina la giornata. 

Però fatti due conti e considerato che la prossima settimana, che per me non sarà nemmeno intera qui, avremo tanti impegni, ho pensato che era meglio approfittare di questa giornata anche se un po' nuvolosa. Inoltre avevo sentito parlare da più persone (Barbara, Maria Dalia) della spiaggia di Porto Potenza, che invece dei sassolini come a Porto Recanati, avrebbe la sabbia ed è sempre abbastanza vicina, così siamo partiti con "spirito da esploratori". 

Evidentemente quello spirito però non è stato sufficiente, dopo pochi chilometri, un paio di soste per chiedere e cercare e siamo ritornati alla nostra vecchia, cara, spiaggia libera di Porto Recanati. Oggi era ancora più "libera" del giorno di ferragosto, meno bagnanti, meno cani e quei pochi molto tranquilli. Un paio d'ore piacevoli, non era affatto caldo e sono persino stata un pochino al sole con le gambe. 


A Treia avevo preso in fretta prima di uscire di casa un libriccino della Rete Bioregionale Italiana, sulle mappe bioregionali, edito da AAM  Terranuova, alla cui redazione aveva partecipato anche Paolo con la mappa della Tuscia e tanti articoli e articoletti, la maggior parte dei quali erano di Giuseppe Moretti, Stefano Panzarasa e Jacqueline Fassero. Eh, altri tempi... di collaborazione ed unione.... ma ormai passati... chissà se torneranno, magari in altri modi, forme di collaborazione?

Del resto ho appena finito di leggere il libro di Kirkpatrick Sale "Le Regioni della Natura", sull'ipotesi del bioregionalismo e l'ho trovato veramente chiaro, leggibile, comprensibile e pieno di osservazioni e proposte condivisibili. 

Un americano, che racconta prevalentemente la situazione del bioregionalismo come si potrebbe applicare e come si vive là, dai gruppi che se ne occupano. Sembrerebbe facile metterlo in pratica anche qui in Italia, in Emilia, nelle Marche, ecc. Ma come si fa se è tanto difficile andare d'accordo anche con persone che seguono lo stesso percorso?

Caterina Regazzi - 18 agosto 2016



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