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mercoledì 10 agosto 2016

Economia del possibile - Uscire dalla crisi si può...?




Le opinioni del prof. Guido Tabellini, professore di economia all’Università Bocconi di Milano  ed ex  Rettore dell’Università medesima,  del  dr.  Antonino Galloni, ex Direttore generale al Ministero del Lavoro,  membro effettivo del collegio dei Sindaci dell’INPS e dell’INAIL e del dr. Marco Saba, collega di Galloni nel Centro Studi Monetari.
Afferma Guido Tabellini  in una intervista rilasciata nell’ ottobre 2005:  “…Il patrimonio e le riserve della Banca d’Italia sono il frutto del signoraggio pagato nel corso degli anni dai cittadini italiani e riscosso dalle autorità monetarie con la creazione di moneta. Appartengono alla collettività, non sono di proprietà delle banche….”
E nel   dicembre 2008:
“…se ci si basa sul patrimonio della Banca d’Italia, la valutazione complessiva è intorno ai 20 miliardi di euro. Ma il patrimonio della Banca Centrale è frutto del signoraggio passato e appartiene a tutti i cittadini, non può essere riconosciuto alle banche azioniste”. (da “Il sole24ore” sabato 27-12-2008) sito 
http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/scienze-finanziarie-economiche/
Il giornale “Ilsole24ore” del 16 aprile 2016 pubblica un articolo  di Guido Tabellini dal titolo “Deflazione e la moneta che piove dal cielo” http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2016-04-19/deflazione-e-moneta-che-piove-cielo-071642.shtml?uuid=&refresh_ce=1
   Da questo articolo:“…con i tassi di interesse a zero o negativi, gli strumenti tradizionali di politica monetaria non funzionano più. E anche gli strumenti non-convenzionali a disposizione delle  banche centrali  sono quasi esauriti (con la parziale eccezione della Federal Reserve americana). Eppure, dal punto di vista tecnico, uno strumento per aumentare la domanda aggregata esiste anche nella situazione attuale: è la cosiddetta “moneta distribuita con l’elicottero”, per usare le parole di Milton Friedman. Cioè la banca centrale stampa moneta e la distribuisce ai cittadini, non in cambio di qualcosa (titoli di stato o la promessa di restituzione futura) ma in modo permanente e a fondo perduto…”

Antonino Galloni e Marco Saba affermano che  devono essere rivisti i bilanci bancari; conseguentemente,  se  le banche pagassero le imposte sui redditi reali da loro conseguiti, tutta l’economia rifiorirebbe  e non ci sarebbero più persone povere.
Scrive  Galloni nel suo libro  (in versione italiano-inglese)  dal titolo “Bank – il futuro della banca” “Nei propri bilanci le banche segnano  i depositi ed i conti correnti al passivo. Ciò non avrebbe alcun senso (come se il gestore di un garage iscrivesse al passivo le automobili parcheggiate!) se non fosse fondamentale per occultare il reale funzionamento delle banche stesse: solo mettendo al  passivo i depositi dello stato patrimoniale si nasconde la voragine di attivo...”   da pag. 71 dello stesso libro: “Storicamente, i banchieri (e chi per loro) hanno sempre evitato più della peste che si capisse come funziona una banca o, meglio, come funzionano le banche. Il motivo è molto semplice: mantenendo nel bilancio solo interessi e altri costi, ma non le somme depositate dai clienti (a qualsiasi titolo), tutto il margine operativo di queste istituzioni creditizie emergerebbe in piena evidenza; conseguentemente, dovrebbero pagare tasse elevate e, soprattutto, risulterebbe troppo chiaro come il credito potrebbe venir gestito con tassi di interesse negativi senza dar luogo a “sofferenze” (perdite), ma solo a mancati arricchimenti...”

Esistono su internet numerose interviste rilasciate  da Galloni e Saba che affermano quindi, come Tabellini, che uscire dalla crisi si può.


Alcuni loro articoli vengono  ora pubblicati non  solo dai  siti  spesso definiti “complottisti” ma anche  da “Ilsole24ore”, giornale di  Confindustria, come nel caso delle affermazioni suindicate  del prof.  Tabellini.

Paola Botta Beltramo

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Integrazione commento di Vincenzo Zamboni:

"La vera economia non milita mai contro i più alti valori etici, proprio come la vera etica, per essere degna di tal nome, deve essere nello stesso tempo anche buona economia. Una economia che inculchi l'adorazione della ricchezza, e permetta al forte di ammassarne a spese del debole, è una scienza falsa e triste, che sa di morte. ....... L'America è il paese più industrializzato del mondo, e tuttavia non è riuscita a bandire la povertà e la degradazione. Questo perché trascura di utilizzare tutta l'energia umana disponibile e concentra il potere nelle mani di pochi, che continuano ad ammassare fortune a spese di molti"
(Mohandas Gandhi, La voce della verità).
Sbaglia di grosso chi crede che la vera democrazia sia quella praticata in America o in Inghilterra. La voce del popolo si dice sia la voce di dio...ma può esserci la voce di dio là dove lo stesso popolo è fatto di sfruttatori come in Inghilterra e in America ? E' un popolo che vive alle spalle delle razze di colore, sfruttandole".
(Gandhi, Per la pace).
Sfortunatamente, l'organizzazione sociale in cui attualmente viviamo elude le indicazioni di Gandhi sulla vera economia e insegue i miti del way of life statunitense.
Se vogliamo una vita migliore, è compito di tutti e ciascuno fare il possibile per invertire il verso di questa nefasta via di sviluppo, che produce grandi diseguaglianze e grande infelicità." (V.Z.)

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