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sabato 24 dicembre 2022

Pittura a tempo perso!





























Nel 1993 prendemmo a dipingere su tavole antiche, vecchie mangiatoie delle mucche abbandonate in case coloniche, ormai ruderi.

Erano incredibilmente “ferme”. In genere di quercia o di qualche altro legno duro, sono ottime basi per i vecchi metodi pittorici. Gesso di Bologna, colla di coniglio fatta con pelle e tendini mescolate e stese calde sul legno ospitano una base perfetta per la pittura ad olio.

Tempo perso ...a studiare che cosa può compiere un’azione nelle vite delle persone.

I pittori di un tempo-ormai perso, erano vivi e parlavano.
Tutto ciò, può apparire strano, ma lo avevamo appreso dal teatro. Agli albori del novecento il teatro stava tornando alla fonte. Se Jarry ed Artaud avevano aperto una via… era stato per merito dell’impressionismo.

Parigi da molti decenni era immersa nella modernità. 1838/39 invenzione della macchina fotografica. Gli artisti devono rinnovarsi, sempre; agire, seguendo un flusso o risalire la corrente.

Ad alcuni, gli impressionisti, sembrano controcorrente; ma qualcosa li corteggia... qualcuno di più.

1874, prima mostra fuori dai saloni ufficiali; Nadar, un fotografo, concede loro il suo studio per un esposizione fuori Salone. "E’ nuovo, è rivoluzionario, è all’aria aperta."

Si stava costruendo una diga spirituale e molte materiali, per creare i presupposti della modernità; da molti decenni. Millenni. Paesaggi sino ad allora di un certo tipo, stavano per cambiare. In America erano già cambiati. La diga iniziò a sommergere paesi e natura. Permise ai pesci di moltiplicarsi e creò autostrade che permettevano di navigare contro corrente.

La modernità creava denaro, opportunità e miseria. Avvicinava gli uomini fra loro, forzatamente e mentre impastava poveracci, arricchiva alcuni e creava i presupposti per migliorare le condizioni generali di tutti.

Gli artisti potevano continuare a fare ciò che avevano fatto per secoli, una bella pittura e scultura, con significati nascosti in più strati di lettura, per omaggiare gli aristocratici …o creare i presupposti per una nuova “arte-moderna", che facesse sentire i borghesi speciali pionieri ed alfieri di tutto ciò che il progresso avrebbe portato.

Per quanto si possa aver studiato, per quanto si possa aver tentato di comprendere, spiegare ad altri, dei mondi, srotolarli e mostrare contemporaneamente città differenti e condizioni particolari differenti …è quasi impossibile.

Riassumere in poche righe cosa fosse la modernità nell’ottocento e poi nel novecento è titanico per chi ha ricostruito quei periodi da libri, in maniera brutale ed inadeguata; la modernità era dove c’era denaro e una classe nascente, borghese, che spendeva in nuovi oggetti di culto che quasi sempre non comprendeva, ma che sapeva usare.

Chi più, chi meno.

Una quantità “impressionante" di sfumature. Gli Dei stavano morendo e resuscitando, uccisi da circoli iniziatici, uccisi da queste nuove correnti che si formavano nelle dighe costruite da uomini ottimisti ed affamati di opportunità ed energia elettrica. Petrolio. Nuovi Dei s’affacciavano nel mondo.

Picasso, ma prima Gauguin, attinsero ad altri Dei, mascherandoli in maniera che potessero risultare non troppo indigesti ai nuovi... un modo, il loro per far tornare la spiritualità e la fama in un mondo che esigeva nuovi Dei. La scienza, come sempre viaggiava a braccetto. La scienza vera, non quella narrata nei "Salon universitari". La scienza di Einstein, quella cubista, quella impegnata in altro lavoro. La scienza a tempo perso.!.

Alcuni artisti e scienziati…navigavano sempre a ritroso, seguendo la nuova corrente che è invisibile ai più. Si spinsero oltre ciò che era navigabile e continuarono a piedi per arrivare alla fonte.

Non c’era tempo da perdere poiché costoro bruciano e bruciavano la candela dai due lati. Molti morirono giovani in locande putride fra puttane e condivisione.
Altri in terre straniere portando il cancro della modernità e suggendo ciò che di antico e buono risiedeva nel mondo.

Se non hai fede, portare malattie dove non ce ne erano, è un peccato imperdonabile. Ma dolorosamente accettato da qualcosa.

Nel 1993 iniziammo iniziammo a studiare il medioevo. Poi il 1400. Studiavamo le vite degli artisti che copiavamo; ci mettevamo in contatto con loro, a tempo perso. Tempo che rappresentava tutto ciò che avevamo.

Un giorno partecipammo ad un’esposizione-vendita. In un antico convento creato da San Francesco c’era una fiera espositiva di antiquariato ed artigianato. Facemmo amicizia con tutti, ciò costrinse un espositore ad avvicinarci.

Uno di loro ci redarguì (quasi) con queste parole: "Non vedete le reazioni delle persone? Questi oggetti costano troppo poco…la gente non crede siano fatti a mano e siano così belli…levate tutto dal bancone. Lasciate solo il broccato con uno o due pezzi. Triplicate il prezzo! La gente, la gente, è stupida.!. Se non dai un giusto valore... ciò che hai ...non ha un valore."
Era sbottato, quando un brutto ceffo con una chiave, voleva vedere se la tavola fosse dipinta o stampata.

Avevamo costruito un piccolo palcoscenico fatto con il concetto del praticabile teatrale. Da una scultura ricavammo il supporto per la luce. Era un gioco per noi. Un modo per mostrare la vita del “nuovo artista” "Santi da Forano” nato dall'unione di noi due.

Santi non derivava dal mio cognome ma da Raffaello Sanzio il cui vero cognome era Santi. Forano era il convento in cui quasi abitavamo in quel periodo. Appena vi entrai sentii d’esservi già stato. Lo vidi e mi sembrò così normale essere lì, che il padre guardiano Alessandro iniziò a parlarmi in latino. 

Mi accarezzava con grossi colpi sulle spalle, raccontandomi cose che sentivo essere già mie.

Potrei continuare per ore a raccontarvi ciò che accadde…e ciò che accadde era che molte vite si srotolavano sempre più da noi al mondo. Creavamo ponti su arcobaleni invisibili, ai più, che ci portarono ovunque.
C’è sempre di più da raccontare... un’altra storia che attende la mia mansueta voglia di inginocchiarmi.

L’amore è mansueto ed imbattibile…vince mentre ha il capo chinato. pronto per il patibolo.

Molti potranno credere che tu stia perdendo tempo… Molti non capiranno ciò che tu stai facendo…ma non è detto che tu stia perdendo tempo.

Però... se qualcuno ti dice che stai perdendo tempo, può accadere, che sembri un uomo, ed invece è Qualcosa che ti dona un consiglio su come fare, bene, le cose che stai facendo.!.
 
L’amore vince. Sempre.

Andrea Santini



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