Come Centro di documentazione contro la guerra abbiamo contribuito all’edizione del libro "Lo spillover del profitto" che pone una domanda cruciale: “Il 2020 sarà l’anno della seconda (e ultima) grande crisi del capitalismo, dopo quella del 1929, che annuncerà un ‘Ottobre 1917’ a livello mondiale?”. E lo fa, dopo avere tratteggiato i nessi stringenti fra “capitalismo, guerre ed epidemie”, avere proposto alcuni approfondimenti sul carattere duale (civile e militare) delle tecno-scienze contemporanee e avere ragionato intorno alla “economia di guerra”.
Come le società di classe precedenti, fondate sugli scambi e sul commercio, il capitalismo è incapace di fermare la diffusione delle epidemie. Anzi la favorisce distruggendo l’ambiente naturale, ricercando spasmodicamente un profitto immediato, affondando inesorabilmente a colpi di “tagli di bilancio” l’intero sistema sanitario e trasformando gli alloggi in gabbie per polli dove sono ammassati miliardi di esseri umani.
La guerra è da tempi immemorabili un moltiplicatore di epidemie, in quanto ne favorisce la diffusione. Dopo avere dimostrato la sua totale incapacità di anticipare e gestire l’“emergenza coronavirus”, il sistema farà di tutto per farne pagare il conto a coloro senza di cui non può raccogliere i suoi profitti: i proletari. E le voci di tale conto saranno: aumento della disoccupazione (stimata a 25 milioni per il 2020), riduzione del salario reale, progressiva militarizzazione della società. La posta in gioco è, indubbiamente, di portata storica.
INDICE DEL VOLUME:
Philippe Bourrinet
Capitalismo, guerre ed epidemie
Visconte Grisi
L’economia di guerra al tempo del coronavirus
“rompere le righe”
Il tallone di silicio.
Sul rapporto fra tecnologia, guerra e razzismo
Centro di documentazione contro la guerra
Coronavirus
APPENDICE
Visconte Grisi
La guerra è permanente?
Hart Island, l’isola del vasaio
A questa mail le richieste colibri2000@libero.it
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