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sabato 15 luglio 2017

Gianni Donaudi: “In memoria di Moreno Marchi, scrittore e studioso laico”


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Sono passati 20 anni esatti dalla scomparsa dello scrittore e studioso sanremese Moreno Marchi, deceduto il 6 marzo 1997, sarà un caso?, lo stesso giorno del suicidio dello scrittore “collabò” francese Pierre Drieu La Rochelle, che Moreno amava molto.

Nato in Toscana nel 1951, Moreno era arrivato giovanissimo nella provincia di Imperia stabilendosi nella città dei fiori dove vivrà sino all’ultimo giorno ella sua vita. Dal 1968 in poi la cittadina ligure aveva risentito molto della contestazione (molto intensa se si calcola il numero degli abitanti per lo più di estrazione piccolo- medio borghese, sempre timorosi di spaventare i “cummenda” padani o nobili
decadenti che vengono a sperperare soldi al Casinò oltre a speculatori, arrivisti trasversali, riducendo le fasce più umili autoctone quasi alla tregua di “portoricani allo spaghetto”…

La sinistra rivoluzionaria di quegli anni a Sanremo, è grosso modo divisa in due tronconi. Vi è il P.C.d’ I.( m.l.) di osservanza mao- stalinista-albanese e l’Organizzazione dei Comunisti Libertari, guidati culturalmente dallo studente di filosofia Enrico Adler. Date le proprie origini anarchiche Moreno approderà in questi ultimi e data la vicinanza con la Francia la prevalente corrente libertaria sarà il Situazionismo di Guy De Bord (che, molto prima di Chomsky, analizzerà la “società dello Spettacolo”), che aveva tenuto il suo primo congresso italiano già nel 1957, e precisamente a Cosio d’Arroscia ( IM ), grazie anche all’aiuto del grande pittore Pinot
Galizio, scomparso nel 1964…. E il Situazionismo influenzerà anche Pino Bertelli, un ex operaio di Piombino che fonda la rivista “Tracce” con relativa casa editrice ….

Moreno Marchi è già comunque un attento estimatore di Max Stirner (e amico dello stesso Bertelli) e diventa un profondo studioso, scrive articoli, commedie e cura la pagina culturale dell’Eco della Riviera oltre a collaborare allo stesso “Tracce” (che nel frattempo darà alle stampe il “Mea Culpa” di Louis Fernand Céline). Moreno prende anche contatto con l’editore Alfredo M. Bonanno di Catania, titolare della rivista “Anarchismo” e nel 1982 da alle stampe “Fenomenologia unicistica del singolo” dove Moreno riflette sulle delusioni e i limiti degli anni della contestazione. Nel 1984 e ‘87 escono per ” Tracce” rispettivamente “Teoria del Contrasto” ed ” Exitialis” (entrasmbi con la prefazione di P. Bertelli) dove vengono presi in esame tutti i movimenti storici, e persino metastorici di ribellione. Per Moreno sembra secondario ribellarsi “contro Dio” (Lucifero) o “in suo nome” (Tomas Muntzer), in nome della Ragione (Robespierre, Saint- Just o Marat) o contro di essa, più recentemente in modo trasversale per “di$integrare il $i$tema”, borghese, omologante, consumistico ed ipereconomici$tico. IMPORTANTE E’ RIBELLARSI.

A questo punto è superfluo dare torto al filosofo cattolico Augusto del Noce, quando dal suo punto di vista,beninteso!, afferma che i movimenti estremi (alcuni dei quali con conseguenze totalitarie), quale sia lo schieramento, nascono tutti da una comune matrice nichilistica.

Nel 1993 la EdiAnLibe da alle stampe ! Fuori dal Cerchio Magico” (Stirner e l’Anarchia) dove accanto a interventi di Bertelli, di Bonano, di Passamani e di altri, Moreno marchi da il suo contributo con “Sum ergo cogito”. Ed è in quell’anno che Moreno, trascendendo ormai gli schemi e le dicotomie tradizionali della politica e dell’ideologia comincia a studiare gli scrittori “collabò” francesi, sopratutto Louis Fernand Cèline e Pierre Drieu La Rochelle, scrivendo diverse opere sull’argomento.

Ma a questo punto, si mostrerebbe un vero e proprio “sacrestano illetterato” chi in buona o in malafede e frettolosamente si mettesse a sparare su Moreno Marchi l’accusa di “cripto- fascista”. Moreno in tali opere esamina i personaggi dal punto di vista intellettuale e umano, col metro dello studioso, in modo imparziale e senza prendere posizione, attenendosi ai fatti e alle testimonianze scritte che tali scrittori “maledetti” hanno lasciato.

Così pure il volumetto di storia locale “Goering a Sanremo” è soltanto la curiosa cronaca del viaggio che il gerarca nazista intraprese nella Riviera dei fiori nel 1938… E nel dopoguerra qualche fantasioso avrebbe parlato di un misterioso tesoro che Goering stesso avrebbe ordinato di seppellire nella zona (nel 1965 per i gialli delle
Edizioni “Europa Production” uscì a Bordighera anche un romanzetto sull’argomento, ambientato in quella stessa località denominata “Madonna della Ruota” già teatro del “Dottor Antonio” del patriota risorgimentale Giovani Ruffni.

Moreno Marchi non amava molto parlare di sé e gli editori dei suoi libri riuscivano a stento a riportare note biografiche. Ultimo saggio pubblicato dal Marchi venne inserito nel volume “Omaggio a Drieu La Rochelle”, che un editore di Parma, proveniente dalla destra radicale e convertito all’Islam ha dato alle stampe… Al di là di alcune divergenze che ci separano, al di là di certe sue posizioni non sempre condivisibili, intendiamo comunque ricordare Moreno Marchi per il vasto contributo culturale che ha dato alle giovani generazioni, per il suo viscerale anticonformismo e antagonismo di fronte al Moloch occidentale del Pensiero unico…

Gianni Donaudi

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