Oggi, 27 aprile 2020, primo giorno di ritorno al lavoro dopo 15 e prima altri 15 giorni a casa o in part time o in ferie, causa riduzione del lavoro.
Tornata a casa ho fatto un ottimo pranzetto con polenta riscaldata che avevo preparato ieri, con un buon sughetto di pomodoro e un buon parmigiano della vicina azienda agricola Passini. La frutta l'avevo mangiata per merenda. Un bel riposino era quel che ci voleva, dopo la sveglia più mattutina dei giorni precedenti. Al risveglio ero un po' suonata quindi mi sono preparata un caffè, ho telefonato a Paolo e ho lavato il piatto e la padella. Voglia di leggere ne avevo, ormai mi sono talmente abituata..... ma cosa? Ora avevo in "lavorazione":
1) Il meraviglioso Mago di Oz,
2) La via spirituale macrobiotica,
3) L'orto da zero (edizioni Pentagora di Massimo Angelini),
4) Spillover. Quest'ultimo l'avevo preso in mano per leggerne un po', per l'ultima volta, ieri, ma avevo deciso di lasciarlo perdere fino a fine emergenza covid, perchè, specialmente alla sera, mi angosciava un po', trattando di malattie infettive emergenti o già emerse abbondantemente, in cui gli animali hanno un ruolo. Causate da microorganismi o virus che , dopo aver vissuto per anni o secoli negli animali, ad un certo punto fanno il salto di specie (Spillover). Parla quindi, tra l'altro di Ebola, Malaria, psittacosi, febbre Q, SARS, hendra, erpes B, malattia di Lyme, ecc. e ne parla come se parlasse di un'avventura, con scenari e interpreti, andamento e conclusioni i più vari. A volte scoperti in maniera casuale e rocambolesca, grazie a studi di tanti ricercatori sparsi per il mondo, più o meno collegati fra loro . Molto avvincente, ma, per me, anche un po' angosciante. Sono riportate alcune storie di persone che hanno contratto alcune di queste malattie nelle maniere più impensate (o forse ci potevano pensare!) , per un morsetto di scimmia o per aver toccato il guano di pipistrelli entrando in una grotta piena di questi animali in Africa. Situazioni a cui per ignoranza non pensiamo, quando magari andiamo a fare un viaggio in un paese esotico. E ne sono morti.
Ma nonostante il pensiero di abbandonare momentaneamente questo libro, oggi mi è venuta voglia di proseguire. Pomeriggio, luce viva nel cielo, uccellini che gorgeggiavano e allietavano il mio starmene sulla terrazza, in mezzo a tante piante più o meno rigogliose e che comincio ad amare quasi più che gli animali.
Beh, comincio a leggere e..... dopo appena 2 pagine il libro era finito! Si, perchè le ultime 50 pagine (è un libro di 600) sono di note e bibligrafa. Mi è dispiaciuto, ormai mi ero affezionata all'autore,al suo modo di scrivere così avvincente, alle storie raccontate. E anche all'insegnamento che rappresenta. Ma dovrò rileggermelo una seconda volta per assimilarlo a pieno.
Per ora quello che ne ho ricavato è che l'uomo ha spadroneggiato troppo su questa Terra. Siamo troppi e troppo consumisti e distruttori dell'ambiente naturale. Certi animali selvatici vanno lasciati tranquilli nel loro habitat, senza andarli a disturbare. La distruzione delle foreste, l'occupazione di tanta parte dei territori con allevamenti, miniere, zone turisticizzate ha fatto si che la presenza degli esseri umani, assieme eventualmente a specie animali domestiche, sia stata disturbatrice di un equilibrio. Certi agenti patogeni, che hanno sonnecchiato per chissà quanti secoli nelle loro specie serbatoio, venendo a contatto con l'uomo, così abbondante su questa Terra, casualmente, senza intenzione (la Natura non è mai "cattiva" volontariamente) hanno provato a vedere se quell'individuo, nuovo per loro, poteva essere un buon terreno di coltura e, a volte, l'hanno trovato. A volte comunque si capisce che è un destino aberrante e che non ha un gran futuro. A volte invece la penetrazione nella nostra specie perdura e causa grossi danni (vedi AIDS).
Quindi: rispettare gli ambienti naturali, con le loro specie di animali selvatici, senza troppa commistione.
Il libro è stato scritto prima della pandemia di Coronavirus che stiamo vivendo, ma chissà che questa non rappresenti The Big One, paventata nel libro , scritto nel 2014. L'autore, David Quammen, ha scritto recentemente un articolo, pubblicato anche sul Manifesto, "https://ilmanifesto.it/david- quammen-questo-virus-e-piu- pericoloso-di-ebola-e-sars/, la cui lettura mi aveva stimolato ad ordinare e a leggere (e forse a rileggere) questo libro, che deve essere costato all'autore un lavoro di anni di studio, viaggi, interviste e raccolta di dati e notizie. Veramente prezioso. Lo consiglio a tutti. Specialmente a chi vuole capire.
Caterina Regazzi