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venerdì 25 marzo 2016

Il papa ha capito che ad uccidere gli uomini sono le armi



Dei potenti della Terra l'unico che mostra di rendersi conto della tragica situazione reale e' il papa, che con le parole, i gesti e le opere afferma la semplice verita' che ad uccidere gli esseri umani sono le armi.

E che quindi per far cessare le guerre e le stragi, per salvare le vite umane e convivere in dignita' e solidarieta', occorre il disarmo: ovvero abolire la produzione, il commercio, la detenzione e l'uso degli strumenti atti a procurare la morte degli esseri umani. Poiche' e' dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano bisognoso di aiuto: si chiama civilta', si chiama umanita'; vuol dire trattare le altre persone come noi stessi vorremmo essere trattati dagli altri.
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I mezzi d'informazione all'unisono ripetono che per contrastare il terrorismo stragista occorrono piu' spie, piu' armati, piu' sorveglianza e piu' repressione.
Ed invece e' vero il contrario: occorre smilitarizzare la societa' e le menti, occorre piu' umana comprensione e sollecitudine, piu' liberta' e solidarieta', piu' riconoscimento, rispetto e accudimento per la vita, la dignita' e i diritti di tutte le persone. Di sistemi di spionaggio e di camere di tortura, di caserme in cui si apprende a disprezzare e uccidere, il mondo e' purtroppo stracolmo: quindi occorre abolire gli eserciti e le spie, tutti i poteri assassini, tutti i poteri che negano l'eguale dignita' di tutti gli esseri umani, tutti i poteri che negano l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.
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Questa e' la politica dell'umanita' oggi necessaria: abolire le guerre, abolire le armi, abolire gli eserciti. L'alternativa, concreta e coerente, e' non solo matura, ma indispensabile e urgente: e' la nonviolenza che salva le vite. La nonviolenza e' la sola politica adeguata alla distretta presente dell'umanita'.


Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

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