Il 16 luglio 2023, nella frescura di Casa Val di Sasso in Pieve di Trebbio di Guiglia, tra una degustazione di fichi fioroni appena colti dall'albero ed acqua di sorgente si è tenuto un incontro per parlare di alimentazione bioregionale e di come i presenti vedono il concetto di compassione. L'occasione è stata data dalla presentazione dell'ultimo libro di Paolo D'Arpini, dal titolo "Alimentazione bioregionale" (Ed. Nisroch) in cui si parla della necessità di nutrirsi del cibo che cresce naturalmente nel luogo in cui viviamo e nel giusto momento di spontanea maturazione.
L'autore, pioniere del movimento ecologista italiano e tra i promotori della Rete Bioregionale italiana, era presente assieme alla sua compagna Caterina Regazzi, veterinaria ed in parte coautrice del testo, in cui si narra dei modi pratici e semplici che ciascuno di noi può scegliere di adottare per cercare di limitare gli effetti drammatici, per la salute e per l'ambiente, di un sistema alimentare ed agricolo sconvolto dall'inquinamento.
"Il riconoscimento del valore del nostro habitat, in quanto fonte di vita, è semplicemente necessario poiché noi non siamo separati da esso, non siamo alieni su questa Terra che così brutalmente e stupidamente distruggiamo, tutto ciò che viene fatto di male ad essa, lo facciamo a noi stessi - ha tra l'altro spiegato il D'Arpini, aggiungendo- l’attuazione del bioregionalismo, anche in chiave alimentare, potrebbe creare un grande cambiamento positivo. Aprire la nostra mente alla consapevolezza di una convivenza con tutto il pianeta, è alla base di un progresso che non si contrapponga più alla vita”.
Inevitabilmente il discorso è andato sul tema del discernimento e della compassione verso la natura, gli esseri viventi ed i nostri simili. Tema proposto ed approfondito durante uno "sharing" condotto dalla ospite dell'incontro, Maria Bignami.
Qui di seguito riportiamo una carrellata di pareri espressi dai presenti, che a giro si sono autopresentati.
Caterina: vivo tra Spilamberto e Treia, una doppia vita da pernsionata che deve, ogni volta, riambientarsi, vivendo il luogo e la comunità per quello che offre. Amo le piante e gli animali, data anche la mia professione di veterinaria. A proposito della compassione nei confronti dei viventi, mi immedesimo nella sofferenza altrui, una spinta empatica che è subentrata nel tempo, partendo dai vicini fino ai lontani. Lo specchio dà e riceve.
Antonella: sono una riabitante di questi luoghi, da poco trasferita a Rocca Malatina. Il mio progetto è quello di fondare una comune. Il sistema ci vorrebbe divisi, ma il piccolo si deve rispecchiare nel grande.
Grazia: sono curiosa e interessata a condividere nuovi esperimenti. Riguardo alla compassione penso che possa essere una buona spinta per il cambiamento. Prima, alle situazioni spiacevoli reagivo con rabbia, ma in questo momento in cui tutto il pianeta è sofferente, provo compassione, distinguendo tra giudizio e accettazione.
Tiziano: sono il responsabile della casa e marito di Maria. Secondo me la compassione significa restare nel cuore.
Marilena: sono una ex insegnante e cerco di sperimentare una crescita personale. La compassione andrebbe rivolta prima verso sé stessi. Questa è la partenza.
William: mi occupo di scienze umane, filosofie e conoscenza del mondo soggettivo ed obiettivo, spero nella crescita di un mondo spirituale. La compassione, secondo me, è come una formula matematica, la compassione è l'unico sentimento per riuscire ad accettare l'altro. La critica aiuta a capire, accettandola si diventa compassionevoli.
Giuliano: sono un ausiliario al Policlinico di Modena. Per condividere rapporti sociali preferisco restare a Modena, la città in cui vivo. Per quanto riguarda gli aspetti spirituali della compassione, mi definisco scettico e non credente. Se uno è troppo consapevole del suo operato, perde la compassione.
Silvana: anch'io sono di Modena, ma vivo per lunghi periodi a Montecorone. Sono curiosa di apprendere in relazione con i tempi che viviamo. La compassione è un percorso, sia a livello personale che nella comunità, stando in relazione senza emotività, ovvero con distacco.
Sergio: sono il marito di Silvana. Mi interesso di psichiatria come percorso per approfondire la conoscenza. Le emozioni e i sentimenti oscurano il senso della compassione.
Paolo: la descrizione della compassione è solo un gioco di parole, un ragionamento distaccato dal contingente. In questo caso la compassione è solo assunzione.
Maria, per concludere, ha letto una sua poesia sulla compassione, che segue:
Or vengo a voi con sincera
intenzione
desidero parlar di compassione
anche tra voi
qualcuno avrà provato
fatto esperienza e aver verificato.
Nell’ascoltare ciò che sto per
dire
forse una frase andrà diretta al cuore
se sei presente e
lasci lo stupore
ti verrà chiaro che hai dentro tanto amore.
Che bella la parola compassione
quando
la sento avverto un’emozione
mi trovo in uno spazio celestiale
e
per più tempo li vorrei restare.
Se si pronuncia si sente il suo
calore
ascolta bene proviene dal tuo cuore!
puoi coltivarla si
espande come un fiore
e tutto avviene senza far rumore
portando pace intorno e in ogni dove.
E chi conosce ben la sua potenza
senza
pensare la esprime con amore
sa che l’effetto fa presto ad
arrivare
ed ha la prova che allevia dal dolore.
Qualcuno dice sia miracolosa
possa
guarir ferite assai profonde
chi sente avere dubbi può
provare
personalmente per meglio constatare.
Ognuno ha dentro se la compassione
è
un dono e non si può comprare
pronta ad uscire in ogni
situazione
nessun maestro te la può insegnare.
Se intorno
senti la disperazione
e ti risuona quella condizione
credi non
saper dar consolazione
e invece si puoi dare compassione
Succede ci si trovi a giudicare
voler
questo pensiero allontanare
se dalla mente si cala fino al
cuore
lui lo trasforma senza esitazione
e sostenuto dalla
compassione.
Vieni a sapere qualcuno che ha sbagliato
un
altro tutto quanto ti ha spiegato
rifletti non sai dir la tua
opinione
ti senti in pace se esprimi compassione.
Trovarsi presi in una
discussione
vedere l’altra non aver ragione
quando s’accorge
cerca deviazione
e continuare sarebbe umiliazione
la soluzione
sta nella compassione.
Mi fa piacere stare ad ascoltare
chi
dice abbia un grande potenziale
si riuscirà col tempo a
dimostrare
diventerà una cura universale.
E chi ritiene questo un bell’evento
può
favorire questo cambiamento
fare attenzione in ogni
situazione
lasciare uscire la propria compassione.
E vorrei
tanto che la compassione
intenerisse i cuori di persone
e
usassero il potere con amore
sinceramente avessero
intenzione
presto salvar migliaia di persone.
Anche la buona terra è nel dolore
per
alleviare la grande sofferenza
si può lasciare andar
l’indifferenza
e tutti noi sappiamo come agire
cercar di
consumar senza sprecare.
E quando siamo li per acquistare
una
domanda ci possiamo fare
sicuri di poterlo utilizzare
allora
decidiamo di comprare.
Forse vi pare che stia divagando
ma
nel veder montagne di rifiuti
che sulla terra vengon riversati
mi
tocca il cuore e prego perché l’uomo
si renda conto della
distruzione
risvegli la dormiente compassione.
Questa è la
mia semplice opinione
quel che ho compreso sulla compassione
son
sempre ben disposta ad imparare
e grata a chi desidera
insegnare.
Maria Bignami