Pochi sono consapevoli dei tempi eccezionali che stiamo vivendo: pochi ma sufficienti per aiutare se stessi e l’intera umanità; sono quelli che Vangeli e film come ”Matrix” chiamano gli ”eletti”, quelli che cercano la verità. Gli eletti si sentono diversi fin dalla nascita, non si adeguano alla ”realtà” di questo mondo vorrebbero cambiarlo ma non sanno come fare.
Imboccare la via dell’ evoluzione è un ”cambiare” che è in realtà diventare se stessi; è ESSERE, ovvero: RIFLETTERE NEL MONDO IL PROPRIO MESSAGGIO GENETICO IN TUTTA LA SUA INTEGRITA’.
L’incontro fatale con un professionista, che ristabilisce il contatto con il vero sé, è il passo necessario per chi cerca la via. E’ un evento che imprime una svolta all’ esistenza del potenziale ”eletto”; l’evidenza che TUTTO CIO’ CHE HA SEMPRE SAPUTO E SENTITO E’ VERO e non solo sogno o vaga fantascienza.
Tuttavia ”per imboccare la via” dice Morpheus (il professionista di ”Matrix”), ”sapere non basta”. Bisogna aprire la porta interna, sciogliere quella barriera che è la paura di essere diversi e quindi non accettati dagli altri.
Gli ”eletti” sono pochi, ma non pochissimi: forse alcuni milioni o decine di milioni. Sparsi come il sale ovunque nel pianeta, immersi in ”realtà” familiari e sociali che negano tutto ciò che gli ”eletti” sentono. La sfida è CREDERE IN SE STESSI, OSARE ESSERE DIVERSI, RISPETTARE LE PROPRIE ABILITA’, SVILUPPARE I PROPRI TALENTI; NON ADATTARSI quindi al sistema che organizza ogni attimo della così detta ”vita”. Gli ”eletti” sono ”enzimi” di una trasformazione planetaria che consentirà a tutti LIBERTA’, PROSPERITA’, UNITA’ e COMUNIONE CON LA NATURA.
Dal libro: ”Il gioco cosmico dell’uomo” di Giuliana Conforto
Ciao A tutti domenica 27 marzo 2022 nel nostro Agriturismo, Biologico Pieve del Colle faremo una giornata per il riconoscimento delle erbe depurative di primavere e inizieremo ad allestire un orto Botanico di erbe selvatiche lungo il percorso che porta al Balcone di Piero della Francesca in particolare al Balcone I TRIONFI.
Loretta Stella conoscitrice di Erbe, domenica 27 marzo, dalle 9.30, fino alle 17, con pausa pranzo e merenda, ci guiderà nel riconoscimento e utilizzo delle Erbe depurative che la natura ci offre in questo periodo. Aiuteremo così il nostro corpo a Risvegliarsi dall'inverno. Ogni partecipante metterà a dimora la piantina che Loretta ha preparato per il Neonato Orto Botanico di Pieve del Colle. Realizzeremo l'orto lungo il sentiero che porta al Balcone di Piero della Francesca. (sono necessari guanti e zappa, chi li può portare li porti). Portare un cestino per le erbe, il coltello e abbigliamento comodo.
Chi è davvero Volodymyr Zelensky il comico ucraino divenuto beniamino della stampa occidentale e decantato come un eroe, in copertina su Vanity Fair e sulle copertine dei nostri settimanali e nei nostri Telegiornali?
Chi è il personaggio che sabato 12 marzo 2022 si è palesato in divisa militare comparendo in diretta a Firenze tra gli applausi e le ovazioni della piazza dei Pacifisti a mano armata del PD?
Sappiamo che nasce nel 1978 da una famiglia di origini ebraiche e che la sua prima lingua non è l'ucraino, ma il russo.
Sceglie la carriera di attore e comico , fonda il 𝗞𝘃𝗮𝗿𝘁𝗮𝗹 𝟵𝟱 𝗦𝘁𝘂𝗱𝗶𝗼 e produce la Telenovela "Sluha Narodu" (Servitore del Popolo) in cui lo stesso Zelensky interpreta l'uomo qualunque che stanco della corruzione politica che imperversa in Ucraina, viene inaspettatamente eletto presidente.
Pare che a Igor Kolomoyskyi - potente uomo d'affari dal triplo passaporto ucraino, cipriota e israeliano, fiduciario degli USA e principale oligarca di Ucraina - guardando la popolare telenovela venga la magnifica idea di trasformare la fiction in realtà e di far interpretare all'attore comico Zelenzky la parte del Presidente non soltanto in video ma anche nella realtà.
Subito dopo Zelensky annuncia la fondazione di un partito che porta lo stesso nome della popolare telenovela: "Servitore del popolo" e, all'apice della sua popolarità televisiva, annuncia la propria candidatura alle elezioni presidenziali dell'anno successivo.
Da quel momento la sua società, la Kvartal 95, registrerà un anomalo flusso di finanziamenti, gestiti attraverso società off-shore con sedi in paradisi fiscali, per un ammontare di 𝟰𝟬 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗱𝗼𝗹𝗹𝗮𝗿𝗶.
Il principale sovvenzionatore della campagna di Zelensky è proprio il discusso oligarca Kolomoyskyi, proprietario di 𝗣𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗕𝗮𝗻𝗸, la più importante banca in Ucraina, coinvolta in diversi casi di bancarotta fraudolenta e investimenti illeciti.
𝗜𝗴𝗼𝗿 𝗞𝗼𝗹𝗼𝗺𝗼𝘆𝘀𝗸𝘆 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗮𝗹𝗶 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗴𝗿𝘂𝗽𝗽𝗶 𝗽𝗮𝗿𝗮𝗺𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶 𝗻𝗲𝗼𝗻𝗮𝘇𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗲𝗱 𝘂𝗹𝘁𝗿𝗮-𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶 che nel 2014 hanno prodotto il colpo di stato che ha rovesciato il legittimo governo del Presidente Janukovic innescando 8 anni di instabilità e guerra civile nella regione.
Nell'Aprile del 2019 Zelensky appena eletto Presidente provvede subito a distribuire incarichi governativi ai soci della sua società, la Kvartal 95.
Ivan Bakanov, già Amministratore Delegato della società, diventa il capo dei Servizi Segreti, mentre il Vice Direttore Serhiy Shefir diventa il portavoce ufficiale del presidente.
L'oligarca Igor Kolomoysky, padrino e finanziatore di Zelensky, ha forti interessi economici sul Donbass, motivo per cui il suo esercito privato di organizzazioni neonaziste, in parte inquadrate nell'Esercito ucraino, dal 2015 𝗵𝗮 𝘀𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗮 𝟭𝟲 𝗺𝗶𝗹𝗮 𝗿𝘂𝘀𝘀𝗼𝗳𝗼𝗻𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲.
Questo è anche il motivo per cui Zelensky alle trattative di pace rifiuta le richieste russe di riconoscimento delle Repubbliche Popolari del Donbass ed è disposto a continuare la guerra con ogni mezzo, cercando in tutti i modi di coinvolgere la NATO e allargarla al resto d'Europa.
In base a quanto emerso nei Pandora Papers e riportato dal "𝗧𝗵𝗲 𝗚𝘂𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮𝗻" 𝗱𝗲𝗹 𝟯 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟭, Zelensky detiene quote azionarie di tre società off-shore, ha legami con diversi oligarchi da cui riceve finanziamenti illeciti e introiti miliardari ed è coinvolto direttamente in un giro di armi e soldi ai neonazisti.
Alla luce di ciò e del suo 𝗱𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗮 𝗳𝗮𝗿 𝗮𝗱𝗲𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗹'𝗨𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗡𝗔𝗧𝗢, piazzando basi missilistiche americane ai confini della Russia, invocando la no-fly zone e l'uso della bomba atomica, viene da chiedersi se il presidente ucraino sia davvero l’eroe che i mass media europei stanno rappresentando.
Ci domandiamo se i politici e i mezzi di informazione occidentali si rendano davvero conto di quale grumo di affarismo e corruzione si celino dietro questo turpe personaggio e di quanto ci stiano facendo rischiare nell'assecondare i deliri bellici di questo faccendiere squilibrato.
Il 12 marzo 2022 verso le ore 19 ho cominciato a "sbarellare". Non trattenevo memoria delle cose recenti, appena trascorse, continuando a fare e rifare sempre le stesse domande al mio caro Saul Arpino, che, preoccupato, ha telefonato alla mia cara figliola, la quale ha indicato che fosse opportuno un controllo all'ospedale.
Allora lui, essendo non patentato, ha chiamato l'amica Danizete, che ci ha portato al Pronto Soccorso dell'ospedale di San Severino, dove (e di questa parte e fino a tarda sera non ricordo niente) mi hanno visitato e mi hanno indirizzato all'ospedale di Macerata, dove mi avrebbero potuto fare una tac (all'ospedale di San Severino la tac c'è ma al sabato e domenica non c'è il tecnico!). Quindi, via a Macerata, dove dopo veri tempi di attesa, mi hanno fatto la tac e un medico gentile e preparato mi ha visitato, appurando che non avevo deficit neurologici, ecc. ecc.
Ma ho detto anche troppo. Danizete nel frattempo, Paolo l'aveva mandata a casa, così, finita la visita abbiamo preso un taxi che ci ha riportato a Treia. Erano circa le 3 di notte. Al mattino Danizete e Donatello ci hanno riaccompagnato a Macerata dove alle 11 e poco più abbiamo incontrato una neurologa del reparto, di nome Katiuscia, molto gentile, che mi ha tranquillizzato sull'evento trascorso.
Certo, finito il momento di "assenza dell'ego", durante il quale si è sereni e accettanti la vita come si presenta, un po' come un animaletto, la ragione tenta di prendere di nuovo il sopravvento con i suoi perchè e percome, le preoccupazioni per quello che è successo e per quello che può succedere, e le domande sul domani, perdendo un po' di vista la purezza dell'essere e del godere di questo mondo e di questa vita...
La Rai (e i giornali regolamentari) hanno ricondotto in patria i loro corrispondenti da Mosca. Rinunciando a svolgere anche il lavoro non soggetto alla censura russa. Non è la prima volta che la Rai ritira i giornalisti dal fronte delle notizie. Nei giorni di Pasqua del 2002 corrispondenti RAI da Gerusalemme si trovavano all'interno della Basilica della Natività mentre l'esercito di Israele sparava sulla Basilica. Vennero fatti uscire, con sospensione del cessate il fuoco, e tornarono nelle loro sedi. Da dove trasmisero notizie raccolte da altri.
Cito solo due nomi di grandi fotoreporter che sono entrati nella storia della informazione non solo fotografica: Robert Capa, ungherese, ucciso nel 1954 da una mina nella prima guerra d'Indocina, e Larry Burrows, inglese, morto nell'elicottero colpito in Laos nel 1971, durante la guerra del Viet Nam.
Lunghissimo l'elenco di ciò che si scritto su questi due grandi giornalisti e dell'insegnamento che la loro vita professionale ha consegnato all'informazione.
Più indietro nel tempo troviamo il giornalista, e poi storico, William Shirer, corrispondente radio della Columbia Broadcasting System a Berlino, il quale come scrisse il Corriere della Sera: "Visse, anche in prima persona, momenti eccezionali come quando alle due dopo mezzanotte fece irruzione negli studi della stazione radio Joseph Göbbels, il Ministro tedesco della Propaganda, che gli strappò dalle mani il testo che si apprestava a leggere e imponendogli di trasmettere solamente il comunicato ufficiale delle autorità. Da quel momento laGe.sta.pocominciò a controllare i suoi dispacci e pedinarlo. Shirer allora affidò ad amici diplomatici i suoi diari preziosi. Come lui stesso dichiarò al "Corriere della Sera" nel 1988, in quei diari "c'era dentro abbastanza" per farlo "finire dritto sulla forca”.
“L’evento che riaprì la teoria di Anassagora (panspermia) fu la tremenda pandemia della febbre spagnola che solo nell’emisfero nord del pianeta causò in pochi anni più di 20 milioni di morti. Tutto iniziò dopo la prima guerra mondiale, negli anni 2019/20, dove alcuni scienziati ipotizzarono che i virus che causarono la grande pandemia della febbre spagnola fossero giunti dallo spazio a seguito di due passaggi cometari avvenuti precedentemente (1910).” (Da “I semi della Vita giungono dallo spazio” http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2019/11/panspermia-i-semi-della-vita-giungono.html)
Con la conoscenza delle cinque leggi biologiche scoperte dal dr. R.G. Hamer si può invece facilmente comprendere, come hanno compreso molte persone che hanno osservato gli eventi anche senza conoscere le stesse leggi, che si trattò di effetto derivante da concause – in primis shock emozionali per paura della morte propria o di familiari con parenti in guerra, denutrizione, farmaci inadeguati, vaccinazioni ecc., come in parte qui scritto: http://retedellereti.blogspot.com/2020/04/superare-il-contagio-con-una-sintesi-di.html
A comprova che gli shock di paura della morte possono trasformare un’influenza in polmonite e simili – nei polmoni non si trovano virus ma batteri che sono l’effetto della trasformazione cellulare causata dallo shock emotivo come scoprì anche il medico Bechamp a fine ottocento - si consideri che molte persone con diagnosi di Covid, anche con malattie pregresse e in età avanzata, sono state tutte guarite con cure domiciliari da quei medici che non hanno ottemperato ai suggerimenti dell’OMS perché consapevoli che l’abbandono e la mancanza di cure personalizzate aggravano il quadro clinico
"La paura deve solo avere un inizio e una fine e soprattutto deve nascere per situazioni reali e non come sta avvenendo oggi... Lo scopo della conferenza è inquadrare quello che stiamo vivendo in questo periodo storico, dal punto di vista 'biologico'." Da 37’ ca: bronchi e polmoni e loro correlazioni con i diversi foglietti embrionali. Correlazioni scoperte dal dr. Hamer
Facciamo appello a tutte e tutti coloro che ripudiano e odiano la guerra perché partecipino domenica 6 marzo 2022, dalle 14,30, alla manifestazione davanti alla base militare di Ghedi.
Questa base è il simbolo e lo strumento della guerra più estrema e finale, quella nucleare. A Ghedi sono presenti le bombe atomiche e i bombardieri per usarle e se ne vogliono installare di nuove criminalmente più efficaci.
Siamo a Ghedi per dire no alla guerra, per il cessate al fuoco immediato in Ucraina e per solidarietà a tutte le popolazioni che della guerra sono le vittime. Vogliamo il riconoscimento del diritto all’auto-derminazione e alla vita in pace del popolo ucraino e di quello del Donbass, di tutti i popoli.
Siamo contro ogni aggressione militare. Ci opponiamo alla decisione del governo e del Parlamento di inviare armi in Ucraina, in totale violazione della Costituzione, che porta l’Italia in guerra. Vogliamo fermare l’escalation di rappresaglie e armi, alimentata da una isteria bellicista senza precedenti, il cui sbocco può essere la terza guerra mondiale.
Fermare la guerra vuol dire fermare la guerra, non alimentarla.
Diciamo no alle armi nucleari che potrebbero essere smantellate con il Trattato per la loro proibizione, a cui aderisce la maggioranza dei paesi ONU, ma che viene rifiutato dal governo italiano e dalla NATO.
Se si vuole la pace si deve costruire la pace, cioè disarmare e sciogliere le alleanze militari a partire dalla NATO.
Un mondo in pace è un mondo senza potenze dominanti, senza imperialismi, senza blocchi contrapposti.
“Chiudete gli arsenali, aprite i granai”, diceva Sandro Pertini. Oggi è vero e concreto più che più mai...
La commissaria Ursula von der Leyen ha annunciato che la Ue mette al bando l’agenzia di stampa russa Sputnik e il canale Russia Today così che «non possano più diffondere le loro menzogne per giustificare la guerra di Putin con la loro disinformazione tossica in Europa». La Ue instaura così ufficialmente l’orwelliano Ministero della Verità, che cancellando la memoria riscrive la storia. Viene messo fuorilegge chiunque non ripete la Verità trasmessa dalla Voce dell’America, agenzia ufficiale del governo Usa, che accusa la Russia di «orribile attacco completamente ingiustificato e non provocato contro l’Ucraina». Mettendomi fuorilegge, riporto qui in estrema sintesi la storia degli ultimi trent’anni cancellata dalla memoria.
Nel 1991, mentre terminava la guerra fredda con il dissolvimento del Patto di Varsavia e della stessa Unione Sovietica, gli Stati uniti scatenavano nel Golfo la prima guerra del dopo guerra fredda, annunciando al mondo che «non esiste alcun sostituto alla leadership degli Stati uniti, rimasti il solo Stato con una forza e una influenza globali». Tre anni dopo, nel 1994, la Nato sotto comando Usa effettuava in Bosnia la sua prima azione diretta di guerra e nel 1999 attaccava la Jugoslavia: per 78 giorni, decollando soprattutto dalle basi italiane, 1.100 aerei effettuano 38 mila sortite, sganciando 23 mila bombe e missili che distruggevano in Serbia ponti e industrie, provocando vittime soprattutto tra i civili.
Mentre demoliva con la guerra la Jugoslavia, la Nato, tradendo la promessa fatta alla Russia di «non allargarsi di un pollice ad Est», iniziava la sua espansione ad Est sempre più a ridosso della Russia, che l’avrebbe portata in vent’anni a estendersi da 16 a 30 membri, incorporando paesi dell’ex Patto di Varsavia, dell’ex Urss e della ex Jugoslavia, preparandosi a includere ufficialmente anche Ucraina, Georgia e Bosnia Erzegovina, di fatto già nella Nato (il manifesto, Che cos’è e perché è pericoloso l’allargamento a Est della Nato, 22 febbraio 2022), Passando di guerra in guerra, Usa e Nato attaccavano e invadevano l’Afghanistan nel 2001 e l’Iraq nel 2003, demolivano con la guerra lo Stato libico nel 2011 e iniziavano tramite l’Isis la stessa operazione in Siria, in parte bloccata quattro anni dopo dall’intervento russo. Solo in Iraq, le due guerre e l’embargo uccidevano direttamente circa 2 milioni di persone, tra cui mezzo milione di bambini.
Nel febbraio 2014 la Nato, che dal 1991 si era impadronita di posti chiave in Ucraina, effettuava tramite formazioni neonaziste appositamente addestrate e armate, il colpo di stato che rovesciava il presidente dell’Ucraina regolarmente eletto. Esso era orchestrato in base a una precisa strategia: attaccare le popolazioni russe di Ucraina per provocare la risposta della Russia e aprire così una profonda frattura in Europa. Quando i russi di Crimea decidevano con il referendum di rientrare nella Russia di cui prima facevano parte, e i russi del Donbass (bombardati da Kiev anche col fosforo bianco) si trinceravano nelle due repubbliche, iniziava contro la Russia la escalation bellica della Nato. La sosteneva la Ue, in cui 21 dei 27 paesi membri appartengono alla Nato sotto comando Usa.
In questi otto anni, forze e basi Usa-Nato con capacità di attacco nucleare sono state dislocate in Europa ancora più a ridosso della Russia, ignorando i ripetuti avvertimenti di Mosca. Il 15 dicembre 2021 la Federazione Russa ha consegnato agli Stati Uniti d’America un articolato progetto di Trattato per disinnescare questa esplosiva situazione (il manifesto, «Mossa aggressiva» russa: Mosca propone la pace, 21 dicembre 2021). Non solo è stato anch’esso respinto ma, contemporaneamente, è cominciato lo schieramento di forze ucraine, di fatto sotto comando Usa-Nato, per un attacco su larga scala ai russi del Donbass. Da qui la decisione di Mosca di porre un alt alla escalation aggressiva Usa.Nato con l’operazione militare in Ucraina.
Manifestare contro la guerra cancellando la storia, significa contribuire consapevolmente o no alla frenetica campagna Usa-Nato-Ue che bolla la Russia quale pericoloso nemico, che spacca l’Europa per disegni imperiali di potere, trascinandoci alla catastrofe.
“Certo
la pazienza ha un limite, ma ho la sensazione che la mossa di Putin
di avviare un'azione militare in Ucraina possa ritorcersi infine
contro la Russia. Forse Putin sperava in una campagna lampo con i
soldati ucraini che si arrendevano senza combattere ma così non è
stato. Per non colpire i civili l'esercito russo deve affrontare una
guerra di posizione e questo va a vantaggio dell'Ucraina poiché nel
frattempo può lanciare una campagna di solidarietà, addirittura
attraendo “volontari” e terroristi stranieri come è accaduto a
suo tempo in Siria. Non vorrei fare la parte della Cassandra ma temo
che alla fine la Russia sarà costretta a ritirarsi senza aver
ottenuto risultati soddisfacenti, come accadde al tempo dell' “aiuto
fraterno” offerto nel 1979 dall'URSS al governo laico dell'Afghanistan che
infine si risolse in una debacle militare ed economica con
ritirata ignominiosa dell'Armata Rossa nel 1989. Ai signori della guerra USA e
UE fa comodo che la Russia si esaurisca con una campagna di
posizionamento in Ucraina. Tra l'altro ho notato che la stragrande
maggioranza della popolazione in Italia, ed in generale nel mondo occidentale, non è
minimamente consapevole delle vere cause del conflitto in corso. Alla
fine alla Russia non resterebbe che o aderire ad un accordo
vergognoso con l'Ucraina oppure allargare il conflitto a livello
mondiale... ed allora saranno cardi amari...” (Paolo D'Arpini)