L’amore è
uno stato dell’essere che ci proviene da Dio. Se ci lasciamo amare
da Dio possiamo condividere questo amore con tutti e tutto. Lasciarsi
amare da Dio significa accettare con fiducia ciò che Dio ha deciso
di fare della nostra vita. Alcuni lo chiamano destino. Il nostro
destino rimane sempre un mistero.
Dio, il regista conosce e determina
la nostra vita. Ci fa incontrare la persona da amare e decide anche
quanto dura la relazione. Quando incontriamo una persona con cui si
manifesta un’attrazione reciproca inizieremo una relazione ma
dobbiamo ricordarci che è Dio che ci ha fatto incontrare quella
persona ed è Dio che ci separerà da quella persona.
Come abbiamo
accettato di incontrarla dobbiamo accettare di separarcene. La
separazione è dolorosa ogni volta che non amiamo noi stessi. Quando
cessa l’attrazione non ha senso continuare a stare con una persona.
E quando ci si separa, sia che lo decidiamo noi o l’altro, non
dobbiamo smettere di amare, anche se sarà un amore senza intimità,
cioè sarà amicizia....
Paolo Mario Buttiglieri
Mia integrazione
Qualcuno, di tanto in tanto, mi critica poiché ospito sui nostri blog articoli in
cui si parla di “Dio”, più precisamente in merito alla
terminologia relativa alla “Divinità”. Secondo me chiamarla
Dea, Energia vitale, Assoluto, Coscienza o Dio.. non modifica la sua
natura. I nomi rientrano nella scelta basata sulle “credenze” ma
la “sostanza” non cambia. Infatti nel Nondualismo, massima
espressione della spiritualità laica, si dice che il Sé (l'Assoluto
Nonduale che tutto compenetra) è aldilà di nome e forma.
Solitamente quando scrivo in termini di spiritualità laica mi
esprimo liberamente e mantengo una posizione chiara.
Sono più
sincretico invece svolgendo la funzione di redattore pluralista, come
avviene per Il Giornaletto Di Saul, ad esempio, in cui vengono
trattati temi diversi: ecologia, vegetarismo, politica, economia
alternativa, ricerca scientifica, religioni, socialità umana....
etc. etc. in tutte le varie sfaccettature. Allo stesso tempo non
faccio confusione tra le mie idee personali e quelle collettive,
nemmeno cercando di avvalorare le une rispetto alle altre (a parte i
miei commentini che fungono da intercalare).
Nel Giornaletto di Saul
lascio spazio a varie posizioni, che siano comunque rappresentative
di un percorso umano "non involutivo". Lasciando ai
lettori la possibilità di essere o meno d'accordo con il pensiero
altrui. Il nostro pensiero, non è mai unico giusto e vero. Se
così pensassimo sarebbe come ritenersi profeti di un "credo"
al quale gli altri debbano sottomettersi per la sua presunta
superiorità ideologica. Certamente non è il nostro caso...
Paolo D'Arpini
Non sono d'accordo con Buttiglieri quando dice che tutto è deciso da Dio. E il libero arbitrio dove lo mettiamo? Dio ce l'ha dato e poi ci impone la Sua volontà? Allora sarebbe un imbroglione e quindi imperfetto, cioè non sarebbe Dio.
RispondiEliminaTutto quello che avviene, avviene per magnetismo, in base alla legge "Il simile attira il simile". Tutto ciò che vive genera magnetismo, anche in modo infinitesimale, e questo magnetismo attira a sé chi o cosa ha lo stesso magnetismo.
I computer funzionano esattamente come appena detto: una carica infinitesimale di corrente genera un magnetismo infinitesimale, che però permette, alla testina di lettura/scrittura, di andare a posizionarsi, e si tratta di micron, esattamente dove si trova quel bit che è richiesto dal programma che si sta eseguendo.
Come si crea il magnetismo? Tramite i nostri desideri e la nostra volontà (ego), che spesso, molto spesso, troppo spesso, sono non conformi alla Legge e quindi ci fanno incontrare persone simili a noi che hanno gli stessi difetti, affinché possiamo riconoscerci in loro e cambiare.
Perché il cambiamento, possa essere duraturo, deve essere preceduto dalla richiesta di perdono a chi abbiamo offeso e dal perdono di chi ci ha offeso. Solo così si fanno dei passi nella scala evolutiva spirituale, per poter, un giorno, essere di nuovo divini come prima di essere caduti nella dimensione umana.
"Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura, ché la dritta via avea smarrita". Così inizia la Divina di Dante Alighieri e così è iniziata, eoni fa, la nostra esistenza fuori dalla Legge e lontano da Dio, la Legge, a causa della nostra ribellione.
Credere che tutto venga determinato da Dio, porta al fatalismo e alla necessità della fede cieca, che ci fa cadere facile preda dei profittatori (caste sacerdotali e loro succubi) mentre Dio vuole essere messo alla prova, affinché la nostra iniziale fede si trasformi in fiducia e poi in vero Amore.