Dei potenti della Terra l'unico che mostra di rendersi conto della tragica situazione reale e' il papa, che con le parole, i gesti e le opere afferma la semplice verita' che ad uccidere gli esseri umani sono le armi.
E che quindi per far cessare le guerre e le stragi, per salvare le vite umane e convivere in dignita' e solidarieta', occorre il disarmo: ovvero abolire la produzione, il commercio, la detenzione e l'uso degli strumenti atti a procurare la morte degli esseri umani. Poiche' e' dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano bisognoso di aiuto: si chiama civilta', si chiama umanita'; vuol dire trattare le altre persone come noi stessi vorremmo essere trattati dagli altri.
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I mezzi d'informazione all'unisono ripetono che per contrastare il terrorismo stragista occorrono piu' spie, piu' armati, piu' sorveglianza e piu' repressione.
Ed invece e' vero il contrario: occorre smilitarizzare la societa' e le menti, occorre piu' umana comprensione e sollecitudine, piu' liberta' e solidarieta', piu' riconoscimento, rispetto e accudimento per la vita, la dignita' e i diritti di tutte le persone. Di sistemi di spionaggio e di camere di tortura, di caserme in cui si apprende a disprezzare e uccidere, il mondo e' purtroppo stracolmo: quindi occorre abolire gli eserciti e le spie, tutti i poteri assassini, tutti i poteri che negano l'eguale dignita' di tutti gli esseri umani, tutti i poteri che negano l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.
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Questa e' la politica dell'umanita' oggi necessaria: abolire le guerre, abolire le armi, abolire gli eserciti. L'alternativa, concreta e coerente, e' non solo matura, ma indispensabile e urgente: e' la nonviolenza che salva le vite. La nonviolenza e' la sola politica adeguata alla distretta presente dell'umanita'.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
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