5° edizione del premio Donne Pace Ambiente "Wangari Maathai"
Che
le questioni ambientali riguardino qualcosa di lontano dalle nostre
vite, di non cosi rilevante, di tutto sommato trascurabile è l'enorme
equivoco dei nostri tempi. Alimentato da un aberrante dibattito
pubblico, dalla disattenzione della politica e dell'informazione, dai
falsi miti creati ad hoc dalle pubblicità edulcorate ed ingannevoli di
prodotti e servizi che inondano i piccoli schermi delle nostre case,
l'equivoco ha corroso in molti la voglia di attivarsi e la
consapevolezza - più che mai necessaria - che la cittadinanza attiva può
e deve cambiare le cose. Eppure centinaia di comitati, associazioni e
gruppi informali che in tutta la penisola si battono per la tutela del
territorio e del diritto alla salute non si sono lasciati sopraffare dal
mantra dell'impotenza.
Donne in difesa dell'ambiente
Tra
di essi, una componente sempre maggiore è composta da donne:
passionarie irriducibili e sempre di più in prima linea nelle battaglie
ambientali. Cittadine, mamme, studentesse, lavoratrici ma anche
dottoresse o avvocatesse che si mettono a disposizione di lotte popolari
in difesa dell'ambiente, della vita e della democrazia.
Da
questa riflessione, o meglio da questa osservazione partecipata del
campo ampio delle battaglie ambientali, è nato 5 anni fa il Premio Donne Pace Ambiente dedicato alla memoria dell'attivista Kenyota Wangari Muta Maathai,
prima donna africana ad essere insignita del Nobel per la pace nel
2004. Quando ricevette il premio, la Maathai, attiva per oltre 30 anni
in difesa dell'ambiente e dei diritti delle donne con il Green Belt
Movement, dichiarò: "Non ci può essere pace senza sviluppo sostenibile e
non ci può essere sviluppo senza uno sfruttamento sostenibile
dell'ambiente. La protezione dell'ecosistema deve essere considerata un
mezzo per garantire la pace, in Paesi dove la scarsità delle risorse
genera inevitabilmente instabilità politiche e sociali". Non solo in
Africa ma anche in Italia è sempre più urgente incrociare i temi della
pace e della solidarietà con quelli dei diritti di genere e ambientali.
Parlare di ambiente e di impatti di disastri ambientali oggi vuol dire
parlare di donne, le prime vittime dei conflitti ambientali ma anche
sempre più spesso le prime leader di proteste in difesa dei territori e
dei diritti.
Il premio e le premiate
Il premio, istituito dall'associazione A Sud in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne di
Roma ed assegnato da una commissione allargata di attiviste,
personalità, organizzazioni impegnate nelle tematiche di genere, ha
premiato nelle passate edizioni numerose
esperienze e ricevuto negli anni diversi patrocini istituzionali. La 5°
edizione, alle porte, conta sul patrocinio della Camera dei Deputati, della Regione Lazio, della Rete Internazionale di ricerca Entitle e del CES,
Centro per gli studi sociali dell'Università di Coimbra. Un modo per
ampliare e rafforzare il riconoscimento dell'impegno civico delle donne
in situazioni di conflitto ambientale, spesso criminalizzate proprio per
l'impegno messo in campo a difesa del proprio territorio.
È il caso di Silvia Ferrantes, una delle premiate di questa 5° edizione, giovane madre precaria, educatrice ambientale e attivista del comitato contro l'Oleodotto Villanova Gissi,
in Abruzzo. Silvia è stata citata in giudizio dall'impresa Terna ben 24
volte, con una richiesta di risarcimento a suo carico che si aggira
attorno ai 16 milioni di euro. La battaglia giudiziaria ha mobilitato un
enorme ondata di solidarietà sociale attorno a Silvia, da cui è nata la
campagna #IoStoConSilvia.
Sempre
in Abruzzo, tra le esperienze premiate è stata individuata una delle
battaglie popolari più importanti dell'anno: quella contro il progetto di estrazione Off shore Ombrina, sulla costa adriatica.... CONTINUA A LEGGERE SUL WEB
Marica Di Pierri su Huffington Post il 3 marzo 2016
L'EVENTO
V° Edizione PREMIO DONNE PACE AMBIENTE "Wangari Maathai" ROMA 8 MARZO 2016
V Edizione
8 MARZO 2016
“La pace nel mondo dipende dalla difesa dell’ambiente”
W. Maathai
IL PREMIO
L’Associazione
A Sud (in collaborazione con la Casa Internazionale delle donne e con
il patrocinio della Camera dei Deputati, della Regione Lazio, della rete
Entitle e del CES – Centro di Studi Sociali dell’Univ. di Coimbra)
presenta la V edizione del Premio Donne Pace e Ambiente dedicato a WANGARI MAATHAI.
5
attiviste italiane, in rappresentanza di altrettante realtà impegnate
sul territorio nazionale in difesa dell’ambiente e dei diritti
ritireranno i premi ACQUA, FUOCO, TERRA, ARIA. Sarà inoltre consegnato
il PREMIO SPECIALE “CARLA RAVAIOLI” per il giornalismo ambientale.
Il
premio ha l’obiettivo di testimoniare e dare visibilità all’impegno
civile delle donne nelle lotte territoriali attorno a diritti, pace,
ambiente.
SOSTIENI IL PREMIO!
Quest'anno
il premio, assieme a tre borse di studio per giovani ricercatrici che
intendano impegnarsi nel campo della ricerca ambientale, è oggetto di un
concorso on-line.
Registratevi e votate per il progetto "Donne per l'Ambiente" al link della Community Fund Aviva
DATA E LUOGO
08 MARZO 2016 h.17.30c/o Casa Internazionale delle Donne/ Via della Lungara 19 Roma
SARANNO PRESENTI OLTRE ALLE PREMIATE
Cecilia D’Elia – Consulente Presidenza della Regione Lazio per i Diritti e le Pari Opportunità
Stefania Barca – CES, Universitá di Coimbra e Pufendorf Institute for Advanced Studies, Universitá di Lund
Stephanie Roth – Attivista ambientale e campainer di fama internazionale
Francesca Koch – Casa Internazionale delle Donne
Stefania Barca – CES, Universitá di Coimbra e Pufendorf Institute for Advanced Studies, Universitá di Lund
Stephanie Roth – Attivista ambientale e campainer di fama internazionale
Francesca Koch – Casa Internazionale delle Donne
INTRODUCE
Laura Greco – Associazione A Sud
MODERA
Marica Di Pierri – Associazione A Sud
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