Ante scriptum: Queste
riflessioni sono indirizzate soprattutto agli intellettuali, agli
imprenditori, ai professionisti, al ceto produttivo e alle persone
probe perché riflettano sul loro ruolo di guida della società cui
hanno abdicato. Chi per ambizione o per bramosia di denaro, chi
semplicemente per indolenza o perché mal consigliato, si sono tutti
aggregati alla massa di questuanti che sostengono un potere
inadeguato e ne mendicano le briciole. Andiamo di male in peggio da
quando il ceto medio si è disciolto, lasciando il paese senza
esempio né cultura, e la politica senza coscienza. La borghesia deve
riappropriarsi delle prerogative che le sono naturali per restituire
dignità e diritti alla povera gente.
DIARIO LIBERAL di Roberto Tumbarello,
settimana di lunedì 14 marzo 2016
L’8 marzo è soprattutto un
impegno
Oggi è un giorno speciale. La
festa della Donna. Si distribuiscono mimose e voti augurali. Ma non
come a un compleanno o a una premiazione. È una giornata in cui la
donna si impegna a custodire e tutelare valori che l’uomo non è
più in grado di salvare né difendere. La società va a rotoli. La
colpa non è della politica che ne è lo specchio. Ma di tutti noi
che non consideriamo lo stato un bene comune. Cerchiamo stupidamente
di approfittarne. Come dei roditori, ognuno ne ruba ogni giorno un
pezzetto. Una volta scomparso, ci fingiamo scandalizzati e ne
lamentiamo la mancanza. Soprattutto si mente, credendo di
arricchirsi, e si tradisce. Così non può continuare. I giovani sono
delusi e sfiduciati, gli adulti incapaci o disonesti. Si uccide per
pochi euro e ora addirittura per niente. Per noia e stupidità,
neppure per interesse o crudeltà. Solo per provare la sensazione di
spegnere una vita. Ogni donna, che, invece, la vita può darla, oggi
dovrebbe chiedersi dove stia andando il mondo. Se no, che festa è?
Se non reagirete, voi donne, sarete complici degli uomini nella
distruzione di una specie, che procreate e che fino a qualche anno fa
godeva del privilegio di vivere. Ed era anche felice.
Escalation
della macchina del fango
Quante cose potremmo realizzare se
ci volessimo bene! Invece, per attenuare i nostri errori e il
comportamento malevolo, vediamo negli altri la parte peggiore. Siamo
sempre a caccia di colpe, errori, responsabilità, fallimento. Per
sentirsi a tutti i costi più alto, c’è anche chi sale sul covone
di immondizia. Che brutta società stiamo legalizzando. Valore e
merito ci fanno paura. Preferiamo la mediocrità che livella tutti.
Si cerca di omologare la disonestà per giustificare la propria. Ecco
perché alle primarie i moralisti considerano corruzione la cessione
di un euro. Proprio coloro che non si chinano a raccoglierlo se lo
vedono per strada. Per distruggere l’unica iniziativa democratica
dei nostri giorni, ne cerchiamo solo i punti deboli. Siccome noi non
ne indiciamo, quelle degli altri debbono essere false. Povera Italia
guidata da chi chiude gli occhi davanti alla corruzione e biasima un
gesto di amicizia e tolleranza! A Torino e Milano un euro non è
niente. A Napoli e più giù può essere una risorsa. Qualcuno lo ha
accettato e, magari, non è neppure andato a votare. Anche Bassolino
protesta. Come se fosse della lega o di 5 Stelle. Ha perso l'ultima
occasione per sentirsi napoletano. Non è più un uomo del sud,
avendo ora il cuore dalla parte sbagliata.
La farina del
diavolo finisce alla Crusca
Petaloso è il nuovo termine con
cui un bimbo di otto anni, definisce il fiore, la cui caratteristica
per molte specie sono, in effetti, i petali. L’istituto per la
salvaguardia e lo studio della lingua italiana, l’ha subito
omologato con enfasi ed entusiasmo. Come se da tempo se ne aspettasse
il conio. Adesso è un vocabolo che si può usare correttamente. E
vabbé. Si tratta di parola foneticamente gradevole, nasce dalla
fantasia di un innocente, possiamo accettarla. Però, solo in omaggio
alla purezza di Matteo, in una società marcia e ignorante. Ma perché
uno strafalcione come “la chiama”, usata alla Camera e al Senato
per le votazioni con appello nominale, deve avere la stessa bonaria
approvazione? Molte storture dell’italiano ormai nell’uso
quotidiano hanno, stranamente, origine parlamentare. Sono datate
1992/94, in seguito all’immissione di massa di ignoranti che si
esprimevano a difficoltà ancora con gesti e mugugni. Così, anche
“la quadra”, “badante”, “metri quadri”, le prime parole
che riuscirono a pronunciare, entrarono nel linguaggio corrente con
l’approvazione della Crusca, che oggi è di manica troppo larga e
non filtra più le impurità. Come, del resto, tutti gli altri organi
di controllo e le accademie, i cui membri sono scelti, purtroppo,
dallo stesso
parlamento.
Non
si guarda nel piatto degli altri
Un tempo si guardava l’erba del
vicino perché era più verde. Oggi, invece, si sbircia sperando di
trovarla ingiallita e secca, per poterla criticare e disprezzare.
Potremmo voltarci dall’altra parte. Invece, reclamiamo che il prato
sia multato o squalificato perché le condizioni sono immorali e
fastidiose. È ciò che sta accadendo nel giardino del PD. Le
primarie saranno forse condotte male, e proprio per questo non
dovremmo guardarle. Non sono affari nostri. Il partito è
un’associazione privata e agisce come gli pare. Intanto, loro le
fanno. Mentre noi, che vi crediamo più ligi al comportamento civile,
facciamo solo un referendum, che consente di confermare ma non di
scegliere. Che v’importa se in casa d'altri spariscono schede
bianche, se qualcuno a Napoli dà un euro a chi vota, se anziché un
vecchio ambizioso si sceglie Valeria Valente, se Salvini fa votare i
cinesi, se Bertolaso chiede il consenso degli elettori di sinistra? È
un gioco. Non sono elezioni vere e proprie. quindi, non ci sono
brogli. Non si può disciplinare per legge Monopoli, Risiko o
Mercante in Fiera. Ognuno applica le regole che vuole. Grave, invece,
è se chi perde non ci sta e si presenta alle elezioni con una lista
propria per danneggiare chi ha vinto alle primarie. Quella è
prepotenza, codardìa, arroganza, disonestà….. Mi vengono in mente
tanti termini tecnici ma nessuno politically correct
Le mie riflessioni sono al di sopra delle ideologie e
dei partiti. Se ti piacciono, divulgale, trasmettendole ai tuoi
amici. Se, invece, non ti interessano o addirittura ti disturbano,
non avere l’imbarazzo di farmelo sapere francamente con una email
di risposta.
il Diario liberal viene pubblicato settimanalmente su www.rivoluzione-liberale.it; sulle news del Denaro, http://ildenaro.it/news, oltre che come blog dello storico settimanale napoletano di economia e finanza, http://ildenaro.it/component/ k2/author/253- diarioliberaledirobertotumbare llo
Chiunque può riprenderlo, interamente o in parte, senza doverne chiedere l’autorizzazione. Magari facendocelo sapere per ringraziarvi.
Sono disponibile per presentare il mio ultimo libro e per intervenire a tavole rotonde o conferenze su qualsiasi argomento d’attualità.
Un caro saluto. Roberto
dr. Roberto Tumbarello, giornalista Medaglia “pro merito” del Consiglio d'Europa
Esperto in Comunicazione e Diritti umani
Via L. Di Breme, 102 - 00137 Roma
tel +39 06 8275944, Cell +39 335 6938216
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