giovedì 31 marzo 2016

"Festa dei Precursori" del Circolo vegetariano VV.TT. - Treia 24 e 25 aprile 2016




Tutti gli anni festeggiamo la nascita del Circolo Vegetariano VV.TT., che nacque nella Valle del Treja 32 anni fa. Ma dal 2010 l'associazione si è trasferita a Treia -appunto-, anche se sembrerebbe un gioco di parole questa  è una verità. Dal Treja a Treia cambia solo una virgoletta, ma si pronuncia allo stesso modo.

Qui a Treia i vegetariani  non sono molti, anzi  veramente pochi, ma pian piano tendono ad aumentare e lo scopo della Festa dei Precursori è anche quello di divulgare un sistema di vita più naturale ed ecologico, portando avanti anche tematiche utili alla riscoperta dei valori comunitari, della solidarietà, della spiritualità laica e della cultura bioregionale.  La Festa inizia  il 24 aprile 2016 presso la cooperativa La Talea di Passo Treia,  per fornire un esempio concreto  di vita conviviale, svolgendo assieme varie attività sociali e istruttive.  Si comincia alle ore 10.00 facendo  il pane con Caterina Regazzi, unitamente ad un mini corso sulla preparazione di cibi bioregionali.  A seguire, alle ore 11.30, l'esperto Claudio Cagnolato terrà un discorso teorico pratico sui microrganismi effettivi da poter usare sia per disinquinare e fertilizzare l'ambiente sia per usi alimentari.  Alle ore 13.00  il pranzo è previsto in loco con il cibo vegetariano da ognuno portato. A seguire, nel primo pomeriggio, si terrà una visita all’orto biodinamico, guidata da Gabriele Squaiella, ed agli animali della cooperativa. Verso le 15.30 iniziano le dimostrazioni di attività olistiche e culturali. Tra cui menziono  quelle di Sandro Capponi, Daniela Saltari, la Scuola di Tai Chi di Macerata,  Paola Pela, il gruppo "Aria di Stelle" condotto da Mara Lenzi e diversi altri.  Alle 18.30 musica canti e balli e degustazione del pane fatto in casa la mattina con contorno di prodotti tipici locali e per finire escursione alla Torre-Mulino di Passo Treia, guidata da Adriano Spoletini.

La manifestazione riprende, come Dio vuole, il 25 aprile 2016, nella sede del Circolo Vegetariano VV.TT. di Treia (Vicolo Sacchette 15/a)  da dove alle ore 10.00 si partirà per una passeggiata naturalistica (forse, tempo permettendo, al parco di Villa Spada),  al ritorno, verso le ore 13.30,  seguirà un picnic vegetariano nel giardino del Circolo a cui seguirà,  con inizio ore 15.30,  una condivisione finale degli argomenti trattati, una sintesi di tutto quel che è stato vissuto e discusso con integrazioni aggiunte. In particolare menziono qui la partecipazione dello storico Alberto Meriggi che ci parlerà della filiera della canapa in quel di Treia. Seguiranno interventi di  Mario Dal Mare, Milena Campanella, Renato Tittarelli,  Umberto Rocchi ed altri, il tutto intervallato da interventi musicali di Stefano Panzarasa e recitazioni di poesie di Lucia Nardi.  La serata si concluderà con il canto di mantra ed una meditazione guidata da Upahar Anand.

Vi aspettiamo con simpatia ed affetto a questa 32a edizione della  Festa dei Precursori, offerta da tutti noi del Circolo Vegetariano VV.TT. e realizzata con la collaborazione di tanti amici e simpatizzanti, che qui ringraziamo, a partire dalla Talea Onlus.  Ringraziamo anche la Provincia di Macerata ed il Comune e la Proloco di Treia per aver concesso il patrocinio morale all'iniziativa. 


Caterina Regazzi e Paolo D'Arpini


Info. 0733/216293 - circolovegetariano@gmail.com

mercoledì 30 marzo 2016

Trivelle a mare - Perché diciamo Sì al referendum del 17 aprile 2016....



Si è svolto la mattina di mercoledì 30 marzo 2016 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul referendum del 17 aprile 2016.

I termini della questione

E' stata analizzata la questione delle gravi conseguenze delle trivellazioni in mare nei pressi delle coste italiane, è stata ricostruita la riflessione e l'esperienza dei movimenti che con ottime ragioni si oppongono alle trivellazioni (i movimenti noti come "no triv"), così come le solide motivazioni anche istituzionali dell'impegno referendario delle nove Regioni italiane il cui territorio e la cui popolazione sono più direttamente danneggiati dall'attività trivellatrice, ed è stata ricostruita altresì la vicenda dei quesiti referendari, dei quali solo uno giunge al voto, quello che recita "Volete voi che sia abrogato l'art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, Norme in materia ambientale, come sostituito dal comma 239 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016), limitatamente alle seguenti parole: 'per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale'?".
E' stato esaminato altresì il contesto in cui la vicenda si situa ed in particolare come la lobby che trae profitti dall'attività in questione svolga una propaganda scandalosamente menzognera per indurre i cittadini a rinunciare a difendere beni comuni fondamentali, e come il governo - dapprima con la decisione di separare la data del referendum da quella per le elezioni amministrative, e successivamente con dichiarazioni propagandistiche flagrantemente fraudolente di personalità prominenti dell'esecutivo e della maggioranza che lo sostiene - stia tenendo mano al tentativo di invalidare il referendum invitando la popolazione a non recarsi alle urne così da cercar di impedire che si pronunci il 50 per cento più uno degli aventi diritto (la soglia minima di partecipazione affinché il referendum abbia valore cogente).
Sono stati infine esaminati gli esiti possibili e prevedibili del referendum, sia nel caso che non si raggiunga il quorum (che lascerebbe nelle mani dei potenti ogni decisione ulteriore in materia di trivellazioni e non solo), sia nel caso della vittoria del "sì" (alla vittoria del "no" non credono neppure i lobbisti della devastazione ambientale che effettualmente puntano a promuovere l'astensione).
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Una conclusione: "Dieci ragioni più una"

Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha riassunto in "dieci ragioni più una" i motivi per cui occorre votare sì al referendum del 17 aprile ed impegnarsi ora affinché il maggior numero possibile di cittadini sia adeguatamente informato sull'oggetto del contendere e sulla posta in gioco.
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La prima ragione

La prima ragione è quasi ovvia: con il referendum si chiede che le concessioni a trivellare in mare nei pressi delle coste italiane in cerca di combustibili fossili non abbiano di fatto una durata pressoché illimitata, ma limiti certi e insormontabili, come ogni legittimo negozio giuridico.
Votare sì a regole certe e limiti rigorosi è quindi un atto di puro e semplice buon senso.
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La seconda ragione

La seconda ragione è che l'unico quesito referendario su cui si vota (gli altri proposti - e proposti non solo da movimenti di cittadini, ma da istituzioni dello stato italiano come le Regioni che si affacciano su ambienti marini devastati dagli impianti di trivellazione) assume obiettivamente un significato più ampio: esso ha infatti il valore di difesa dell'ecosistema marino, delle coste italiane, dei legittimi interessi e dei diritti soggettivi delle popolazioni (e delle istituzioni di esse rappresentative) che nelle aree immediatamente interessate dalle conseguenze delle trivellazioni vivono e lavorano.
Votare sì per difendere legittimi diritti e interessi collettivi di primaria rilevanza è un dovere ineludibile di impegno per la legalità, per la civiltà giuridica, per il bene comune della popolazione (e delle istituzioni democratiche) del nostro paese.
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La terza ragione

La terza ragione è che il referendum pone in termini stringenti un caso concreto di difesa dell'ambiente, e quindi del diritto degli esseri umani a un ambiente vivibile, non inquinato, non devastato.
Votare sì per proteggere la natura, il mondo vivente che è la casa comune dell'umanità, è un diritto e un dovere di tutte le persone ragionevoli e responsabili.
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La quarta ragione

La quarta ragione è che il referendum pone quindi anche - per il medesimo motivo - un caso concreto di difesa della salute, ovvero del diritto di tutti gli esseri umani a vivere in un ambiente salubre, ergo non inquinato e non devastato; giacché il benessere psicofisico delle persone è ovviamente correlato all'ambiente in cui vivono.
Votare sì significa quindi difendere il diritto di tutti alla salute e al benessere.
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La quinta ragione

La quinta ragione è che su ciò che tutti riguarda - le questioni concernenti l'ambiente, la salute, la civile convivenza, la sicurezza comune - è giusto e necessario che tutti possano e debbano esprimersi; e che se devono essere prese delle decisioni importanti e impegnative, esse siano prese da tutti insieme: è la democrazia come metodo e come sistema, è la democrazia come potere del popolo. Chi invita a non votare, ad astenersi, in realtà vuole che decisioni che riguardano tutti siano prese solo da pochi avidi potentati economici e politici a danno della stragrande maggioranza della popolazione.
Votare al referendum è quindi un atto di democrazia e di difesa della democrazia.
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La sesta ragione

La sesta ragione è che le trivellazioni sono finalizzate ad estrarre fonti energetiche fossili. Ma l'umanità ormai sa che le fonti energetiche fossili non solo sono perlopiù altamente inquinanti ma anche esauribili, e sa anche che tanta parte della crisi ambientale globale che minaccia l'intera umanità è legata a un'economia fondata sulle fonti fossili; e sa quindi che è necessario ed urgente passare a fonti pulite e rinnovabili, in primis l'energia solare.
Votare sì al referendum è un modo concreto per sostenere il passaggio da un modello di approvvigionamento energetico - e da un modello di sviluppo -  ecologicamente insostenibile a uno sostenibile, da una società dell'avvelenamento e della devastazione della biosfera ad una società solidale e responsabile.
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La settima ragione

La settima ragione è che la scelta referendaria implica anche una scelta su quale modello di economia debba presiedere al presente e al futuro dell'umanità: se si debba perseverare in un'economia predatoria, dello sfruttamento fino all'esaurimento delle risorse, dell'avvelenamento del mondo vivente fino alla desertificazione, della violenza dell'uomo sull'uomo per l'accaparramento di beni che dovrebbero essere e restare comuni, del primato dell'arricchimento individuale ai danni della vita, della dignità e dei diritti della generalità degli esseri umani viventi, o se invece si debba finalmente uscire da questa preistoria e sviluppare la civiltà umana nella direzione di una economia (etimologicamente: le regole condivise della casa comune) - ovvero ecologia (etimologicamente: la conoscenza condivisa della casa comune) - della solidarietà, della responsabilità, dell'eguaglianza di diritti, della condivisione dei doveri, della cura reciproca, del rispetto per il mondo vivente, del bene comune.
Votare sì al referendum significa impegnarsi per far cessare l'economia della rapina, della sopraffazione e della devastazione, e per costruire insieme l'economia della condivisione, del rispetto, della responsabilità.
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L'ottava ragione

L'ottava ragione è la difesa dei diritti delle generazioni future: poiché decederemo noi se lasciare loro un mondo vivibile o irreversibilmente devastato; giacché le generazioni future ancora non esistono, non hanno potere di voto: cosicché ogni volta che si vota per decisioni pubbliche di interesse collettivo dobbiamo saperci porre anche dal punto di vista dei loro diritti e dei loro interessi: dobbiamo essere noi oggi a rappresentare e salvaguardare i diritti e gli interessi degli esseri umani che verranno. E ponendoci la domanda di come difendere i diritti dell'umanità futura noi in realtà ci poniamo anche la domanda su come essere fedeli all'umanità passata: poiché se noi lasceremo un mondo vivibile all'umanità futura allora un'umanità futura vi sarà, e l'esistenza delle generazioni passate avrà ancora un senso e un valore nell'impresa comune dell'umanità; ma se noi distruggiamo oggi il mondo vivente così da mettere a rischio non solo il benessere ma la vita stessa dell'umanità futura, allora con la fine dell'umanità futura sarà annichilita per sempre tutta la storia, tutta la memoria, tutta la civiltà umana dalle sue origini.
Votare sì al referendum significa agire nell'interesse delle generazioni future, e quindi nell'interesse dell'umanità intera: siamo una sola famiglia umana, ogni persona si senta quindi responsabile per l'umanità intera ed agisca di conseguenza.
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La nona ragione

La nona ragione è che ogni essere umano in quanto capace di pensare ha il dovere di dire la verità. Coloro che stanno cercando di indurre la popolazione a non partecipare al referendum mentono sapendo di mentire, e con la loro menzogna offendono e umiliano l'intelligenza e quindi la dignità delle persone a cui si rivolgono, delle persone che vogliono ingannare per meglio sottometterle ai loro voleri. Ci indigna un governo che mente alla popolazione. Dire la verità è la condotta indispensabile per la civile convivenza.
Votiamo sì al referendum anche per questo: per affermare il diritto alla verità, per opporci a chi ci mente e pretende ingannarci, ed ingannandoci vuole aggredire e diminuire la nostra umana dignità.
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La decima ragione

La decima ragione è relativa a quel criterio epistemologico noto come principio di precauzione, che afferma che anche se non si avesse certezza che un'attività provocherà dei danni, è sufficiente il dubbio che essa possa provocarli per opporvisi. Noi sappiamo che le trivellazioni marine producono gravi danni; noi sappiamo che l'utilizzo delle fonti fossili produce gravi danni; noi sappiamo che il modello di sviluppo fondato sul profitto privato a detrimento del bene comune dell'umanità e della biosfera produce gravi danni; noi sappiamo che questa logica predatrice, questo sistema di potere sfruttatore e devastatore, sono la stessa e lo stesso che presiedono alle guerre (e non solo a quelle per il petrolio), all'ecocidio (fino al disastro ambientale globale che ormai tutti i governi sono costretti a riconoscere), alla riduzione alla fame e alla schiavitù di tanta parte dell'umanità: ed a questa logica e a questo sistema dobbiamo e vogliamo opporci in difesa dell'umanità e del mondo vivente. Ma anche se non sapessimo tutto ciò, ed avessimo solo il fondato dubbio che queste attività estrattive, questo modello di sviluppo, questa logica di dominio e questo sistema di sopraffazione possano essere - come in effetti sono - dannosi per l'umanità, ebbene, basterebbe questo ragionevole dubbio a persuaderci all'impegno per contrastare queste attività, questo modello, questa logica e questo sistema in nome del principio di precauzione che convoca ogni essere umano a fare e permettere solo quello che non danneggia gli esseri umani.
Votiamo sì al referendum anche per questo: per il principio di precauzione, per esercitare la virtù della prudenza, per l'amore e il rispetto che dobbiamo all'umanità e al mondo, per il principio responsabilità.
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L'undicesima ragione

L'undicesima ragione è che le trivellazioni deturpano e distruggono la bellezza dei nostri mari e delle nostre coste. Ed anche la bellezza è un bene comune e tanta parte della felicità accessibile agli esseri umani. Difendere la bellezza significa difendere il mondo e la civiltà umana - in questo senso "la bellezza salverà il mondo".
Votiamo sì al referendum anche per difendere la bellezza e quindi l'esistenza del mondo vivente e dell'umanità in esso.
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Ergo

Votiamo sì al referendum del 17 aprile in difesa del vero, del bello, del bene.
Votiamo sì al referendum del 17 aprile perché vi è una sola umanità in unico mondo vivente casa comune dell'umanità intera.
Votiamo sì al referendum del 17 aprile per far prevalere il bene comune con la forza della verità, con la forza della ragione, con la forza della democrazia.


Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo


Peppe Sini, Viterbo, 30 marzo 2016

"Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, centropacevt@gmail.com, centropaceviterbo@outlook.it, crpviterbo@yahoo.it


lunedì 28 marzo 2016

Firenze. Bagno a Ripoli 30 marzo 2016 - "La medicina della consapevolezza" di Gabriella Mereu



MERCOLEDI' 30 MARZO 2016- ORE 21.00
CONFERENZA
“LA MEDICINA DELLA CONSAPEVOLEZZA”
LA TERAPIA VERBALE
DOTT. GABRIELLA MEREU

 
UN MODO PER APRIRE LE COSCIENZE COMINCIANDO A SPIEGARE IL SIGNIFICATO DELLA MALATTIA
 
“ il mio sogno è che questa conoscenza arrivi alla portata di tutti”
 
INGRESSO LIBERO
 
PRESSO TEATRO CIRCOLO ARCI
VIA ROMA, 368
BAGNO A RIPOLI (FI SUD)
AMPIO PARCHEGGIO
 
La dottoressa Gabriella Mereu, ormai famosa in tutta Italia per la sua ricerca, presenterà a Firenze la sua tecnica d’interpretazione del sintomo: la terapia verbale. Durante la conferenza dimostrerà in modo divertente come il “malato” stesso, parlando dei propri disturbi, rilevi sotto forma di metafora il conflitto che l’ha portata alla patologia.
La mimica, l’espressioni figurate, i modi di dire e la grafia sono indicazioni preziose per svelare la vera natura dei vostri sintomi! Imparando a decodificare le metafore, potrete risalire all’origine dei vostri blocchi
mentali e finalmente arrivare alla guarigione. Avrete la straordinaria possibilità di ascoltare e vedere gli esempi pratici di terapia verbale. Potrete interagire con la dottoressa Gabriella Mereu chiedendole consigli e raccontandole i vostri disturbi. Apprenderete così, in maniera piacevole, i semplici meccanismi che
portano alla comprensione dei vostri sintomi.
Avete mai provato ad ascoltarvi mentre vi lamentate di dolori fisici?
Avreste mai pensato che le vostre parole potrebbero spiegare le vostre malattie?
 
DOTT. GABRIELLA MEREU
laureata in medicina e chirurgia omeopata,
grafologa. specializzata in fiori di bach e diplomata in medicina olistica,
ideatrice della terapia verbale, autrice di libri "la terapia verbale"
e" la trappola dell'eros"
 
 La dott.ssa sarà presente a Firenze dal 29 marzo al 1° aprile 
 per informazioni:

domenica 27 marzo 2016

Stefano Cultrera: "Il gruppo Igienista si presenta...."



Ciao Caterina, ti scrivo perchè ho ricevuto una mail di una persona, che ha letto del gruppoigienista sul  "Giornaletto di Saul" e che pensava che il gruppo si occupasse di questioni animaliste ed avesse un posto di incontro-riunione fisico. 
Ho chiesto a Daniele Bricchi se aveva mandato la presentazione del gruppo a Paolo D'Arpini, lui mi ha risposto di no e che eri stata tu.
Non so cosa c'é scritto esattamente sul blog "Giornaletto di Saul", ma per evitare altri possibili equivoci di chiederei di far pubblicare la seguente lettera di presentazione pubblica. Ti ringrazio. Tanta salute.
Stefano Cultrera.

 E' stato creato (nel gennaio 2016) il gruppoigienista@googlegroups.com 
 
é un gruppo di: igienisti,simpatizzanti o vicini e/o interessati alle tematiche dell' Igiene Naturale, movimento salutista, che si prefigge di mantenere, raggiungere migliorare la salute psicofisica, sopratutto attraverso una attenta consapevolezza e conseguente gestione delle cause dei disturbi ad ogni livello, solamente con un corretto stile di vita e il digiuno, senza l'ausilio di alcun tipo di farmaco ( artificiale o naturale),  e che crede nella forza-capacità di autoguarigione propria di ogni organismo vivente e nel raggiungimento dell'autogestione della salute di ogni individuo.

Un gruppo di questo tipo può servire a scambiarsi informazioni, segnalare: eventi, documenti, libri, siti internet, ecc..., raccontare e scambiarsi esperienze, chiedere pareri e consigli, avere delle discussioni, ecc.....

Il gruppogienista@googlegroups.com ha un funzionamento molto semplice: qualsiasi persona, interna o esterna al gruppo può mandare una mail a gruppoigienista@google groups.com , che arriverà  solamente a tutti gli iscritti.

Chiunque può chiedere di far parte del gruppoigienista  bastai inviare una e-mail di richiesta al     gruppoigienista@googlegroups.com 

sabato 26 marzo 2016

Cibo buttato mai più - Avvio della campagna “Spreco zero. Un anno contro lo spreco”.


Agli inizi di febbraio, Last Minute Market ha annunciato l'avvio della 6 edizione della campagna europea di sensibilizzazione “Spreco zero. Un anno contro lo spreco”.
L'iniziativa, attiva dal 2010, quest'anno pone la sua attenzione allaconservazione del cibo come fattore primario di prevenzione dello spreco degli alimenti e riduzione della quantità di rifiuti prodotti in ambito domestico, che, secondo le indicazioni dell'UE, dovranno ridursi del 50% entro il 2025.
spreco alimentare_famiglieOgni famiglia, in Italia, getta in media 650 grammi di cibo ogni settimana, ma con il cibo si buttano via anche soldi: 6,7 euro ogni settimana, che corrispondono ad oltre 300 euro ogni anno.
Quest'anno, quindi, una particolare attenzione sarà dedicata al monitoraggio dei“Diari di famiglia”, dove ogni famiglia annoterà, per una settimana nel mese di aprile, la quantità e la tipologia degli alimenti gettati e la modalità di smaltimento, compreso
  • lo smaltimento attraverso gli scarichi domestici, latte, succhi di frutta o caffè avanzato che si gettano nel lavandino,
  •  lo smaltimento come cibo per gli animali da compagnia.
Il monitoraggio scientifico dello spreco alimentare delle famiglie attraverso i diari (Wastebusters) coinvolgerà 100 famiglie, che si sono candidate attraversowww.lastminutemarket.it e www.unannocontrolospreco.org, e sarà validato scientificamente dall'Università di Bologna – Distal. I dati che emergeranno da quest'indagine saranno resi noti il 5 giugno in occasione della Giornata mondiale dell'Ambiente.
Lo scorso anno sono già stati realizzati test pilota, dai diari emergono i numeri reali dello spreco di cibo a livello domestico: la quantità di alimenti gettati risulta di circa il 50% superiore a quella percepita e dichiarata nei sondaggi. In realtà, gli italiani buttano, circa 13 miliardi di euro ogni anno.
Il cibo sprecato nelle nostre case non costituisce solo un rifiuto ma, come abbiamo più volte detto, rappresenta un costo economico per le famiglie ed un costo ambientale per la società.
Dalle recenti analisi sembra emergere un legame tra lo spreco domestico e la conservazione degli alimenti, per questo Waste Watcher insieme all'Istituto per gli imballaggi ha dedicato attenzione al packaging con un duplice obiettivo: favorire la conservazione degli alimenti e ridurre al minimo l'impatto ambientale.
Dall'inchiesta condotta da Waste Watcher 2016 emergono alcuni dati:
  • l'85% dei consumatori è consapevole dell'importanza dell'imballaggio rispetto alla conservazione o deperibilità del prodotto,
  • il 64% degli intervistati considera l'imballaggio indispensabile,
  • il 56% è disposto “a pagare qualcosa di più per avere imballaggi che aumentino la probabilità di utilizzo del prodotto”, riducendone lo spreco,
  • il 93% sceglie la confezione sulla base della sua funzionalità mentre il 90% sulla base della possibilità di riutilizzarlo,
  • il 64% preferisce confezioni piccole, ritenute anti-spreco rispetto a quelle di grandi dimensioni,
  • il 91% è attento alla data di scadenza nelle etichette.
Sempre a proposito di dati, il nuovo sondaggio di Waste Watcher – Knowledge for Expo, l'Osservatorio dedicato ai temi dell'alimentazione, dell'agricoltura, dell'ambiente e della sostenibilità, ha focalizzato l'attenzione su tecnologia e spreco alimentare, che, nel nostro piccolo, avevamo affrontato in una nostra ARPATnews.
Grandi aspettative si nutrono verso il frigorifero intelligente in grado di avvisare sulle date di scadenza dei cibi, anche se un italiano su 5 dichiara di essere impreparato o impaurito difronte alle tecnologie intelligenti. 4 italiani su 5, invece, si dichiarano incuriositi o soddisfatti delle tecnologie che possono favorire la riduzione e prevenzione dello spreco alimentare.
(Fonte: Arpat)

venerdì 25 marzo 2016

Il papa ha capito che ad uccidere gli uomini sono le armi



Dei potenti della Terra l'unico che mostra di rendersi conto della tragica situazione reale e' il papa, che con le parole, i gesti e le opere afferma la semplice verita' che ad uccidere gli esseri umani sono le armi.

E che quindi per far cessare le guerre e le stragi, per salvare le vite umane e convivere in dignita' e solidarieta', occorre il disarmo: ovvero abolire la produzione, il commercio, la detenzione e l'uso degli strumenti atti a procurare la morte degli esseri umani. Poiche' e' dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano bisognoso di aiuto: si chiama civilta', si chiama umanita'; vuol dire trattare le altre persone come noi stessi vorremmo essere trattati dagli altri.
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I mezzi d'informazione all'unisono ripetono che per contrastare il terrorismo stragista occorrono piu' spie, piu' armati, piu' sorveglianza e piu' repressione.
Ed invece e' vero il contrario: occorre smilitarizzare la societa' e le menti, occorre piu' umana comprensione e sollecitudine, piu' liberta' e solidarieta', piu' riconoscimento, rispetto e accudimento per la vita, la dignita' e i diritti di tutte le persone. Di sistemi di spionaggio e di camere di tortura, di caserme in cui si apprende a disprezzare e uccidere, il mondo e' purtroppo stracolmo: quindi occorre abolire gli eserciti e le spie, tutti i poteri assassini, tutti i poteri che negano l'eguale dignita' di tutti gli esseri umani, tutti i poteri che negano l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.
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Questa e' la politica dell'umanita' oggi necessaria: abolire le guerre, abolire le armi, abolire gli eserciti. L'alternativa, concreta e coerente, e' non solo matura, ma indispensabile e urgente: e' la nonviolenza che salva le vite. La nonviolenza e' la sola politica adeguata alla distretta presente dell'umanita'.


Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Cruijff: "Bisogna trovarsi nel posto giusto nel momento giusto..."



Ho vissuto parte della mia vita una sorta di trance, circa dieci anni, da quando ne avevo otto fino quasi a 16 giocando a calcio e ammirando solo i più grandi giocatori di calcio,

Ricordo lui Edson Arantes do Nascimento in arte Pelè allo stadio azteca di Città del Messico elevarsi più in alto del difensore italiano e come un angelo spiccare il volo e insaccare in rete. ricordo che qualcuno diceva che Pelè era più leggero e aveva un peso specifico diverso, ero convinto che i brasiliani avevano qualcosa di diverso nel gioco del calcio inteso come danza eleganza in risonanza concomitanza tra individuo squadra pubblico cielo più in grande tra la terra e il cosmo così rimanevo a bocca aperta a guardarli giocare in quelle immagini slavate sgranate e appiccicose dei televisori in bianco e nero di quegli anni. pensavo che per noi europei quel senso della danza e dell eleganza fossero come preclusi poi arrivo lui che mi convinse del contrario non tanto a livello individuale quanto collettivo e nel concetto di calcio totale che in certo modo e’ stato veramente rivoluzionario in quegli anni soprattutto nell'organizzazione euritmica collettiva.

Fondamentali per l'applicazione del calcio totale erano i concetti di spazio e creazione dello spazio. Il difensore dell'Ajax Barry Hulshoff, che giocò con Cruijff, spiego così la filosofia del calcio totale,

« Discutevamo di spazio per tutto il tempo. Cruijff spiegava sempre dove i compagni avrebbero dovuto correre, dove rimanere fermi, dove non si sarebbero dovuti muovere. Si trattava di creare spazio ed entrare nello spazio. È una sorta di architettura sul campo. Parlavamo sempre di velocità della palla, spazio e tempo. Dove c'è più spazio? Dov'è il calciatore che ha più tempo a disposizione? È lì che dobbiamo giocare il pallone. Ogni giocatore doveva capire l'intera geometria di tutto il campo e il sistema nel suo complesso»

Per usare le parole dello stesso Cruijff: "Ogni allenatore parla di movimento, dice di correre sempre. Io dico: correte poco. Il calcio è un gioco in cui si gioca con il cervello. Bisogna trovarsi nel posto giusto nel momento giusto, né troppo tardi, né troppo presto"

Ferdinando Renzetti

giovedì 24 marzo 2016

Bici libera tutti - Dal 25 marzo al 2 aprile 2016 da Trieste alla Sicilia



"Se l’occhio non si esercita, non vede. Če oko ne vadi, ne vidi.
Se la pelle non tocca, non sa. Če ne koža ne dotakne, ne ve.
Se l'uomo non immagina, si spegne. Če si človek ne predstavlja, ugasne."
(Danilo Dolci)

Da tempo sognavamo un cicloviaggio in Sicilia attraverso le terre confiscate alla mafia e restituite alla legalità. Libera e Terra: un binomio potente. Parla di coraggio, ribellione, giustizia e dignità. Parla di comunità che prendono coscienza, si organizzano e crescono. Parla del rivoluzionario lavoro di Danilo Dolci, poeta, pedagogo e architetto, tre volte candidato al premio Nobel per la Pace, promotore della lotta nonviolenta alla mafia; del riscatto sociale in una Sicilia ostaggio della miseria, devastata dal terremoto nel Belìce.

Bici Libera Tutti si svolge durante le feste pasquali, dal 25 marzo al 2 aprile 2016 ed è promossa dal Comitato pace e convivenza Danilo Dolci assieme a Fiab Ulisse Trieste, in collaborazione con "Libera" e il Centro Turistico Studentesco.
 
Il programma di Bici Libera Tutti, in ascolto dei racconti di luce, di rocce e di acque della  terra primordiale siciliana, e delle persone che con determinazione difendono la libertà e la legalità di questa terra, parte venerdì 25 marzo dall'aeroporto di Trieste. Sabato vigilia di Pasqua alle 11.30 presso la sede di Libera s'incontra la città di Palermo, si ritirano le biciclette e ci si dirige in via D'Amelio a ricordare il sacrificio dell'agente muggesano Eddie Cosina, ucciso assieme al giudice Borsellino e alla sua scorta.

Domenica di Pasqua, passaggio presso il monumento a ricordo della strage di Capaci, dove morirono il giudice Falcone, sua moglie ed i poliziotti che li accompagnavano. Sosta a Cinisi alla Casa della memoria, dedicata all'opera di Peppino Impastato e arrivo a Trappeto, per conoscere l‘esperienza di Danilo Dolci attraverso l'ospitalità conviviale dei figli e la pedagogia "maieutica" dolciana, presso il recentemente restaurato “Borgo di Dio".

A Pasquetta pedalata da Trappeto a Partinico dove sul tetto di palazzo Scalia nacque la "Radio dei poveri cristi", primo esperimento di radio libera in Italia ripreso da Impastato che fondò "Radioaut". Sempre a Partinico visita all'emittente televisiva Tele Jato, quindi trasferimento presso la diga sul lago Poma, primo dei laghi artificiali costruiti in tutta la Sicilia per sottrarre l'acqua al monopolio della mafia. 

Martedì 29 partenza da Castellammare del golfo, verso il tempio greco di Segesta e Gibellina Nuova ad incontrare il Centro di ricerche economiche e sociali per il Meridione. Grazie alla pressione popolare, a Gibellina e alla valle del fiume Belìce terremotati venne riconosciuta la prima Obiezione di coscienza, e i giovani del posto evitarono il servizio militare per ricostruire i paesi distrutti.

Mercoledì 30 marzo visita a due villaggi abbandonati dopo il terremoto del 1968, quindi arrivo a Campofiorito attraverso il paesaggio primaverile dei Monti Sicani. Il giorno dopo raggiunta Corleone ed il Centro di documentazione sulla mafia, barra verso San Cipirrello per visitare la Cantina Centopassi di LiberaTerra, cooperativa che produce il vino sui terreni confiscati alla mafia. 

Prosecuzione sull'ex ferrovia Camporeale — Palermo destinata a divenire pista ciclabile, verso Piana degli Albanesi presso Portella della ginestra, dove avvenne l'agguato e la strage popolare del primo maggio '47 e, sempre attraverso l'ex ferrovia arrivo presso la Cattedrale di Monreale il 1° aprile. Discesa finale verso il capoluogo siciliano assieme ai ciclisti palermitani e nel pomeriggio Incontro di pace, quale omaggio finale al lavoro di Dolci in Sicilia prima del ritorno a Trieste.

Il referente per il Comitato Pace “Dolci” di Trieste: Alessandro Capuzzo
c/o Centro multiculturale italosloveno, via Valdirivo 30 - 34132 Trieste
telefono 338 1652364 - email compax@inwind.it

mercoledì 23 marzo 2016

Le due facce del "libero arbitrio": il bene ed il male....



Il MALE è la faccia oscura mentre il BENE è la faccia luminosa del LIBERO ARBITRIO, che l’Energia Universale creatrice dell’Universo ha dato ai Suoi figli quale espressione del Suo grande amore per loro.

Alcuni di questi figli hanno scelto la faccia oscura, che consiste nel voler condurre la loro esistenza solo seguendo la loro volontà invece che le Leggi Universali che sono alla base della Creazione.
Questa scelta ha comportato un costante e continuo allontanamento dalla fonte di energia Creatrice e Vivificante, quindi un “raffreddamento” costante come quello che subisce un qualsiasi uomo che sta vicino al caminetto e pian piano se ne allontana, fino ad arrivare al punto di sentire addirittura freddo e rattrappirsi tutto e poi eventualmente anche a morire se dove è andato c’è il gelo.

Un processo simile hanno (abbiamo) subito gli spiriti ribelli che, agendo secondo la loro volontà contraria alle Leggi, si sono raffreddati sempre più e quindi condensati, fino ad assumere un corpo di carne, sempre più rigido e compatto, quale è appunto quello che abbiamo noi uomini oggi.

Tutto il resto è la copia di quanto esiste nei cieli puri (dove ovviamente tutto è solo puro spirito) e che il Creatore ci ha dato per i segg. motivi: aiutarci a ritrovare la strada di casa, renderci la vita meno dura sulla Terra e farci vedere come sarà la nostra esistenza (circondati dalla bellezza di rocce, pianti e animali) una volta ritornati a casa, in modo da invogliarci a ritornare.

quanto più l’uomo, cioè l’anima incolpata per le trasgressioni alla Legge, si allontana dal Creatore, più soffre e più non sa dove “sbattere la testa” per continuare la sua esistenza. I più incolpati sono i sacerdoti (perché conoscono la verità e non la seguono e non la insegnano, ma anzi inducono i loro succubi a fare altrettanto occultandola e stravolgendola), i politici, i comandanti di eserciti ecc., che oggi sono arrivati a un grado di allontanamento/raffreddamento dalla Fonte di Energia Vivificante Pura  tale che, appunto, non sanno più cosa fare. Il caos politico ed economico odierno è dovuto, appunto, agli spasmi pre-morte di chi ha condotto tutti gli spiriti caduti (con il loro/nostro consenso) fuori dalla Verità, reincarnandosi nelle varie epoche storiche al fine di cercar di portare a termine il loro piano eversivo. E siccome questa è l’ultima possibilità che hanno/abbiamo, stanno tentando il tutto per tutto.

Conclusione: cambiare i governanti non serve a nulla, dato che il sistema che hanno creato impedisce agli onesti di accedere ai posti di comando. Tutto questo teatrino, pertanto, potrà finire solo per implosione o per distruzione tramite forze esterne, cioè tramite la Natura, cosa che già sta avvenendo. Le forze della Natura stanno creando seri danni alle persone, gli animali al Sistema economico imperante, basato sugli allevamenti di animali e su energie inquinanti.

Marco Bracci

martedì 22 marzo 2016

Per risalire bisogna prima toccare il fondo...



Siamo stati resi schiavi del sistema, non fosse altro che tramite le pressioni esercitate ormai a livelli parossistici a livello fiscale, finanziario, lavorativo, previdenziale, sanitario, ecc., siamo cioè già ridotti in schiavitù in tutti i settori essenziali per poter vivere una vita decente e dignitosa. 

Gli attentati terroristici teleguidati di cui l'Europa è vittima (nel senso che mai nessuno riuscirà a sapere chi sia la vera mente che li ha pianificati), hanno probabilmente solo lo scopo di ridurre al silenzio ed all’inerzia i più recalcitranti, quella esigua minoranza ancora in grado di pensare autonomamente e dubitare delle mistificazioni propinate dai mass media a libro paga dell’establishment. 

L’economia di guerra sta nuovamente trionfando e le voci pacifiste saranno messe a tacere in quanto anacronistiche e fuori luogo. Con l’alibi della difesa della civiltà occidentale potranno perpetuare i loro piani di consolidamento di potere e controllo delle fonti energetiche e del business planetario, oltre che delle popolazioni che sempre più stavano allontanandosi dalla subordinazione alle istituzioni politiche ritenute indegne ed incapaci di rappresentarle e pertanto stavano cercando soluzioni alternative. In questo modo quel residuo patetico di democrazia che passa sotto il nome di “elezioni”, diventeranno solo un rito per avallare un candidato o un gruppo di burattini anziché un altro. 

Come se a teatro o al cinema si potessero scegliere gli attori prima che la produzione si attivi per realizzare l’opera. Ma gli autori, i registi, i produttori, i distributori, ecc., rimarranno segreti, e saranno loro ovviamente a gestire gli attori e decidere le trame scrivendo le sceneggiature. L’unica libertà di cui disporremo è rifiutare di vedere il frutto di quanto da loro programmato ma ne subiremo comunque le conseguenze. 

E le ripercussioni saranno sempre più gravi, perché coloro che dirigono questo teatrino tragico e cinico hanno da tempo perso il lume della ragione, hanno oscurato la coscienza e la consapevolezza regredendo a livelli evolutivi primordiali, nonostante l’immenso potere di cui dispongono. Hanno cioè optato per una scelta distruttiva antitetica rispetto al senso della vita, alla vitalità, alla condivisione, alla cooperazione, alla convivialità, all’evoluzione, ecc., preferiscono il delirio di onnipotenza e l’isolamento dorato, come spettatori perversi di un teatro dell’assurdo nel quale l’obiettivo finale sembrerebbe il voler spegnere le “anime” delle persone addomesticandole, riducendole a gregge, sacrificabili in qualsiasi momento. 

Claudio Martinotti Doria


Post scriptum:

Le dichiarazione rilasciate da Alfano, dopo l'attentato di Bruxelles, mi sembrano le “ultime parole famose” di chi non ha ben chiara la situazione e crede di conoscere la realtà che lo circonda per il quadro che gli hanno fornito i funzionari di riferimento (comitati, commissioni, sessioni, think tank, servizi, agenzie, ecc.), dei quali per altro fornisce numeri alla cazzo, senza alcun senso, legame ed interconnessione con gli eventi. Non mi sorprenderebbe che fosse presto smentito nel suo messaggio intrinsecamente ottimistico (che sembra esentare l’Italia da rischi), così come il suo compagno di merende, l’eterno bambino viziato, sosia di Mr Bean, che vorrebbe mettere a disposizione dell’Europa la grande esperienza e capacità italiana a combattere mafie e terrorismo. Forse queste sue convinzioni le ha estrapolate dai fumetti che lui legge abitualmente al posto dei libri, perché nella realtà le cose stanno molto diversamente. Si può solo provare pena per ciò che gli italiani dovranno ancora subire con dei politici di tale inettitudine, protervia e cialtroneria...” 

lunedì 21 marzo 2016

Mattanza pasquale - Lettera aperta al santo padre Bergoglio



Santo Padre Bergoglio. Nella sua Enciclica "Laudato Si'" leggiamo quanto segue :


  ........" ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, 
coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature. Egli entrava in comunicazione con tutto il creato, e predicava persino ai fiori e
«li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione».[19] 
La sua reazione era molto più che un apprezzamento intellettuale o un calcolo economico,
perché per lui qualsiasi creatura era una sorella, unita a lui con vincoli di affetto. Per questo si sentiva chiamato a prendersi cura 
di tutto ciò che esiste. Il suo discepolo san Bonaventura narrava che lui, «considerando che tutte le cose hanno un’origine comune, 
si sentiva ricolmo di pietà ancora maggiore e
 chiamava le creature, per quanto piccole, con il nome di fratello o sorella».[20] 
Questa convinzione non può essere disprezzata come un romanticismo irrazionale, perché influisce sulle scelte che determinano
 il nostro comportamento.
 Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia,
se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, 
i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, 
incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste,
 la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea.
La povertà e l’austerità di san Francesco non erano un ascetismo solamente esteriore, ma qualcosa di più radicale: 
una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e di dominio."

Ci scusi Papa Francesco se ci siamo permessi di mettere in neretto alcune  delle sue importanti affermazioni,scritte nell'Enciclica,
 che riguardano i pensieri profondi , di rispetto,di amore  di S. Francesco  verso   tutte le creature  viventi ,al fine di non farne
 " ..... un mero oggetto di uso e consumo".

Ma come definirebbe allora allevare ed uccidere , gli animali, creature di Dio ,esseri senzienti , per essere mangiati 
se non un intollerabile dominio da parte dell'uomo sugli animali, un assoggettamento degli stessi al proprio uso e consumo ,
riducendoli da soggetti di diritti ad oggetti,merce di consumo?

Se non giungono da Lei, Santo Padre , parole di accusa contro il profitto sporco di sangue di creature viventi,
 quale è allora l'insegnamento di S. Francesco,  di cui lei ha scelto, non a caso ,di portare il suo nome?

  
A CHI CI DOBBIAMO APPELLARE SE NON A LEI ,PAPA FRANCESCO, AFFINCHE' LA MISERICORDIA DEGLI UOMINI   RISPARMI DALLA MORTE  MILIONI DI CREATURE VIVENTI, E SI POSSA PARLARE DI UN GIUBILEO DELL'ALLEANZA UOMO-ANIMALE?

DA CHI ,SE NON DA PAPA FRANCESCO, CI DOBBIAMO ASPETTARE CHE SI DIA VOCE FINALMENTE AD UNA TEOLOGIA  CHE NON ABBIA PIU' AL PROPRIO CENTRO SOLTANTO L'UOMO MA,  ASSIEME A LUI, L'ANIMALE E OGNI ESSERE VIVENTE?

 Questo è l'augurio di Pasqua che milioni di cattolici e di cristiani si aspettano da lei.

Centinaia sono gli eventi   dei cittadini, cattolici, cristiani animalisti /antispecisti contro la morte degli agnelli e dei capretti    che in questi giorni, riempiono le piazze, i teatri, le strade, la stampa; sarebbe impossibile fare l'elenco.

Ci auguriamo,  Santo Padre, che la Pasqua del 2016, sia ricordata  nella storia, perché  Papa  Francesco ha rotto questo intollerabile silenzio  che dura da secoli nella Chiesa, una Chiesa antropocentrica, storicamente e teologicamente superata, e  che non ha mai preso le difese dei più deboli, dei più indifesi al mondo: gli animali.

Buona Pasqua Papa Francesco, che spero ci conforti nelle sue omelie con  frasi di misericordia per gli animali.

Stefania Sarsini - 
stefaniasarsini@hotmail.it


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Articolo collegato: 

domenica 20 marzo 2016

Roma - Diminuisce e peggiora il servizio di trasporto pubblico



A Roma, cosa significa la parola "Programma"?


E' molto usata, da molti anni, durante le campagne elettorali da coloro che si candidano e da coloro che hanno problemi da risolvere. Alla fine di quelle legislature manca il consuntivo perché non è previsto dal "Modello Roma": vissuto da tutti ma, anche, sconosciuto. Il "Modello Roma" è fondato sul gattopardismo: cambiare tutto per non cambiare niente. Se non cambia niente, il consuntivo è zero, ovvero, niente. Prendiamo il settore "Mobilità" fotografato dal DPCM 4.8.2006 (http://www.isprambiente.gov.it/files/aria/dpcm-4-agosto-2006.pdf ), firmato da ben n. 3 presidenti del Consiglio dei ministri (Prodi, Berlusconi e Monti). 

Dopo 10 anni di emergenza vera, reale, la rappresentazione emergenziale del citato DPCM è molto peggiorata a causa della fase di "razionalizzazione del TPL" effettuata negli anni 2014-15. 

Chiamasi, a Roma, "razionalizzazione del TPL" la riduzione/taglio del 30% circa dell'offerta di trasporto delle persone con i veicoli pubblici e/o l'aumento del costo del biglietto per utilizzare il Tpl. La bella manifestazione del 12 marzo 2016 - nel decennale della votazione unanime del 6 febbraio 2006 da parte del Consiglio Comunale di Roma della Proposta di Iniziativa Popolare sulla tranvia Fidene - Laurentina - su ZERO attività positiva; degrado per la totale inattività rispetto al 4.8.2006. 

Quale "Programma" serio, credibile e sostenibile può essere redatto sul settore della "Mobilità romana",           incancrenito dall'emergenza che continua perché "ignorata"? 

Vito De Russis 
n.q. presidente ADP 
3393484370

sabato 19 marzo 2016

Lettera ai Parlamentari per salvare il paesaggio - Proposta di revisione del testo del DDL AC 2039



La bozza del documento di proposte di modifica al DDL AC2039 elaborato dal Gruppo di lavoro del Forum ha ricevuto moltissime adesioni e risposte con contributi e/o osservazioni di vario genere, che hanno determinato un lungo lavoro di analisi – e anche qualche giorno di ritardo sulla tabella di marcia che ci eravamo proposti – per la redazione del documento finale, che troverete comparato con il testo delle commissioni al seguente link  http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2016/03/Proposta-revisione_DDL_AC2039_testi-comparati.pdf

Salvo slittamenti dei lavori parlamentari che non possiamo prevedere, la discussione alla Camera è in calendario per il 21 marzo 2016. Pertanto, entro quella data, la proposta del Forum verrà inviata a tutti i parlamentari e ai media con l'appello in calce.

Siamo consapevoli che è necessaria una nuova, forte azione di informazione e di sollecitazione a tutti i livelli, per la quale contiamo sul vostro sostegno nelle forme e nelle sedi che riterrete più opportune.

Riccardo Picciafuoco, Federico Sandrone (referenti Gruppo di lavoro del Forum), Miranda, Cristiana, Virginia (Segreteria/Redazione)



Lettera ai Parlamentari: 
 
Gentile Onorevole,
la continua perdita di suoli fertili sta distruggendo per sempre una risorsa non rinnovabile che costituisce il patrimonio essenziale per il futuro della nostra stessa vita e di quella delle incolpevoli generazioni che verranno. In Italia coltiviamo solo 12 milioni di ettari di suoli agricoli e ne servirebbero altri 50 per soddisfare i bisogni nazionali.
Negli ultimi 60 anni abbiamo perso una quantità di suolo agricolo alla velocità di 7 mq al secondo e c’è urgenza di proteggere e risanare un territorio oggetto di dissesto idrogeologico che aumenta di giorno in giorno causando gravi perdite, anche di vite umane.
E’ arrivato il momento, per chi ha la responsabilità del governo del Paese, di avere il coraggio di intervenire con determinazione e senza indugi, approvando una legge in grado di arrestare il continuo consumo di suolo in atto e non solo di 'contenerlo'.
Per questo la rete delle oltre 1.000 organizzazioni che compongono il Forum nazionale dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio/Salviamo il Paesaggio (http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/info_sul_forum/associazioni-aderenti-2/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/info_sul_forum/associazioni-locali-aderenti/ Le invia una proposta di revisione del testo del DDL AC 2039  sul consumo di suolo che state per discutere, condivisa da migliaia di cittadini e associazioni rappresentanti ampi e diversi settori della società (non solo 'ambientalisti'), che consentirebbe di fare un primo importante passo verso un'inversione di rotta urgente e non più procrastinabile, in grado di orientare concretamente gli attori economici e sociali verso un corretto nuovo orizzonte.
Le chiediamo, dunque, di impegnarsi personalmente per la realizzazione di una buona legge, fondata su principi giusti e rigorosi, che contribuirebbero a fare dell’Italia uno Stato modello e all’avanguardia nel panorama europeo e mondiale.

Il Forum nazionale dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio