venerdì 25 marzo 2016

Cruijff: "Bisogna trovarsi nel posto giusto nel momento giusto..."



Ho vissuto parte della mia vita una sorta di trance, circa dieci anni, da quando ne avevo otto fino quasi a 16 giocando a calcio e ammirando solo i più grandi giocatori di calcio,

Ricordo lui Edson Arantes do Nascimento in arte Pelè allo stadio azteca di Città del Messico elevarsi più in alto del difensore italiano e come un angelo spiccare il volo e insaccare in rete. ricordo che qualcuno diceva che Pelè era più leggero e aveva un peso specifico diverso, ero convinto che i brasiliani avevano qualcosa di diverso nel gioco del calcio inteso come danza eleganza in risonanza concomitanza tra individuo squadra pubblico cielo più in grande tra la terra e il cosmo così rimanevo a bocca aperta a guardarli giocare in quelle immagini slavate sgranate e appiccicose dei televisori in bianco e nero di quegli anni. pensavo che per noi europei quel senso della danza e dell eleganza fossero come preclusi poi arrivo lui che mi convinse del contrario non tanto a livello individuale quanto collettivo e nel concetto di calcio totale che in certo modo e’ stato veramente rivoluzionario in quegli anni soprattutto nell'organizzazione euritmica collettiva.

Fondamentali per l'applicazione del calcio totale erano i concetti di spazio e creazione dello spazio. Il difensore dell'Ajax Barry Hulshoff, che giocò con Cruijff, spiego così la filosofia del calcio totale,

« Discutevamo di spazio per tutto il tempo. Cruijff spiegava sempre dove i compagni avrebbero dovuto correre, dove rimanere fermi, dove non si sarebbero dovuti muovere. Si trattava di creare spazio ed entrare nello spazio. È una sorta di architettura sul campo. Parlavamo sempre di velocità della palla, spazio e tempo. Dove c'è più spazio? Dov'è il calciatore che ha più tempo a disposizione? È lì che dobbiamo giocare il pallone. Ogni giocatore doveva capire l'intera geometria di tutto il campo e il sistema nel suo complesso»

Per usare le parole dello stesso Cruijff: "Ogni allenatore parla di movimento, dice di correre sempre. Io dico: correte poco. Il calcio è un gioco in cui si gioca con il cervello. Bisogna trovarsi nel posto giusto nel momento giusto, né troppo tardi, né troppo presto"

Ferdinando Renzetti

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