........" ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare,
coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature. Egli entrava in comunicazione con tutto il creato, e predicava persino ai fiori e
«li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione».[19]
La sua reazione era molto più che un apprezzamento intellettuale o un calcolo economico,
perché per lui qualsiasi creatura era una sorella, unita a lui con vincoli di affetto. Per questo si sentiva chiamato a prendersi cura
di tutto ciò che esiste. Il suo discepolo san Bonaventura narrava che lui, «considerando che tutte le cose hanno un’origine comune,
si sentiva ricolmo di pietà ancora maggiore e
chiamava le creature, per quanto piccole, con il nome di fratello o sorella».[20]
Questa convinzione non può essere disprezzata come un romanticismo irrazionale, perché influisce sulle scelte che determinano
il nostro comportamento.
Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia,
se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo,
i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali,
incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste,
la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea.
La povertà e l’austerità di san Francesco non erano un ascetismo solamente esteriore, ma qualcosa di più radicale:
una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e di dominio."
Ci scusi Papa Francesco se ci siamo permessi di mettere in neretto alcune delle sue importanti affermazioni,scritte nell'Enciclica,
che riguardano i pensieri profondi , di rispetto,di amore di S. Francesco verso tutte le creature viventi ,al fine di non farne
" ..... un mero oggetto di uso e consumo".
Ma come definirebbe allora allevare ed uccidere , gli animali, creature di Dio ,esseri senzienti , per essere mangiati
se non un intollerabile dominio da parte dell'uomo sugli animali, un assoggettamento degli stessi al proprio uso e consumo ,
riducendoli da soggetti di diritti ad oggetti,merce di consumo?
.
Se non giungono da Lei, Santo Padre , parole di accusa contro il profitto sporco di sangue di creature viventi,
quale è allora l'insegnamento di S. Francesco, di cui lei ha scelto, non a caso ,di portare il suo nome?
A CHI CI DOBBIAMO APPELLARE SE NON A LEI ,PAPA FRANCESCO, AFFINCHE' LA MISERICORDIA DEGLI UOMINI RISPARMI DALLA MORTE MILIONI DI CREATURE VIVENTI, E SI POSSA PARLARE DI UN GIUBILEO DELL'ALLEANZA UOMO-ANIMALE?
DA CHI ,SE NON DA PAPA FRANCESCO, CI DOBBIAMO ASPETTARE CHE SI DIA VOCE FINALMENTE AD UNA TEOLOGIA CHE NON ABBIA PIU' AL PROPRIO CENTRO SOLTANTO L'UOMO MA, ASSIEME A LUI, L'ANIMALE E OGNI ESSERE VIVENTE?
Questo è l'augurio di Pasqua che milioni di cattolici e di cristiani si aspettano da lei.
Centinaia sono gli eventi dei cittadini, cattolici, cristiani animalisti /antispecisti contro la morte degli agnelli e dei capretti che in questi giorni, riempiono le piazze, i teatri, le strade, la stampa; sarebbe impossibile fare l'elenco.
Ci auguriamo, Santo Padre, che la Pasqua del 2016, sia ricordata nella storia, perché Papa Francesco ha rotto questo intollerabile silenzio che dura da secoli nella Chiesa, una Chiesa antropocentrica, storicamente e teologicamente superata, e che non ha mai preso le difese dei più deboli, dei più indifesi al mondo: gli animali.
Buona Pasqua Papa Francesco, che spero ci conforti nelle sue omelie con frasi di misericordia per gli animali.
Stefania Sarsini - stefaniasarsini@hotmail.it
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