A Roma, cosa significa la parola "Programma"?
E' molto usata, da molti anni, durante le campagne elettorali da coloro che si candidano e da coloro che hanno problemi da risolvere. Alla fine di quelle legislature manca il consuntivo perché non è previsto dal "Modello Roma": vissuto da tutti ma, anche, sconosciuto. Il "Modello Roma" è fondato sul gattopardismo: cambiare tutto per non cambiare niente. Se non cambia niente, il consuntivo è zero, ovvero, niente. Prendiamo il settore "Mobilità" fotografato dal DPCM 4.8.2006 (http://www.isprambiente.gov.it/files/aria/dpcm-4-agosto-2006.pdf ), firmato da ben n. 3 presidenti del Consiglio dei ministri (Prodi, Berlusconi e Monti).
Dopo 10 anni di emergenza vera, reale, la rappresentazione emergenziale del citato DPCM è molto peggiorata a causa della fase di "razionalizzazione del TPL" effettuata negli anni 2014-15.
Chiamasi, a Roma, "razionalizzazione del TPL" la riduzione/taglio del 30% circa dell'offerta di trasporto delle persone con i veicoli pubblici e/o l'aumento del costo del biglietto per utilizzare il Tpl. La bella manifestazione del 12 marzo 2016 - nel decennale della votazione unanime del 6 febbraio 2006 da parte del Consiglio Comunale di Roma della Proposta di Iniziativa Popolare sulla tranvia Fidene - Laurentina - su ZERO attività positiva; degrado per la totale inattività rispetto al 4.8.2006.
Quale "Programma" serio, credibile e sostenibile può essere redatto sul settore della "Mobilità romana", incancrenito dall'emergenza che continua perché "ignorata"?
Vito De Russis
n.q. presidente ADP
3393484370
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