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giovedì 21 gennaio 2016

Se la protesta diventa omologata e buttata in caciara...



Vorrei esternare un mio dubbio circa la presenza nei cortei,  SEMPRE E COMUNQUE ANCHE QUANDO SI MANIFESTA SU MORTI AMMAZZATI E TRAGEDIE INFINITE,  dei gruppetti con musiche e tamburelli e tammurriate.

Attirano l'attenzione più delle cose serie e la buttano in caciara, secondo me così diventa tutto uguale, ogni argomento buono. Così come quando ci sono musiche a volume da squassare la testa. E magari è musica da discoteca.
Si pensa  in tal modo  di attirare più gente? Non mi pare.

Un conto è portare caricature di, che so, il re Salma(n) saudita, auspicabili, o le biciclette, 

un conto sono 'ste musiche di festa e danzatori vari (la murga o marga mipare si chiami)  vari che mettono un po' tutto sul tono dello scherzo. 

Una manifestazione contro le guerre più che tamburelli e danzatori dovrebbe avere o silenzio o musiche e canzoni di vera protesta. 

Marinella Correggia


Integrazione di Fulvio Grimaldi: "Questa degli zompatori clown che si infiltrano in ogni manifestazione, di qualunque segno sia, è un classico segno della decadenza politica dei contestatori in questo paese.
Si tratta di esibizionismo di bassa lega e qualità, scocciantemente ripetitivo, che depista e degrada da grandi eventi e gravi temi, tutti accomunati in questa insulsa "festa".
Copre col chiasso e con colori l'ammutolimento dei marciatori che, per tutto il percorso, a parte il gracchiare del Sound System, non hanno saputo scandire uno slogan, cioè una parola d'ordine, cioè un messaggio politico. Dal momento che un corteo, a parte rincuorarci o consolarci tra di noi che ci ritroviamo vicini nella partecipazione, dovrebbe comunicare a chi assiste dai lati e ai media qualcosa che corrisponda all'intenzione dell'iniziativa,  promuovere conoscenza e coscienza, queste musichette e abbastanza grottesche evoluzioni, comunicano soltanto che non abbiamo molto da dire.
Qui passa un cartellone con i morti di Siria o con il ritratto di Gheddafi linciato, coperto dai buffoni che saltano e sonicchiano allegri. Nun se po' fa'. Siamo seri. Non funerei, seri.
Vitalità e festa nel senso migliore del termine sarebbe esprimere con entusiasmo e vigore una volontà e un contenuto, come usava una volta quando eravamo vivi. Quella degli zompanti e tamburellanti è avanspettacolo.
In Siria, a ogni convegno di popolo, si udiva come un tuono questo messaggio: "Shaab, Suryia, Baashar u bas" (Popolo, Siria, Bashar e nient'altro). Si appiccicava alle orecchie e ti rintronava dentro. Per sempre. (F.G.)"


3 commenti:

  1. Commento di Leonardo Cribio:

    "Concordo con Fulvio e Marinella. Per me nei cortei bisogna dare voce alla testa e non riempire questa di caos. La musica può esserci, certo, ma deve essere pertinente. Abbiamo la Banda Bassotti, abbiamo le nostre canzoni di lotta. Utilizziamo quelle... Sono passati 14 anni dalla mia prima manifestazione studentesca. Se non abbiamo ottenuto un bel niente è anche a causa della disorganizzazione di piazza "gestita" dai soliti noti... Forse sarebbe il caso di maturare..."

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  2. Commento di Giorgio Stern:

    "Credo che queste cose facciano il paio col "concertone" del Primo Maggio. Dove tutti "i giovani" che arrivano, stanno in piedi alcune ore, e poi tornano a casa meno consapevoli di prima. Queste cose fanno il paio con i cortei (anche del Primo Maggio), dove il rumore assordante diffuso da potenti altoparlanti, impedisce di capire cosa come e perchè. Una volta c'erano le bande rionali o di sindacato che suonavano le canzoni di lotta, della storia del movimento operaio socialista e comunista. Scusate non avrei dovuto adoperare questi due ultimi termini... altrimenti, si dice,  "i giovani" non vengono a noi..."

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  3. Commento di Marco Bracci:

    "La protesta per il nostro miglioramento sociale o altro sono sempre destinate a fallire.
    I potenti ben sanno che chi dovrà subire le loro angherie non lo farà certo volentieri, quindi sono pronti a opporsi all’opposizione e hanno già in tasca le soluzioni per farci accettare/subire la loro volontà quando ce la mostrano.
    L’UNICA RIVOLUZIONE che non potranno mai fermare è quella del cibo.
    L’economia e la vita di tutti noi esseri umani sono basate sul cibo. Dal quale (lasciamo per ora da parte lo spirito), a seconda che sia giusto o meno, derivano salute o malattia.
    E’ ormai scontato (l’ha detto anche l’OMS) che mangiare carne (ed altri cibi derivati da animali – vedi ad es. The China Study e Whole di Campbel) FA MALE e FA MORIRE di gravi malattie.
    Alimentarsi perciò di soli cibi vegetali è l’imperativo a cui non potremo sottrarci e l’unica strada da seguire se vorremo veramente liberarci dall’oppressione di chi vuole tenerci schiavi e malati a vantaggio del suo proprio benessere.
    L’UOMO NUOVO nascerà solo da un rapporto etico e paritario, nonché di rispetto, con gli animali.
    Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, dice la Fisica, e quindi, se noi seviziamo e torturiamo e uccidiamo gli animali (che riteniamo inferiori e più deboli) non facciamo altro che attirare su di noi le sevizie, le torture e le uccisioni di chi, anche lui uomo, si ritiene più forte e superiore a noi popolo."

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