giovedì 31 maggio 2012

Sesso, amore e beatitudine.. nella visione di Osho



Mi chiedi:” Cos’è il sesso e cos’è l’amore? ” Il sesso è una Funzione biologica. Tutti gli animali sono esseri sessuali. Solo l’uomo ha il privilegio di Avere qualcosa di più Elevato: non il semplice incontro di corpi a causa, ma l’incontro di anime dovuto. E questo è l’Amore!

Ma non sto parlando dell’amore convenzionale! … Non parlo dell’amore DI CUI parla il mondo! … Non parlo dell’amore DI CUI il mondo ha paura!

La gente ha paura di Essere amata e di amare Perché quell’amore porta infelicità! … Quell’amore bugie porta con sé, porta con sé prigionia, schiavitù Comporta, distrugge la libertà. Per questo la gente ne ha paura. E questo Accade poichè l’amore porta con sé un’infinità di compromessi … Si deve scendere uno Tali compromessi da giungere a perdere quasi definitivamente il proprio volto originale.

Uno dei miei messaggi Fondamentali è: se qualcuno vi ama, non introducete Condizione nessuna. Se amate qualcuno, non storpiatelo. Lascia che il tuo amore si espanda, dona all’altro più spazio di Quanto ne abbia mai avuto Quando era solo. Nutritelo, ma non avvelenate Il suo nutrimento, non possedetelo. Lasciate CHE SIA libero, più libero di non SIA Quanto mai stato. In questo caso l’amore crescerà in una profonda intimità.

Quando l’amore porta con sé la libertà, scende uno profondità maggiori. Quando l’amore fa sentire l’altro rispettato, non umiliato, non distrutto ma sostenuto, Quando l’amore ci fa sentire nutriti, liberi, allora scende uno profondità maggiori. In questo caso diventa preghiera. Elevata diventa più l’esperienza, Vita della suprema.

L’amore di CUI Io parlo è la vera TRASFORMAZIONE dell’Energia sessuale. Ma solo Accade Quando ACCETTI IL SESSO venire una cosa naturale. Non potra mai verificarsi con i monaci di tutte le religioni del mondo. Sono tutte persone CUI manca l’amore. Non possono amare, perchè non si sono neppure addentrate nel sesso … Hanno evitato di conoscere l’energia primaria Che PUÒ Essere Trasformata in amore, ragion per Cui, possono Parlare d’amore, ma i discorsi Loro non sono altro Che sacrosante stronzate. Sanno di non nulla dell’amore e non lo possono capire. E ‘Necessario fare un passo alla volta e il corpo rappresenta il primo passo. Non lo puoi ignorare, è Essenziale Perché ha le sue radici nell’esistenza. Ignorarlo vuol semplicemente dire suicidarsi. Ignorarlo vuol dire babelblog le porte alla perversione. Devi imparare ad accettare la Natura e Tramite quell’accettazione vi è la trascendenza. Vivendo un rapporto Fondato sul sesso, Probabilmente, con l’intimità, si creerà qualcosa di nuovo e cioè l’amore. E Mentre cresce l’amore, il sesso si ritira: è LA STESSA energia Che trasmuta, si sposta in una forma superiore. E Quando l’amore raggiunge la sua maturità, il sesso scompare. Quando affiora come dono naturale dell’esistenza, ha una sua bellezza incredibile. Io mi limito uno insegnare ad accettare la tua natura e Attraverso quell’accettazione accadono trasformazioni gigantesche. Ma sono spontanee, non le Si deve forzare. L’amore ha una sua bellezza. Il sesso è brutto. Il sesso assomiglia alle radici di un roseto: Saranno inevitabilmente brutte. L’amore è simile alle rose … ma quelle radici Continuano uno mandare energia alle rose ed è quell’energia Che vita da Alle Rose, per CUI non dirò mai: “Taglia le radici, perchè non sono belle!” Non tagliarle, aiutale uno rafforzarsi e vedrai fiorire migliaia di rose. Allora sperimenterai Ciò che io chiamo Amore.

Se penetrerete in profondità il mistero del sesso, l’amore nascerà Spontaneamente. Diventerete Amorevoli più e la vostra sessualità si ridurrà Sino a Divenire una fiamma di puro amore, Mentre i fumi del sesso svaniranno.

La Rozza energia del sesso si é Trasformata in un profumo delicato, il profumo dell’amore!

Il sesso è energia! … E non dico energia sessuale, perchè non c’è altra energia. Il sesso è l’unica energia Che avete. Questa energia PUÒ venire Trasformata, PUÒ diventare un’energia più Elevata. E più in alto si muove meno rimane Sessualità. Alla fine vi è un culmine, dove questa energia diventa compassione e amore. Nel suo supremo fiore Possiamo chiamarla energia divina, ma la base, La Radice, è nel sesso. Per CUI IL SESSO E il più basso, il primo livello dell’Energia il divino ed il livello più alto, ma è LA STESSA Energia a fluire. La prima cosa da capire è che io non divido le energie. Una Volta Che hai Diviso hai creato Conflitto, Ogni Volta Che dividi l’energia tu stesso ne risulti Diviso e allora sarai o contro il sesso oa Suo favore. Io non sono né à please Né contro, Perchè io non divido. Dico Che il sesso è energia, sesso è il nome dell’Energia: chiamala energia X. Sesso è il nome di questa energia X, questa energia sconosciuta Quando la usi solo come forza biologica ma diventa divina Una Volta Che è liberata Dalla schiavitù della biologia , Una Volta Che va al di là del corpo. E allora è l’amore di Gesù o la compassione di Buddha! … Il sesso va TRASFORMATO, el’unico modo possibile per trasformarlo è Essere sessuali Consapevolezza profonda con una: fare del sesso una meditazione. Vivi la tua sessualità, ma con Attenzione, con Consapevolezza, dell’essere Presenza con totale. Non permettere Che Diventi una forza inconsapevole. Non lasciarti trascinare o trattenere. Comprensione Sperimentalo e con saggezza, in amore. Trasforma l’esperienza del sesso in Un’esperienza di meditazione. E una volta che sei meditativo, la qualità dell’esperienza sessuale Inizia a cambiare. LA STESSA energia Che fluiva Nella sessualità, Inizia a fluire verso la consapevolezza. Quando e Diventi meditativo Giungi uno REALIZZARE Un fatto nuovo: non è il sesso uno darti Beatitudine, non è il sesso Che da l’estasi. E ‘Piuttosto uno Stato della mente privo di pensieri, Il coinvolgimento totale nell’atto che ti rendono Beato … La Consapevolezza è Il Ponte, Il Ponte d’Oro da questo mondo a quell’altro, dall’inferno al regno dei cieli, dall’ego al divino “. …
Osho

mercoledì 30 maggio 2012

San Benedetto del Tronto - Sindaco offre cittadinanza onoraria a Saviano - "Dio li fa e poi li accoppia?"

Ascolta Saviano, ascolta il suo richiamo...


Caro Roberto Saviano,
la "notizia" da Twitter è rimbalzata sui giornaletti locali: Gasparhosis II°, dalla satrapia di San Benedetto del Tronto, ti sta disperatamente cercando per offrirti la cittadinanza onoraria "come segno di legalità".[http://www.rivieraoggi.it/2012/05/29/144822/gaspari-scrive-a-saviano-tu-cittadino-onorario-gabrielli-daccordo/]

Che tu (finora) non l'abbia filata neanche di striscio, l'offerta, va ascritto a tuo merito. Certe trovatine mediatico-populiste-paracule si qualificano da sole e vanno considerate per ciò che valgono: zero.

Ma se ti pungesse vaghezza di dedicarle qualche attenzione, allora, caro Saviano, informati prima molto bene di quale sia il reale livello di legalità e civiltà da queste parti.

Diffida di lustrini, autoincensamenti, sbandieramento di patacche blu comprate all'ingrosso. Diffida di chi cerca facili vetrine agganciando in corsa la figura carismatica del momento.

Perchè la legalità non è la vuota parola di cui questi lupi in veste d'agnelli si empiono le fauci; nè lo spot strillato a squarciagola da questi furbi mangiafuoco da fiera paesana.

La legalità, quella vera, è abito mentale e prassi politica che si fa garanzia dei cittadini con slancio disinteressato, non farisaica esca per consensi.

Guarda dunque, Saviano, che cosa hanno fatto della legalità, da queste parti: che cosa han fatto della città e del territorio questi amministratori, politici, tecnici, affaristi di ogni genere e risma. Guarda cosa ne è, qui, del bene pubblico, dell'interesse comune, della trasparenza, del rispetto per l'ambiente, del giornalismo locale, del ruolo della stampa...

E se analogo invito ti venisse mai dai sindaci limitrofi, diffidane ugualmente: la desolazione di una legalità in brandelli è dappertutto la stessa, qua intorno. Basta fare un giro.

"...Quando il più basso interesse si ammanta sfrontatamente del sacro nome di bene pubblico, allora la volontà generale diventa muta [..] e sotto il nome di leggi vengono fatti passare decreti iniqui aventi per fine soltanto l'interesse particolare". (J.J.Rousseau, Il contratto sociale, 1762)


Sara Di Giuseppe - digiuseppe.sara@gmail.com

Aiuto concreto per i terremotati dell’Emilia – Appello di Riccardo Oliva




Vista la devastante scossa di magnitudo 5.8 che ha fatto
tremare la mattina del 29 u.s. il modenese, abbiamo deciso fin da
subito cooperando con altre realtà di attivarci il più
possibile in sinergia, per dare un contributo concreto e non
solo virtuale, alle migliaia di sfollati presenti nei tanti
paesini di Mirandola, Medolla, San Felice sul Panaro, Finale
Emilia ecc. concentrando soprattutto l’attenzione sul
paesino di Cavezzo distrutto quasi completamente, e
sull’emergenza nazionale di Sassuolo, dove manca in queste
ore l’acqua potabile.

Siamo riusciti a prendere contatti con la Croce Rossa di
Fiumicino, grazie agli amministratori con cui spesso
collaboriamo. Come accade spesso in queste situazioni, non
si riesce, visto anche alcune difficoltà di collegamento e
di linee, a sapere con precisione quali possano essere i
beni di prima necessità che occorrano; sappiamo però con
una certa certezza da fonti del posto, che l’essenziale da
inviare è igiene personale, come carta igienica, pannolini
e pannoloni, latte in polvere, pasta, alimenti in scatola
ecc.

Non ci interessa apparire in questi contesti, non ci
interessa polemizzare sulle cause dei crolli dei capannoni,
così come non ci interessa riflettere se tutto quello che
sta accadendo sia la “normale” risposta di una Natura troppo
spesso sfruttata e maltrattata; ci interessa solo agire con
velocità e con spirito di abnegazione, tentando in maniera
discreta di donare qualcosa, anche poco, a quelle comunità
oggi ferite.

Ci auguriamo che vogliate tutti contribuire, nelle prossime
ore comunicheremo eventuali altri centri di raccolta
disponibili su Roma o altrove, che riusciremo a coordinare
con la Croce Rossa per le spedizioni.

Riccardo Oliva – info@mementonatura.org
Presidente Associazione Memento Naturae

Volontari a Difesa di Ciò che è Vita!!!

lunedì 28 maggio 2012

I rifiuti di Roma.. sono oro colato! - No ad una nuova Malagrotta....



Sui rifiuti, sull'AMA, sulla differenziata che a Roma (ma non solo) non c'è, sulle aree di importanza artistico/culturale mondiale trasformate in discariche ed altre aberrazioni nostrane...

Per non parlare dei richiami delle procedure di infrazione e delle relative multe che da decenni ormai l'UE giustamente ci appioppa per le nostre inadempienze criminali nei confronti dell'ambiente, della qualità della nostra vita, dei costi stratosferici, condite con lo spreco di risorse preziose ....


TUTTO ciò che viene considerato rifiuto, prodotto dal consumo umano e industriale, può e deve essere diventare una ricchezza per tutti, anzichè essere sprecato per distruggere la bellezza intorno a noi e inquinare città e campagne.

Ma l'AMA Roma, non aveva promesso già vent'anni fa di promuovere e fare la raccolta differenziata ?
Ma Alemanno in periodo elettorale non si era impegnato a realizzare la raccolta differenziata, porta a porta ?


E che razza di differenziata è se si mescola l'umido/biologico con l'indifferenziato ?
E che razza di differenziata è se i commercianti gettano tutto tutto assieme in ogni cassonetto a prescindere che sia per carta e cartone o per vetro /metallo e nessuno gli dice niente, nessuno li multa, mai ?
Quanto al porta a porta ancora non riesco a sapere quante e quali sono le zone di Roma in cui si fa...
Poveri Romani.
Nel Viterbese va un po' meglio, decisamente, anche se ancora siamo lontani dallo ZERO/RIFIUTI


Sono ormai almeno 25 anni che ho deciso che non accetterò nulla di diverso dal RIDURRE, DIFFERENZIARE, RIUSARE, RECUPERARE.
Naturalmente bisogna cominciare già dalla propria gestione domestica dei rifiuti, un po' complicata all'inizio, ma non è certo faticosa e può dare grandi soddisfazioni se abbinata a un progetto di rimborso attraverso il riuso che abbatta i costi per il cittadino !


E voi che fate ?
Alba Montori

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LA SOLUZIONE E’ NEL RISPETTO DELLE LEGGI.

di Massimiliano Iervolino
membro del comitato nazionale di Radicali Italiani.
Articolo pubblicato su Paese Sera online il 25/05/2012.

Verrebbe da gridare basta. Basta con i soprusi ambientali, basta con il mancato rispetto delle leggi, basta con la spasmodica ricerca del nuovo “buco” dove interrare i rifiuti. La gente è stanca. Ha già sopportato tanto. Volevano addirittura aprire una discarica a Corcolle, a pochi metri dalla meravigliosa Villa Adriana patrimonio dell’Unesco. Vengono i brividi solo a pensarci. Il Governo Monti, fortunatamente, ha bloccato il progetto. Il Prefetto Pecoraro, proprio per questo, si è dimesso.
L’oramai ex Commissario aveva motivato tale scelta dichiarando, udite, udite, che l’impatto ambientale relativo al futuro invaso di Corcolle non sarebbe stato superiore a quello dovuto all’autostrada che insiste sulla zona.
Alla follia umana non c’è limite, davvero! Infatti, viviamo in un Paese dove, in nome dell’emergenza, si sono aperte discariche nel Parco nazionale del Vesuvio, negli stessi luoghi dove la camorra sversava i rifiuti tossici del Nord Italia. Abitiamo in una nazione sotto procedura di infrazione dell’Unione Europea per centodue, ripeto centodue, discariche non a norma. Nonostante questo ci sono politici che quando i Radicali affermano che in Italia non esiste lo stato di diritto rispondono che come al solito si tende ad esagerare, quasi che fosse il nostro sport preferito! Oggi tutti i partiti, i giornalisti e gli opinionisti si affrettano a commentare la grave situazione inerente ai rifiuti della Capitale. In pochi, purtroppo, hanno memoria storica. La verità è tanto semplice quanto, per alcuni, cruda da digerire: la crisi dei rifiuti a Roma è diretta conseguenza della mancata applicazione delle norme in materia. Ciò viene ribadito anche nell’ultimo comunicato del Governo Monti: “[..] Il Consiglio dei Ministri ha condiviso le considerazioni del ministro Corrado Clini sulla responsabilità cronica delle Amministrazioni competenti non in grado di assumere decisioni adeguate e misure efficaci ad assicurare il rispetto delle direttive europee e delle leggi nazionali in materia di gestione dei rifiuti [..]”.

Le parole chiave per comprendere come si è arrivati a tale situazione sono due e piuttosto semplici: proroghe e deroghe. Per lungo tempo infatti, si è derogato a leggi che ci impongono non solo precise percentuali di raccolta differenziata, quanto anche e soprattutto al divieto di conferire tal quale negli invasi. Per non parlare poi delle continue proroghe alla chiusura di Malagrotta.

È bene rammentare che una discarica può essere considerata di servizio, e quindi rispettosa delle normative dell’Unione Europea, quando in essa sia contenuto materiale residuale e preventivamente trattato. A Roma, allo stato attuale, nessuna delle due caratteristiche può essere rispettata, semplicemente perché i livelli di riciclo sono irrisori e gli impianti di trattamento non funzionano a pieno regime.

Il Governo Monti, per evitare l’emergenza, sottoscriva un patto chiaro per e con i cittadini. Tale accordo dovrebbe prevedere lo stanziamento di quei fondi necessari ad avviare la raccolta differenziata porta a porta in tutta Roma, costruire e ammodernare gli impianti di compostaggio necessari a supportare il programma straordinario di recupero del materiale umido, rendere economicamente sconveniente conferire il “tal quale” in discarica, favorire un mercato delle materie prime seconde e del compost. Solo in questo modo si potrà parlare di discariche di servizio, realmente tali.

Nessun territorio, senza mettere in atto queste azioni, accetterà mai una nuova discarica visto che, senza cambiamenti radicali, non potrà che divenire una nuova Malagrotta.


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Nota Aggiunta:

Quei rifiuti che fanno discutere - Scrive Antonio Trotta: "Carissimi, la sentenza del Consiglio di Stato a favore dell’inceneritore di Albano, la repressione della lotta che si sta esprimendo contro quest’impianto, la presa di posizione del governo per l’apertura della discarica di Corcolle, l’apertura di una nuova discarica nel napoletano e le prime avvisaglie di una nuova “costruita” emergenza in Campania, solo per citare alcuni fatti ultimi, sono lo specchio di una perseverante gestione criminale dei rifiuti in tutto il paese. Per questa ragione alcune realtà campane, insieme al Coordinamento contro l'inceneritore di Albano, hanno deciso di lanciare la proposta di un incontro nazionale tra i comitati, le reti, gli attivisti, che si battono sulla questione dei rifiuti e della devastazione del territorio. Info. atrotta@ymail.com"

Scrive Rosario Borrelli: "Il pesce che mangiamo dopo Fukushima.."

Mappa radioattività marina nel Pacifico

C'E' GENTE che bivacca sui propri simili privi di vita, e altra che lo fa semplicemente voltandosi dall'altra parte: così perché PRE/OCCUPARSI di ciò CHE NON SI VEDE, NON SI SENTE, NON DUOLE? Supremo compito dei governanti è tutelarci, dunque dormiamoci su...."OCEANO RADIOATTIVO" Lo scenario allora si colora di dati sempre più preoccupanti. In pratica un fiume di radiazioni che contaminerebbe tutta la catena alimentare fino a risalire all’uomo. La Cina ha dichiarato lo scorso agosto un livello di radiazioni di Cesio 300 volte superiore al consentito e di 100 volte di Stronzio in un aerea di 100 mila miglia quadrate, nell’Oceano Pacifico ad una distanza di 800 kilometri da Fukushima. Lo studio cinese è stato condotto dall’amministrazione governativa e contraddice i dati forniti dalle fonti ufficiali giapponesi. Lo studio è stato completato il 4 luglio. Il fisico nucleare Arnie Guderson del resto ha affermato che l’Oceano Pacifico sarebbe ormai contaminato da cose ben peggiori di cesio e stronzio ovvero frammenti di esplosioni dai reattori 1 e 3. Di base il fisico afferma che l’Oceano sarà contaminato per sempre perché non c’è modo di contenere la perdita di materiale radioattivo nell’oceano. ...I pesci che si utilizzano per fare le farine per alimenti di animali d'allevamento per il 30% sono principalmente sarde e sardine e scarti di pesci dopo la lavorazione. La catena alimentare E' compromessa per sempre e quello che mangiamo è probabile che già sia contaminata da cesio e stronzio, il tutto coperto e omesso da politici e giornalisti asserviti al sistema.
Rosario Borrelli

Commento di Francesco Presenti: "Gustiamoci il "Tonno à la Fukushima" e il "Sushi à la Daiichi", perché, assieme a tutti gli altri pesci meno famosi, fanno tanto bene alla salute! Come già ebbi a dire dopo l'immenso disastro di Fukushima: «Il Giappone sarà il primo "ghetto nucleare" della Storia dell'umanità!»"

domenica 27 maggio 2012

Luigi Crocco: "...In arrivo 250 pagine più 20 raccomandate"

Foto di Luigi Crocco


Gentilissimo, ho letto le notizie sul Vostro Giornaletto di Saul (http://saul-arpino.blogspot.it/2012/05/il-giornaletto-di-saul-del-28-maggio.html)
che in prima pagina immerso nella aspra natura sembra cogliere il meglio sul mais, dove anch'io io una volta attingevo così si presentarono al mio destino molti sentieri , ma volevo una strada per costruire il mio progetto e attingendo al ricordo delle mie sole forze che di meglio ho sperato di avere ho creduto di trovarla. Iniziai nel dicembre 2005 a scrivere la mia prima e unica lettera aperta del poetalc al governo" Come risolvere la crisi economica in Italia e in Europa con l'introduzione del 'Euro doppio (o parallelo = obbligazioni speciali) prima o dopo il crollo del Governo o del nuovo insediamento" sul mio raccoglitore libro 250 pagine raccolte + 52 raccomandate ai maggiori responsabili del governo e no "Corrispondenza varia per l'euro d'oro" a finanziare i salari.

Dal 21.2.2012 al esame della commissione europea. Ma in quest'ultima attesa unica e solitaria mi sto macerando a non avere nessuno che si preoccupi di darmi notizia su quando andrà al esame della commissione europea. Anche perchè in questi giorni il problema della Grecia sia stato risolto di conseguenza anche l' Italia per l'incarico europeo al Prof GULATI e i suoi scolari di trovare una soluzione sulle migliaia di miliardi di obbligazione emesse nel euro-zona, ma il mio problema rimane sul europa e sul ultimo Prof Monti , avranno o no recepito il mio ultimo progetto per rispondermi? Anche perché dal 2005 sul tempo trascorso la mia spiritualità si è notevolmente esaurita facendomi commettere molti errori . Ringraziando della lettura, chiederei oltre la pubblicazione sul Vostro Giornaletto anche la correzione in cordialità e simpatia di qualche mio errore matematico.

Nell'attesa di inviarvi in E-mail il mio ultimo elaborato 13 pagine più 4 allegati. Cordiali saluti poetalc
Luigi Crocco

Note poetiche dal diario di Silvano Agosti



Ho davvero pianto, in silenzio e non poche volte, di fronte a questo oceano di mediocrità e di passionalità convulsa che aleggia ogni domenica in ogni bar e nei grandi spazi affollati vicini allo stadio nel quale avvengono le partite di calcio.
Qua e là sussurrano o urlano “viva la Roma”,”viva la Juventus” per non accorgersi mai più che nel frattempo gli è stata rubata l’intera vita.

Nelle tribune, intanto, l’insieme della classe padronale i privilegiati, i ricchi, godono la partita identificandosi con i calciatori che continuano a prendere a calci il pallone con forsennata perizia mentre in basso, nelle curve, sud o nord che siano, si agitano i tifosi della disperazione identificandosi col pallone avendo anch’essi un percorso di vita pieno di calci ricevuti nel misero destino di lavoratori precari.

Così servi e padroni si incontrano in analoghe urla di approvazione o di sconcerto. Così il tifo calcistico congiunge gli sfruttati con gli sfruttatori in un’unìca, paradossale orgia di emotività.

Da questa breve descrizione si può dedurre l’estrema impor-tanza che il calcio assume per rendere accettabile un mondo che accettabile non è.

Poi, per tutta la settimana, non si parla d’altro e gli assidui frequentatori del Bar Family, vicino al cinema esplorano ogni minimo istante della partita, poi delle partite poi del campionato, poi dei mondiali di calcio e così all’infinito. Mi sono chiesto come sia possibile che in trent’anni, cioè da quando ho aperto il cinema a Roma, queste persone non abbiano mai cambiato argomento e ogni giorno della loro vita si siano occupati di questo o quel giocatore, di rigori sbagliati, di partite vendute e mai ma proprio mai neppure un istante del loro infelice destino.
Poi ho avuto un’illuminazione o più semplicemente mi sono reso conto che tutti i tifosi hanno un infinito bisogno di incontrarsi, di fare amicizia, di affetto, di tenerezza di solidarietà, perfino di po-tersi dare improvvisi abbracci o delle gran pacche sulla schiena.

Attenzione però. Abbracciarsi per simpatia o perchè si vuole offrire tenerezza e celebrare l’amicizia è quindi escluso come evento, mentre abbracciarsi anche tra uomini perché il giocatore della propria squadra ha fatto una rete è pratica ormai divenuta frequente e legittima.

Ecco perché di fronte a questi desolati incontri in nome della tifoseria posso piangere il tipo di lacrime che stranamente mi scendono anche ogni volta che rivedo il discorso finale di Charlie Chaplin nel film “Il grande dittatore”

“SU QUESTO PIANETA C’E’ POSTO PER TUTTI, LA NATURA E’ RICCA E’ SUFFICIENTE PER TUTTI NOI LA VITA PUO’ ESSERE FELICE E MAGNIFICA MA NOI LO ABBIAMO DIMENTICATO. ABBIAMO I MEZZI PER SPAZIARE MA CI SIAMO CHIUSI IN NOI STESSI, LA MACCHINA DELL’ABBONDANZA CI HA DATO POVERTA’, LA SCIENZA CI HA TRASFORMATO IN CINICI, L’AVIDITA’ CI HA RESI DURI E CATTIVI, PENSIAMO TROPPO E SENTIAMO POCO, PIU’ CHE MACCHINARI CI SERVE UMANITA’, PIU’ CHE ABILITA’ CI SERVONO BONTA’ E GENTILEZZA. SENZA QUESTE QUALITA’ LA VITA E’ SOLO VIOLENZA E TUTTO E’ PERDUTO.
NON CEDETE A DEI BRUTI, UOMINI CHE VI DISPREZZANO E VI SFRUTTANO CHE VI DICONO COME VIVERE, COSA FARE, COSA DIRE, COSA PENSARE CHE VI CONDIZIONANO E VI TRATTANO COME BESTIE.
NON VI FIDATE DI QUESTA GENTE SENZA UN’ANIMA, VOI NON SIETE BESTIE SIETE UOMINI COMBATTIAMO PER UN MONDO NUOVO CHE DIA A TUTTI RISPETTO, AI GIOVANI UN FUTURO, AI VECCHI LA SICUREZZA.
PROMETTENDOVI QUESTE COSE DEI BRUTI SONO ANDATI AL POTERE, MENTIVANO NON HANNO MAI MANTENUTO QUELLE PROMESSE E MAI LO FARANNO.
(il discorso si trova facilmente su youtube scrivendo IL GRANDE DITTATORE discorso finale di Charlie Chaplin.)

Mi consolo dal pianto immaginando un maxischermo gigantesco
Al centro di ogni piazza e la proiezione di questo messaggio, la sera subito dopo il tramonto.

Il sintomo più strano infatti è che con l’aumentare della crisi c’è una crescita di intensità del boato e delle urla che provengono dagli stadi quando l’una o l’altra squadra violano la rete avversaria.

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LA GRANDE MENZOGNA DELLA “CRISI”.

Negli anni settanta ovunque e costantemente si parlava di un magnifico argomento che era divenuto quasi uno slogan “Nel duemiladieci finalmente le macchine avranno sostituito in tutto il mondo i lavoratori e l’Essere Umano sarà liberato dall’obbligo di lavorare. L’automazione segnerà il trionfo dell’uomo sulla fatica.
Lavoratori di tutto il mondo, sparite e siate ciò per cui la natura vi ha fatti ovvero ESSERI UMANI”

Oggi siamo nel 2012 ma nessun giornale, nessun servo intellettuale, nessun presunto saggio osa parlare di “automazio-ne” e LA GRANDE LIBERAZIONE giace nascosta e silenziosa sepolta sotto la parola CRISI.

Gli apparati ufficiali non solo non ne parlano, ma promettono di “procurare nuovi posti di lavoro” e mai menzogna più immensa fu impiegata per tenere a bada circa tre miliardi di ex lavoratori ormai sostituiti dalle produzioni automatizzate.
Ma quale lavoro e per produrre cosa? Altre 24 marche di dentifricio o altre 32 marche di detersivo?

Non è forse più consigliabile produrre un nuovo modo di vivere e abbandonare la cruda esistenza a favore della vita?
Prevedere ad esempio di lavorare tutti due o tre ore al giorno e impiegare il resto del tempo a imparare a vivere, ovvero a gestire la propria libertà, quindi la propria creatività?

Si pensi che con un quinto delle spese militari si potrebbe regalare una casa e due pranzi caldi al giorno a tutti gli abitanti della terra ovvero a sette miliardi di esseri umani.

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Breve riflessione poetica

Messaggio a me stesso.
“Ammiro, amico mio, il tuo destino
e questo tuo giocare con gli uomini
d’oggi come se fossero vivi.”


Silvano Agosti

sabato 26 maggio 2012

“Semina, semina: l’importante è seminare..." di Antonino Caponnetto



Questa é stata una delle letture fatte la sera dell'anniversario della morte di Giovanni Falcone, in biblioteca a Spilamberto, il 23 maggio 2012, leggete che bella... (Caterina Regazzi)


“Semina, semina: l’importante è seminare
Un poco…molto… tutto…
Il grano della speranza.
Semina il tuo sorriso,
perché tutto splenda intorno a te.
... Semina la tua energia, la tua speranza,
per combattere e vincere la battaglia
quando sembra perduta.
Semina il tuo coraggio,
per risollevare quello degli altri.
Semina il tuo entusiasmo,
per infiammare quello del tuo prossimo.
Semina i tuoi slanci generosi, i tuoi desideri,
la tua fiducia, la tua vita.
Semina tutto quello che c’è di bello in te,
le più piccole cose, i nonnulla.
Semina, semina e abbi fiducia:
ogni granellino arricchirà
un piccolo angolo della terra.”

Antonino Caponnetto


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Stralcio dell'articolo di Nando Dalla Chiesa in ricordo di Falcone e Borsellino e della strage compiuta recentemente a Brindisi: "...Fu in quel punto della transizione italiana verso qualcosa di nuovo e di incerto che decisero di fermare il suo cammino nel modo più eclatante e spaventoso. Facendo saltare l'autostrada Punta Raisi-Palermo.

Perché in Italia a ogni momento di svolta arrivano le bombe e i morti e le stragi.

Perché i poteri criminali, e la mafia in mezzo a loro, fanno politica così, da Portella della Ginestra a ieri. Fu una scena di guerra che si incise per sempre nella memoria di un popolo intero. E si trasmise alle nuove generazioni.
Che affacciandosi all'adolescenza vengono da vent'anni educate a specchiarsi nei due visi sorridenti del giudice Falcone e del suo amico Borsellino e grazie al loro esempio scelgono di stare dalla parte dell'antimafia, animando il movimento che più ha cambiato la faccia civile del paese.

I sedicenni e Falcone, i sedicenni e Borsellino. Purtroppo le stragi in Italia non finiscono mai. Nei momenti di incertezza, quando la politica si fa viscida e vigliacca insieme, tornano. Con puntualità maledetta. Per colpire chi cammina, da solo o per mano con altri. Per questo il tritolo fermò il giudice che non voleva arrendersi. Per questo, nel giorno del suo ricordo, una bomba ha fermato una sedicenne e il profumo di primavera che si portava addosso"

giovedì 24 maggio 2012

Lista Civica Nazionale - Incontro a Roma del 27 maggio 2012




Il 27 maggio 2012 a Roma, presso l’Hotel dei Congressi Viale Shakespeare 29 dalle 9.00 alle 18.00 si svolgerà il primo incontro nazionale “Per una lista civica nazionale”. L’incontro è promosso da una rete di cittadini, associazioni, gruppi, movimenti, liste civiche che vogliono costituire un nuovo soggetto elettorale per le prossime elezioni politiche.

L’incontro nasce dalla volontà di tanti cittadini, gruppi, movimenti, liste civiche e partiti di co-promuovere una iniziativa aperta a tutti i raggruppamenti e i cittadini che desiderino impegnarsi per una politica attenta alle esigenze primarie delle persone (lavoro, salute, solidarietà, cibo sano, difesa dei beni comuni e della democrazia ecc.).

Un percorso senza leader carismatici, che parta dalla base della società, che si basi sul consenso e sulla partecipazione democratica.

Questo progetto ha un nome provvisorio “Per una lista civica nazionale”. Il nome definitivo e il simbolo verranno definiti insieme a tutti gli aderenti.

Gli organizzatori dell’incontro – per non snaturare il progetto – hanno condiviso alcuni punti qualificanti non modificabili che sono:
- gli aderenti devono essere disponibili ad adottare, per la gestione di questo progetto, i metodi della democrazia diretta e partecipata.
- no ad alleanze elettorali con quei partiti tradizionali che hanno contribuito all’erosione degli spazi democratici e non hanno lavorato per il bene comune.
- i candidati alle elezioni che saranno scelti sempre con metodo democratico diretto e partecipato, dovranno accettare regole stringenti per garantire il rinnovamento delle modalità di fare politica e non ricreare una casta. Per noi un rappresentante deve essere un cittadino tra i cittadini.

Lo scopo di questo incontro è di:
- individuare valori comuni
- Costituire un gruppo di facilitazione (democraticamente eletto, controllato periodicamente e periodicamente rinnovato) per il perseguimento degli obiettivi condivisi
- Mettere le basi per una rete territoriale
- Definire i punti prioritari di un programma elettorale e le prime iniziative pubbliche ad essi connesse per farci conoscere dai cittadini
- Costituire dei gruppi di lavoro che portino tramite un percorso condiviso alle elezioni nazionali del 2013

Per iniziare a creare le basi per questo progetto comune pur mantenendo le proprie identità e specificità si è iniziato a individuare alcune campagne con obiettivi specifici come la raccolta di firme per portare la democrazia diretta in Italia. Questa prassi ha permesso di iniziare una reciproca conoscenza, di trovare modalità e punti di partenza concreti, di definire i primi contorni di una proposta elettorale costruita dal basso per dare voce a tutte quelle buone pratiche e quelle idee che attualmente mancano di rappresentanza.

Per Una Lista Civica Nazionale:
Associazione Articolo 53, Azione Civica per l’Umbria, Cittadini Ecologisti, Cittadini Esasperati, Codifas, Coscienza Comune, Ecoistituto del Veneto, Federazione Civica. Federazione dei Movimenti, Liste Civiche Marche, Movimenti Civici, Movimenti Civici per la Toscana, Movimenti Civici Sicilia, Movimento Democrazia Diretta, Movimento Progressisti Italiani, Nessun Partito, Noi Meridionali, Partito Umanista, Rete Civica Italiana, Rete dei Cittadini, Rete Universale, Verdi Indipendenti Progressisti

http://www.perunalistacivicanazionale.it

mercoledì 23 maggio 2012

Prima metà di giugno 2012 - Incontri rurali e bioregionali a Pangea ed a Campobasso

Campeggio in campagna

INCONTRO DELLA RETE CIR ABRUZZESE.. A PANGEA DAL 7 AL 10 GIUGNO..MA CHI VUOLE PUò VENIRE PRIMA O RESTARE DOPO..

VI AspettAmiAmo!!!
per Arrivare: Case Marano di Monte Gualtieri, ovvero da Castel Nuovo girare per Cellino Attanasio e dopo il ponte a dx, per 1 km..e alla scritta Falegnameria voltare a sx per Case Marano continuare per 3-4 tornanti e poi troverete Pangea sulla sx.. Benvenuti!!

Da: Economia Poetica "info.radio.sat@gmail.com"


Carissimi tutti i REAttori oooooolllleeeeE ciao RE....(ognuno è RediSè)
Carissima Umanità splendente la Sensibilità e l'Empatia son la corrente...SalvaAvanguardia della globale siTu l'Azione
per accendere il fuoco di questo Rea a Pangea .....allora si stabili.... comunicatto cosi. per 7 8 9 10Giugno,( per chi vuole anche di più SIA PRIMA CHE DOPO)
e vorremo sperimentare un incontro di muto sostegno per la REAlizzazione: del Bagno a secco con vista panoramica...
Una Cucina all'aperto,Comoda per l'Avventurà...in più c'è il cerchiopiazzo spazio per la Spostra...
EcoMostra Mercarte(ognuno puo portare ciò che vuole scambiare, ma anche un quadro o un oggetto,per RiCreare e Arricchire lo spazio di Cooreazione)...REAbitaZione siAmo viva Letteraturà del Presente ...sCultura ViVente AutoproduAzione tutto il necessario per un eventuale mercArtiSI(banKetti)... nellospazio verde del campo di PanGea tra l'incudine e il martello tra la Torre Gualtieri e La Selva, la tela di Zone di Pittura Territoriale aCredito Sociale, assume mutevoli continue descrizioni visibili nell' inpalpAbile
Resposabile Ascolto in MARE.... ognuno è Re di Sè REattore della Situazione ove l'Esprimersi è il Guadagno... AldiliSta di Sinapsi Empatiche, di Psinapsi ScUlturali etniche, intimità Abbissali rurali, semplicità spettacolari...a Beni RelaZionAli."anche tu lo sai che sei quello che fai" meglio dai e Meglio Stai....si Sà il Dado Dada è tratto .....ha iniZio L'UniversaliTà dell'Arte e dei Saperi..conoscenze di oggi e di ieri...(tematica, miei cari che possiamo Sviluppare anche alla Rive a DamaNur......
Miei Cari fateci Sapere ....in pratica portate cio che desiderate....già la vostra presenza fa gioire l'esistenza

siAmo tanti Uniti è Pronti per SentieRi più profondi....
con Cuore Aperto e Mente e Ventre Felici
Ci Si Amo AscoltAmiamoci.....nall' ArcaMondo...

Pangea: Castelalto, Colle 7 Venti... Case Marano..
per info: Frenk (l'Autoctono) 3282885165
Mar 3487801959


SALVAVANGUARDIA
SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTE E DELLA CULTURA
AVANGUARDIA UMANA E ARTISTICA
POSITIVI E PROPOSITIVI
CONFRONTIAMOCI NELL'UNIONE
...LA RETE SORPASSA LE RATE...
EP SEP SAT TA


..........................


Cari tutti,
questa è per ricordarvi che i prossimi 1-2-3 Giugno a Petrella Tifernina (Campobasso – Valle del Biferno) si terrà il 2° incontro di Sentiero Bioregionale. Di seguito il programma e le istruzioni per arrivare.
Giuseppe Moretti x Sentiero Bioregionale



2° Incontro di

1-2-3 Giugno 2012
Bioregione Valle del Biferno
Presso il podere “ La Roverella”, C/da Maremonte - Petrella (CB)

Programma (in via di elaborazione) + informazioni utili

Venerdì 1: arrivo pomeriggio/sera. Cena e stesura definitiva del programma
Sabato 2: colazione, cerchio d’apertura, pranzo, siesta, continuazione del programma, cena,
musica/teatro
Domenica 3: colazione, continuazione del programma, cerchio di chiusura, pranzo, partenze

Pernottamento: in dome (case circolari ovali)
Cucina: autogestita con cibo locale (+ cibo da condividere, eventualmente portato dai partecipanti),
stufe a legna e piccolo forno a legna
Servizi: compost toilette a secco esterna
Costi: condivisione delle spese vive + “cappello” per l’uso delle strutture
Cosa portare: Tende (per chi intende campeggiare), sacco a pelo, materassino, bicchieri, piatti e posate, indumenti estivi, maglione e/o giacca vento per la sera (alt. 300mt.), impermeabile (in caso
di pioggia), prodotti da mercatino: riviste, libri, artigianato, strumenti musicali, creatività, spirito alto e rispetto per il luogo e i suoi abitanti

* In caso di maltempo l’incontro si svolgerà nel dome
* Per una migliore organizzazione, si pregano i partecipanti di comunicare la propria presenza ai seguenti recapiti:
La Roverella (Valerio),
339-8650558 – valeriodifonzo@gmail.com
Lato Selvatico, 0376/611265 – morettig@iol.it

Puglia - Parco delle Gravine minacciato dalla falsa green economy inquinante



Inoltriamo questo importante documento-lettera aperta, valevole anche come comunicato stampa congiunto, con preghiera di massima divulgazione data l’emergenza denunciata per una delle aree più belle dell’intero territorio Pugliese! GRAZIE a Tutti!

SALVIAMO IL PARCO DELLE GRAVINE DALLA CATASTROFE EOLICA E FOTOVOLTAICA !


Questo documento ha il ruolo morale e civico di risvegliare tutte le coscienze che vivono nei paesi del “Parco naturale Terra delle Gravine”, così come di tutti coloro che pur vivendo fuori, amano questi luoghi meravigliosi, e si rivolge a tutte le Istituzioni locali e non, ai Comuni di Castellaneta (Ta), Ginosa (Ta), Laterza (Ta), Mottola (Ta), Massafra (Ta), Palagiano (Ta), Palagianello (Ta), Statte (Ta), Crispiano (Ta), Martina Franca (Ta), Montemesola (Ta), Grottaglie (Ta), San Marzano (Ta), e Villa Castelli (Br), alla Provincia di Taranto, alla Provincia di Brindisi e alla Regione Puglia, perché prendano tutti urgentemente coscienza della catastrofe imminente eolico-fotovoltaica, che rischia di abbattersi su questo territorio, sulle nostre vite e sul futuro di questi luoghi dell’anima; affinché dalla spontanea mobilitazione di ciascuno nel suo piccolo, e a seconda delle sue possibilità, sia fermato a monte questo scempio che pende, come una spada di Damocle, su ogni pianificazione politica amministrativa presente e futura, volta alla massima tutela e salvaguardia di quest’area, e di tutto il suo skyline, non a caso riconosciuta come “Parco Naturale” di notevole valenza naturalistica e culturale.

Lettera Aperta alla cortese attenzione di:
- Presidente della Regione Puglia
- Presidente della Provincia di Taranto
- Presidente della Provincia di Brindisi
- Direttore del Parco Regionale Terra delle Gravine
- Dirigente del Settore - Ecologia e Ambiente – Aree Protette e Parco Regionale Terre delle Gravine
- Sindaci ed amministrazioni comunali dei Comuni di: Castellaneta, Ginosa, Laterza, Mottola, Massafra, Palagiano, Palagianello, Statte, Crispiano, Martina Franca, Montemesola, Grottaglie, S. Marzano e Villa Castelli (Br), rientranti nel Parco Regionale Terre delle Gravine
- Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Brindisi, Lecce e Taranto
- Proloco dei paesi interessati, comitati e associazioni ambientaliste
- ASL- Aziende Sanitarie Locali, ARPA-Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente,
- LILT – Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, Ordine dei Medici della Provincia di Taranto
- Tutti i media e organi di stampa.

Maggio 2012


EMERGENZA EOLICO INDUSTRIALE NEI PAESI DEL PARCO NATURALE TERRA DELLE GRAVINE

Il nord della Puglia è stato invaso per primo dall’eolico industriale ma via via, scendendo lungo il tacco d’Italia, ci si rende conto che il tacco potrebbe “decollare” nel vero senso della parola, per quante pale eoliche si vogliono impiantare! Purtroppo, mentre a decollare non sarà più il turismo davvero ecosostenibile, poiché il paesaggio pugliese sta subendo una catastrofica trasformazione in peggio, decolleranno invece solo i bilanci di chi investe nel settore!
Dal report Lipu datato 10-08-2010, si apprende che numerosi sono i progetti di impianti eolici industriali che si vorrebbero assurdamente installare un po’ in tutti i paesi della Puglia. Molti cittadini ne apprendono la notizia troppo tardi, quando vedono con i loro occhi, le giganti pale rotanti far ombra sulle loro case. Anche nella “Terra delle Gravine”, terra di preziosa rarità e bellezza dell’arco Jonico, per la ricchezza di arenili ineguagliabili, del mare pulito, dei paesaggi dell’entroterra collinare murgiano ancora rurali ed incontaminati, caratterizzati da selvaggi canyon carsici mozzafiato, le Gravine, appunto, che andrebbero solo tutelate e valorizzate turisticamente, pende purtroppo sul futuro di questo “Paradiso pugliese” di storia, natura e cultura, come una spada di Damocle esecrabile, questa GRAVE CALAMITA’ EOLICA, che minaccia di deturpare pesantemente sia la quiete che la salute dei cittadini, nonché il loro stesso paesaggio quotidiano in ogni direzione a 360°, con l’arrivo di maxi pale eoliche alte addirittura fino a 150 metri, visibili a molti chilometri di distanza, non solo di giorno ma persino di notte, a causa delle luci alienizzanti hi-tech, per la dovuta segnalazione di pericolo d’impatto agli aerei ed elicotteri. La Cupola di S. Pietro è alta 133 metri ed è visibile da tutta Roma. Queste torri eoliche ancor più alte, di circa 150 metri, sarebbero visibili anche a 30 km di distanza! Il problema di questo tipo di impianti di energie rinnovabili altamente impattanti non è solo estetico, poiché rovinano lo skyline, (ad esempio per alcuni paesi, come Ginosa, rischiano di rovinare addirittura la visuale tra la città ed il mare), ma è anche ambientale, essendo le pale eoliche pericolose per l’avifauna e per le tante specie di uccelli già a rischio di estinzione, che trovano proprio nel Parco delle Gravine, non a caso anche per questo istituito, un loro rifugio ed habitat d’elezione, e che invece, se questi folli assurdi progetti fossero, nella malaugurata ipotesi, realizzati, resterebbero inevitabilmente falcidiati tra le fauci delle turbine eoliche rotanti, come ormai è tristemente documentato e ben noto nella letteratura scientifica e tecnica in merito. Ecco perché anche una sola torre eolica di queste potenze e dimensioni è da ritenersi intollerabile, sia nelle aree tutelate dal Parco, quanto nei necessari vasti territori cuscinetto tutt’attorno ad esso! Aspetto che si aggrava ancora di più se si tiene conto delle anomalie relative alla delimitazione dell’area tutelata del parco, che non è purtroppo ancora ad oggi realmente onnicomprensiva delle aree murgiane interessate dal complesso reticolo delle gravine carsiche! Un’ anomalia amministrativa gravissima, che deve essere risanata nei mesi futuri, motivo per cui anche le aree di medesimo pregio ad oggi fuori dal Parco delle Gravine, ma con le medesime peculiarità, devono essere salvaguardate ad ogni costo da questi scempi!
L’area tutelata, dunque, rischia pertanto di essere attorniata da un’ assurda cintura di pale eoliche hi-tech alienizzanti ed anacronistiche, eternamente pericolosamente rotanti; un carcere infinito e soffocante di mastodontici pali, una selva mortale falcidia uccelli che dovessero tentare di accedere o uscire dall’area protetta, come è nella natura degli uccelli fare stagionalmente e/o quotidianamente nei loro spostamenti in volo! Tutto in perfetta contraddizione con i principi di tutela del paesaggio pugliese contenuti nel nuovo virtuoso PPTR, il Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia, che parla della ovvia intollerabilità di anche una sola di queste “torri” eoliche in un paesaggio da tutelare, e pertanto in tutto il suo cono visuale da proteggere e mantenere integro, indipendentemente da una amministrativa invisibile linea fittizia di confine tracciata sui una mappa! “Torri”, altro nome ingannevole specchietto per le allodole usato per depistare; tutto meno che monumentali torri antiche sono questi alieni anacronistici aerogeneratori industriali previsti persino in aree che son tutto meno che aree industriali!
Ben nota è la presenza nelle Gravine dell’ avvoltoio Capovaccaio (Neophron percnopterus), iperprotetto dalle normative internazionali: Direttiva uccelli 79/409/CE “conservazione uccelli selvatici”, e proprio gli avvoltoi europei sono tra le più documentate vittime delle torri eoliche laddove i territori sono stati profanati da questi impianti. Stesso pericolo correrebbero gli esemplari di falco grillaio, lanario, gheppio, nibbio, gufo reale,poiana ed altre specie rare ed iper-protette.
Ultimo ma non meno importante, anzi da definirsi centrale, è il GRAVE PERICOLO PER LA SALUTE UMANA: infatti dallo studio realizzato dal dott. Giuseppe Miserotti, presidente dell’ Ordine dei medici di Piacenza, e membro dell'ISDE Italia (International Society Doctor's for Environment) - Associazione Medici per l'Ambiente - si apprendono dati allarmanti in tal senso. Di seguito una sintesi del suo studio:
“Un cieco fideismo tecnologico porta a ritenere che tutto ciò che è possibile fare o produrre sia lecito senza prima aver valutato i possibili effetti che quella tecnologia potrà determinare. Si presenta un “dilemma” storico: è più importante la scienza intesa come corpo di conoscenze teoretiche che servano all’uomo o una tecnologia che serva solo alla produzione di beni o cose per il consumo o comunque con prevalente finalismo economico? La risposta, purtroppo è una sola, è sembra valere sotto ogni latitudine. L’economia giustifica tutto di per sé, anche se, su questi temi pesa enormemente la pressione lobbistica che le imprese che producono energia esercitano sulla politica. Mentre paesi come Danimarca, Canada, Germania, Spagna che hanno precocemente abbracciato questa tecnologia, ne stanno vedendo limiti e problemi (compresi quelli per la salute), nel nostro Paese una politica assolutamente ingiustificata ne sta promuovendo la diffusione. Per pagare tali incentivi alle lobbies del settore si alzano i costi dell’energia pagati dai contribuenti e già per questo bisognerebbe abbandonare tali progetti di eolico fatti non certamente per servire il cittadino. Sempre più numerosi i rapporti scientifici prodotti da professionisti che basandosi sulla loro esperienza sul campo, hanno dimostrato l’inconsistenza di molti dei presupposti teorici per i quali l’eolico è stato creato (dalla presunta diminuzione di CO2, al contenimento dei costi di produzione, la qualità e la costanza di produzione di energia, ecc ).
Escludendo il resto del mondo, in Europa sono 364 le organizzazioni firmatarie in 19 paesi europei che hanno dato origine alla EPAW (European Platform Against Windfarms) per contestare le scelte politiche d’incentivazione all’eolico e per fare informazione capillare sui danni da eolico, collegando casi clinici e stesse problematiche in tutto il mondo. Il dott. Robert Mc Murtry, preside della facoltà di medicina dell’ Ontario in Canada, ha spiegato che il numero di segnalazioni di effetti negativi sulla salute è in continuo aumento con valori anche dell’ 85-90% all’anno. Molte famiglie sono state costrette ad abbandonare la loro casa. Mc Martry ha affermato che quando sussiste l’incertezza, e benessere e salute delle persone sono potenzialmente a rischio, è certamente appropriato invocare il principio di precauzione. Come sancisce anche l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). The National Institutes of Health (NIH) , le prestigiose agenzie del Dipartimento di salute statunitensi, nel 2008 hanno pubblicato sulla prestigiosa rivista Environmental Health Perspectives, un lavoro che testualmente dichiarava “indubbiamente l’energia eolica produrrà rumore, il quale aumenta lo stress che a sua volta aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e cancro”. Christopher Hanning (uno dei più importanti specialisti del rumore e dei suoi effetti sul sonno e sulla salute, che ha fondato e dirige il Leicester Sleep Disorders Service nel Regno Unito) nel suo “Sleep disturbance and wind turbine noise”, del giugno 2009, fornisce una revisione convincente e qualificata della letteratura basata sulle prove di tali danni. Sue dichiarazioni: “Abbiamo rapporti dell’industria e del governo redatti male e che cercano di dimostrare che non vi sono problemi. Non vi è alcun dubbio che gruppi di turbine eoliche industriali producono rumore sufficiente per disturbare il sonno e danneggiare la salute di coloro che vivono nelle vicinanze. Un sonno inadeguato non è stato solo associato alla fatica, alla sonnolenza e a un deterioramento cognitivo, ma anche ad un aumento del rischio di obesità, una compromissione del test di tolleranza al glucosio (rischio di diabete), aumento della pressione del sangue, malattia cardiaca, lipotimie, cancro e depressione. Le persone hanno inoltre un maggior rischio di incidenti stradali”. Negli Stati Uniti - nel 2009 - è stato pubblicato uno studio della dott.ssa Nina Pierpont, medico pediatra, che per anni si è occupata di pazienti con la ben nota “Sindrome da turbina eolica” (Wind Turbine Syndrome), un’autentica malattia di natura non psicologica, ma neurologica. “Lo studio valuta la descrizione dei disturbi e dei sintomi durante il funzionamento delle turbine e ne constata l’assenza prima della loro entrata in funzione e la scomparsa quando cessa l’esposizione, specificando che i sintomi “fisici” tendono a scomparire appena i pazienti si allontanano dalle loro case vicine alle pale ed a ricomparire appena vi fanno ritorno, mentre i disturbi delle “funzioni cerebrali” necessitano invece di più tempo. I bimbi e gli adolescenti che vivono vicino a questi impianti rischiano ritardi cognitivi e anomalie nello sviluppo cerebrale. Presentano disturbi del sonno, del comportamento e nel profitto scolastico. Bambini, giovani e adulti accusavano problemi di concentrazione e di memoria, oltre ad un senso di “tremore interno”, nervosismo, ansia, irritabilità. La pericolosità delle turbine sta nei suoni a bassa frequenza e negli infrasuoni che emettono e che interferiscono con il sistema vestibolare dell'orecchio, che controlla il nostro senso d'equilibrio, causando un insieme di sintomi definito anche come "disturbo vibratorio viscerale del vestibolo dell'orecchio” (Vvvd)”. I medici ricercatori Mc Angus Todd, Sally Rosengren, James Colebatch (research from Neuroscience letters (2008) pag. 36-41) confermano la tesi della Pierpont secondo la quale il rumore a bassa frequenza e quello all’infrasuono possono danneggiare l’apparato vestibolare dell’orecchio interno. Ivan Buxton (Low frequency noise and infrasound - 2006) in una revisione della letteratura nota: “Vi è un gran numero di articoli che fanno riferimento agli effetti della frequenza infrasonica e della vibrazione negli esseri umani. Rischi cardiovascolari con effetti cronici endocrini, aumento della produzione di cortisolo (già indicato da Harlow nel 1987) che può produrre una diminuzione della produzione degli anticorpi, inibendo o sopprimendo la capacità e la resistenza dell’organismo alla malattia. I rumori persistenti e incessanti delle turbine eoliche causano, inoltre, irritabilità, stress psicologico, depressioni, nervosismo, paura, impulso incontrollato a scappare, attacchi di panico, fino a giungere anche a casi di suicidi da “sindrome da turbina eolica”, (che si annoverano già in Italia) per quanti non hanno avuto i mezzi economici e/o la forza d’animo per trasferirsi via dalle familiari ed ataviche aree oggi così vandalicamente aggredite!”
Considerazione sulla fauna: anche gli animali sono particolarmente sensibili ai rumori infrasonori. Buxton cita una diminuzione della deposizione di uova da parte delle galline, riduzione del latte da parte delle capre, maiali con eccesso di ritenzione di acqua e sodio per eccessiva secrezione ormonale, aumentato lavoro cardiaco, disturbi respiratori in pecore e agnelli, diminuzione dell’appetito. Vi sarebbe inoltre un aumento degli animali nati con deformità e dei nati morti oltre ad una diminuzione della fertilità. Uno studio europeo conferma inoltre un importante e irreversibile effetto sull’habitat animale selvaggio da parte delle turbine eoliche.
Con queste parole conclude il dott. Giuseppe Miserotti: “ Tra le domande ancora prive di risposte ve ne sono alcune drammatiche: quali conseguenze su neonati, bimbi e feti cui le madri sono esposte in gravidanza? Lungi dal generalizzare e in mancanza di studi e dati oggettivi che eticamente avrebbero dovuto avere già alcune risposte da un doveroso commissionamento di studi ad hoc, come medico e come cittadino vorrei sperare che - una volta tanto - si rifugga dalla colpevole leggerezza che purtroppo risulta applicata in altre forme di inquinamento.”
Dopo aver appreso di questi GRAVISSIMI PERICOLI, chiediamo: chi semina vento raccoglie guadagni? O invece, come l’antico proverbio recita, chi semina vento raccoglie tempeste? Basta digitare solo tre parole nel motore di ricerca di internet “ inchiesta mafia eolico” e salteranno fuori inchieste ed inquietanti verità, utili a svegliarci dal mondo dei balocchi promesso dagli “sviluppatori” (così si chiamano gli agenti che bussano alle porte dei Comuni), i quali per promuovere i loro “prodotti” , “macchine acchiappa vento”, “mostruosi aerogeneratori” alti fino a 150 metri e più, con pale rotanti del diametro di 100 metri, in cambio del consenso dei Comuni, offrono (?) Royalties, (“regalie” dell’ordine delle centinaia di euro una tantum o all’anno) per le casse dei Comuni, soldi che sono la palese attestazione del danno comunque irreparabile e grave arrecato al territorio e ai suoi abitanti; ed in più talvolta, per far sembrare la proposta ancor più “vantaggiosa”, offrono ai comuni la riparazione di strade, la creazione di qualche linea di illuminazione, il restauro di qualche scuola o altro edificio pubblico e persino di cedere ai Comuni, in comodato d’uso per 5 anni, un automobile elettrica, come è accaduto recentemente in un paese del nord della Puglia, dove gli imprenditori dell’eolico si son impegnati anche a far realizzare un parco giochi per i bambini. Eh già, i finanziatori di impianti eolici industriali, di “Parchi” se ne intendono! Usano il termine “Parco eolico” che pare vada quasi di moda, dando in realtà un’immagine falsamente “green” a questi devastanti impianti. Nei “veri parchi”, quelli naturali (quale il Parco naturale Terra delle Gravine, che va tutelato non soltanto all’interno dell’area delimitata, ma in tutto il cono visuale che da esso a 360° si gode anche lungo i suoi margini), si piantano gli alberi, che sono vera fonte di vita; solo attraverso la piantumazione di alberi si abbatte davvero la CO2, (se fosse quello l’obbiettivo vero di questa speculazione eolico-industriale ma, ahinoi, così non è), e non impiantando torri eoliche dai gravi effetti devastanti per la salute!
Non in tutti i paesi vengono mantenuti gli accordi contrattuali tra imprenditori dell’eolico e Comuni. Così, solo ad esempio, relativamente ad alcuni degli impianti eolici ubicati nell’hinterland di Gravina in Puglia (Ba), dei politici amministratori locali sono arrivati addirittura a denunciare sulla stampa, esasperati, le inadempienze delle aziende del settore eolico che non manterrebbero i patti con i Comuni. Nonostante le convenzioni approvate dai Comuni, che prevedevano a vantaggio di questi enti dei corrispettivi economici vantaggiosi per mitigare l'impatto ambientale, (cosa nei fatti impossibile dato l’altissimo impatto di queste installazioni industriali), e persino per la realizzazione di vere e proprie opere pubbliche, risulterebbe invece che si stia procedendo a rilasciare permessi e autorizzazioni senza che le aziende ventose abbiano mantenuto gli impegni assunti, motivo per cui si è chiesto di sospendere immediatamente il rilascio dei permessi, affinché “al danno non si aggiunga la beffa, nel silenzio dei tanti partiti e uomini politici che non parlano di queste cose”.
Recentissimo e anche un allarme diffuso dall’autorevole Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro-CNEL (un organo dello Stato di rilievo costituzionale, previsto dalla stessa Costituzione), l’8 maggio 2012, che ha denunciato "GRAVI INFILTRAZIONI MAFIOSE NEL BUSINESS DEVASTANTE DELL' EOLICO!" << Fa gola alle mafie il mercato dell'energia eolica europeo, sul punto di superare entro il 2015 68 miliardi di investimenti in cinque anni. Gli arresti nell'ambito di inchieste sugli impianti italiani, tra il 2007 e il 2011, sono stati oltre 125 in cinque Regioni. Il presidente del Cnel, Antonio Marzano, parla di una «grave penetrazione mafiosa» presentando il rapporto «I rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dell'energia eolica». Il sottosegretario agli Interni, Carlo De Stefano, invoca «un sistema di contrasto scientifico per rispondere alla presenza capillare delle mafie nel settore» e punta sulla massima trasparenza delle procedure e sull'incremento dei controlli, anche attraverso la tracciabilità dei pagamenti. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, sottolinea invece come «incentivi, assolutamente fuori linea rispetto ai costi degli impianti, hanno creato rendite, un grasso che ha attratto la criminalità organizzata». Secondo il rapporto sono quattro i principali aspetti di debolezza del settore: la concentrazione degli impianti in superfici ridotte, l'elevato costo di realizzazione, la scarsità dei mezzi degli uffici tecnici chiamati a dare i permessi e la presenza della quasi totalità degli impianti in regioni con «tradizionale presenza di criminalità organizzata» a partire dalla Sicilia, la Puglia e la Campania. >> (Agenzia di stampa ANSA 8/5/2012)
Ci sono vari dietrofront e stop su questi spinosi progetti eolici, anche da parte di politici che in passato si erano dichiarati favorevoli a tali devastanti “innovazioni”, quando ancora non se ne immaginava l’elevatissimo snaturante impatto; ma ben vengano i riconoscimenti, se pur tardivi e per questioni economiche, che non è questa la strada giusta da perseguire! Anche in altre parti del mondo, a partire dalla stessa Europa, si registrano sempre più crescenti inversioni di rotta da parte di amministratori inizialmente sostenitori dell’eolico, che si son resi conto, talvolta persino constatando sulla propria pelle e salute, che i danni paventati erano veri.
Inghilterra, Spagna e Germania, stanno tagliando sempre più gli incentivi pubblici per eolico e fotovoltaico industriali impattanti sull’ambiente, investendo in ricerche e innovazioni per lo sviluppo di nuove tecnologie meno inquinanti, e meno dannose per gli ecosistemi e la salute dell’uomo, puntando ancor di più su risparmio ed efficienza energetica; ma nonostante tutto ciò nel sud Italia c’è ancora chi tenta di andare controcorrente, in direzione opposta.
Infatti ha terribilmente annunciato nelle settimane scorse, un’agenzia di stampa nazionale, che ben 28 mega turbine eoliche potrebbero essere installate a Castellaneta (Ta), a deturpamento totale di un vastissimo paesaggio, già entro la fine di quest’anno, se il territorio non si mobiliterà a scongiurarne questa sua gravissima compromissione!
“Una vera intollerabile catastrofe dunque, per lo sviluppo turistico del Parco naturale Terra delle Gravine e per tutto il territorio ad esso circostante!” ma tanto grande è l’impatto ambientale che un simile impianto avrebbe sulla vivibilità stessa e su una così ampia porzione di territorio, che i responsabili della ditta interessata al progetto, nei loro comunicati stampa, assolutamente non ne fanno menzione e dichiarano, cercando di portare acqua al loro mulino: ''Il settore ha ancora un grande potenziale in Italia e può contribuire ulteriormente allo sviluppo di energia pulita, occupazione e crescita economica per le comunità locali''.
Ci si chiede: a quale crescita occupazionale ci si riferisca? Si tratta d’impianti altamente automatizzati che al di là di ogni strumentalizzazione demagogica, una volta realizzati, a regime, quasi indipendentemente dal numero di torri, richiedono irrisoria manodopera; né la parvenza di ricaduta occupazionale data, per i primi pochissimi mesi, dai lavori iniziali di cantiere, può legittimare un simile danno pluridecennale a tutto il territorio, nel raggio di decine di chilometri e con conseguenze catastrofiche su attività lavorative già avviate e consolidate, da cui dipendono centinaia di famiglie nel settore turistico e delle produzioni agro-silvo-pastorali.
Premettiamo che la stessa multinazionale estera che produce le turbine eoliche, che qui si vorrebbero installare, sta registrando un calo impressionante delle commesse, tanto da aver subito pesanti conseguenti crolli in borsa che l’hanno portata a drastici tagli di personale, tutto questo perché tanti territori abitati da comunità virtuose, in Italia e nel resto del mondo, stanno dicendo no alla speculazione e devastazione del mega eolico.
Ci si chiede pertanto alla luce di tutto questo, se sia giusto che sia un intero territorio a pagare così pesantemente, con l’infissione nel suolo, e la profanazione del cielo, di tali e tante mastodontiche turbine eoliche!
Solo a paradigma della potenzialità devastante di questo fenomeno sfuggito ad ogni controllo e raziocinio, riportiamo la denuncia fatta tramite un dossier (intitolato “L’EOLICO IN ITALIA”) dalla Lipu - lega italiana protezione uccelli, insieme ad altre associazioni, OLA, Altura, Amici della Terra, CNP, Italia Nostra, Mountain Wilderness: “Gravissima è la situazione per le aree di Laterza e Castellaneta che si inframezzano tra l’area SIC-ZPS-IBA Parco Reg. dell’ Alta Murgia, dell’area SIC- ZPS-IBA Parco Reg. delle Gravine e l’area SIC-ZPS-IBA Parco Reg. delle Gravine di Matera (nonché Patrimonio Unesco in area lucana): ben 450 sarebbero le torri eoliche in progetto, in gran parte da 3MW! Enormi, oltre ogni immaginazione pertanto! Estesi paesaggi rurali ancora privi di antropizzazione verrebbero irrimediabilmente sconvolti e gravissimi rischi correrebbero numerose specie di uccelli. La Regione sostiene di aver limitato i pareri positivi a “sole” 77 torri eoliche (quasi tutte da 3MW), quindi ad un numero inferiore rispetto alle richieste”; ma i pericoli e le fondate preoccupazioni restano, dato che già una sola di quelle torri eoliche sarebbe sufficiente a compromettere quei paesaggi oggi vergini, nel raggio di decine di chilometri. Si aggiunga inoltre che nella non lontana città di Ginosa, anch’essa rientrante nel Parco delle Gravine, sono previsti altri due vasti impianti industriali eolici, uno dei quali è collocato persino in corrispondenza di habitat tutelati dalla Direttiva 92/43/CE (Habitat comunitario, Foreste di Quercus ilex; habitat prioritario, Percorsi sub steppici di graminacee e piante annue thero-Brachypodietea). Habitat frequentati dall’avifauna per la sosta, la riproduzione e l’alimentazione; avifauna protetta dalla Direttiva Uccelli 79/409/CE.
http://www.viadalvento.org/wp-content/uploads/2010/06/ISTRUTTORIA-eolico-rev.20.05.10.pdf
Queste maxi torri eoliche che sono infatti “pseudo-innovazioni”, son già “desuete”, perché esistono già sistemi meno impattanti per produrre energia, e se si considera che oltre a deturpare il paesaggio, e svilire l’innata vocazione turistica della Puglia, porteranno anche aumenti nelle bollette già in crescita, che pagheremo noi cittadini per finanziare i più esosi incentivi d’Europa verso le rinnovabili, vien da chiedersi: “a chi giova dunque tutto ciò?” In Puglia e nel Sud Italia poi, non ha senso impiantare il maxi eolico, date le scarse condizioni di vento costante, a differenza dei Paesi del nord Europa. Inoltre in Italia ed anche nello stesso sud Italia, (Sicilia inclusa!) ci sono già vari impianti eolici non funzionanti, messi in piedi forse solo per incassare gli incentivi, e magistratura, polizia ed Interpol indagano in tal senso!
Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, nelle interviste da Lei rilasciate , durante la manifestazione di Monopoli (Ba), contro le trivellazioni petrolifere nei mari di Puglia, ha recentemente dichiarato: “Non possiamo accettare tutto questo, perché la Puglia è una regione che già ha dato tanto ed il nostro oro sono il paesaggio e il turismo”. Belle parole, presidente! Ma non crede che la Puglia abbia già dato tanto anche come produttività energetica da fonti rinnovabili? Siamo già ben oltre le quote di energia rinnovabile che in relazione al protocollo di Kyoto la Puglia avrebbe dovuto raggiungere entro il 2020. Sembra quasi dunque che non vi sia alcuna vera soglia imposta alla produzione d’energia nella nostra regione: tant’è che già si son aumentate le soglie da raggiungere per continuare a rilasciare certificati (mistificatoriamente chiamati “verdi”, ma che in realtà permettono alle ditte d’energia rinnovabile, lauti guadagni, e con un meccanismo perverso, a quelle che già inquinano bruciando carbone fossile e petrolio, di continuare a farlo indisturbatamente; son dunque licenze in bianco ad inquinare e speculare, altro che certificati verdi!), ed esosi incentivi agli imprenditori del settore, incentivi pagati da tutti noi contribuenti.
Tra carenze legislative e ritardi nel disciplinare la materia delle rinnovabili, (le linee guida nazionali previste dal D.Lgs 387/03 son arrivate nel 2010, dopo 7anni di conflitti di competenza tra Stato e Regioni,) chi pagherà il prezzo più alto di questa sospetta prolungata inadempienza italiana, saranno come al solito, l’ambiente, i cittadini ed i nostri diritti, sottotutelati, raggirati e sommersi da un mare di menzogne sulla necessità di dover subire le devastazioni ambientali causate dalle torri eoliche, paradossalmente per salvare l’ambiente dalla CO2! Scampati dunque fortunatamente dal folle pericolo nucleare, grazie al referendum del 2011, si scaglia sulla nostra Regione una nuova emergenza ambientale. Bisogna tutelare dalle devastazioni paesaggistico-ambientali, non soltanto il preziosissimo mare di Puglia, ma anche la Terra di Puglia, essendo anch’essa fonte di turismo e primariamente di vita! Numerose aziende agrituristiche, a causa dei paesaggi stuprati dall’eolico industriale, dei connessi rumori molesti e disturbatori nelle campagne, del malessere di persone e animali, potrebbero subire perdite economiche, come già accade altrove, e vedrebbero svalutati e impoveriti i loro immobili, per colpa di queste rinnovabili selvagge. I campi che dovrebbero esser granai, frutteti, vigneti, uliveti, vengono da tempo inquinati con pannelli fotovoltaici desertificanti al nocivo cadmio, e con pericolose pale eoliche al tossico e radioattivo neodimio usato nei materiali magnetici, e trasformati in sterili campi hi-tech. Non salvaguardando la nostra Terra, di quale sviluppo turistico vogliamo parlare?
Il futuro che vogliamo è il turismo vero, in un ambiente sano ed incontaminato, l’agricoltura biologica, il mare pulito, le escursioni nelle Gravine e nelle campagne senza l’ombra rotante delle pale sulle nostre teste; quelle ombre che oltre ad esser la firma di chi non ama il nostro territorio ma vuole solo speculare su di esso, rendendoci colonia e terra di conquista, sono anche devastanti per l’equilibrio di persone ed animali.
L’Effetto stroboscopico delle pale eoliche (Shadow Flicker - Effetto luce/ombra) che si verifica spesso nelle abitazioni e nelle loro immediatezze, a causa del roteare delle pale eoliche posizionate tra la fonte solare e le abitazioni stesse, influisce infatti negativamente sulle condizioni di salute di chi vi è sottoposto.
Altra fonte di stress è il pericolo di possibile rottura della pala eolica, con grave rischio per l’incolumità delle persone, dovuto al lancio di frammenti di pale, anche di dimensioni notevoli che possono giungere persino a gittate massime di due chilometri di distanza.
Timore vi è anche per la possibilità d’incendi dei rotori e per la presenza nelle turbine di una nociva sostanza radioattiva: il neodimio.

Chiediamo pertanto a tutte le autorità competenti:

che questi luoghi d’incontaminata bellezza vengano salvaguardati, preservati da tali scempi, perché se nel caso contrario, ci rendessimo servi e coloni degli “speculatori”, svendendo le nostre Terre in cambio di ipotetiche ed aleatorie “briciole” che mai servirebbero a ricoprire o risarcire le perdite ambientali, turistiche, o i danni alla salute di persone ed animali, sarebbe non solo vergognoso per la dignità di noi tutti pugliesi, ma sarebbe anche pericoloso per la nostra salute, quel bene primario tutelato dall’art 32 della Costituzione Italiana. In base alla precettività di questa norma, gli individui tutti, vantano nei confronti dello Stato, un vero e proprio diritto soggettivo alla tutela della propria salute. Diritto spesso disatteso (quando lo Stato non ha saputo vigilare per tempo e legiferare per tempo a tutela della salute dei cittadini), com’è successo per i tanti, troppi morti d’amianto in tutt’Italia e per le vittime della diossina di Taranto, per le quali nessun processo e nessuna giustizia terrena potrà mai restituir loro la vita persa. Ma noi siamo ancora in tempo per bloccare questa inutile e assurda devastazione ambientale ed invece attuare scelte energetiche virtuose, dicendo No all’eolico industriale ed approvando il fotovoltaico ma ubicato solo e soltanto sui tetti degli edifici moderni, in linea con gli ultimi indirizzi del Governo Monti, il quale prevede che non vengano devastati ulteriormente terreni fertili sottraendo campi e luce solare all’agricoltura e superfici alla Natura. Chiediamo quindi, che si dia giusta e primaria importanza al diritto alla salute ed al benessere di tutti gli esseri viventi e dell’ ecosistema, e si ottemperi al “principio di prevenzione e precauzione”, un principio cardine della stessa Costituzione Europea, bypassando la c.d. “ragione di pubblica utilità”, assurdamente prevista dalle vecchie leggi sugli impianti d’energia rinnovabile, che ha giustificato fin ora che venissero fatti questi scempi pseudo-legalizzati ad essi connessi. Si salvaguardi quindi, dai gravi danni che provocherebbe l’eolico industriale sugli equilibri ambientali, turistici e della salute degli abitanti dei 13 paesi del Parco Naturale Terra delle Gravine: Castellaneta, Laterza, Ginosa, Mottola, Massafra, Palagiano, Palagianello, Statte, Crispiano, Martina Franca, Montemesola, Grottaglie, S. Marzano e Villa Castelli (Br). Si rifletta anche, sul fatto che l’Italia e la Puglia (capofila nel settore rinnovabili), avendo solo in un secondo momento seguito l’esempio degli altri Paesi europei che ci hanno preceduti nell’installare pale eoliche, avrebbero potuto rendersi conto per tempo, dei rischi per la salute e mitigarne gli effetti dannosi, aprendosi solo alle “rinnovabili buone”, come pannelli fotovoltaici (senza cadmio) ubicati sui tetti degli edifici moderni, pubblici e privati, senza ricorrere alla dannosa tecnologia del maxi eolico ed ai pericoli ad esso connessi.
Quindi sulla scia di quei Paesi virtuosi, come la Spagna, che stanno bloccando gli incentivi per tali impianti, puntando verso tecnologie meno invasive ed impattanti, invertiamo anche noi la rotta, dimostrando di amare e tenere davvero a cuore l’immagine di quei posti incontaminati ed unici della nostra Puglia, bloccando e dicendo stop a tutti quei progetti in itinere, in fase di screening o di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), con l’importante motivazione che la salute dei cittadini, il rispetto dell’ambiente e dei delicati ecosistemi, sono beni più importanti degli accordi energetico-economici stipulati. La storia insegna che dagli errori altrui bisogna far tesoro ed il “caso amianto” insegna che chi sbaglia paga, anche dopo molti anni, ma purtroppo si continua a sbagliare nel delicato campo salute-ambiente da tutelare.
I riconoscimenti di responsabilità e di errore arrivano a volte quando è troppo tardi per le vittime, ma noi siamo ancora in tempo per impedire e fermare questa speculazione immorale sui territori e paesi del Parco Regionale Terra delle Gravine e in tutto l’orizzonte circostante che da esso oggi si può godere. Noi cittadini vogliamo una vita semplice, senza Royalties ed aleatorie promesse di chi ci vuole colonizzare per i propri affari economici.
Vogliamo rispetto, verità e tutela dei nostri diritti! Stanchi di subire scempi del territorio, ingiustizie, scelte non condivise e partecipate con i cittadini, stanchi del decadimento uniformante che si sta scagliando su questi paradisiaci territori, chiediamo alle autorità competenti, quindi ai Comuni coinvolti, alla Provincia di (Ta), che ha una delega provvisoria per la gestione del Parco naturale terra delle Gravine, ed alla Regione Puglia, che uniti nell’intento di preservare questi paesaggi incontaminati, revochino in via di autotutela quelle autorizzazioni già concesse per installare impianti eolici industriali, e non ne rilasciano assolutamente altre! Tale revoca è possibile, improcrastinabile e doverosa se si vogliono, come si devono, davvero tutelare questi lembi d’incontaminata bellezza della nostra Terra. Né alcuna giustificazione di penali o costi aggiuntivi per gli enti pubblici può giustificare l’atto di infliggere al territorio la sciagurata calamità artificiale connessa a quegli impianti con danni di incommensurabile valore per tutte le comunità locali che umanamente non potrebbero in una vita intera ripagare tutti i funzionari pubblici coinvolti!

Inviamo i Nostri Più Sinceri e Sentiti Ringraziamenti!

Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi e più in generale Naturali

Coordinamento Civico per la tutela della Salute e dei Diritti del Cittadino

Forum Ambiente e Salute del Grande Salento

lunedì 21 maggio 2012

Teodoro Margarita: "Quel che è successo ad Erba il 20 maggio 2012.."

Dipinto di Franco Farina


Erba, parco di villa San Giuseppe

Ci siamo! La cornamusa, anzi le varie tipologie di cornamusa del maestro Floriano Turatto hanno risuonato a lungo nel parco di questa cittadina che visto nascere il nostro gruppo. Tra le sequoie e i cedri del Libano, lungo i viali di bosso e di aucuba, tra le felci e gli allori, le palme nane lungo il torrente Bova, gonfio di pioggia, nell'umido di questa grigia ma esaltante giornata, abbiamo toccato la fatidica cifra Dieci.

Sono dieci anni che tra avversità, traslochi, separazioni, e nuovi incontri, nuovi amori, nascite di figli e di figlie, il nostro consolidato gruppo di salvatori di semi di Civiltà Contadina, sta sulla breccia.

Sembrano pochi e non lo sono. No che non lo sono sapendo che il nostro lavoro, il nostro impegno si svolge seguendo i ritmi delle stagioni e , se non si può seminare quando si vuole, anche quando lo si è fatto quando il calendario biodinamico lo prevedeva, una maledetta grandine può sempre sopraggiungere e devastare un intero raccolto.

Non sono pochi per la tipologia di attività che noi seedsaver svolgiamo: abbiamo continuo bisogno di confronto, di incontrare e ricercare, abbiamo bisogno di moltissimo dialogo e di confronto, anche duro, perchè, si sa, nessun orto è uguale a un altro e ciascuno sembrerebbe avere la carta vincente, nel suo campo. Nessuna pratica colturale è quella assoluta e dove la permacultura si potrebbe anche praticare, altrove non è proprio all'ordine del giorno.

E' difficile un orto sinergico su terrazzamenti ed è difficile mantenere in purezza il mais in pianura, così come è difficile riprodurre il seme delle patate sotto i 500 metri.

D'altronde, a quelle altezze non si possono certo pretendere collezioni di peperoncini, qui in Lombardia, sicuro che no.

In questi dieci anni ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori, abbiamo parlato con migliaia di persone, solamente all'ultima Agrinatura erano centinaia e centinaia e non finivano più...

Questa bella domenica 20 maggio 2012 è scorsa in un baleno, tra un incontro e l'altro mentre i nostri figli giocavano a pallone o si rincorrevano nel parco... i nostri figli, a loro affideremo i nostri semi e da loro dipenderà tutto: sappiamo bene che un anziano che muore porta con sè tesori che se vanno dispersi, intere canzoni, favole, storie e semenze, vanno perdute.

Ma noi lasciamo che i bambini giochino nel parco e non li costringiamo a sorbirsi i nostri sermoni contro Ogm e multinazionali.

Essi verranno a chiederci consiglio, ed è certo, quando, fatte le loro esperienze, conosciuto il mondo, torneranno a casa ed a casa, a casa in campagna, nelle nostre valli, troveranno sempre noi che avremo appreso ancora meglio come trattare questi semi della speranza e del cambiamento.

essi torneranno e noi saremo lì, felici di insegnare quello che in questi incontri stiamo imparando.

Per una nuova Civiltà Contadina, nuova perchè noi siamo nuovi, mai esistiti prima, ma siamo anche vecchi, vogliamo diventare saggi come vecchie quercie e narrare agli animaletti buffi e mangiaghiande tante storie... quella delle ghiande, per esempio.

Delle ghiande e della farina che i montanari affamati avevano imparato ad usare per fare non solo dolci ma anche il pane.

Siamo salvatori di semi delle Prealpi, siamo qui, in questo triangolo stretto tra un lago e le montagne, guardiamo lontano, dal nostro Cornizzolo minacciato di morte dalle cave, si vedono i grattacieli di Milano, e si vedono anche gli Appennini, nelle giornate più terse.

Quante cose fatte, bellissime, quante riuscite e poratte a compimento, quanti fallimenti, speranze deluse.

E mai a desistere: non è un vocabolo previsto, si può anche perdere una specie, può capitare, ci si metterà alla ricerca di un'altra altrettanto robusta, vitale, valida per i nostri territori. Abbiamo il pomodoro gigante di Lecco, abbiamo i fagioli della Valsassina, abbiamo il mais scaiola, abbiamo il "miliun" ed abbiamo abbastanza, bisogna saper accontentarsi e non abbiamo niente.

Abbiamo il senso del limite e la percezione esatta del nostro essere mortali e pure le specie sono mortali.

Questa è la bellezza, la meravigliosa certezza dell'essere mortali, siamo esseri viventi, noi, come i semi, come gli animali.

Non pretendiamo standardizzazioni impossibili, non pretendiamo monopoli su ciò che con faticosa ricerca abbiamo acquisito: nulla è per sempre e una grandinata, un trasloco, un dolore più forte possono portare all'abbandono di un orto, di un campo.

Noi questo lo sappiamo e per questo abbiamo scelto di vivere connessi strettamente e la bottiglia di vino è per noi più vitale d efficace di qualsiasi server o tablet o smartphone... Una cena, una festa campestre con amaici anche un tantino fuori dalle righe e, perchè no? Fuori dalle righe anche noi, ed ecco che ci vogliamo bene, ci conosciamo di più, ci stimiamo, ci stimiamo perchè sappiamo anche le debolezze dell'altro, il nostro socio è il nostro vicino di campo ma è il custode, come noi, non solo di semi, ma di affetti, di confidenze, di una amicizia che perdura e sfida gelosie, incomprensioni e delusioni.

Ci siamo, coordinamento di salvatori di semi Alta Brianza- Vallassina di Civiltà Contadina: presenti!

Da dieci anni, qui, al servizio del seme, portatori fragili di speranze forti, sognatori di autogestione e di ecovillaggi,

costruttori di utopia, Fraino, borgo riabitato, Cranno, sopra la cascata, l'erbese, con tanti amici e fratelli che ci sostengono, la metropoli, Milano, con i suoi luoghi aperti ove discutere ed incontrare tanta gente, memorabile una festa ad Agraria, tra vino, tanto e tanta gente che ci chiedeva e sosteneva,

biodiversità in città, biodiversità possibile.

Per altri dieci anni, per un'altra vita, per tutta quanta una vita accanto a questi piccoli semi, preziosi come figli e con questi figli nelle sere fare bustine e scrivere a penna i nomi e la data e preservare un futuro possibile, l'unico futuro possibile libero, condiviso, carico della canzone del seme.

Teodoro Margarita



Eh si, sono io, il fondatore del gruppo.

fructidor@libero.it per raggiungerci, per inviarci semi, per mandarci consigli, per una buona stagione.

Roma, 30 maggio 2012 - Conferenza e presentazione libro su ecologia profonda

Allo specchio, affresco di Carlo Monopoli


Conferenza Mercoledì 30 Maggio 2012 - dalle ore 15 - Roma - Campidoglio - Sala del Carroccio

Presentazione del gruppo IDEM (Italian Deep Ecology Movement) e del libro di Guido Dalla Casa "L' Ecologia Profonda - Lineamenti per una nuova visione del mondo"

Evento organizzato dall'Ass. Memento Naturae con il Patrocinio del Comune di Roma

Guido Dalla Casa (docente e scrittore)
"Ecologia Profonda - Lineamenti per una nuova visione del
mondo"
Presentazione libro

Enzo Parisi (biologo)
"Ambiente, economia e spiritualità"
Presentazione IDEM - Movimento Italiano per l'Ecologia
Profonda

Daniel Tarozzi (Direttore de "Il Cambiamento")
"L'informazione verso l'ecologia profonda - Critica al
giornalismo antropocentrico"

Massimo Livadiotti (Respiro Verde LegAlberi - Artista)
"Frate Albero"

Riccardo Oliva (Ass. Memento Naturae)
"Qualsiasi natura è irripetibile in Natura"

L' Ecologia Profonda è un sentire che si discosta
dall' Ecologia di Superficie perché non interessa
soltanto la vita dell' Uomo in tutti i suoi molteplici
aspetti o il suo modello di crescita senza fine, dove al
concetto di "sviluppo sostenibile" è a nostro modo di
vedere preferibile usare quello di "società
sostenibile", se ancora lo è, ma riconosce l'Unicum in
tutto, nella semplicità come nella complessità, nelle
sue forme visibili o invisibili, nelle sue azioni e nei suoi
effetti, in cui se offendi una parte danneggi il Tutto,
perché tutto è collegato.

L'ecologia profonda riconosce quindi che la presenza del
sacro è nel Tutto, non solo in ciò che è a noi
conveniente: di conseguenza sono sacre le piante e i fiori
ma anche le erbacce infestanti, sono sacre le pietre
preziose ma anche i sassi senza alcun valore, è sacra la
biodiversità degli oceani ma anche ogni singola goccia di
acqua, è sacra una montagna ma anche ogni filo d'erba,
sono sacri i complessi mosaici delle termiti e delle
formiche ma sono lo stesso sacre anche le vespe e le zanzare
che ci infastidiscono; cioè è sacro tutto ciò che è
Vita. Comprenderlo significa entrare in armonia con questa
Consapevolezza.

"Non è stato l'uomo a tessere la tela della vita, egli
è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela,
lo fa a se stesso"

Per informazioni sull'evento
www.mementonatura.org - info@mementonatura.org


Riccardo Oliva
Presidente Associazione Memento Naturae
Volontari a Difesa di Ciò che è Vita!!!

Scie chimiche, effetto serra... ed informazione deviata

Giuditta ed Oloferne


Di recente le scie chimiche sono state ammesse e denunciate da un illustre medico (Russell Blaylock), un climatologo con 40 anni di esperienza (Cliff Harris), un ex dirigente dell'FBI (Ted Gunderson, poi morto pochi mesi dopo...), un ex magistrato sospeso perchè indagava sul RAPPORTO MASSONERIA-MILITARI (Paolo Ferraro), e poi ci sono 4 comuni dell'Emilia e poi ci sono professori universitari di fisica e chimica, ingegneri aeronautici, e poi i video di aerei che spruzzano da appositi apparati distinti dal motore, che lasciano scie bianche facendo strani giri, che
lasciano scie a bassissima quota ...

Ovviamente si tratta di un lavoro cogestito dai militari che tramite i loro servizi meteo gestiscono anche le parole dei meteorologi che spacciano scie per "innocue velature"

Tutte le prove sono raccolte qui: http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/05/le-prove-delle-scie-chimiche-una.html


Ma ovviamente per fare una simile cosa ci devono essere degli “attivisti ambientalisti” indotti a negare ad oltranza è una delle tante armi del sistema per permettere lo scempio della natura

Fonte: Ecologia Peacelink


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Altra notizia:


Scie chimiche ed altre cacchiate sul clima ….. ed ecco chi e perché le inventa !

Fra poco anche in Italia “Private Empire”, la documentatissima inchiesta del Premio Pulitzer Steve Coll: 400 interviste, 700 pagine. Come i Petrolieri manipolano l’ informazione scientifica: sedicenti scienziati assoldati per negare la realtà, 23 milioni di dollari spesi (solo negli anni 2004-2007). Obbiettivo: vendere ancora tanto gas e petrolio.

Tempi duri per le Multinazionali Petrolifere : le storiche lotte ambientaliste (inquinamento atmosferico, gas serra da idrocarburi, cambiamenti climatici, ecc.) colpiscono nel segno, anche i Governi si preoccupano (Protocollo di Kyoto, Piano Europeo 202020, ecc.): non c’ è scampo, ormai bisogna ridurre il consumo di petrolio ed idrocarburi, produrre energie rinnovabili, fare green economy, ecc. Semaforo rosso per gli affari dei petrolieri.

Ed ecco che inizia la telenovela delle cacchiate online: il cambiamento climatico non esiste (se c’è, è dovuto solo ai vulcani ed a misteriosissimi aerei assassini delle scie chimiche, i “neountori” del 2000), i gas serra, le polveri sottili, la CO2 non sono la causa del mutamento climatico, sono solo fenomeni naturali (comunque ….. non sono prodotti da idrocarburi e petrolio), ecc, ecc, ecc.

Ovvia la conclusione: è inutile limitare l’ uso di petrolio ed idrocarburi, è inutile inventare e creare energie alternative, è inutile il protocollo di Kyoto, è inutile il piano 2020 ….. tanto più che ora, sotto Artico ed Antartide, sono disponibili immensi e nuovi giacimenti di petrolio … alè: libertà di inquinamento per un altro secolo !

Steve Coll documenta in modo magistrale la campagna di disinformazione e di manipolazione scientifica programmata,organizzata e curata (scientificamente) dai petrolieri.

Campagna tuttora in atto, e con qualche sporadico successo, dato l’incredibile numero di fans babbei, sempre pronti a “CREDERE” e ad “obbedire” ad ogni cacchiata online, senza un minimo di elementare riscontro scientifico, di scettico buonsenso, di logica e/o di razionalità.

Ing. Paola Porta
(Fonte: Eco-new)


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Commento ricevuto:

Dico la mia da ignorantissimo. Sono sempre rimasto abbottonato sulle scie chimiche, manca la pistola fumante: non si può, senza permessi, salire alla quota delle scie per prelevarne dei campioni e, altrettanto importante, non è chiaro il fine per cui verrebbero prodotte (controllo climatico? Strato su cui far riflettere onde elettromagnetiche destinate a comunicazioni o provenienti da sistemi tipo HAARP? Controllo mentale con sostanze agenti sul sistema nervoso? Boh!). Peraltro anche l’assenza di risposta da parte delle autorità sembrerebbe confermare che c’è qualcosa da nascondere, altrimenti ci vorrebbero cinque minuti a smentire la presunta panzana permettendo a degli analisti di prelevare dei campioni, invece tutto tace. Non tacciono però alcuni personaggi degni di nota, come un generale ex capo della NATO che ritiene verosimile la “panzana”. Inoltre sempre più frequentemente si notano scie persistenti, perpendicolari fra loro a disegnare un reticolato piuttosto regolare. Restano per ore in cielo, allargandosi molto lentamente fino a rendere il cielo stesso caliginoso. Che dire? Sto alla finestra e aspetto gli eventi, ma non sono più scettico come prima.
Titto

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Commento ricevuto:

Senza voler entrare a testa bassa in una lunga quanto sterile polemica posso, tuttavia, invitare tutti ad alzare lo sguardo, in una pausa tra un'incornata e l'altra...

In aeronautica militare, come mezzo di dissimulazione, si usa il cosiddetto "chaff" (si può tradurre come "pula" cioè quel residuo che viene sollevato dal vento durante la battitura del grano).
Ebbene, questo chaff può essere di varia composizione (alluminio, plastica, fibra di carbonio, etc.) ma il suo scopo è di fluttuare, cadendo molto lentamente (come una "piumetta"), per disorientare non solo la vista "ottica" ma anche i radar (vista "elettronica") e su di esso possono anche essere depositate le sostanze più varie, per ottimizzarne il funzionamento.

Di seguito un piccolo elenco delle sostanze che sono state rilevate al suolo (dal dott. Alfred Lambremont Webre) nei giorni seguenti alla comparsa delle scie "anomale":

ELEMENTO CONCENTRAZIONE (rispetto ai valori MASSIMI consentiti per legge)

Alluminio (Al): 15,8

Amianto (fibre): n.p. (in altri siti questo componente è stato rilevato)
Antimonio (Sb): 63,3 (Questo non è un errore di battitura)
Arsenico (As): 418 (Questo non è un errore di battitura)
Bario (Ba, Sali di): 5,3
Cadmio (Cd): 6
Cromo (Cr): 6,4
Ferro (Fe): 43,5 (Questo non è un errore di battitura)
Magnesio (Mg): n.p. (in altri siti questo componente è stato rilevato)
Manganese (Mn): 513,8 (Questo non è un errore di battitura)

Microfibre plastiche: n.p. (in altri siti questo componente è stato rilevato)
Nickel (Ni): 10,7

Piombo (Pb): 15,7

Rame (Cu): 9
Stronzio (Sr): n.p. (in altri siti questo componente è stato rilevato)

Titanio (Ti): n.p. (in altri siti questo componente è stato rilevato)
Zinco (Zn): 7,5


Gradirei che qualcuni mi spieghi, nel modo più razionale possibile, la presenza al suolo (nel senso in superficie) di tali sostanze in tali concentrazioni, se non sono state sparse intenzionalmente attraverso irrorazione aerea di elementi pesanti e/o tossici, altresì detta "scie chimiche".

"La mente è come il paracadute: entrambi funzionano solo se sono aperti" (Thomas Dewar)

Una "normale" scia di condensazione non può assumere lunghezza, durata e colore talmente diversa da corta, breve e bianca: a Roma ne ho osservata una di colore giallo-rossastro alle 11:00, da un'orizzonte all'altro e che ha cominciato, dopo circa 20 min. a prendere la classica configurazione a "ricciolo" poi dopo alcune ore era diventata una linea solcata da striature, e quando sono tornato a Napoli, verso le 17:00 era ancora lì.
Prima di sapere che esistevano le scie chimiche, forse non l'avrei neanche notata... Inotre dalle mie parti, a Napoli, più volte ho notato le scie ad incrocio e le ho fatte guardare anche a persone che di solito sono in strada per parecchie ore al giorno come l'edicolante, il benzinaio, il vigile: all'inizio la reazione (plausibile, del resto) è "questo è matto, diamogli ragione" oppure "circolare non ho tempo da perdere", poi, lentamente (bisogna scrostare la fiducia cieca nel potere che "si preoccupa di noi") nasce il dubbio.

"Il principale dovere di un intellettuale non è raccogliere certezze ma seminare dubbi" (Norberto Bobbio)

Saluti, anzi salute a tutti
AlexFocus