lunedì 21 maggio 2012

Teodoro Margarita: "Quel che è successo ad Erba il 20 maggio 2012.."

Dipinto di Franco Farina


Erba, parco di villa San Giuseppe

Ci siamo! La cornamusa, anzi le varie tipologie di cornamusa del maestro Floriano Turatto hanno risuonato a lungo nel parco di questa cittadina che visto nascere il nostro gruppo. Tra le sequoie e i cedri del Libano, lungo i viali di bosso e di aucuba, tra le felci e gli allori, le palme nane lungo il torrente Bova, gonfio di pioggia, nell'umido di questa grigia ma esaltante giornata, abbiamo toccato la fatidica cifra Dieci.

Sono dieci anni che tra avversità, traslochi, separazioni, e nuovi incontri, nuovi amori, nascite di figli e di figlie, il nostro consolidato gruppo di salvatori di semi di Civiltà Contadina, sta sulla breccia.

Sembrano pochi e non lo sono. No che non lo sono sapendo che il nostro lavoro, il nostro impegno si svolge seguendo i ritmi delle stagioni e , se non si può seminare quando si vuole, anche quando lo si è fatto quando il calendario biodinamico lo prevedeva, una maledetta grandine può sempre sopraggiungere e devastare un intero raccolto.

Non sono pochi per la tipologia di attività che noi seedsaver svolgiamo: abbiamo continuo bisogno di confronto, di incontrare e ricercare, abbiamo bisogno di moltissimo dialogo e di confronto, anche duro, perchè, si sa, nessun orto è uguale a un altro e ciascuno sembrerebbe avere la carta vincente, nel suo campo. Nessuna pratica colturale è quella assoluta e dove la permacultura si potrebbe anche praticare, altrove non è proprio all'ordine del giorno.

E' difficile un orto sinergico su terrazzamenti ed è difficile mantenere in purezza il mais in pianura, così come è difficile riprodurre il seme delle patate sotto i 500 metri.

D'altronde, a quelle altezze non si possono certo pretendere collezioni di peperoncini, qui in Lombardia, sicuro che no.

In questi dieci anni ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori, abbiamo parlato con migliaia di persone, solamente all'ultima Agrinatura erano centinaia e centinaia e non finivano più...

Questa bella domenica 20 maggio 2012 è scorsa in un baleno, tra un incontro e l'altro mentre i nostri figli giocavano a pallone o si rincorrevano nel parco... i nostri figli, a loro affideremo i nostri semi e da loro dipenderà tutto: sappiamo bene che un anziano che muore porta con sè tesori che se vanno dispersi, intere canzoni, favole, storie e semenze, vanno perdute.

Ma noi lasciamo che i bambini giochino nel parco e non li costringiamo a sorbirsi i nostri sermoni contro Ogm e multinazionali.

Essi verranno a chiederci consiglio, ed è certo, quando, fatte le loro esperienze, conosciuto il mondo, torneranno a casa ed a casa, a casa in campagna, nelle nostre valli, troveranno sempre noi che avremo appreso ancora meglio come trattare questi semi della speranza e del cambiamento.

essi torneranno e noi saremo lì, felici di insegnare quello che in questi incontri stiamo imparando.

Per una nuova Civiltà Contadina, nuova perchè noi siamo nuovi, mai esistiti prima, ma siamo anche vecchi, vogliamo diventare saggi come vecchie quercie e narrare agli animaletti buffi e mangiaghiande tante storie... quella delle ghiande, per esempio.

Delle ghiande e della farina che i montanari affamati avevano imparato ad usare per fare non solo dolci ma anche il pane.

Siamo salvatori di semi delle Prealpi, siamo qui, in questo triangolo stretto tra un lago e le montagne, guardiamo lontano, dal nostro Cornizzolo minacciato di morte dalle cave, si vedono i grattacieli di Milano, e si vedono anche gli Appennini, nelle giornate più terse.

Quante cose fatte, bellissime, quante riuscite e poratte a compimento, quanti fallimenti, speranze deluse.

E mai a desistere: non è un vocabolo previsto, si può anche perdere una specie, può capitare, ci si metterà alla ricerca di un'altra altrettanto robusta, vitale, valida per i nostri territori. Abbiamo il pomodoro gigante di Lecco, abbiamo i fagioli della Valsassina, abbiamo il mais scaiola, abbiamo il "miliun" ed abbiamo abbastanza, bisogna saper accontentarsi e non abbiamo niente.

Abbiamo il senso del limite e la percezione esatta del nostro essere mortali e pure le specie sono mortali.

Questa è la bellezza, la meravigliosa certezza dell'essere mortali, siamo esseri viventi, noi, come i semi, come gli animali.

Non pretendiamo standardizzazioni impossibili, non pretendiamo monopoli su ciò che con faticosa ricerca abbiamo acquisito: nulla è per sempre e una grandinata, un trasloco, un dolore più forte possono portare all'abbandono di un orto, di un campo.

Noi questo lo sappiamo e per questo abbiamo scelto di vivere connessi strettamente e la bottiglia di vino è per noi più vitale d efficace di qualsiasi server o tablet o smartphone... Una cena, una festa campestre con amaici anche un tantino fuori dalle righe e, perchè no? Fuori dalle righe anche noi, ed ecco che ci vogliamo bene, ci conosciamo di più, ci stimiamo, ci stimiamo perchè sappiamo anche le debolezze dell'altro, il nostro socio è il nostro vicino di campo ma è il custode, come noi, non solo di semi, ma di affetti, di confidenze, di una amicizia che perdura e sfida gelosie, incomprensioni e delusioni.

Ci siamo, coordinamento di salvatori di semi Alta Brianza- Vallassina di Civiltà Contadina: presenti!

Da dieci anni, qui, al servizio del seme, portatori fragili di speranze forti, sognatori di autogestione e di ecovillaggi,

costruttori di utopia, Fraino, borgo riabitato, Cranno, sopra la cascata, l'erbese, con tanti amici e fratelli che ci sostengono, la metropoli, Milano, con i suoi luoghi aperti ove discutere ed incontrare tanta gente, memorabile una festa ad Agraria, tra vino, tanto e tanta gente che ci chiedeva e sosteneva,

biodiversità in città, biodiversità possibile.

Per altri dieci anni, per un'altra vita, per tutta quanta una vita accanto a questi piccoli semi, preziosi come figli e con questi figli nelle sere fare bustine e scrivere a penna i nomi e la data e preservare un futuro possibile, l'unico futuro possibile libero, condiviso, carico della canzone del seme.

Teodoro Margarita



Eh si, sono io, il fondatore del gruppo.

fructidor@libero.it per raggiungerci, per inviarci semi, per mandarci consigli, per una buona stagione.

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