domenica 9 luglio 2023

Se non vogliamo la guerra cominciamo a non uccidere gli animali ...



Quando c’è una guerra nel mondo tutta l’umanità  dovrebbe sentirsi coinvolta,  partecipe del dramma e del dolore delle vittime: nessuno dovrebbe abbandonarsi al divertimento, al piacere, al godimento fine a se stesso; nessuno dovrebbe scordare i feriti, i mutilati, gli affamati, chi è al buio, privato di ogni cosa; nessuno dovrebbe dimenticare chi piange la perdita di un figlio, di una madre, della propria casa. La croce di ognuno è pesante quando nessuno ti aiuta a portarla.


Come può parte dell’umanità giocare, ridere, divertirsi mentre a poche centinaia di chilometri parte della nostra famiglia umana geme nel dolore e nell’orrore della guerra? Come essere indifferenti al dramma di intere popolazioni nel mondo che soffrono la fame, la sete, le malattie, le ingiustizie dovute alle torture, alle esecuzioni capitali dei Regimi autoritari?


Ma questa umanità è incapace di essere umana perché abituata a giustificare con indifferenza l’ecatombe giornaliera di miliardi di animali innocenti trucidati nei mattatoi, nei mari, nei boschi, non per necessità ma per vergognosa abitudine delle sue egoistiche scelte quotidiane.


Abbiamo tradito il compito affidatoci dalla natura di contribuire con la nostra vita al progresso di tutte le cose. Nei mattatoi, scuola di ingiustizia, di crudeltà, di insensibilità, di follia, veri e propri campi di concentramento e di sterminio, si perpetra il male supremo che sconvolge l’ordine universale: miliardi di esseri buoni miti, docili, servizievoli. (mentre urlano piangono e inutilmente chiedono di essere risparmiasti), vengono sistematicamente tormentati, uccisi, annichiliti nel più abissale disprezzo della vita, del dolore, della bellezza, del diverso, della giustizia, del rispetto. In questo luogo infernale vige la legge del più forte sul più debole, della vittoria della morte sulla vita, del dolore sulla gioia, del terrore sulla pace: orrore voluto, richiesto, approvato dalla società umana vittima consapevole della sua stessa abissale indifferenza. Ma il mandante non è meno crudele di chi esegue un delitto. Non v’è violenza umana che non abbia origini dal millenario sfruttamento e uccisione di animali.


Di questo si nutre e si plasma il pensiero e la coscienza degli umani che li rende potenzialmente capaci di qualsiasi delitto verso se stessi e verso il creato. Chi accetta tutto questo abbia il coraggio di essere coerente con se stesso e visiti il mattatoio prima di addentare la prossima bistecca.


Solo se l’umanità sarà educata al pensiero positivo e alla coscienza compassionevole, non ripeterà gli orrori di cui è sempre stata capace di macchiarsi. Per far questo, come diceva Voltaire  “E’ necessario chiudere i mattatoi, a costo di un terremoto economico planetario”.


Non dobbiamo avere pace nei nostri cuori fino a quando lo Stato non si impegnerà, tramite le scuola di ogni ordine e grado a formare il pensiero positivo e la coscienza compassionevole a tutte le classi sociali. Non dobbiamo concedere alla nostra coscienza di acquietarsi finché ogni mattatoio non sarà demolito fino alle fondamenta e considerato luogo di imperitura vergogna;  non dormiremo senza incubi finché non sarà chiuso per sempre l’ultimo stabulario e distrutta nel fuoco ogni arma letale.


Franco Libero Manco




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