sabato 8 aprile 2023

Non c’è sopra e non c’è sotto ormai negli uomini...

 


Questa è l’epoca del falso.

Dei pensieri e delle immagini che, manipolate e costruite, trasformano coloro che le dovrebbero pensare.
Questa è l’epoca dell’assenza del Rito. Distrutto; fagocitato dal consumo.
Questa è l’epoca della morte del (fare) Sacro; il momento in cui niente di vero può essere opposto al denaro e ai cialtroni che urlano e imprecano con catene d’oro nascoste sotto abiti sontuosi.
Prostitute imbellettate ed osannate poiché utili a più di uno scopo.
Siedono in alto negli scalini, mentre-protetta la cima-staccata dalla base-teme.
Non c’è sopra e non c’è sotto ormai negli uomini.
E’ un buon momento.
Ci si può osservare dentro.
Smarriti in costumi di carnevale; costretti a rivolgerci a ciò che è prezioso. Molte volte a ciò che manca.
Ciò che è Amore. Ciò che rimane.
Qualcosa, anche quando è deriso, frustato, annichilito…Sorge.
Risorge solo per chi non poteva già vederlo vivo.
Mostra che c’è sempre di più e c’è sempre un modo per ricongiungersi.
Quando ero bambino alcune cose sembravano impossibili da superare. Tutto era scandito da ritualità che sentivo come vuote. Compiti, sacrifici inutili.
Superstizione. I pranzi in cui mia madre si prodigava per distribuire amore da consumare insieme.
Vedevo i complimenti che bramava disperatamente. Vedevo gli scarsi pensieri che accompagnavano gli atti di quasi ogni uomo che accorreva alla messa domenicale.
I bambini che andavano creati per compiacere ancora una patria, che c'era; il lavoro che arricchiva e nobilitava-occhi.
Vedevo gli abiti che facevano i monaci e gli strati della rappresentazione.
Vedevo gli Dei in mezzo agli uomini ed un Dio unico…non lo vedevo mai.
Ne sentivo parlare come formule per creare un impasto perfetto. Il Puro Spirito Santo.
Ma lo sentivo...e questo aiutava.
Ritualità, magia, sbandierata; che non curava i malati.
Era per sempre Qualcosa.
Quel mondo era vivo. Era prospero; anche nella miseria.
Oggi, che quel mondo scompare e in alcuni luoghi è scomparso del tutto, oggi, posso vedere ciò che era forte. Ciò che valeva il sacrificio di mio padre e di mia madre. Il mio.
Ciò che c’era sopra e sotto alle ipocrisie.
Ciò che curava, ciò che non riusciva a curare a causa della brama di malattia del malato.
In ogni istante, sacra è la vita.
Ricostruire riti che non siano solo rappresentazioni.
Nutrire e nutrirsi.
Essere utile.
Non utilizzare.
Amare.
Che le cose semplici, siano potenti segnali per essere trovati.

Andrea Santini



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