domenica 31 gennaio 2021

Mediterrando. La mia esperienza con la terra cruda...




...ora ho sessanta anni, in una capanna urbana, al

quinto piano nel centro di Pescara. nella

periferia, curo il laboratorio giardinofficina, e

porto avanti da tempo un esperimento di

permacultura urbana. ho studiato storia dell

arte contemporanea, lettere moderne poi ho

approfondito gli studi di archeologia del

paesaggio, geografia antropica e processi

territoriali, ho avuto come maestro franco

farinelli, uno dei maggiori geografi italiani.

ho fatto parte per un quindicennio del

gruppo di ricerca sulla terra cruda, che fa

riferimento al ced terra di casalincontrada,

vicino chieti e ho svolto attività di educatore

a m b i e n t a l e o p e r a t o r e m u s e a l e e

bibliotecario. ho svolto una ricerca sul campo

sul paesaggio delle case di terra di quella

zona e sono diventato testimone vivente di

quella cultura, come auto-costruttore,

restaurando diverse case di terra tradizionali,

per una decina di anni. la mia ricerca, man

mano si è allargata a tutto il meridione,


paesaggio e architettura rurale, semi, paesi,

borghi, musiche e balli. ho sempre studiato

molto, ogni giorno, scrivo, leggo e ascolto.

negli ultimi anni ho fatto ricerca nel campo

dell archeo astronomia, frequentando e

studiando diversi siti neolitici di puglia e

calabria. in quanto agli ecovillaggi ho iniziato

a frequentarli grazie a un amica che mi ha

portato tanti anni fa all arcipelago sagarote a

diamante, dove poi facemmo un laboratorio

di costruzione la casa di jojo, dedicato a tutte

le diversità: arte terapia, onodidattica, teatro,

giocolieria, clowneria, mimo. poi sono

arrivato al giardino della gioia dove abbiamo


fatto, negli anni, diversi laboratori di auto-

costruzione, un grande forno, una casa con le


balle di paglia, un tempio. i laboratori si sono

intrecciati sempre con yoga, permacultura,

forest garden, teatro, poesia, musica e balli.

ho frequentato molte altre piccole situazioni

comunitarie, mater felicia a bovalino e

terragi a verbicaro in calabria, terra di ea in

abruzzo, cosmo centrale a copertino, ecole

citrullo a cisternino in valle d’itria, dove ho

frequentato pure un ashram dedicato a

babagi. la terra cruda è stato il filo che mi ha

guidato aprendomi le porte di diverse


situazioni dall esoterismo alla spiritualità,

alla bioenergetica, alla musica tradizionale,

allo scambio dei semi, al teatro, allo yoga,

alla meditazione, la didattica scolastica e la

ricerca scientifica. per molti anni ho coltivato

un terreno di tre ettari dove c’era una casa di

legno, con un oliveto e un frutteto, seguendo

l ’ a g r i c o l t u r a n a t u r a l e d i f u k u o k a ,

trasformandolo in un esperimento di forest

garden. il posto lo avevo chiamato natural

om, la o con un puntino al centro, simbolo

dell uomo connesso con se stesso, con la

natura e il cosmo, simbolo del sole e della

fotosintesi clorofilliana. om suona come casa

in inglese uomo in dialetto e om come

respiro. il racconto di queste esperienze è già

un altra storia, per ora mi fermo qui, a presto

e grazie dell ascolto.


mediterrando


mentre passeggiavo lungo le sponde del

mediterraneo meditando e lavorando con la

terra pensavo alle gipsy brass band macedoni


alle fisarmoniche scassate dei ragazzi e alle

trombe nei mercati rionali ai tamburi africani

sulle spiagge estive a balkan beat box e

electric gipsy land alla musica turca e al

cinema di fatih akin in crossing the bridge;

all’architettura dell’egiziano hassan fathy e

del napoletano fabrizio carola; pensavo ai

tuareg, ai tinariwen al blues del deserto di

bombino alla musica gnawa di asnha el

becharia al flamenco gitano a creuza de mar

di fabrizio de andre alle trasmigrazioni

sonore di paolo fresu a zina di cesare dell

anna, giro di banda opa cupa e al ragno

mpoveritu nella doppia valenza del ragno

impoverito della tradizione e all uranio

impoverito, a gitanistan dei mascarimiri;

pensavo al canzoniere del lazio a luigi cinque

e alla tarantula iper text orchestra a

capossela e al suo paese dei coppoloni.

continuo a studiare alan lomax che mi da una

profondita di temi sconcertante. si riparla poi

di familismo amorale nella tradizione

meridionale di banfield, de martino di sud e

magia e le varie interpretazioni di psicomagia

di antonio infantino. la bella inchiesta di

scotellaro in contadini del sud. mediterraneo

grande focolare, pianeta plurale dove i


confini non stanno mai esattamente dove

crediamo che essi siano.


terramatta


vincenzo rabito contadino siciliano

analfabeta verso la meta degli anni

cinquanta; venuto in possesso di una

macchina da scrivere olivetti si è rinchiuso

nella sua stanza e ha scritto la storia della sua

vita; scrivendo per non sprecare lo spazio dei

fogli bianchi senza margini usando come

intergiunzione solo il punto e virgola; ne è

nato un libro divenuto nel tempo un

capolavoro letterario che ha dato vita a varie

interpretazioni letterarie e teatrali...


Ferdinando Renzetti - ferdinandorenzetti@libero.it



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