sabato 14 dicembre 2019

Un discorso da vero sofista

Sfrontato generoso incosciente impulsivo


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dicevo così per dire e fare la battuta sul lacqua che è fondamentale per fare il caffè e anche il te, il noi, il voi gli essi e tutti gli esseri in generale per non parlare poi dell aperitè o l'acqua di polipo e quanto altro, con la macrobiotica mi sento meglio e mangio bene, la conoscevo da tanto tempo solo negli ultimi tempi mi sono deciso a seguirla, in verita non mi sento rigido, lo zucchero con tutti i derivati lho eliminato da decenni anche i dolci non mi attirano tanto, più l'odore a volte, per esempio stasera mi sono fatto un gold milk con curcuma avena mandorle uva passa miele farina di cocco e pere cotte il sapore è particolare e lo trovo buono e nutriente, domattina vado al mare a meditare con il mio tappetino azzurro e incontro i miei amici del sabato e della domenica che parlano di calcio e birra con loro mi sento a mio agio e mi fanno sentire spensierato, come ti dicevo ho tanti amici seguaci di osho ed è l'unico maestro che si avvicina un po al mio mondo e grazie a loro ho conosciuto le sue tecniche di meditazione dinamica anche se non le pratico, poi mi risultano impegnative e allora spesso rimango a
guardare quelli che le fanno anche se gurdjiev rimane il maestro guru preferito solo che non leggo i loro libri proprio per lasciarmi libero di sperimentare da sole le diverse realtà esistenziali. spesso sulla spiaggia faccio yoga mind, sto semplicemente seduto sulla linea d’orizzonte a contemplare l'infinito o il cielo azzurro, tutto qua a domani


ho trascorso gli ultimi mesi a ristudiare il mio scrittore drammaturgo preferito shakespeare e ho scritto pure una storia teatrale ispirata a lui e cervantes, poi ho affrontato un libro che porto con me da decenni, la citta del sole di tommaso campanella, non so spiegare perché mi piace così tanto o forse si, discorso lungo. in questi giorni ho riletto già tre volte un libro di ignazio silone sulla storia di celestino V personaggio che mi ha sempre affascinato, nella forma del dramma teatrale che si intitola avventura di un povero cristiano e poi da anni studio filosofia greca i presocratici e in particolare pitagora il mio filosofo preferito, la magia dei numeri il silenzio e l armonia oggi ho iniziato ad affrontare la montagna, dopo tanto tempo, il timeo di platone dove appunto timeo di locri racconta della cosmogonia pitagorica, se riesco vorrei leggerlo più volte. giorni fa domenica precisamente ho tirato fuori un vecchio libro di nanni balestrini poeta del gruppo 63 e lho recensito con un post il giorno dopo ho letto sul giornale che se ne andato proprio quel giorno, adesso voglio rileggere la scomparsa di majorana e cristo si è fermato a eboli.

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stai avanti, cio che è e cio che era! volevo dire che riesco poco a distinguere le varie fasi della mia quotidianità nel senso che tutto è interconnesso e difficile stabilire quando sto meditando o quando sto facendo altro, una cosa che mi capita di rado è appunto pensare o dire ecco adesso medito...in verita ricordando una vecchia pubblicità dove renzo arbore ammoniva bevendo una buona birra: meditate, gente, meditate! allora prima meditavo spesso nel senso che al tramonto mi gustavo sempre una bella birra adesso non la bevo più, ho cambiato regime alimentare e seguo la macrobiotica di franco berrino e ho eliminato pure il caffè che per me era bevanda fondamentale, come si dice che l'acqua è un elemento vitale, senza non si può fare il caffè, non lo prendo più, cmq sto bene anche senza, mi piace molto il te verde liquido profumato, trasparente, alla scoperta del te profondo interiore


anche se ho studiato lettere ho letto pure poco per quello che avrei potuto o voluto leggere, pensa che in storia del teatro ho letto tutto shakespeare e in letteratura contemporanea tutta l'opera di calvino come programma monografico, calvino mi è sempre piaciuto, vedevo sempre il telefilm marcovaldo con nanni loi ed è stato uno dei primi libri che ho letto e mi ha trasmesso amore per natura e ambiente senza mai parlarne in modo diretto. la tempesta di shakespeare l ho letta forse venti trenta volte adesso ho trovato una nuova edizione molto bella con una introduzione di giorgio streler stupenda talmente bella che la tengo sempre a portata da rileggere, poi leggo il giornaletto di saul e repubblica tutti i giorni, l messaggero l sabato e la domenica quando vado al mare dove lo porta un amico che viene a giocare a pallone cè un oroscopo che mi piace un sacco.

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questa è una lettera che ho scritto qualche giorno fa a un amica che mi piace condividere con te: in genere uso poco la parola ateo o la locuzione ateo agnostico, in genere solo quando ho poca voglia di parlarne così il discorso cade e mi piace poco pure dire che non sono niente infatti quasi mai lo dico, altra locuzione che usano alcuni amici marchigiani, spirititualita laica ecco neanche in questa mi riconosco, frequento amici e conoscenti devoti o seguaci di amma osho babaji yogananda quando mi chiedono chi sono o che filosofia o maestro seguo rispondo che sono un terricolo, della madre terra, legato alla terra e alle sue tradizioni e uso la terra pure per fare costruzioni, didattica e laboratori di empatia, come materiale lo definisco come una specie di preghiera di fango che unisce uomini e donne senza distinzione di colore etnie religioni culture e preferisco mettere al centro della mia visone sempre l'uomo e la donna con i loro pregi e difetti e mi piace l'energia celebrativa anche rituale del cerchio energetico ugualitario anche e soprattutto senza immagini di santi guru e divinità su cui concentrare l attenzione e anche se studio la spiritualità orientale a volte mi sento pure a disagio con quanti seguono queste spiritualità soprattutto perché le sento falsificate adattate e reinterpretate a volte improvvisate con superficialità dal pensiero occidentale o dalla cosiddetta new age cmq mi adeguo e se chi le pratica ne riceve benessere psicofisico, niente in contrario, anche se da terricolo rimango o cerco di rimanere con i piedi ben attaccati a terra.


repetita juvant ammonivano i latini infatti sono d'accordo preferisco leggere e rileggere ul libro studiarlo e approfondirlo bene piuttosto che leggerne tanti in modo superficiale, scrive silone ho già detto che avrei amato passare la vita a scrivere e riscrivere sempre la stessa istoria nella speranza se non altro di finire col capirla e farla capire, leggo di tutto e le cose più interessanti a volte le trovo casualmente pure sul giornale che danno alla conad o quello che danno a natura si che si chiama vivere bio o ancora quel altro veramente ben fatto pure gratuito che si chiama vivere altrimenti ora sto leggendo il timeo uno dei dialoghi più importanti e letti di platone sulla cui interpretazione si è basata tutto il neoplatonismo e gran parte di tutta la cultura occidentale, un dialogo sulla natura, della natura dell universo cominciando dallorigine del cosmo e fino alla natura dell uomo ampio e affascinante racconto in forma di mito le origini dell universo attraverso l'ipotesi di un demiurgo vero e proprio artigiano del cosmo una rappresentazione della costituzione dei pianeti e della terra ha goduto di enorme fortuna nella tradizione filosofica l'immagine platonica del mondo anche basata su numeri della matematica pitagorica e sulle figure geometriche, concepito come un essere vivente totale e compiuto dotato di anima e corpo e ha continuato ad affascinare per secoli l'immaginario e a suscitare la riflessione dei lettori

sono molto lento a passare oltre, nel senso che mi abbraccio pure da solo e spesso perche come diceva socrate la conoscenza inizia con la meraviglia, se esiste, mi sfugge costantemente tra le dita come la sabbia del mare fine e dorata, in compenso la mia lentezza mi permette di sedimentare le esperienze elaborarle ripassarle, ruminarle e poi forse alla fine inizio a tirarci fuori qualcosa e quindi leggo e rileggo gli stessi libri e anche se mi sembra di non tirarci niente di buono, intanto medito sulle parole sulle frasi sulla luce che colpisce la pagina sulla grana della carta e sulla porosità della materia sulla qualità dell inchiostro e tanto altro ancora, così spesso dimentico pure di quel che sto leggendo o quel che significano quei simboletti neri, i caratteri grafici, sospesi nel vuoto della pagina tutti assieme, a volte li seguo nell aria e mi si riempie la stanza come tante note musicali e io che li guardo a bocca aperta e poi sono costretto a riacchiapparli col retino delle farfalle e rimetterli uno per uno a posto nei fogli
del libro, un discorso da puro sofista. ferdinando renzetti

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