Ciao Paolo e ciao a tutti, anche quest'anno sono stato alla Festa della Socializzazione alla Valle degli Elfi (del 2, 3 e 4 agosto) questa volta c'era più gente rispetto all'anno scorso. Il tema su cui si è discusso trattava l'argomento dei beni comuni. Più che discussioni si è cercato di operare attraverso un confronto esperienziale, costruendo cioè attraverso lo scambio, prima a due poi a piccoli gruppi, contenuti che avessero come sfondo il tema del bene comune. Ovviamente si è cominciato dalla presentazione di ogni partecipante con il bastone della parola che passava di mano in mano fino ad esaurire il cerchio.
Abbiamo cominciato con il confronto a due in cui ognuno parlava per cinque minuti senza interrompere l'altro, ascoltandolo e guardandolo negli occhi; poi si cambiava, chi ha ascoltato parlava e chi ha parlato ascoltava.
Da ciò sono scaturiti una serie di contenuti: (Che cos'è un bene?) Ne sono usciti molti ma su una cosa sembravamo essere d'accordo, intanto che il bene primario è l'essere vivente stesso ed il servizio che egli svolge per se e per l'ambiente dove vive, considerando come ambiente anche le persone che ne fanno parte, senza trascurare il rapporto con la società e le istituzioni, poiché e con loro che dobbiamo confrontarci ma sopratutto essi sono i soggetti ai quali dobbiamo dimostrare che un certo modo di vivere, di lavorare, di mangiare, di comunicare, di fare scuola, di imparare ad esistere... è molto più conveniente di quello adottato dalla maggior parte delle società occidentali. Non che abbiamo a cuore di insegnare come si vive all'umanità, ma dato che qui si parla di non arrivare alla fine del secolo se si continua di questo passo allora forse è il caso di considerare qualche alternativa...
Le risorse, tanto care all'uomo per la sopravvivenza, le abbiamo legate ai nostri desideri e trasformate in modo di appagarli: adesso che queste stanno finendo ( proprio il 29/07/2019 l'umanità ha esaurito le risorse a disposizione dell'intero anno "Earth Overshoot Day" ) dobbiamo inventarci di campare con gli alimenti di "fabbrica". Questo modo di vivere, correndo dietro a prendere quanto più possibile, ci sta togliendo il necessario; sullo sfondo di questo scenario si vedono i fantasmi della carestia di altri paesi che noi occidentali sfruttiamo... Non sarebbe più facile affermare il diritto alla vita attraverso la condivisione delle risorse disponibili? Ma perché qui da noi si buttano via tonnellate di prodotti alimentari e in certi paesi del mondo si muore di fame? c'è qualcosa che non torna...
Un'altra delle cose che si è cercato di trasmettere è il concetto di educazione, non certo quella del buongiorno, buonasera, come stai ecc. ma il rispetto dell'altro e di se stessi.
Abbiamo detto che il vero bene è L'Essere umano ed il suo servizio e perciò il rispetto, l'educazione concernono ciò che da valore all'essere: il valore è la vita stessa e la libertà senza queste "risorse" l'uomo è molto povero... La prigione fa male e la schiavitù diviene l'arma con la quale alcune "istituzioni" ci tolgono i veri valori.
Ogni persona ha diritto al nutrimento, sia fisico che spirituale ma c'è bisogno di far capire che l'interesse per ciò che serve non sta solo nel profitto, il significato di questa parola va oltre ciò che siamo abituati ad intendere, significa "essere in mezzo", partecipare, scambiare e aggiungo, inter... essere... Quando qualcuno o qualcosa ci interessa è come se un pò vorremmo essere come ciò che ci attrae.
Una delle cose importanti che si è sentita oggi è stata la consapevolezza, attraverso questi scambi abbiamo fatto si che l'attenzione al momento presente si sentisse, insieme al desiderio di condividere ciò che ognuno ha voluto dare e ricevere. E' stato detto che dona più gioia dare che ricevere, ancora di più ne dà essere uniti.
Lavorare sulle risorse ha detto qualcuno, è importante certo, il rapporto che abbiamo con le nostre risorse è la bussola che ci indica il nostro cammino.
Tutti dovremmo avere la possibilità di esprimerci liberamente, questo è un modo creativo di stare insieme e far crescere le risorse sia materiali che spirituali, e diventa senz'altro un ottimo sistema per star bene, condividere, tornare alla natura, scegliere il meglio e permettere anche agli altri di avere il meglio. La terra, l'acqua, l'aria, il sole e la libertà sono risorse che ci fanno star bene, curarle è un dovere umano, condividerle è sacro.
Importante sarà cercare di entrare nei meccanismi delle istituzioni senza la pretesa di sapere meglio degli altri, collaborare da dentro per modificare ciò che arreca danno e svantaggio sia economico che sociale; si deve cercare uno scambio, una "condivisione".
Grazie a tutti i partecipanti oggi sono un po' più arricchito.
Giuseppe Finamore - Rete Bioregionale Italiana
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