Andando
indietro nella nostra storia incontriamo situazioni di malcontento
contro l’occupazione straniera, simili a quelle che
contraddistinguono l’attuale atteggiamento della maggioranza degli
italiani verso l’Europa.
Quando
il mattarello dell’impero asburgico colpì la popolazione lombarda
con nuovi balzelli, il popolo comprese che bisognava immaginare e
imporre nuove regole di convivenza.
È
stato interessante istruttivo assistere alla lezione di economia
impartita al volgo a mezzo della televisione dal presidente della
repubblica per tentare di giustificare il suo irrituale intervento a
gamba tesa contro il governo (in fieri) eletto dal 60% dei nostri
concittadini.
Egli ha
dimostrato la propria lungimiranza politica spiegando, alle vittime,
il funzionamento dei meccanismi economici che vigono in Europa.
E lo ha
fatto con la sicumera di un ragioniere che giura sulla verità
assoluta della propria “scienza”. Ma che dico? Per le
“prestigiose” personalità che formano la ristretta élite che ci
comanda, non si tratta di una “scienza”, quanto piuttosto di una
nuova “religione”, nel cui nome possiamo/dobbiamo accettare
vengano consumati i peggiori crimini.
Quanti
suicidi sono stati consumati in Grecia e in Italia sull’altare di
questa nuova religione?
Sostenuto
dai propri valletti di corte, oltre che dalla “libera” stampa,
Mattarella non esiterà a invalidare anche il risultato delle nuove
elezioni che si preannunciano diventare un vero e proprio trionfo
plebiscitario a favore di 5 stelle e soprattutto della Lega.
I fatti
ci insegnano dunque questa lezione:
La
democrazia viene rispettata e i risultati del voto popolare vengono
accettati soltanto a condizione che il popolo accetti di votare i
propri aguzzini…
Giuseppe
Zambon - zambon@zambon.net
Repetita Iuvant – Scrive G.S.: “Si va a votare e concorrono regolarmente buoni e cattivi. Democrazia rispettata. Vincono i cattivi. Poffarbacco, leggo su giornaloni e tv, visto che i cattivi sono cattivi ma hanno vinto, allora è meglio non lasciarli governare. Infatti non appena i cattivi formano il governo, allora i buoni mettono subito i paletti ai ministri nominati. La democrazia ha le sue regole e tutti abbiamo la possibilità di esprimerci liberamente. Se lo facciamo troppo liberamente, allora intervengono correttivi, e i buoni, in una o altra forma, continuano a governare...”
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