lunedì 30 aprile 2018

Campagna popolare per l'agricoltura bioregionale contadina


Firenze, 28 aprile 2018 

Il fatto di aver partecipato ad una manifestazione a favore di Mondeggi bene comune e per le agricolture contadine e di tutte le realtà di questo tipo, è senz'altro una spinta a mettere se stessi al servizio di un'evoluzione che sottostà al rapporto uomo-ambiente, tanto apprezzato da noi bioregionalisti...


Proprio così, c'è chi da anni si propaga, lotta e diffonde informazioni al fine di renderci consapevoli che noi siamo l'ambiente, ciò che mangiamo, quello che facciamo, relazioniamo ecc. e poi vedi che le cose per le quali ti sei impegnato, si concretizzano in altri luoghi, diversi sia per posizione che per attività... E arriva il giorno dell'appuntamento...

Dalle adesioni che avevo visto su facebook non avremmo dovuto essere più di 400/500 persone ma, il numero reale credo superasse i 5000, si amici, eravamo tanti e purtroppo per motivi personali non ho potuto seguire tutta la manifestazione. Altra cosa fondamentale è stata la presenza di molti giovani, che è tra le cose che daranno e stanno dando continuità a chi prima di noi, ha iniziato a lavorare in questo senso...


Il senso appunto è ciò che ci fa dirigere e riempire di contenuti il nostro vivere, da questi giovani, come i ragazzi di mondeggi, possiamo prendere esempio, perciò li ringrazio per quel che fanno.

Loro stanno valorizzando terreni e luoghi abbandonati, senza la pretesa di esserne padroni, ma semplicemente tutori: delle terre che coltivano, del sistema di coltivazione, della "natura" che li fa vivere, da chi vuole rendere la terra, gli alberi, i loro frutti e l'acqua un'industria e per finire, del nostro nutrimento. 


Quante realtà, tante associazioni provenienti da diverse parti d'Italia, tutti festosi, fiduciosi che le istituzioni comprendano che, il modo per fare gli interessi del popolo italiano, è proprio quello di dare fiducia a questi giovani e meno giovani, poiché loro garantiscono sia la qualità la salubrità dei prodotti, sia che la proprietà, dei terreni non venga portata via allo stato italiano: fare gli interessi dello stato significa essere lo stato...


Così per ovviare ai problemi legali che si incontrano quando si va a parlare con le istituzioni, per il riconoscimento giuridico delle agricolture contadine, ho parlato con un amico di Orvieto, molto attivo in questo contesto, la proposta sarebbe quella di far partecipare persone svantaggiate, disabili, animali abbandonati alle attività delle agricolture contadine, poiché le associazioni di volontariato non hanno bisogno di riconoscimento giuridico per essere legali, perciò con il dovuto approfondimento per accertarsi che ciò sia vero, il problema per certe realtà, verrebbe risolto. 

A conclusione di questa esperienza, sento il desiderio di ringraziare, porto dentro una sensazione di entusiasmo che mi spinge a partecipare e a dare il piccolo contributo che riesco.

Giuseppe Finamore


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