martedì 20 febbraio 2018

Mondeggi Bene Comune - Resoconto dell'Assemblea Collettiva del 27 gennaio 2018


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Quanto segue è la sintesi dei lavori condotti in assemblea aperta sabato 27 gennaio 2018 a Mondeggi e delle proposte che ne sono emerse, le quali, andrebbero accolte e ridiscusse in libertà all'interno dei momenti che ogni rete locale Gc ritiene più opportuni. Senz'altro, considerata la partecipazione ed il contesto, quelle che seguono sono da ritenersi le proposte più attuali che sono fin qui state elaborate in merito alla difesa di Mondeggi bene comune come articolazione della campagna lanciata anni fa da Gc “Terra Bene Comune”.

Un'ultima e necessaria premessa è quella sulle energie: il calendario delle attività progettate da MBC è fitto e spazia in ambiti molto diversi fra loro: dai momenti di autoformazione, alle occasioni di proposta e aggregazione, senza dimenticare la programmazione del prossimo incontro nazionale del 27-29 aprile, che il nodo fiorentino “Jerome Laronze” si è proposto di ospitare. A ben vedere, fino a giugno è un po' un casino. Questo per anticipare come nel territorio di Firenze e provincia abbiamo già mosso nuovi e ulteriori passi, e che siamo già da tempo attivi a sviluppare quei contenuti che ci contraddistinguono partendo sempre dal basso. D'altronde è innegabile che, al fine di una lotta che si preannuncia lunga, è per noi più che mai necessario sentire una solidarietà concreta da tutto il movimento, che si traduca nel fondere gli sforzi per creare un precedente di valore inestimabile in questo paese. Noi presidianti saremo ovviamente a disposizione al fine di riuscire a divulgare notizie sulla situazione: ciononostante per noi è essenziale continuare ad operare sul territorio. Questo significa che saremo costretti nei mesi futuri a dosare le energie e gli spostamenti, senza escludere a priori nessuna delle proposte di intervento o degli inviti che eventualmente saranno girati.

Di per sé, l'incontro è stato pensato innanzitutto per aggiornare quante più persone possibile a proposito della situazione, che continua a rimarcare la frattura e la completa assenza di dialogo fra la custodia popolare e le istituzioni, più che mai intenzionate a veder la faccenda chiusa con la dismissione a privati della tenuta, con o senza il parere della popolazione, attraverso l'uso di ogni canale e mezzo a disposizione.

Conseguentemente abbiamo aperto l'incontro con una complessa e dettagliata rassegna dei molti ambiti in cui presidianti e comitato Mondeggi Bene Comune sono già da tempo impegnati: dallo stato delle lavorazioni agricole, ai rapporti con le istituzioni locali; dalle iniziative di divulgazione intraprese nel territorio, alla comunicazione verso l'esterno; dagli sviluppi delle azioni legali, all'appello ai docenti reperibile sul blog.

Una volta sviluppati da parte nostra questi contenuti come premessa alla giornata, già sul finire della mattinata è sorto un primo iniziale dibattito che ha messo in luce delle strade per certi versi affascinanti, anche se di difficile realizzazione, dal momento che più che azioni, appaiono percorsi, intraprendibili solo con continuità e dedizione. Ne sintetizziamo i contenuti:

- la scrittura di racconti e la trasmissione di consapevolezze su come, al cambiare dell'agricoltura, sono mutati anche i luoghi e i territori da molteplici punti di vista: le lotte e le rivendicazioni territoriali non sorgono unicamente dalla volontà di pochi di ribellarsi, bensì da una visione e gestione della terra meramente estrattivista
- unire i diversi territori in un'unica causa per il Bene Comune articolando in un nuovo contesto le battaglie e le rivendicazione locali
- concentrare tutta l'attenzione di Gc su Mondeggi e la sua difesa: ciò sia dal punto di vista economico, sia da quello legale, senza tralasciare la comunicazione e l'inchiesta. L'obiettivo dunque si rivela essere la difesa di un'esperienza contro un sistema, a cui evidentemente questo precedente grava e da fastidio. Secondo la maggior parte dei presenti il valore dell'occupazione è tale da interessare il coinvolgimento di tutte le reti nazionali in un'unica campagna di difesa. Ciò dal momento che Mondeggi può essere interpretato come un precedente appunto, un esempio ci si augura anche per molti altri territori.
- è stato anche immaginato un lavoro di mappatura trasversale di altri luoghi di campagna, il cui abbandono condiziona lo sviluppo e la desertificazione culturale, sociale e lavorativa di una fetta di territorio. Queste potrebbero divenire occasioni appetibili a coloro i quali volessero intraprendere esperienze analoghe di custodia popolare. In tali situazioni, ogni rete locale di Gc dovrebbe esser preparata a supportare un ogni modo un nascente gruppo, al fine di espandere le occasioni e i luoghi di lotta.
- infine è stata esplicitata la necessità di infittire la comunicazione con chi del movimento non si sente parte o non lo conosce: divulgare non significa necessariamente confrontarsi in dibattiti con sostenitori di una causa piuttosto che un'altra. Avere disponibili, stampare localmente e diffondere volantini e materiali può essere alla portata di tutti coloro che lo desiderano: noi ci muoveremo in tal senso.

*

A partire dalla ripresa del dibattito nel pomeriggio, l'assemblea si è impegnata a sviluppare alcune delle tematiche emerse, che è possibile sintetizzare in 3 grandi filoni: la custodia popolare di Mondeggi, la relazione fra i diversi territori e le lotte comuni, e infine l'incontro nazionale GC di aprile.

1) CUSTODIA POPOLARE
  1. difesa:
    La domanda da cui si parte è: come supportare Mondeggi e difenderla dalla tentata vendita e dal rischio di sgombero?
    Le proposte emerse sono molto numerose:
    - Appello alle reti locali Gc per far conoscere Mondeggi e quello che sta succedendo il più diffusamente possibile;
    - muoversi per ampliare il coinvolgimento anche a livello nazionale delle università e delle istituzioni. Si ricorda come il fatto che ci siano esponenti del mondo accademico che hanno sostenuto Mondeggi firmandone l'appello, abbia influito fortemente sulla credibilità e la comunicabilità del progetto soprattutto al di fuori dei nostri circuiti;
    - si immagina di allargare l'appello anche ai singoli individui (raccolta firme) per esempio nei mercati delle reti locali;
    - non dimenticare che è in corso la campagna elettorale > sfruttare il momento per fare pressioni e far emergere la critica alle scelte politiche che si stanno portando avanti: se l’opinione pubblica si esprime positivamente su quello che è Mondeggi e per la sua difesa, può avere delle influenze (ricordiamo che su scala locale il comitato Mondeggi Bene Comune sta girando per i circoli della zona a illustrare il progetto e lo stato dei lavori);
    - è stato consultato il bilancio 2018 della città metropolitana di Firenze dov’è prevista l’entrata di 15 milioni dalla vendita di Mondeggi: viene proposto un ricorso alla Corte dei Conti ipotizzando un danno erariale rispetto a un mancato introito dovuto alla svalutazione esagerata di Mondeggi. Si nota inoltre che la Città Metropolitana non riesce a spendere annualmente quello che ha a disposizione, per cui che necessità c’è di alienare Mondeggi e altri beni pubblici che stanno subendo lo stesso destino di privatizzazione?

    Per quanto riguarda la difesa operativa del presidio:
    - raccolta di numeri di telefono e mail da mobilitare in fase di emergenza sgombero;
    - pressioni sui possibili acquirenti (analisi e ricerca dati);
    - creare una cassa denunce (il 10 aprile inizia il processo con 17 imputati tra occupanti ed ex occupanti): si propone di chiedere un contributo alla cassa nazionale Gc;
    - trovare contatti/competenze per riuscire a far passare Mondeggi sulle reti mainsteam;
    - trovare un modo perché il supporto a Mondeggi sia visibile sia a livello locale che nazionale (bandiere/striscioni da appendere ai balconi, flash mob, cortei contemporanei a livello nazionale, moltiplicazione delle esperienze di occupazione agricola…);
    - lavorare sulla comunicazione per trovare un modo per far emergere un racconto positivo di quello che si sta facendo a Mondeggi > deve diventare un modello facilmente comunicabile.
    - proposta di legge popolare. Adesso c’è solo la legge per gli usi civici che non è applicabile al caso di Mondeggi. Su questa proposta si crea un po' di dibattito, viene riportata l’esperienza di Gc che ha lavorato a lungo su una proposta di legge popolare sull’agricoltura contadina che è poi stata cestinata da 4 governi diversi, senza contare che spesso finisce che la legge viene approvata ma non si fanno mai i decreti attuativi, lasciandola solo sulla carta. Si ricorda poi com’è andata a finire la lotta per l’acqua bene comune. La considerazione che emerge è che sono percorsi che sono comunque possibili solo con la forza dei numeri e la conseguente pressione che può fare.
  2. Continuità:
    Sono emerse da parte dei presidianti di Mondeggi alcune necessità in cui sono carenti:
    - trovare moderatori per gestire assemblee anche grandi e partecipate;
    - viene chiesto supporto a chiunque abbia competenze in merito per infoltire il team legale che si è formato a supporto di Mondeggi;
    - viene chiesto supporto a chiunque abbia conoscenze/competenze per allargare anche il gruppo comunicazione, che al momento conta poche persone. In particolare cercano aiuto per il lavoro grafico, per i contatti con giornalisti e altre figure che lavorino nell’ambito della comunicazione, per la distribuzione dei materiali, etc...
  3. Riproducibilità:
    - da parte di Mondeggi si sottolinea come lo scopo non sia quello di difendere unicamente l’occupazione della fattoria senza padroni, anzi, si teme il fatto che tutto si riduca all’idolatria di una singola situazione. Quello che si auspica, la vera vittoria che si cerca, è che nascano altre esperienze simili in tutto il territorio nazionale.
    L’altra faccia della medaglia è che Mondeggi è una messa in pratica di una serie di principi che vengono teorizzati da più parti, Gc in primis e che la difesa collettiva di questa esperienza è allo stesso tempo uno stimolo essenziale alla sua riproduzione: Mondeggi al momento è un esempio per tutti, ed è la riuscita della difesa stessa di questa esperienza che può diventare rilancio e stimolo per tanti altri che vogliano intraprendere percorsi simili. Ciò dimostrerebbe a tutti di avere alle spalle un sostegno forte e la presenza di tante persone che ci aiutano a difendere i nostri spazi, rendendo la prospettiva di occupare per riappropriarsi della terra e dei mezzi per mettere in atto una scelta di vita legata a principi agroecologici diventa un’alternativa possibile;
    - una possibile idea è il lavoro di formazione per occupare le terre e difendere la riappropriazione.

2) PROBLEMATICHE LOCALI E LOTTE GENERALI

All’incontro c’erano diverse persone dalla Valle degli Elfi, la loro domanda principale è stata se c’è la voglia di creare un movimento che vada oltre Mondeggi e Gc: è stato proposto di creare un manifesto cercando i punti comuni tra tutte le varie realtà rurali e decidere dove vogliamo arrivare assieme. Abbattere le differenze e arrivare a creare un movimento che racchiuda tutti i movimenti partendo dal presupposto che è l’unione che fa la forza.
- Si è proposto anche di creare una lista di realtà/associazioni che possono essere interessate alla problematica della possibilità pratica di una vita alternativa legata alla ruralità, nei vari modi in cui questo può essere inteso;
- si è proposto di realizzare un video di sensibilizzazione rivolto a chi è fuori da certe realtà fatto con interviste a persone che hanno fatto certe scelte di vita in cui ognuno di noi racconta il suo perché.

Il popolo degli elfi sta inoltre organizzando un incontro di socializzazione a luglio a cui siamo tutti caldamente invitati.


3) 27 – 28 – 29 APRILE: INCONTRO NAZIONALE GC

  1. Gli interventi ruotano attorno all'idea di porre prima dell’incontro nazionale un quesito, che poi si discuta in plenaria dopo il lavoro delle singole reti. Che quesiti vogliamo porre per il prossimo nazionale?
    Anche alla luce della mancata partecipazione di molte reti locali Gc, da più parti si è risollevato il dubbio del senso stesso di partecipare a Genuino Clandestino e di impegnarsi per organizzare e partecipare a un nazionale ogni 6 mesi. Di conseguenza il punto forte che è emerso durante questo incontro è: vogliamo essere movimento o raccoglitore di reti locali? Che pratiche vogliamo mettere in atto? Vogliamo che Gc rimanga caratterizzato solo dai mercati contadini o vogliamo andare più in là? Vogliamo o non vogliamo fare un movimento? E di conseguenza, cos’è/cosa intendiamo per movimento? Ci si è chiesti cosa vuol dire allargarsi, si è ricordato che Gc è un fatto di reti, non è centralizzato e nessuno può parlare a suo nome. Si è ribadito che il valore principale rimane sempre quello territoriale, da cui emerge poi quello nazionale. Restando all’interno di questi presupposti c’è l’esigenza di interrogarsi sugli strumenti ci diamo per intervenire sui problemi che abbiamo, riconoscendo che oggi le reti non aggregano più come qualche anno fa. Una proposta è stata quella di provare a concentrare il lavoro delle singole reti su 1 o 2 temi e pratiche, nello specifico cercare di creare in ogni rete esperienze come Mondeggi per diffondere la pratica di riappropriazione e l’agricoltura contadina.
    Come nodo fiorentino si è deciso, viste alcune perplessità emerse per com’è andata l'assemblea plenaria negli ultimi incontri, di provare una nuova modalità e organizzare la plenaria all’inizio della tre giorni e non alla fine, in modo che da essa possano venire le linee di indirizzo su cui poi i tavoli lavoreranno. Si è inoltre proposto di dividere la plenaria in 3 momenti: uno in cui prendano la parola i tavoli, uno in cui prendano la parola le reti e uno in cui prendano la parola i singoli individui.
  2. È nata una discussione rispetto alle priorità che ci si deve dare al nazionale e al metodo organizzativo. Si osserva che da più parti si è vissuta un’insofferenza per il fatto che il lavoro dei tavoli tematici e tecnici prendono troppo tempo rispetto alla plenaria, si sente che c’è bisogno di più tempo per discutere temi più politici. La proposta declinata quest'oggi è di trovare un momento in cui parlare di terra bene comune/accesso alla terra/creazione di comunità/pratiche mutualistiche, magari aprendo un tavolo dedicato e decidendo di sospendere tavoli che al momento sono arenati e improduttivi per dare la possibilità a più persone di partecipare a questa discussione.
    Un’altra proposta, su cui subito sono emersi forti dubbi, è stata quella di eliminare del tutto i tavoli a questo nazionale e dedicare tutto il tempo a questi temi in un assemblea unica. Si ricorda che c’è un documento che si è iniziato a rielaborare in passato sull’accesso alla terra. Si sollevano dei dubbi in quanto è importante che ci sia almeno un momento di restituzione del lavoro svolto nell’ultimo semestre dai tavoli che avevano dei lavori in sospeso. Si sottolinea poi che è anche importante riconoscere che in diversi territori c’è bisogno di affrontare temi diversi in momenti diversi.
  3. Il corteo/fiaccolata serale del 28 è una delle proposte emersa già qualche tempo fa: potrebbe essere un momento in più a disposizione per impattare le consapevolezze in città. Su quali temi costruire la manifestazione del 28?
    - Si parte dalla necessità di creare un corteo largamente partecipato, di portare in piazza molte persone, ricordando che una manifestazione, in una città come Firenze, potrebbe essere un momento centrale. A questo proposito le prospettive che si sono confrontate sono due: incentrare il corteo prioritariamente alla difesa di Mondeggi (perché in risposta alle emergenze si riesce a catalizzare molte più persone); oppure incentrarlo su una piattaforma più ampia, al fine di coinvolgere il maggior numero di persone e gruppi possibili senza correre il rischio di chiamare solo compagni per difendere una singola esperienza di occupazione.
    Al di là di queste due differenti prospettive (alla fine si tratta solo di incentrare il lancio principalmente su una o l’altra cosa) i temi su cui dovrebbe essere costruito il corteo sono condivisi: le parole d’ordine principali sono la difesa dei beni comuni, l’autodeterminazione territoriale e la difesa di forme di vita contadine come mezzi pratici e immediati per opporsi al modello di sviluppo capitalista che crea la catastrofe ecologica dentro cui viviamo e le nocività che si abbattono su tutti noi, come mezzi per l’autodeterminazione alimentare e l’accesso popolare a un cibo genuino. Pratiche che passano attraverso la creazione di comunità, le lotte territoriali e le scelte di vita ispirate a principi agroecologici e della ruralità; l’opposizione alla svendita di quello che è definito patrimonio pubblico, ma che è in realtà Bene Comune da gestire appunto in modo comunitario partendo dall’autodeterminazione dei territori e dalla difesa della diversità contro un omologazione centralizzata, totalitaria e imposta dall’alto. La sfida è conservare e supportare le diversità creando al contempo un unione trasversale per la loro difesa, secondo la visione per cui ogni specifica lotta con i suoi mezzi e le sue declinazioni è una parte del tutto che va rivoluzionato.
    Si solleva la perplessità della scelta dell’orario, se il corteo è serale ci potrebbero essere problemi logistici. Viene proposto di spostarlo a domenica mattina (ma in programma ci sarebbe il mercato contadino della tre giorni), ma viene anche sottolineato che non sarebbe il primo corteo serale a chiamata nazionale e che se uno vuole partecipare e sente il tema importante, questi non dovrebbero essere impedimenti. Può essere vero ma bisogna pensare meglio all’eventuale organizzazione del pernottamento.
    Si sottolinea come al di là della scelta se incentrarlo su Mondeggi o su una piattaforma più allargata, l’importante è il lavoro di coinvolgimento e di costruzione del corteo che ci aspetta nei prossimi mesi. Si propone di girare più realtà possibili sul territorio nazionale per lanciare il corteo > si chiede a tutti di coinvolgere le realtà di cui si fa parte/con cui si è in contatto per organizzare un calendario di incontri.
    - Si invitano tutte le reti di Gc e tutte le realtà interessate a far girare l’appuntamento (appena pronto il manifesto) e a parlarne e pubblicizzarlo in ogni assemblea/iniziativa/mercato possibile
    - Si invita tutti quelli che hanno contatti a cercare di coinvolgere anche altre reti interessate ai medesimi temi (Rive, decrescita, ecc.)
    Si è proposto di contattare zerocalcare per la grafica (ovviamente appena decise le parole d’ordine e il testo del manifesto).


Ringraziamo nuovamente tutti i partecipanti all'incontro,
quanti hanno letto fin qui,
chi diffonderà il significato,
chi si metterà al lavoro insieme a noi
chi già lo ha fatto,
magari scrivendo queste righe,
magari altro che ancora non sappiamo.

a presto nuove
i Presidianti per Mondeggi Bene Comune

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