le terre parlano su un treno sgangherato che vibra all inverosimile, rumoroso e puzzolente, due vagoni con motrice a nafta dalle parti di catanzaro sul far della sera
le terre parlano nell attesa e nel silenzio della stazione di taranto dove non sapendo che fare in mancanza di certezze ho preso il treno verso casa
parlano mentre metto in ordine le terre nella terrateca, ho pure una zolla dei calanchi di aliano all alba
le terre parlano mentre il sole brilla nello stellato cielo d autunno una canzone damore si diffonde in lontananza da un borgo antico nascosto dal tempo e dall incuria dell uomo
le terre parlano al seminasogni dove si parla di semplicità e amicizia
parlano mentre raccogliamo olive dall albero dove qualche anno fa fiordicampo si arrampico fino sulla cima così abbiamo deciso di chiamarlo col suo nome
le terre parlano dove oggi si celebra “oleum” condensato di luce di loreto aprutino
parlano di un rotondo quadrato prezioso e bello colorato in modo innaturale con rosso carminio verde ocra e blu che animano una grande vaso di fiori
le terre parlano di un idea, del contrario dell idea superamento di un idea dalla base al vertice dall istinto alla fantasia
le terre parlano da questo piccolo angolo di mondo dove sto seduto davanti allo schermo del computer poggiato su una vecchio tavolo riciclato profumato di olio antico
le terre parlano in questa giornata di pioggia parlano di noi sospesi in un tempo senza tempo e in uno spazio senza spazio, di noi che guardiamo verso un cielo di luce unica vera essenza del nostro essere domani dove il fico secco e
l uva passa...
Ferdinando Renzetti
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