Una delle lamine più significative e cariche di significati dei Tarocchi è il numero 5 degli Arcani: Il Papa. Che rappresenta il punto di intersezione del braccio verticale della croce con quello orizzontale: dunque è un punto di svolta, il luogo in cui dalla dimensione orizzontale si passa a quella verticale, dal piano umano a quello divino.
Un ponte, dunque: non per niente il Papa è chiamato pontifex (facitore di ponti) anche se, ahimè, anche di questa prerogativa se ne è appropriato il cristianesimo sgraffignando questo titolo nientemeno che agli imperatori romani, che se ne fregiavano come simbolo del loro ruolo di mediatori tra umano e divino.
In origine, nella sua etimologia indoeuropea il termine comunque indicava non un ponte , ma una via: quindi il "pontefice" era uno che apriva i cammini, che andava davanti al popolo: un precursore, perciò. Come questa figura ammantata di saggezza e ricca di significati, che naturalmente vanno ben oltre l'iconografia cristiana.
Vediamo innanzitutto in quest'uomo, senza dubbio un insegnante spirituale e, ripeto, bisogna sganciarsi dalla gabbia concettuale che rappresenti realmente un papa, perché il simbolismo dei tarocchi è universale, ma come in questo caso adotta immagini familiari alla cultura in seno alla quale questa antichissima scienza si è affermata, cioè quella occidentale giudeo-cristiana.
Studiando la lamina vediamo che egli si erge al di sopra e in posizione centrale tra due "discepoli" a cui sembra impartire un insegnamento; posizione che ritroviamo anche in altri Arcani: il Diavolo (proprio l'antipapa), L'innamorato, il Giudizio, La Torre (o Casa Dio), La Luna, Il Sole.
Come mai tante carte dei Tarocchi propongono questo tipo di prospettiva?
E' abbastanza chiaro che la figura centrale di ognuna di questa carte rappresenta il tratto di unione fra le due polarità opposte, il punto in cui esse si fondono e ritrovano l'Uno. Così abbiamo il Tre, che in tutte le culture sacre rappresenta il triangolo divino: maschile, femminile e neutro o punto di unione. Oppure Yin,Yang e Tai Chi. (cioè il simbolo del Tao,il glifo del cerchio che li comprende entrambi). Anche in questo caso vediamo che il cristianesimo,con la dottrina della Trinità, si è fatto bello con idee altrui, molto più antiche delle sue.
Vediamo anche che la composizione così formata in ognuna delle carte assume in tal modo l'immagine di un pene eretto sui testicoli: questa non è una trovata grafica porno ante litteram, ma sappiamo che per esempio nell'induismo il "lingam" cioè il pene eretto di Shiva, era sacro in quanto simbolico dell'ideazione creatrice universale.
I due discepoli davanti al Papa sono chiaramente i due opposti, basta guardare anche alla loro tonsura: una ha un movimento rotatorio destrorso,l'altra sinistrorso.
Un'ultima annotazione va fatta per il numero 5: esso rappresenta la Quintessenza, cioè il quinto elemento alchemico risultante dalla fusione dei quattro elementi (Fuoco, Aria, Acqua, Terra) che sono sempre disposti in croce (il cui punto di intersezione,come abbiamo visto,è il Papa), fusione che però al tempo stesso è più della somma delle sue parti: l'argento vivo degli alchimisti, la "pietra" Trasmutativa.
Simon Smeraldo
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