[ci:ci:fi’lo’cca]
Sincrasi etnica
nella capacita di aprirsi al nuovo per comprenderlo e
governarlo riservandosi al tempo stesso la possibilità di conservare i propri connotati identitari e’ da vedere una sincrasi etnica. il dizionario della
lingua italiana riporta sincrasi: fusione di due o più elementi. Il centro di documentazione delle case di terra di Casalincontrada ha proposto al comune di fara filiorum petri un laboratorio
sulle canne da utilizzare per costruire piccole strutture o installazioni più grandi per le farchie.
L'uso strutturale della canna
raccolta in fasci di lunghezza e diametro variabili può avere dai mudhif della mesopotania alle colonne di
fara agli archi di jonathan cory wright interessanti applicazioni. la canna puo
assumere conformazioni geometriche originali associando luso della terra cruda
a queste strutture si possono immaginare nuovi sviluppi di queste tecniche
tradizionali. un gruppo di lavoro per
circa una settimana durante la realizzazione delle farchie per santantonio il
16 gennaio si e’
dedicato alla ricerca, piattaforma di riflessione e condivisione di
tale progetto, nelle diverse contrade coinvolte, tra fuochi canti balli musiche
dolci pietanze tipiche e bicchieri di vino. il motivo più radicato nella valutazione estetica e’ quello della spontaneita delle forme che si manifesta
attraverso la purezza la semplicità la
funzionalità
spesso presentata come a stilistica
modellata direttamente dal materiale dal clima e dalle strutture delleconomia
agricola. la canna e il salice come la
sintesi delle componenti del paesaggio agrario e la tipologia riflette i
termini di questo rapporto nelle componenti formali i rapporti tra ambiente
rurale e natura naturale nella componente formale operano anche ragioni di
natura etnica e più ancora di natura sociale
determinando anche i caratteri del paesaggio agrario come radici lontane di
alberi veri o immaginari uniti dalla comune radice della diversità.
in questo viaggio scoperta alla sostenibilita sulla
cultura del costruire cose case oggetti e altre strutture che possiamo definire
come rural design intorno al proprio immaginario dellessere: un percorso
segnico gestuale minimale come i nodi ritmici del salice e delle canne nella
trama delle farchie. gli anziani che li realizzano, come dicono i giapponesi,
sono vere opere culturali viventi. una sorta di laboratorio sperimentale
culturale per trasformare il limite in spazio e scoprire il proprio concetto di
luogo e appartenenza. un viaggio interiore per rimuovere gli ostacoli della mente, nelle emozioni per
un ritorno al se vero, al se coscienza; che e’ semplicemente
come andare in un circo quando lo spettacolo e’ finito,
tutti vanno in giro senza sapere bene cosa fare. recuperare le radici profonde
della tradizione mediterranea in un ottica contemporanea,
anche cosi si cresce. elaborando e approfondendo l
espressione teatrale la gestualità le
capacita manuali e scoprire sentimenti mentre ci si relaziona e comunica con
gli altri.
anche la montagna incantata, la maiella, partecipa a
questa nuova idea, da incantata luogo idillico sottratto alle leggi del mondo
reale, si trasforma in magica, non più oggetto
passivo di un potere esterno ma con potere attivo che determina il
comportamento e l'evoluzione delle persone che ci si relazionano in modo veloce
rapido e senza punti fermi anche occasione per riflettere e aprirsi a nuove
emozioni
il 17 gennaio siamo tornati sul piazzale dove la sera
prima sono state bruciate le farchie per la messa e la benedizione degli
animali. sulla scia degli incontri ci siamo trovati a pranzo in una casa di
fara dalla finestra un sole leggero rifletteva la sagoma imbiancata della
maiella il bosco delle roverelle in lontananza gli uccelli e le campane del
paese, corto circuito emozionale e mi sono ritrovato proiettato in una
dimensione arcaica ancestrale conche di rame ricolme di umiltà pantaloni di velluto marrone a coste larghe camicie a
quadri gonne grigie a quadrettini neri cappelli a falde larghe e fazzoli
balcanici, per un attimo ho rivissuto lemozione forte dell abruzzo della mia
infanzia
fai entrare il sole…!
luce intensa dorata
ricordi nitidi sottili
di menta e liquirizia
Quriocity
può sembrare parola astrusa e
leggerla curio-si-ti acquista un senso che diventa compiuto soddisfacendo la
multimediale curiosità affrontando il concetto
cruciale di archivio e di sincerità cioè senza cera l'utopia di un regno della sinserita
sin-cerita come uno stato dinfanzia permanente di adulti indecisi.
e’ un frutto misterioso
bitorzoluto dal colore del sole e dai profumi che abbiamo dimenticato che
racconta e canta delle tormentate terre del meridione di selvaggia bellezza;
terra di incontro impollinatrice di sapori musiche canti costruzioni bevande e
parole che alimentano gerghi infiniti e infranti. una festa di idee amicizia e
solidarietà
lunga una settimana durante il quale il
paesaggio muta, i volti modificano i
loro tratti e il nomadismo della mente prende forma lasciando spazio ad
accoglienze e incontri. siamo stati privilegiati ospitati nelle case attorno ai
tavoli sui campi nelle piazze nelle sale pubbliche scambiando bagagli ricchi di
esperienze e teorie con materiali progetti locandine dipinti disegni cibi
genuini vini e saperi. linvito e’ scoprire
le bellezze del territorio lo scambio dei saperi l’accoglienza. le reti di relazione tra le contrade
hanno creato una specie di spirale di energia sorta di nostra offerta votiva
bruciata assieme alle farchie dedicata a santo antonio abate
un due tre stella!
le convenzioni prospettiche diverse la bidimensionali
il senso decorativo la stilizzazione della linea il valore del vuoto sono
alcuni degli elementi formali che caratterizzano la pittura giapponese dell
ukiyo-e,
la pittura del mondo fluttuante. nella presentazione
delle foto delle farchie mi piace rifarmi ai caratteri di tale pittura il
titolo un due tre stella si rifa a un gioco dellinfanzia consistente nell
apparire e nello scomparire allo stesso tempo rallentando il gioco con pegni da
scontare sottoforma di passi di formica di elefante o di gallina. e’ stato spontaneo l'accostamento della lentezza e della
velocità della pittura del mondo fluttuante al gioco un due tre
stella apparire e scomparire continuamente per le contrade delle farchie nei
continui rimandi alle conoscenze alle persone e ai pegni da scontare sotto forma
di bicchieri di vino canti cibi e parole. per concludere mi torna alla mente
un altro termine un gioco nascondino. quando chi covava confondeva il nome di
qualcuno il gioco stesso veniva interrotto con tutti i partecipanti che
uscivano gridando in coro cicifilocca
[ci:ci:filo’cca]
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