martedì 6 ottobre 2015

Parco Nazionale dello Stelvio - Protesta contro l'uccisione di ungulati




Scrivete anche voi  una lettera di protesta contro l'uccisione 
prestabilita, mediante caccia, di cervi adulti e cuccioli che avviene 
nel Parco nazionale dello Stelvio a partire da ottobre 2015 (ma che si è 
svolta anche nel 2014).


Si può vedere qui il protocollo d'intesa che decide la strage di 
ungulati nel parco nazionale dello Stelvio e nel comprensorio alpino 
Alta Valtellina:
http://www.caccialtavaltellina.it/media/user_attachments/PNS2014.pdf

La motivazione ufficiale è quella di tenere sotto controllo la 
popolazione dei cervi, cosa che comunque non si ottiene di certo 
attraverso la caccia, ma la reale motivazione è come al solito di 
lasciare la strada libera ai cacciatori.


(Segnalazione di Rosaria - naifrosaria@libero.it)

Scriviamo a:

info@stelviopark.itinfo.bz@stelviopark.itinfo.lo@stelviopark.it
info.tn@stelviopark.itinformazioni@provinciasondrio.gov.it
presidente@provincia.tn.itpresidenza@provincia.brescia.it

Messaggio-tipo, che si può personalizzare (mettete in fondo nome e cognome):

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Al Consorzio Parco Nazionale dello Stelvio
Al Comitato di gestione per la provincia autonoma di Bolzano- Alto Adige
Al Comitato di gestione per la regione Lombardia
Al Comitato di gestione per la provincia autonoma di Trento
Alla Provincia di Sondrio
Al Presidente provincia di Trento
Alla Presidenza provincia di Brescia

Buongiorno,

scrivo per unirmi alla richiesta di tante persone da ogni parte d'Italia 
di fermare la strage di cervi nel Parco dello Stelvio e nel comprensorio 
alpino Alta Valtellina, chiamata, con un vergognoso eufemismo, "prelievo".
Uno scempio ambientale e una ingiustificabile violenza contro animali 
indifesi, all'unico scopo di fare un favore ai cacciatori e incentivare 
il mercato di carne di cervo, dato che è ben noto che non è con la 
caccia che si mantiene il controllo numerico di una popolazione di 
animali selvatici.


Il protocollo d'intesa vigente autorizza di fatto una violenza estrema 
sugli animali, una vera tortura, dato che spesso gli animali feriti non 
muoiono subito, ma agonizzano per lungo tempo. Se si considera che tra 
le vittime vi sono anche cuccioli, si tratta di un'azione ancora più 
abbietta, che la stragrande maggioranza degli italiani non approva e non 
giustifica.


Oltre alla violenza cieca, che le istituzioni non dovrebbero mai 
autorizzare, tanto meno promuovere, vi è la considerazione che queste 
uccisioni non fanno altro che peggiorare la situazione di densità di 
popolazione, in quanto causano un aumento del tasso riproduttivo. Si 
rischia inoltre di destabilizzare le popolazioni dei predatori naturali 
appena reintrodotte (lupo).
Non è possibile che si debba mettere a repentaglio la tranquillità di un 
ecosistema.


Chiedo un blocco immediato delle uccisioni e la realizzazione di 
pratiche incruente, senza uccisioni, qualora davvero il numero di 
animali andasse ridimensionato.


Le istituzioni hanno il compito di promuovere azioni non violente e che 
rispettino il volere della maggioranza dei cittadini, non che facciano 
gli interessi di pochi.

In attesa di riscontro, porgo distinti saluti,
... nome cognome ...

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