Scrivete anche voi una lettera di protesta contro l'uccisione
prestabilita, mediante caccia, di cervi adulti e cuccioli che avviene
nel Parco nazionale dello Stelvio a partire da ottobre 2015 (ma che si è
svolta anche nel 2014).
Si può vedere qui il protocollo d'intesa che decide la strage di
ungulati nel parco nazionale dello Stelvio e nel comprensorio alpino
Alta Valtellina:
http://www.
La motivazione ufficiale è quella di tenere sotto controllo la
popolazione dei cervi, cosa che comunque non si ottiene di certo
attraverso la caccia, ma la reale motivazione è come al solito di
lasciare la strada libera ai cacciatori.
(Segnalazione di Rosaria - naifrosaria@libero.it)
Scriviamo a:
info@stelviopark.it, info.bz@stelviopark.it, info.lo@stelviopark.it,
info.tn@stelviopark.it, informazioni@provinciasondrio.
presidente@provincia.tn.it, presidenza@provincia.brescia.
Messaggio-tipo, che si può personalizzare (mettete in fondo nome e cognome):
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Al Consorzio Parco Nazionale dello Stelvio
Al Comitato di gestione per la provincia autonoma di Bolzano- Alto Adige
Al Comitato di gestione per la regione Lombardia
Al Comitato di gestione per la provincia autonoma di Trento
Alla Provincia di Sondrio
Al Presidente provincia di Trento
Alla Presidenza provincia di Brescia
Buongiorno,
scrivo per unirmi alla richiesta di tante persone da ogni parte d'Italia
di fermare la strage di cervi nel Parco dello Stelvio e nel comprensorio
alpino Alta Valtellina, chiamata, con un vergognoso eufemismo, "prelievo".
Uno scempio ambientale e una ingiustificabile violenza contro animali
indifesi, all'unico scopo di fare un favore ai cacciatori e incentivare
il mercato di carne di cervo, dato che è ben noto che non è con la
caccia che si mantiene il controllo numerico di una popolazione di
animali selvatici.
Il protocollo d'intesa vigente autorizza di fatto una violenza estrema
sugli animali, una vera tortura, dato che spesso gli animali feriti non
muoiono subito, ma agonizzano per lungo tempo. Se si considera che tra
le vittime vi sono anche cuccioli, si tratta di un'azione ancora più
abbietta, che la stragrande maggioranza degli italiani non approva e non
giustifica.
Oltre alla violenza cieca, che le istituzioni non dovrebbero mai
autorizzare, tanto meno promuovere, vi è la considerazione che queste
uccisioni non fanno altro che peggiorare la situazione di densità di
popolazione, in quanto causano un aumento del tasso riproduttivo. Si
rischia inoltre di destabilizzare le popolazioni dei predatori naturali
appena reintrodotte (lupo).
Non è possibile che si debba mettere a repentaglio la tranquillità di un
ecosistema.
Chiedo un blocco immediato delle uccisioni e la realizzazione di
pratiche incruente, senza uccisioni, qualora davvero il numero di
animali andasse ridimensionato.
Le istituzioni hanno il compito di promuovere azioni non violente e che
rispettino il volere della maggioranza dei cittadini, non che facciano
gli interessi di pochi.
In attesa di riscontro, porgo distinti saluti,
... nome cognome ...
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