lunedì 9 marzo 2015

Cosa fare quando muore il proprio cane



C’è da credere che erano una piccola amorosa famiglia: è  accaduto a Montichiari, comune in provincia di Brescia, dove un signore di 71 anni insieme a sua moglie ha portato sulla riva del fiume Chiese, il povero corpo del loro amatissimo cane, morto a 16 anni, per seppellirlo.  Ma lui ha perso l’equilibrio ed è finito tra le rocce e la corrente, mentre  la moglie disperatamente ha tentato di tutto. E’ rimasta davvero sola.

Aggiungo che anche se è solo un cane…  bisogna recarsi dal proprio veterinario per fare emettere un certificato di decesso, tanto più se  il cane è dotato di microchip. 


Il certificato dovrà essere presentato al Servizio Veterinario della ASL di pertinenza entro 15 giorni dalla data del decesso dell’animale. Il cane verrà così cancellato dalle liste dell’anagrafe canina.Nel certificato di morte dovrà essere indicato chiaramente che il cane non ha morso né persone né animali negli ultimi 15 giorni per escludere il rischio di infezioni da “rabbia”.

Sepoltura… per il proprio amico a quattro a zampe. Previa informazione nel proprio comune, se il proprietario possiede un piccolo terreno o giardino, può  seppellircelo facendo una buca piuttosto profonda, in modo che altri animali non lo disseppelliscano, e ricoprirlo  con la calce. Il cane non deve però essere morto per una malattia infettiva, c’è il rischio di contaminazione delle falde acquifere. La maggior parte dei proprietari lascia al veterinario il compito di svolgere sia la parte burocratica che la “sepoltura” o meglio, la cremazione con restituzione delle ceneri, poiché si tratta della procedura più consona e meno rischiosa in termini sanitari e la più onerosa…”


Lasciate entrare il cane coperto di fango, si può lavare il cane e si può lavare il fango. Ma quelli che non amano né il cane né il fango, quelli no, non si possono lavare. (Jacques Prevert)

Doriana Goracci

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