come dici tu anche questa e' fatta!
me ne vado al mare sotto la pioggerelina,
prendo un caffetto al barretto
mi avvio verso la pineta,
parafrasando dannunzio
la pioggia nel pineto
taci!
sulle soglie del bosco
ce' un chilo di merda...
perche c ha cacato una mucca.
ascolta il tanfo... sale
dalla solitaria verdura
con un colera che dura
e che varia a seconda
del vento che fera..,
ah...ah...ah...ah...
me ne vado al mare sotto la pioggerelina,
prendo un caffetto al barretto
mi avvio verso la pineta,
parafrasando dannunzio
la pioggia nel pineto
taci!
sulle soglie del bosco
ce' un chilo di merda...
perche c ha cacato una mucca.
ascolta il tanfo... sale
dalla solitaria verdura
con un colera che dura
e che varia a seconda
del vento che fera..,
ah...ah...ah...ah...
............
"genesicoinstantliver emix"
turno battuta terra, senza lei
senz arte ne parte, sulla strada
sei tu stesso la strada, punto G
poeta dell indistinto e dell abbondanza
sopra ttutto poeta dellessere
senza soldi in tasca verso casa torno
davanti la sua casa lei che l'aspettava
e come gocce dacqua
dalle foglie dopo la pioggia
se lo lessero negli
occhi
amoriraristantisparsiesmarriti
condivisero una sola casa
sulla via della luce
nellarcipelago terraferma
il sesto senso genesico
il settimo sigillo sinergico
lottavo nano trombolo
il nono luigi…l
decimo?
boh!
instantliveremix
dedicato a paolo e caterina
ciao,
Ferdinando Renzetti, poeta
Scrive Sebastian:
RispondiEliminaancora sulla pineta di pescara nord, riserva naturale dello stato santa
filomena. la pineta e' di una bellezza assoluta, sono diversi comparti
componenti una striscia lunga circa un centinaio di metri e lunga diversi
chilometri. un tempo la zona era completamente acquitrinosa poi nella seconda
meta dell800 con la costruzione della ferrovia si inizio l'opera di bonifica
che si concluse durante il fascismo quando venne impiantata pure la pineta come
cortina frangivento delle coltivazioni dedicate alloorticoltura. una striscia
pianificata di orti da pescara a montesilvano . nella seconda meta del 900 fu
costruita la strada litoranea e poi la sequenza di stabilimenti balneari sulla
duna mobile. purtroppo la nevicata di qualche anno fa ha fatto gravi danni e
schiantato quasi la meta dei pini spogliando totalmente i comparti più belli
e fitti. negli ultimi tempi comunità di origine balcanica le gipsy brass band
che girano suonando lungo le spiagge nuclei anche di 30 40 persone si
stabiliscono sotto la pineta lasciando a fine stagione montagne di rifiuti che
nessuno poi toglie e o smaltisce. da una decina di anni non so chi ha reimmesso
gli scoiattoli che si sono diffusi velocemente divenendo la specie dominante
anche pericolosi per le atre specie perché sono onnivori e mangiano di tutto
anche le uova nei nidi degli uccelli delle poche specie rimaste, questo per
dire che a volte si fanno cose inconsapevolmente pensando di far bene invece
poi risultano dannose, l'importante e' essere consapevoli di quello che si fa
commento di sebastian:
RispondiEliminala vera cacata non e' quella di una innocua e simpatica mucca, magari ce ne
fossero veramente, ma la gestione degli amministratori pubblici locali della
riserva naturale pineta di santa filomena. tempo fa nella zona degli stagni
retrodunalii con gli endemismi più rari e delicati e' stata collocata una rete
di plastica e trasformata in area parcheggio per automobili.
ora non e più un parcheggio e all inizio dell estate purtroppo tutto viene
trinciato indistintamente da trattori creando un nuovo tipo di pacciamatura,
composto da plastica e altra spazzatura, distruggendo altresi nidi e tane dell
avifauna presente. quindi si sta formando un nuovo tipo di macchia mediterranea:
materassi cartoni asparagi valige scatoloni verbaschi telai di motorini
orchidee, liquirizie spazzatura varia lentischi biancospini. anche questa e'
sperimentazione! le casette rimaste, ultimi esempi di architettura rurale degli
ortolani che un tempo coltivavano queste terre abbandonate e ricoperte di
vegetazione. come dice un mio amico: non e' che ci vuole uno scienziato per
capire tutto questo e gestire il luogo in modo razionale per farci percorsi
didattici, riattivare le casette rurali e farne centri per orti urbani,
incontro mostre e laboratori...