martedì 13 gennaio 2015

Foggia - Si prepara per Sant'Antonio


Sant'Antonio, una delle feste più importanti nel ciclo dell anno rurale, santo  protettore degli animali, santo  ecologico, in un certo senso protettore dell ambiente in senso lato. Non so spiegare questo speciale su foggia per Sant'antonio, è una città che mi ispira molto anche se in verità la conosco poco, ci sono stato solo di passaggio.  Ciao e buona settimana di Sant'Antonio, Ferdinando Renzetti

Foggia

cosa cerchiamo dentro la musica di ieri e di oggi?

siamo catturati da una fanfara, da un violino pizzicato, da una fisarmonica. il nostro presente efatto pure di toni elettronici di tasti collegati all intangibile e ne siamo catturati. camminiamo veloci sulla strada della tecnologia ma forse a ben pensare cio che comunque ci attrae esempre la vertigine di un viaggio nell insondabile, nel senza tempo e anche nel rocambolesco. e mentre ringraziamo di cuore la musica che cura le nostre mancanze dell anima, continuiamo ad andare avanti e indietro e a cullarci delle nostre piccole vite a perderci in notti luminose e buie, mossi anche dalle scosse telluriche prodotte dal battito di certi tamburi, come voglia atavica oltre il sogno e altri possibili esistenze di scatenare il corpo.  el anima che bussa tra le formule chimiche e i bit. dateci una piazza e una musica che ci faccia saltare e fare il giro del mondo, oltre che festa popolare,  tra sacro e profano, anche gioco aperto alle contaminazioni e all equilibrismo musicale e clownesco.

fuggi da foggia

foggia estata sempre descritta dai viaggiatori di altri tempi come  un luogo di estrema povertà disordine sudiciume. interessante  a tal proposito leggere l'articolo
fuggi da foggia! la citta vista dagli altri di antonio ventura
nonostante foggia fosse nei tempi passati, uno dei mercati della lana del bestiame e del grano più importanti del regno di napoli. la dieta  quasi vegetariana basata su un alto consumo di verdure  legumi  e cereali.
tempo fa, infatti, ero in uno scompartimento sul treno per milano, in silenzio vicino al finestrino, un signore, ben vestito, quaranta anni  circa, ha iniziato una discussione con altri viaggiatori: milano..! milano..! che ci andiamo a fare a milano? mi piacerebbe così tanto starmene nella mia foggia! si mangia male a milano! che ne sanno del pan cotto con le verdure di stagione, delle fave con  le cicoria e delle orecchiette con le rape strascinate. sono pure megalomani  questi milanesi: lasagna alla milanese, ragù alla milanese, risotto alla milanese. come se queste pietanza si facessero solo a milano. il pane! vogliamo parlare del pane? a milano non si trova il pane! hanno le michette, le rosette, ma equasi impossibile trovare una bella pagnotta! e mostrando la sua enorme valigia, ha continuato: ma che vi credete che ci porto i vestiti la dentro? epiena di buste di orecchiette fatte con un antico grano coppelli. una bella pagnotta di pane di sannicandro. lo fanno di tre fogge: una bassa o pizza pane,  una media di circa dieci cm di altezza e il tipo più diffuso di altezza di circa 20 cm, la crosta bella scura del pane cotto a legna e la mollica ben ricresciuta piena di grandi bolle d aria. le mezze fave di carpino, il cacio cavallo podolico del Gargano e un po di bottiglie di vino nero di troia. io avrei trascorso volentieri il natale a foggia con mia madre e il resto dei parenti nell allegria e nella convivialita ma mia moglie e i  miei figli non hanno voluto saperne. una signora interviene e dice: si pero il risotto allo zafferano..? lui come stuzzicato nel vivo strabuzzando gli occhi ha esclamato: lo zafferanooo! ma signora ha mai provato a comprare lo zafferano a milano. se lei entra in un qualsiasi negozio anche un supermercato e chiede lo zafferano, come se pronunciasse una parola magica produce sbigottimento nella commessa che subito la scruta dalla testa ai piedi per vedere se merita di ricevere un simile premio, poi con fare furtivo apre un cassetto prende una chiave, abbandona la cassa, si alza, va a un armadietto chiuso a chiave, lo apre, prende la bustina e glie la consegna come se si trattasse di una preziosa reliquia. a casa quando apre la bustina ci si chiede, ma dove sarà mai lo zafferano? visto che nella bustina ci sono solo pochi granuli del prezioso ingrediente?  ridendo tra me e me, mi sono riproposto di dedicare un   articolo a foggia, citta a cui ho gia dedicato  un precedente articolo, per chi volesse leggerlo lo trova cliccando su google; antropoarchigroltura; dove parlo di foggia come di una specie di far west italiano, cittadina, grande mercato, dedita al divertimento al gioco alle donne e al vino.


l'alto tavoliere euna bioregione opulenta  per quanto riguarda la tradizione gastronomica, basata su ricette povere naturali, provenienti dal mondo contadino tramandate sapientemente per secoli. una cucina definita terragna perché ha origini da sapori e profumi della terra, come l olio. dalle spigolature del grano le donne si procuravano una farina da cui si otteneva una pasta speciale ideale, le saporite orecchiette.  piatti poveri come il pancotto preparato con pane raffermo ed erbe selvatiche. nei pressi dei colorati mercati ancora oggi si incontra l terrazzano che vende le erbe spontanee raccolte nei campi utilizzate per insaporire le pietanze tradizionali.


durante la fiera di foggia venditori di prodotti vari, da manufatti per la casa attrezzi da usare nei lavori campestri e pastorali pelli conciate stoffe oggetti di argilla cesti pentole in rame coltelli e monili d oro e d argento lavorati, tra le bancarelle circolavano cantastorie musicanti prostitute saltimbanchi.

usciamo dal silenzio! ora possiamo!

foggia equella musica che nasce dentro il paese
e si spegne dentro le case
dove si ferma il vento che attraversa la campagna
tutta spine e tutta rose
dove si ferma il tempo che si trasforma in tarantella
dove un santo dorme sotto le stelle
foggia equella musica che dura un giorno
a chi si sente fortunato
e tu possa girare come gira il sole
e tu possa sentire il profumo di  rosa d amore
euna musica meridionale
eun vento che fa innamorare
la chitarra di matteo salvatore
foggia esolamente terra antica terra amara
di rose e di canzoni mai sentite
foggia equello che epassato
e che ancora vuole venire

a foggia a foggia
cu lu sole e cu la pioggia
cu la pioggia e cu lu sole
a foggia a foggia..

di eugenio bennato cantore della
tradizione meridionale

le chiacchiere de lu paese
e je nzuret lu rusce e c ha pigliat la roscia
e cu na botta de tosce ha fatt lu fije che la chep rosce
se io nun tengo nend me magno la pulend
me magn la pulend prim mabbott e po mallend
l acqua a lu mer la farin a lu muliner
chi pecor ce fa lu lup ce l adda magna
quando ce zapp e quand ce pot
nun tengo zievi e nun tengo nepute
quand etempo de vitigna zievi de qua e nepute de la
aspetta ciuco mio quando viene la paglia nuova
hai voglia tu a ragghiaqua de paglia nun ce sta
mamma mamma so lunghe le ore
ncapp le mosch annanz lu sol
se  lu temb nun vo passa
dop ncappet fall vula

di matteo salvatore poeta cantore e
cantastorie, anche filosofo:
mamma mamma sono lunghe le ore
acchiappa le mosche innanzi al sole
se il tempo non vuole passare
dopo acchiappate falle vola

l intero testo del brano sembra un montaggio in sequenza
di modi di dire ed espressioni del quotidiano apricenese

in un paese del sud il ritmo si impossessa di te
per alleggerire la fatica col suo morso
nel giardino degli ulivi suoni e poesia dalla terra
pietre che cantano luoghi dell infinito
frammenti di cielo tra mare e terra
suoni dal mediterraneo
cura per il freddo senza smettere mai
voci sparse ritmi inebrianti di luoghi abbandonati
figli del sud, a foggia!  (sebastian)

ricordo che la radio della terra trasmette dalle frequenze del centro documentazione sulle case di terra a casalincontrada

nel ciclo del tempo rurale il periodo di santantonio segna l'inizio dell anno agrario e del lavoro nei campi che si conclude a san martino a novembre. nei mesi di letargo invernale in genere si eseguono lavori di rural design
come cesti scope e altri oggetti, le donne tessono.

la musica ha una valenza apotropaica, scaccia spiriti maligni, molto spesso  durante le questue in alcuni nuclei famigliari si fanno entrare i suonatori persino nelle camere da letto. ha una funzione catartica, procura emozioni intense che portano benessere psicofisico. la musica eanche psicotropa. addormenta e rilassa la mente.

apotropaica, catartica e psicotropa

potrei fare un commento su tutti i brani ma sarebbe un lavoro lungo quindi lascio a voi il piacere di cercare notizie di autori  musiche e testi
nella compilation ho messo un brano del santo antonio della provincia di teramo , un saltarello del laccio damore di penna santandrea, il  bellissimo canto tra sacro e profano di emidio lusi, il te deum della confraternita di scanno perche

la mente eil vero dance floor.
buon ascolto buona ricerca buona lettura

brani suonati a foggia:

folkabbestia: nikola kolo
squadre di poggio e di penna: sand andonie di lu quarand
emidio lusi e bandisti di lanciano: viso adorno
luigi bolognese: spallata
suonatori del laccio: saltarella
confraternita  madonna del carmine di scanno: te deum
nusrat fateh ali khan: mustt mustt
jah wobble invaders of the heart: bagpipe music
african head charge: heading to glory
nomad: nomad
l. cannavacciuolo p. barra a. infantino faraualla: falankos
marcello colasurdo: catarina
tamburi del vesuvio: tarantella del gargano
mario salvi: tarantella di montemarano
alfio antico: ballata
bosio big band: a la zingara
nidi d arac: ahi tamburrieddhu
alessandro palmitessa: rastapizzica
luciano russo e la contrabbanda: limon limonero
il parto delle nuvole pesanti: raggia
eugenio bennato: foggia
matteo salvatore: le chiacchiere de lu paese
calic: attinde
pantarei: tala tala
vox populi: zoo zoom
capone: sole mare e terra
sud sound system: soul train
darmadar: muhammadyya
trascendental: bismillah
brothers: asiastan
francesco bruno: italia

a foggia a foggiacu lu sole cu la pioggia
cu la pioggia cu lu sole, a foggia a foggia
                                                   
un vecchio canto riecheggia nell aria
un canto di catene e liberta
nei campi ne muoiono a centinaia
ma la forza del blues
ela forza di  chi si porta sulle spalle
la croce come colpa propria
impossibile da espiare
una croce nera
fatta di suoni cupi e d amore
che come il suono del vento
passa da orecchio a orecchio
(marco blues)

dedicato a tutti i migranti che raccolgono pomodori sotto il sole cocente su strade arse e desolate della puglia estiva

vibrazioni cosmiche sulla via della luce isole dell arcipelago terraferma
nell ecosistema contemporaneo 
tutti condividiamo una sola casa: la terra

se c epresenza
la luce eradiosa
e l energia brilla
(lao tzu)

un  tempo non era permesso
di pensare liberamente,
ora sarebbe possibile ma
nessuno ne epiù capace
(osvald spenglert)

antropoarchistorizia

un viaggio attraverso le strade dell erba dell alto tavoliere eun percorso lento: segue ritmi stagionali di quei pastori che con i loro  armenti per secoli hanno percorso i tratturi. le storiche vie della  lana del sistema transumanza definite nel tempo  e modellate  dall uomo con costruzioni sempre più articolate a causa del brigantaggio e della pirateria; era indispensabile considerare il fattore sicurezza. ancora le masserie fortificate negli spazi sterminati del tavoliere, dominano il paesaggio con le robuste e arcigne torrette. nelle vicinanze i locali destinati al bestiame quelli per conservare il fieno e la lavorazione dei prodotti caseari. le abitazioni dei pastori, spettacolari elementi  di architettura povera. la fitta rete di comunicazione rappresentata dai quattro tratturi principali e dai loro bracci, eandata perduta. la mena delle pecore una sorta di dogana istituita sotto il regno di alfonso I d aragona prima a  lucera fino al 1468 e poi a foggia. quando il fenomeno della transumanza raggiunse l'apogeo del suo sviluppo. sui tratturi viaggiavano oltre ai pastori commercianti e viandanti pellegrini eserciti e lungo tali strade si costruivano stazioni di posta taverne borghi chiese. con un pendolarismo stagionale e per millenni la pastorizia trasmigrante ha creato una vera e propria civiltà della transumanza con  una migrazione di milioni di capi di bestiame. si parla nel 1500 di tre milioni di ovini transumanti. un esercito di uomini che viaggiavano a piedi a  tappe forzate, per molti giorni, anche mesi, percorrendo le vie erbose ossia i tratturi. nel 1806 eversione della feudalità e abolizione dell istituto della dogana di foggia. l'abolizione del feudalesimo nel decennio francese  e l'eversione dal demanio ecclesiastico dopo lunificazione nazionale hanno portato le terre ai borghesi, che hanno iniziato una agricoltura di rapina e che ha preso il sopravvento sulla pastorizaia ed edurata fino ai nostri giorni. si sono costruiti masserie da campo casedde muretti a secco pozzi, strade stradoni accessi per raggiungere terreni. piantati viti mandorli ulivi peri

la dieta dei pastori era basata sul minimalismo assoluto soprattutto pane di bassa qualità, cotto con poche erbe di campo. una fetta di pane in acqua bollente con una C di olio, la domenica una O, con l aggiunta di un po di formaggio o ricotta.

per chi fosse arrivato qui in fondo vi lascio con due
brani di rock blues inglese degli anni sessanta:

the animals: the house of the rising sun
cream: sunshine of your love


                                            ferdimantra              

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