lunedì 3 marzo 2014

Venti di guerra, inquinamento pesante? Addestrarsi alla detossificazione da agenti chimici e radiazioni atomiche

PROTOCOLLO PER LIMITARE LA CONTAMINAZIONE NUCLEARE. E’ ESTREMAMENTE IMPORTANTE.


STAMPATEVI QUESTO POST, IN CASO DI NECESSITA’ DIFFONDETELO.
IL PROTOCOLLO PROPOSTO E’ ESTREMAMENTE EFFICACE OLTRE CHE
CONTRO LE RADIAZIONI ANCHE CONTRO I METALLI PESANTI E LA CHIMICA DANNOSA.
E’ TEMPO DÌ PREPARARSI AI PEGGIORI SCENARI, UN INCIDENTE
NUCLEARE E’ SEMPRE POSSIBILE COME INSEGNA IL GIAPPONE.
Dal momento che viviamo in un pianeta tossico che diventa sempre più tossico ogni anno, chiunque voglia sopravvivere alle sfide a cui i nostri corpi vengono sottoposti è meglio si prepari ad un efficace protocollo di detossificazione, chelazione di metalli pesanti e particelle radioattive.
Considerando quello che sta succedendo in Giappone e la certezza che in caso di incidente catastrofico, in Italia arriverà della radiazione, anche se minima, e la certezza che arriverà sulla nostra tavola attraverso l’alimentazione, è meglio sapere come proteggersi in modo efficacissimo in caso di contaminazione, con le informazioni di questo post la
radioattività non farà più paura perché la si può affrontare in modo vincente.
I consigli sono relativi a qualsiasi contaminazione non importa quanto grave, con la semplice alimentazione, si è scoperto in seguito, che in Giappone dopo la bomba atomica in ospedali che avevano certi cibi sono stati esenti dal cancro e dalla leucemia, mentre in altri con una alimentazione diversa morti in quantità, la semplice ricetta la darò alla fine del post, prima informazioni importanti e consigli vincenti.
In caso di incidente atomico i nemici primari sono due, uranio e iodio radioattivo, questa è la minaccia primaria da affrontare, altri composti radioattivi minori quali cesio e stronzio,vengono anch’essi eliminati. Considerando che siamo comunque esposti a fonti di radiazioni di tipo medicale e altro, il consumo di alcuni supplementi a scopo detossificante è comunque una eccellente idea.
Di conseguenza è consigliabile fare scorta dei prodotti che menzionerò.
IODIO PRIMA MINACCIA, PRIMA DIFESA.
Non tutto lo iodio è uguale, il corpo usa varie forme di iodio. In caso di esposizione certa alle radiazioni lo IODURO DÌ POTASSIO, è la forma da prendere per proteggere la tiroide avendo con tale organo una forte affinità come agente bloccante, in quanto si lega allo iodio radioattivo che viene rimosso in 24-72 ore, ed è prodotto per tale scopo, se le radiazioni non sono presenti l’assunzione di ioduro di potassio è inefficace. Lo si trova in tavolette da 130 milligrammi. Non acquistare tavolette con concentrazione inferiore.
Adulti e donne in gravidanza 130 milligrammi al giorno. Bambini dai 3 anni ai 18 anni fino a 70 chili di peso, 65 milligrammi al giorno.
Bambini di peso superiore ai 70 chili, 130 milligrammi al giorno indipendentemente dell’età.
Bambini da un mese e tre anni di età, 32 milligr. giorno indipendentemente dal fatto che allattino al seno no.
Bambini dalla nascita ad un mese di età 16 milligr. giorno indipendentemente dal fatto che allattino al seno o no.
Sarebbe buona norma non aspettare l’arrivo delle radiazioni prima di agire ed assumere ioduro di potassio a scopo preventivo in modo di averlo in circolo nel corpo all’arrivo delle radiazioni impedendo di conseguenza allo iodio radioattivo di legarsi all’interno della tiroide.
IODIO NATURALE
Le cellule hanno recettori per lo iodio, in occidente come è provato le persone soffrono di una carenza cronica di iodio, lo iodio radioattivo trovando recettori liberi vi si installa da qui i problemi. La difesa consiste nell’occupare i recettori cellulari con iodio naturale, in questo modo quello radioattivo non trovando luoghi in cui installarsi viene espulso. L’assunzione regolare di iodio naturale oltre che difendere dalle radiazioni ha un forte impatto sul cancro, e la mancanza di energia, ed è correlato ad una potente difesa della salute. Il sale iodato non è assolutamente una fonte di iodio in quanto per assumerne in giusta quantità si muore
avvelenati dal sale, le pillole o gli integratori si possono evitare in quanto c’è di meglio ed a minor prezzo. La quantità giornaliera consigliata è di 150 micro grammi al giorno, una cosa ridicola e come altri minerali e vitamine tale dose consigliata ha lo scopo di tenerci perennemente deficienti di nutrienti. La reale dose minima consigliata è da 6 a 12
milligrammi al giorno cioè quasi cento volte superiore a quella consigliata dalle autorità sanitarie, questa quantità la si può facilmente raggiungere e superare con le alghe. In ogni caso si possono consumare in tutta sicurezza fino a 50 milligrammi (non micro grammi) al giorno di iodio naturale. Ricordo che microgrammi sono milionesimi di grammo e
milligrammi sono millesimi di grammo.
La fonte migliore e più abbondante di iodio sono le alghe.
Alga Kelp. La fonte più abbondante di iodio naturale. Viene usata in granuli per insaporire i cibi al posto del sale, un quarto di cucchiaino di granuli di Kelp contengono 3 milligrammi di iodio naturale.
Alga Kombu. Con questo nome vengono commercializzate un’ampia gamma di alghe brune, si possono usare per insaporire i cibi oppure come qualsiasi altra verdura. Il kombu contiene fino a 2,5 milligrammi di iodio per grammo di alga.
Alga Nori. Nome generale delle alghe rosse, contengono solo 16 microgrammi di iodio per grammo ma facili da trovare e sono deliziose da mangiare.
Spaghetti di mare, contengono poco iodio che è sempre meglio di niente e sono un valido sostituto della normale pasta e sono molto buoni.
URANIO RADIOATTIVO E IMPOVERITO
Se siete stati esposti a radiazioni mediche eccessive (raggi X), se volate troppo, se avete ingerito cibo contaminato da radiazioni, il seguente protocollo studiato per l’uranio dovreste applicarlo su base regolare. Stando ai vecchi manuali militari, il mezzo migliore per affrontate l’uranio sia ingerito che inalato, oltre che per rimuoverlo dal suolo, è il BICARBONATO, se si prevede una contaminazione radioattiva da uranio sarebbe opportuno farne una scorta di 15-30 chili.
Abitualmente, i reni, sono il primo organo che viene danneggiato dall’esposizione all’uranio.
I manuali militari consigliano il bicarbonato per rendere alcaline le urine nel caso questa contaminazione avvenga. Gli ioni uranile, con il bicarbonato diventano meno pericolosi per i reni e ne viene promossa l’espulsione come composti non tossici del complesso carbonati di
uranio. L’ingestione di bicarbonato diminuisce la severità dei cambiamenti che si verificano nei reni da parte dell’uranio. Il bicarbonato è così efficace e utile che nei Los Alamos National Laboratory in New Mexico, il ricercatore Don York lo ha usato per decontaminare il suolo contaminato da uranio, che ne ha rimosso fino al 92%, il bicarbonato si lega
all’uranio separandolo dal terreno. Il bicarbonato rimuove con sicurezza per le persone, vernici, grassi, residui di fumo, diminuisce l’esposizione a materiali chimici pericolosi nei lavoratori, ed elimina la maggior parte dei rifiuti associati. Il bicarbonato è in grado di decontaminare aree in cui altre sostanze sono pericolose da usare. Per queste ragioni viene
usato in oncologia per proteggere i pazienti dagli effetti tossici della chemio terapia.
L’uranio è uno dei pochi metalli che ha un significativo legame con il carbonato per questo viene rimosso in tutta sicurezza. Ingerire molto bicarbonato con acqua è estremamente utile per i reni scrive il Dr. Chris Shade. Non esiste migliore terapia per le malattie, la nausea e vomito da radiazioni, di bagni con bicarbonato. In caso di necessità iniziare con bagni usandone mezzo chilo.
Il problema dell’uranio e delle altre particelle radioattive di provenienza dalla caduta radioattiva (fall out) si estende ai polmoni per inalazione di piccole particelle insolubili che si depositano nelle pareti polmonari. E’ una eccellente idea affrontare il problema mediante inalazione attraverso aerosol di bicarbonato sciolto in acqua, Dr. Sarah Mayhill. I veleni
radioattivi usano la stessa via di chelazione del mercurio da questo sono stati sviluppati programmi di detossificazione molto efficaci usando prodotti chelanti.
Viene consigliato di usare forti dosi di vitamina c, magnesio, spirulina e clorella, oltre al bicarbonato.
La spirulina e clorella sono stati usati con grande successo dai russi dopo l’incidente di Chernobyl. La clorella come è noto è uno dei più potenti chelanti esistenti, i giapponesi hanno provato che è in grado di chelare anche i materiali radioattivi.
BROCCOLI. Il consumo di broccoli è imperativo in caso di radiazioni (oltre che per la chelazione di metalli pesanti). I broccoli contengono composti dello zolfo che innescano la produzione di glutatione che da come risultato la rimozione da metalli e l’eliminazione dei radicali liberi che i materiali radioattivi producono in abbondanza.
RICETTA DI NAGASAKI.
MISO, CEREALI INTEGRALI, ALGHE.
Dopo la bomba atomica, su tale città si è notato, che negli ospedali in cui si consumava MISO non ci sono stati morti da radiazioni, mentre in ospedali dove non lo si consumava i morti sono stati molti. Si è scoperto che il miso (complesso vitaminico B) ha un forte effetto di rimozione dagli elementi radioattivi. Da questo la ricetta proposta.
Cereali integrali. Hanno un moltitudine di benefici. Le fibre si legano alle tossine accelerando il transito intestinale. La vitamina B6 nutre la ghiandola timo. La vitamina E migliora di molto l’utilizzo dell’ossigeno.
La rutina, aiuta a proteggere dalle radiazioni e stimola la produzione del midollo osseo.
Alghe, oltre al contenuto di iodio impediscono il riassorbimento del radioattivo stronzio 90. Questa semplice ricetta deriva dai medici di Nagasaki che hanno notato la loro (e dei loro pazienti), immunità al cancro e alla leucemia nonostante la bomba atomica.
Tutto dipende dalla gravità dell’esposizione ai materiali radioattivi, ad esclusione della esposizione devastante, il protocollo indicato si è dimostrato estremamente efficace.
Il cesio e lo stronzio vengono anch’essi eliminati o chelati con il protocollo indicato. Il protocollo deriva dai vecchi manuali militari americani, resta in sospeso la domanda del perché nei vari teatri di guerra, tale protocollo non è stato usato sui soldati, inquinati da uranio impoverito.
Gianni Zulato
(Fonte: http://www.stampalibera.com)

1 commento:

  1. ma grazie, grazie , grazie, fratelli !! lo inoltro subito in giro :-)))

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