E se vi dicessi che questo tempo, queste piogge continue ed insistenti, questo grigio brumoso alternato a rade ma lucenti occhiate di sole, anche ieri ho spaccato legna a maniche corte, questo nevischio serotino che si tramuta in pioviggine e viceversa, queste giornate che stanno estenuando, né inverno, né autunno e nemmeno primavera, una loro grande utilità, ce l'hanno?
Io non lo so, non posso saperlo, ma per quanti hanno a cuore gli orti, tutta quest'acqua non è sprecata. L'assenza di un gelo persistente, intenso, mi ha permesso di mettere a dimora essenze preziose che di solito mi arrischio a moltiplicare soltanto all'inizio della primavera, oppure, più sovente, in autunno.
Metto in vaso una quantità di talee che, passato l'inverno, in aprile sistemo nelle aiuole. Quest'anno ho messo in terra, tra dicembre e gennaio assenzio, elicriso, rosmarino, diverse varietà di origano, maggiorana, fragole, tante, menta glaciale... e, direttamente a dimora,senza passare per i vasi. Me la sentivo che quest'inverno non sarebbe stato gelido. Le giovani marze delle aromatiche necessitano d'umidità e d'ombra.
Stanno avendo l'una e l'altra. Il terrazzamento a sud ovest che ho appena realizzato, coperto, essendo più in basso, dal vento delle Grigne, proprio per il suo consistere, praticamente, in una parete quasi a strapiombo, è magnifico per assicurare calore alle pianticelle. Ogni qualvolta il tempo me lo consente, vado a controllare. Meglio di così non potrebbe andare.Tutto sta radicando. Ho seminato anche i piselli.
Sento che quelle balze scoscese lì, mi daranno soddisfazione. L'ho indovinata, insomma. Ed allora, non mi lamento troppo per questi mesi uggiosi. Certo, la neve è un portento in quanto a trasformatrice e miglioratrice della qualità dei terreni. Vien giù l'acqua. Le erbe bevono e sono felici, mettono nel tepore che permane al livello del suolo, radici. Io, gioisco con loro.
La canzone che associo al mio stato d'animo è "Il gigante e la bambina" quando dice "Il gigante è un giardiniere , la bambina è come un fiore... ed allora io sfioro le mie creaturine verdi e, se necessario, rincalzo un pochettino, le tenere radici.
Agli amici delle erbe, il mio affetto di febbraio.
Margarita Teodoro
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