lunedì 30 dicembre 2013

Considerazioni sul "libero arbitrio" e sulla consapevolezza di Sé


Dipinto di Franco Farina


Allora la sera del 31 dicembre 2013  termina un anno che è stato per Reinette e per me estremamente positivo come non avrei mai potuto sperare quando è iniziato e per questo ne sono profondamente grato alla vita.

Questa mattina mi sono svegliato definitivamente prima delle 6 e mi sentivo ben riposato, cosa che stà accadendo da qualche giorno, e dopo essermi alzato mi sono sistemato in una comodissima poltrona, mi sono messe le cuffie per sentire la mia amatissima musica classica senza disturbare Reinette e ho ripreso la lettura del libro WAR OF THE WORLD VIEWS (guerra dei punti di vista del mondo -- scienza contro spiritualità).

Così ho letto 8 pagine scritte dallo scienziato  Leornard Mlodinow sulla evoluzione delle specie e sul libero arbitrio.

Una descrizione scritta in modo assolutamente straordinario e per me comprensibile, che in questa occasione non vi traduco.
Quando Reinette si è alzata ci siamo seduti per la colazione e io ho deciso di accennare qualche cosa sul libero arbitrio per vedere come avrebbe reagito.

E' stato meraviglioso poterne parlare con la persona che amo e che rispetto e che mi è sempre vicina e così ho scoperto che ha condiviso i miei convincimenti su questo argomento di grandissima importanza e non accettabile per la quasi totalità dell'umanità.

Le avevo già da tempo detto che ho scoperto che l'umanità non ha il libero arbitrio, cioè la libera possibilità di scegliere come comportarsi o come pensare, perché siamo tutti programmati come lo sono i computers in base alle nostre memorie genetiche, alle nostre esperienze, agli insegnamenti che abbiamo ricevuto, alla società alla quale apparteniamo.

Marco Bracci chiama questo Karma come vuol essere insegnato in India, dove però è parte integrante con le reincarnazioni alle quali io non credo.

Mentre parlavo con Reinette ho però percepito che per me che ho questa convinzione sul libero arbitrio, quello che oramai faccio in automatico è di chiedere alla mia coscienza se stò comportandomi secondo coscienza e non sono solo vittima dei miei desideri. Mi è sembrato di percepire che io considero la mia coscienza, anche lei programmata, essere l'unico strumento che ho per tenere sotto controllo i miei desideri più materiali.

Roberto Anastagi


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Considerazioni aggiunte di     Mauro De Cesare:

  • Libero arbitrio: su questo argomento come sai mi rifaccio a quello che so su quanto portato da Gurdjieff. Secondo i "Frammenti di un insegnamento sconosciuto" (libro) che lui ha in qualche misura divulgato nel mondo occidentale tutti noi siamo semplicemente delle macchine programmate che rispondono meccanicamente ai vari stimoli esterni. Ognuno di noi pensa di essere libero di scegliere e di fare ma in effetti così non è. Ognuno di noi al concepimento è puro e candido con buone potenzialità per evolvere verso la Coscienza ma a 3 o 4 anni di vita l'individuo ha per gran parte già assimilato la programmazione trasmessa dai genitori. Man mano che cresce l'esperienza, la società e la religione rafforzeranno questa struttura attraverso la quale l'individuo si esprimerà. Questa struttura è solo una gabbia dorata dentro la quale l'uomo è. L'essere umano pensa di avere il libero arbitrio mentre invece è il suo centro formatorio che lo porterà molto meccanicamente a scegliere secondo copioni programmati. Gurdjieff (...) rappresenta i "livelli d'essere" dell'uomo attraverso 7 gradi. I primi tre livelli sono uguali o di pari livello e sono completamente meccanici. La via del monaco, la via del fachiro e la via dello yogi sono i tre livelli meccanici o filtri attraverso i quali gli uomini esprimono la loro meccanica programmazione. Nell'ordine la via emozionale, la via istintiva-fisica, la via intellettuale. Anche se fachiro o monaco o yogi, l'azione sempre meccanica è. Poi esiste l'uomo numero 4 che è un uomo che si è accorto profondamente del proprio sonno e intraprende un cammino all'interno di una scuola cosciente con l'aiuto di un maestro. Secondo Gurdjieff l'uomo da solo non può andare praticamente da nessuna parte. Può avere si bagliori di coscienza emozionale o bagliori di coscienza intellettuale, ma poi ricade nel sonno della meccanicità. L'uomo n° 5 è un uomo che è capace o è in grado di entrare consapevolmente in uno stato di Coscienza Emozionale ma in questa non vi permane. L'uomo n° 6 permane nello stato di Coscienza Emozionale e consapevolmente riesce ad entrare nello stato di Coscienza Intellettuale ma in questa non vi permane. L'uomo n° 7 è il massimo livello d'essere possibile per l'essere umano, cioè che stabilmente permane nello stato di Coscienza Emozionale ed Intellettuale. Sembra che nel corso della storia vi siano stati solo alcune decine di Budda o risvegliati o illuminati appartenenti a questo livello 7. Non è nel potere dell'uomo "fare", l'uomo come è allo  stato ordinario è poco più di una macchina. Le cose gli capitano, non le decide mai consapevolmente... rimane in Maya, molto lontano dalla Realtà. La distanza dalla Realtà è la principale causa della sofferenza. 

Beh per questo 2013...  ho detto tutto!!!

Tanti cari auguri a tutti voi.
Mauro      

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