lunedì 9 settembre 2013

Psiche e comportamenti - Siamo ancora nella famiglia delle scimmie?



Gli ominidi sono una famiglia di Primati che risalgono al Miocene inferiore. L'uomo appartiene a questo ordine, ma  si considera completamente differenziato dal genere animale e certamente piu' evoluto. Oranghi, gorilla, scimpanzè, bonobo vengono valutati lontanissimi  da noi nella gerarchia genetica che conduce a quell'individuo che si considera di diritto possessore di un'anima e, se ci crede, destinato all'eternità ed alla reincarnazione.

Il bonobo, noto anche come scimpanzè pigmeo o nano, condivide con noi il 99% del patrimonio genetico ed è il nostro parente piu' prossimo dal quale ci siamo differenziati circa otto milioni di anni fa. Questa "sanatoria" genetica mi lascia molto perplesso. Tutti i bonobo hanno virato nella specie umana sincronicamente? Per caso non esistono linee di demarcazione meno nette o razze intermedie tra il nostro progenitore e l'homo sapiens? In poche parole, siamo cosi' certi di avere raggiunto tutti insieme il palmares di quell'aggettivo "sapiens" in realtà cosi' raro su questa Terra?

Se valutiamo ora l'universo degli istinti, quante tendenze intrinseche e pulsioni appartengono in noi ancora al mondo animale? I bisogni primarilegati alla sopravvivenza non possono essere di certo negati e ci accomunano al bonobo e a tutti gli animali, ma quanti bisogni secondari e terziari abbiamo elevato ad esigenze indispensabili ampliando a dismisura le nostre pretese consumistiche, competitive e gerarchiche?

Non sono pertanto concorde con l'illuminato parere dell'antropologo Ian Tattersall che afferma che non è più accettabile che si possano mettereesseri umani e grandi scimmie all’interno della stessa famiglia, proponendo una revisione tassonomica che istituisca un ordine a se stante per l'uomo. Secondo lui si è verificato un "evento" improvviso che ha mutato la coscienza di quell'essere fino ad un attimo prima calato nell'istinto naturale. Se dovessimo avallare questa tesi, siamo certi che questo "creazionismo" sia applicabile a tutti i bipedi considerati "sapiens"? Siamo certi che questo "evento" non abbia creato una involuzione invece di un primato dell'uomo sull'animale?

Anche gli animali ci possono apparire crudeli, come nelle lotte per la protezione del territorio o nell'uccisione dei cuccioli da parte dei maschi per potersi di nuovo accoppiare, ma il loro comportamento non è mai dettato da prevaricazione o sfruttamento. In ciò sono certamente più evoluti di noi. Il capobranco è temuto e rispettato e il suo ruolo e realmente quello di guidare e proteggere il suo gruppo senza fini egoici, ma al servizio della collettività.

L'ipnosi regressiva svela inevitabilmente una sacrosanta verità.  Siamo ancora degli ominidi, scarsamente "illuminati", anzi molto "ignorantes". Recenti ipnosi regressive da me condotte hanno raggiunto il "primitivo", "l'ominide" che è in noi ed hanno svelato che siamo ancora soggiogati a istinti ferini che nell'uomo si esprimono senza una tutela di quella logica che regolamenta meravigliosamente la natura.


L'ipnosi regressiva fa riaffiorare l'odissea nello spazio che abbiamo compiuto e che permane stabilmente iscritta nel nostro codice genetico ed animico.


Alla vigilia di una possibile terza guerra mondiale dobbiamo tutti insieme riconoscere la nostra piccolezza, la nostra inconsapevolezza. Solo quandol'ominide-uomo riuscirà con un atto di umiltà a riconoscere i propri limiti imparerà a non ergersi al di sopra di Madre Natura. Quello sarà "l'evento spirituale", l'insight, che aprirà il nostro cuore alla coscienza dell'Uno.


Domande
. Pensate che gli animali siano meno evoluti dell'uomo? Credete che l'uomo abbia raggiunto un primato sul regno animale? Pensate che siamo ancora degli ominidi lontani dalla consapevolezza dell'Uno? Credete che la meditazione e l'ipnosi regressiva servano per svelare i nostri reconditi segreti evolutivi?



Buona Vita Angelo Bona


Per appuntamenti tel. 3279011694 dalle 9,30 alle 12 e dalle 13 alle 17

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