domenica 31 marzo 2013

Bologna, 4 maggio 2013 - Salviamo il Paesaggio - Assemblea Nazionale




Assemblea nazionale di Salviamo il Paesaggio
4 MAGGIO 2013 - BOLOGNA

Care Amiche e Cari Amici,

come già sapete, sabato 4 maggio (dalle ore 9,30 fino alle ore 18) il nostro Forum nazionale terrà la sua terza assemblea; la città prescelta, questa volta, è Bologna: ci auguriamo possa consentire logisticamente l'arrivo da ogni parte d'Italia di singoli aderenti, dei referenti dei nostri 141 Comitati Salviamo il Paesaggio locali e dei rappresentanti delle 894 organizzazioni che danno vita alla nostra grande aggregazione.

Non sarà un convegno nè una conferenza ma una assemblea fortemente improntata all'operatività: ad un anno e mezzo dalla nostra costituzione, infatti, abbiamo ora chiaro il percorso sin qui seguito, i limiti (già preventivati all'inizio) della nostra campagna di "censimento del cemento" e le molte azioni sviluppate in innumerevoli direzioni.

Ora, però, dobbiamo confrontarci per decidere alcune cose prioritarie:


1. Come procedere nel nostro lavoro di "inseminazione culturale" e rendere rigorosa la proposta censuaria permanente;
2. Come cogliere il momento economico negativo del comparto edile per rendere ancora più chiaro ed improcrastinabile il nostro messaggio di stop al consumo del suolo/territorio;
3. Come definire la possibile Proposta di legge d'iniziativa popolare ancora in bozze;
4. Come ridefinire l'assetto organizzativo del nostro Forum, allargando le mansioni operative a più persone possibile;
5. Come dotarci di un minimo di risorse finanziarie per portare avanti le nostre sfide.

E' pertanto estremamente necessaria la Vostra presenza fisica a Bologna il 4 maggio.

Stiamo predisponendo tutta la documentazione necessaria, che troverà spazio sul nostro sito nazionale e verrà puntualmente diffusa tramite le nostre newsletter e dibattuta attraverso le mailing list nazionali. 

Sin d'ora, però, Vi chiediamo di confermare la Vostra presenza compilando il form entro il 17 aprileil che ci consentirà di gestire al meglio la Vostra permanenza all'assemblea e la sua migliore programmazione. 

Iscriviti online all'assemblea nazionale >> 

Luogo della nostra assemblea di Bologna sarà uno spazio in zona Fiera (via Stalingrado) gestito da Planimetrie Culturali, un'associazione che recupera spazi abbandonati (in questo caso è una ex-fabbrica) per farne luoghi di laboratori culturali. Spazi il cui uso non si paga perché lo scambio non è monetario: è un luogo che abbiamo considerato decisamente "simbolico".

Per chi arriva in auto, lo spazio si trova vicino all'uscita della tangenziale e dell'uscita autostradale "Fiera". 
Per chi arriva in treno, occorre poi prendere l'autobus per la Fiera e percorrere circa 300 metri a piedi dall'ultima fermata prima della Fiera.

Resto a Vostra disposizione per ogni delucidazione necessaria.

A presto,

Alessandro Mortarino 

sabato 30 marzo 2013

Disoccupati indipendenti bistrattati... Lettera di Claudio Martinotti Doria



Ieri l'altro mi sono deciso ad ufficializzare la mia posizione di lavoratore autonomo "anziano" privo di occupazione ed ancora lontano dalla pensione (la quale, per gentile intervento della Sig.ra Fornero (foto in basso a destra) è stata posticipata di altri 5 anni, per quando in base alla longevità della mia famiglia, dovrei essere morto o in procinto di esserlo …), e quindi mi sono recato all'Agenzia per l'Impiego competente territorialmente.
Mi sono iscritto perché mi sono stancato di non risultare mai in alcun statistica e conteggio pubblico, od anche solo preso in "considerazione" a livello istituzionale. Dei lavoratori autonomi (ed io lo sono stato per tutta la vita) non si occupa mai nessuno, ne a livello politico ne sindacale, sono praticamente privi di "diritti", non hanno ammortizzatori sociali, non hanno nessuna protezione, devono sempre arrangiarsi da soli, pagandosi assicurazioni ed oneri, anche se c'è poco lavoro e reddito, e se si ammalano sono fregati. Da mesi si sente parlare degli esodati, e mi sono reso conto che lo sono anch'io a tutti gli effetti, ma solo concettualmente, perché formalmente ed istituzionalmente non lo sono e quindi non rientro nei conteggi pubblici.
L'impiegata dell'Agenzia per l'Impiego mi ha spiegato che fino a giugno è ancora possibileFornero Elsa iscriversi ed essere considerato privo di occupazione, se non si supera l'ESORBITANTE REDDITO ANNUO di 4800 euro derivante da lavori occasionali, mentre dal 1 di giugno anche il Piemonte adotterà un nuovo sistema che ti cancellerà automaticamente dalla lista dei disoccupati nel momento in cui si svolgerà QUALSIASI LAVORO PER UN QUALSIASI REDDITO, fosse anche solo un lavoro di tre giorni al mese o di collaborazione occasionale per poche centinaia di euro.
Così ho scoperto che oltre all'ISTAT che manipola i dati sulla cosiddetta inflazione (aumento dei prezzi dei beni di consumo) cambiando in continuazione le voci che compongono il cosiddetto "paniere", abbiamo anche i dati sulla disoccupazione che sono manipolati e lo saranno sempre di più, e risulteranno privi di lavoro solo i disperati morti di fame, mentre tutti gli altri risulteranno occupati … Del resto siamo in buona compagnia, non è solo l'Italia in questa situazione di degrado, falsità e mistificazione, anche gli USA lo sono, in qualche caso anche più di noi, la loro economia è fondata interamente sulla falsificazione, a partire dal dollaro che la FED irrora come fertilizzante con gli irrigatori del QE (Quantitative Easing) e della loro cosiddetta inflazione, che se applicassero i criteri di calcolo dei tempi del presidente Carter sarebbe attorno al 20 per cento, mentre con quelli attuali risulta quasi inesistente … Solo che loro hanno anche qualche elemento positivo, come la fiscalità, la burocrazia e il costo dell'energia che sono molto inferiori che da noi.
Dover vivere in Italia per una persona onesta e minimamente acculturata è una continua offesa all'intelligenza ed alla dignità umana, una lotta per la sopravvivenza nella quale dedichiamo le nostre maggiori energie per difenderci dal parassitismo e da uno stato liberticida e sempre più invasivo ed avido.
Claudio Martinotti Doria

venerdì 29 marzo 2013

GAS Vignola - Festa del 22 aprile per la Giornata della Terra ed altri programmi




Giornata della Terra – Earth day

Il 22 Aprile di ogni anno si celebra la Giornata mondiale della Terra istituita da oltre 40 anni (1971). Oltre un miliardo di persone si prevede parteciperanno nel 2013, in tutto il mondo, a questa giornata con iniziative che suscitino consapevolezza e impegno per la salvezza dell’ambiente terrestre. Quest’anno, 2013, intendiamo celebrare questa giornata anche a Vignola con alcune iniziative nelle giornate 19-22 Aprile. Ognuno di noi può fare qualcosa!

I promotori e organizzatori delle giornate sono:
Lega Ambiente, Civiltà Contadina, Italia Nostra, Agribio, AIAB, Gas Vignola,…. Con la collaborazione dei produttori:
Roberto Toschi, Flli.Bonetti, La Bifolca, Giovanni Cambi,….

Abbiamo individuato tre temi principali:
Agricoltura biologica. L’agricoltura biologica e la forma d’uso più benefica per la terra: rinnova la fertilità, riduce il consumo di risorse energetiche e dell’acqua, riduce l’inquinamento, conserva la biodiversità e il paesaggio, contribuisce alla cattura della anidride carbonica, migliora la qualità dei prodotti alimentari e la salute dei produttori e dei consumatori.

Faremo informazione con una conferenza, attraverso un mercatino in cui sarà possibile acquistare prodotti biologici locali, attraverso visite guidate in aziende biologiche vicine al centro di Vignola

Riusare invece di gettare. Il modello di consumo usa e getta riempie la terra di discariche o peggio inceneritori. Riparare, riusare, riciclare riduce il consumo di risorse e di suolo.

Faremo , per la prima volta in Italia, una iniziativa di Repair café, che oltre a recuperare oggetti e materiali fa incontrare le persone e le arricchisce di relazioni non mercantili.
Repair café è un’iniziativa nata in Olanda tre anni fa e in rapida estensione in tutto il mondo.


Gli alberi. Sono la garanzia della possibilità di vita sulla terra. La loro presenza garantisce dentro e fuori dalle città la la biodiversità, qualità dell’ambiente e della vita delle persone e il loro benessere, garantendo servizi eco sistemici fondamentali.

Faremo laboratori per bambini, progetti educativi nelle scuole, letture, interventi attivi sul verde urbano.

MonicaB

giovedì 28 marzo 2013

Orvieto, 5 aprile 2013 - Progettazione del Distretto Biologico




Appuntamento per la  presentazione del Terzo Rapporto Annuale del Consorzio Tiberina, dal titolo PER UN FUTURO SOSTENIBILE DELLA TIBERINA – Coesione territoriale e sviluppo endogeno fra tradizione e innovazione, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.


A Orvieto,  Palazzo dei Sette, 5 aprile, ore 14.30, parteciperanno alcuni degli Autori dei Capitoli di Saggi; riportiamo a seguire le sintesi tematiche sui Capitoli relativi all’ottica dei tre “Distretti” sovrapponibili e sinergici.


CONSORZIO TIBERINA – Agenzia di sviluppo per la valorizzazione integrale e coordinata del Bacino del Tevere

[t] 063202087-0632500420  [f] 0632650283  [@] tiberina@unpontesultevere.com  

La progettazione del Distretto Biologico: una svolta ecologica nella gestione del territorio

L’agricoltura biologica è ormai una realtà istituzionalizzata a livello mondiale, che conta nell’Italia uno dei Paesi leader. La sua legittimazione sociale è verosimilmente conseguente al consenso accordato ai suoi 4 principi fondanti: la salute, l’ecologia, l’equità e la cura. Questi principi ne delineano il profilo di “sistema di attività umana” a carattere polifunzionale, dove l’economia e l’ecologia si incontrano, generando un’attività pratica che soddisfa criteri etici.
Su questa base è possibile concepire uno sviluppo sostenibile del territorio locale basato sull’idea del “Distretto Biologico”, ossia di un’area di sviluppo integrato di funzioni produttive e protettive, trainato dall’agricoltura biologica, dove il rispetto della identità culturale si coniuga con le vocazioni ambientali di carattere bio-fisico e con una economia rispondente alle esigenze della comunità locale.
I contributi di questo Capitolo, in parte metodologici e in parte applicativi, consentono di esaminare la prospettiva del “Distretto Biologico” a livello generale e di sub-aree nell’ambito della regione Tiberina, ipotizzando altresì un approccio ecologico che faccia comunque da riferimento per una più consapevole e duratura gestione dei suoli.

La progettazione del Distretto Culturale: un'identità da far conoscere
La ricchezza culturale della regione Tiberina è indubbia; tali e tante sono le sfaccettature che gli Autori dei contributi di questo Capitolo privilegiano ora l’uno ora l’altro aspetto con un’apparente disomogeneità di approcci. Trattazioni metodologiche e progetti specifici sono coerenti, in effetti, al riconoscimento di una complessità non inquadrabile in sterili operazione di esaltazione (o auto-esaltazione). Se – come già sondato nel Primo Rapporto del Consorzio – un’identità della regione Tiberina esiste ed è riconoscibile, si può dire che – fortunatamente – essa non si esaurisce ad un unico tema caratteristico.
Così la valorizzazione diviene a sua volta un’attività altamente culturale, quasi di esplorazione, e l’Autore – che tratti di governance, di sub-aree, di beni materiali e immateriali o di quant’altro – traccia un percorso personale, creativo e in ogni caso non definitivo. Il “Distretto Culturale” è tutto da inventare, costruire, pensare e ripensare, quasi sognare.

La progettazione del Distretto Tecnologico: verso una Silicon Valley della new-soft-green economy
Abbiamo inteso il “Distretto Tecnologico” declinando letteralmente i termini new, soft e green – come principi ispiratori – e valutando l’attrattiva della regione Tiberina in almeno due direzioni: territorio adatto a investimenti e interventi sostenibili (per caratteristiche geo-climatiche, idrauliche, etc) e territorio sede d’innovazione. Il primo contributo, ad esempio, potrebbe tranquillamente ricadere nel precedente Capitolo, ma è qui collocato in quanto si riferisce ad una progettazione di infrastrutture (culturalmente improntata); il penultimo è quasi un omologo tecnologico dell’ultimo sul “Distretto Culturale”; quello sulle ITC e sulla comunicazione comprende al proprio interno gli elementi del “Distretto Biologico” quanto a produzioni da valorizzare. Proprio l’informatica suggerisce un ulteriore doppio filone di pensiero: se sono materie tecniche sia quelle sull’hardware sia quelle sul software, allora la creatività del territorio – paragonabile a un nuovo software – può ben tradursi in soluzioni economiche ed ecologiche suscettibili di dar luogo a produzioni e realizzazioni distinte da quelle agrarie o culturali in senso stretto. Il “Distretto Tecnologico” diviene dunque residuale ma solo nei termini di complementarietà e – anche in questo caso – di identità territoriale.

mercoledì 27 marzo 2013

Milano, 4 maggio 2013... a passo d'uomo per una nuova mobilità ecologica



Salve,
Siamo la Rete Mobilità Nuova che si sta muovendo per organizzare e promuovere una manifestazione nazionale, che si svolgerà a milano il 4 di maggio 2013: il tema sarà quello della Mobilità Nuova, già emerso negli stati generali della bicicletta di Reggio Emilia.



"La manifestazione nazionale indetta dalla Rete per la Mobilità Nuova è una cordata di cittadini impegnati per la promozione di un modello di mobilità che metta al centro della progettazione delle infrastrutture del Paese non più la circolazione delle auto, ma i bisogni delle persone...."


Lo slogan è:
Pedoni, Pedali e Pendolari il 4 maggio insieme a Milano


La Mobilità Nuova sposta i soldi per muovere le persone.
La mobilità vecchia sposta le persone per muovere i soldi.


Vista la vicinanza di interesse (abbiamo visto che fate parte del forumun salviamo il paesaggio, sostenitore esso stesso della manifestazione, con cui condividiamo tematiche come la salvaguardia del suolo, lo sviluppo sostenibile, la criticità verso le "grandi opere inutili" a favore del potenziamento della rete del trasporto pubblico) e spero posizioni, vi volevamo chiedere se eravate disposti ad aderire.

Trovate tutte le informazioni a questo sito http://www.mobilitanuova.it/. e qui le modalità di adesione: http://www.mobilitanuova.it/come-aderire/associazioni/


La vostra collaborazione potrebbe essere preziosa per coivolgere quante più persone possibili. 

 Info. 
rete@mobilitanuova.it.


.....................

Rispostina: Troviamo che questo progetto, per una "mobilità" ecologica, sia in sintonia con le finalità della Rete Bioregionale Italiana e del Circolo vegetariano VV.TT.,   pertanto aderiamo idealmente alla manifestazione invitando tutti i nostri simpatizzanti  a partecipare. 
Paolo D'Arpini



martedì 26 marzo 2013

Viterbo - Resoconto della "Settimana di azione contro il razzismo"




Si è svolto il 25 marzo 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di valutazione delle iniziative realizzate nel corso della "Settimana di azione contro il razzismo" svoltasi dal 18 al 24 marzo.



La scelta della struttura nonviolenta viterbese è stata di realizzare nel corso dell'intera settimana degli incontri di studio e di testimonianza che fossero insieme di formazione all'impegno antirazzista e di denuncia in particolare del razzismo depositatosi in norme amministrative e prassi istituzionali, ed insistendo quindi sulla proposta che "siano abrogate le infami misure razziste che perseguitano, schiavizzano, mandano a morte i migranti", ovvero insistendo sulla richiesta che lo stato italiano torni a rispettare la Costituzione della Repubblica Italiana e la Dichiarazione universale dei diritti umani.

Nel corso degli incontri sono stati letti e commentati testi di Nelson Mandela, Primo Levi, Hannah Arendt, Claude Levi-Strauss, Chinua Achebe, Martin Luther King. E' stata inoltre letta e commentata la Dichiarazione universale dei diritti umani, e successivamente i principi fondamentali (artt. 1-12) della Costituzione della Repubblica Italiana; sono stati inoltre ricordati i martiri delle Fosse Ardeatine.

Nel corso degli incontri sono stati anche presentati alcuni utili strumenti di lavoro come i libri di Laura Balbo, Etienne Balibar, Alberto Burgio, Michele Colucci e Matteo Sanfilippo, Alessandro Dal Lago, Marcella Delle Donne, Rene' Gallissot, Juergen Habermas e Charles Taylor, Julia Kristeva, Albert Memmi, Annamaria Rivera, Vandana Shiva, Renate Siebert, Pierre-Andre' Taguieff, Tzvetan Todorov, Teun A. van Dijk, Michel Wieviorka, ma anche i lavori di inchiesta di Fabrizio Gatti, Marco Rovelli, Gian Antonio Stella; e sono state presentate altresì le opere fondamentali di altri autori indispensabili per un approfondimento adeguato ai compiti dell'ora, come le pensatrici delle filosofie femministe, gli autori della scuola di Francoforte, i testimoni e gli studiosi della Shoah, e ancora Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia, Zygmunt Bauman, Martin Buber, Albert Camus, Andre' Chouraqui, Frantz Fanon, Ruth First, Michel Foucault, Nadine Gordimer, Agnes Heller, Tahar Ben Jelloun, Emmanuel Levinas, Edward Said, Jean-Paul Sartre, i teologi della liberazione, le grandi figure della riflessione e della prassi nonviolente.

Peppe Sini

lunedì 25 marzo 2013

Alfonso Navarra: "Il nucleare grande opera distruttiva"



(Quanto segue per spiegare come mai, in partenza per Tunisi, dove si svolgerà il Forum Sociale Mondiale, essendo - credo - il solo attivista antinucleare italiano presente, o almeno, il solo presente convinto della attualità prioritaria di questa "battaglia", ho deciso di seguire in quella manifestazione, tra tutti i seminari e le varie iniziative, proprio il Forum sulle Grandi Opere).


Le caratteristiche che inseriscono il nucleare, anche quello civile, tra le Grandi Opere sono le seguenti:

- è catapultato dall’alto, in spregio ad ogni istanza democratica: anzi, centrali e strutture nucleari sono opere classificate come “strategiche”, con implicazioni dirette per la sicurezza militare

- dipende in tutto dal finanziamento dello Stato che fa da committente essenziale (non vi è una autentica procedura da “libero” mercato);

-  i costi di costruzione sono statosferici: gli EPR oggi toccano gli 8 miliardi di euro (all’Italia volevano sbolognarli a 4 miliardi cadauno per uno stock di 10 centrali, secondo le irrealistiche stime che venivano propinate al pubblico);

- i costi di smantellamento sono almeno 3 volte tanto: Tremonti a suo tempo, nel forum di Cernobbio, parlò di "debito atomico" nascosto a carico dei Paesi comela Francia;

- a livello locale, ovviamente, una centrale nucleare stravolge un territorio, lo devasta, lo militarizza, abbatte la qualità della vita delle popolazioni circostanti;

- oggi non c'è molto costruito, il business, almeno in Europa, sta nelle "bonifiche": "Presa diretta" di Iacona, citando Nucci di Sogin ha parlato di 100 miliardi di euro in Europa nei prossimi anni. Vedi, appunto, la seguente dichiarazione di Nucci: “In Europa ci sono 89 centrali vicine alla fine del loro ciclo di vita, 29 in Gran Bretagna, 27 in Germania e 12 in Francia. Si tratta di un mercato da 100 miliardi di euro nei prossimi venti anni e 40mila posti di lavoro nei prossimi dieci. Per l’Italia, che ha competenze forti proprio in casa sua, è un’opportunità da cogliere”;

- ma per lo più anche qui si tratta di "spreco totale", in quanto le bonifiche sono tali solo per modo di dire, come denunciano da Saluggia per le spese SOGIN: e siamo pienamente in linea con  la logica delle Grandi Opere che sappiamo inutili rispetto agli scopi conclamati;

- il nucleare, più di qualsiasi altra cosa, interpreta il fascino della potenza legata ai miti della modernità e del progresso;

- dove siamo ben oltre, rispetto all’inceneritore, alla TAV, alla diga, è nell'impatto distruttivo moltiplicato e nel pericolo incomparabilmente più grave rappresentato, un pericolo durevole nel tempo, addirittura per ere geologiche.
Abbiamo di fronte, in ultima analisi, con la centrale nucleare, la Grande Opera più grossa e più impattante, devastante per l’ambiente.

La distanza conta, ma di fronte all'incidente "maggiore", quello di livello 7 nella scala INES, si possono subire consistenti effetti anche dall'altra parte del mondo.
Qui la vicenda simbolo è quella dei “liquidatori” di Chernobyl, nel cui nome si manifesta ogni settimana a Ginevra e si rivendica l’abolizione del trattato che, nel 1957, ha sottoposto l’OMS al controllo dell’IAEA.

Stiamo parlando di centinaia di migliaia di morti non solo a livello locale, ma in giro per il mondo, scusate se è poco!
E scusate se non siamo in grado di quantificare con precisione, anche per responsabilità della manipolazione degli studi epidemiologici che stiamo denunciando…

Ecco, forse con il nucleare ci siamo già suicidati come umanità e ancora non lo sappiamo: pare che abbiamo solo 300 anni di tempo, o giù di lì (è il massimo di cui possiamo fidarci per un deposito geologico profondo), per risolvere l’attualmente ingestibile problema della sistemazione e neutralizzazione delle scorie radioattive, in particolare quelle ad altissima intensità e lunghissima durata. Un problema che esula dal know how disponibile nell’attuale stadio della nostra civilizzazione tecnologica, checché ne dicano i rassicuranti proclami dei lobbysti atomici e dei loro soci del complesso militare industriale energetico.

Questi apprendisti stregoni a volte lo confessano apertamente: intanto prendiamoci il nostro piacere (il gusto del comandare che è meglio di fare l’amore), tanto i posteri non sono affatto un problema.

Cosa, dopotutto, hanno fatto per noi i posteri?

Alfonso Navarra - Comitato per attuare la volontà del referendum antinucleare
Vicepresidente dell'Associazione Energia Felice

domenica 24 marzo 2013

Progetto di Anthony Ceresa per un nuovo sviluppo ecologico con motore ad energia gravitazionale


Dipinto di Franco Farina


Il sottoscritto come Tecnico da non confondere con Mario Monti e il suo seguito privo di contenuti, si impegna a porgere sul piatto Nazionale una importante scoperta nel campo dell’Energia Naturale, la quale non ha nulla a che fare con il Fotovoltaico e gli Aerogeneratori, che accendono le lampadine esclusivamente quando c’é il Sole e il Vento a costi reali largamente maggiorati, e raggirati da provvisori incentivi Statali che paghiamo di prepotenza sulle nostre bollette.

La nuova scoperta è caratterizzata da un motore industriale che funzione con l’Energia di Gravità continuamente presente in Natura, pura, disponibile giorno e notte, e per giunta gratuita, abbinata a generatori di corrente elettrica, senza incentivi da parte dello Stato, senza la necessità di contattori a consumo, senza la necessità di capitalizzare l’impianto ed a costi largamente più favorevoli.

Fra i vantaggi non indifferenti del progetto che elimina l’importazione di materie prime in continuo aumento per generare l’Elettricità, con il presente sistema avremo una considerevole riduzione dell’inquinamento atmosferico a salvaguardia della salute, a salvaguardia della produzione agricola per trasmissione della pioggia acida, ed a salvaguardia dell’ambiente.

L’Italia, sicuramente non merita un tale privilegio che andrebbe ad ingrassare ulteriormente la Casta del Sistema Politico dell’Asino.

Il lavoro bisogna saperselo creare e non aspettare che tutto ci venga regalato dall’alto del sistema speculativo che ci trascina allo strozzinaggio. L’Euro e tutta l’impalcatura della Comunità Europea è un esempio lampante di Politiche dell’Asino.

Chiunque volesse partecipare finanziariamente allo sviluppo della nuova scoperta, assicurandosi una posizione con il progressivo sviluppo industriale a livello Internazionale, può scrivere a anthonyceresa@yahoo.com  (Milano-Italia).

Chiarisco in anticipo una importante condizione di partecipazione:
(1)     Se non dovessimo raccogliere la cifra necessaria per lo sviluppo industriale di partenza per la creazione di due prototipi entro 3 mesi, l’ammontare ricevuto dagli eventuali soci verrà restituito senza interessi poiché i fondi rimarranno fermi in Banca sino al raggiungimento della cifra, quindi nel versamento di cui vi farò pervenire in seguito le coordinate Bancarie, è aperto a chiunque volesse sottoscrivere una quota o più quote non inferiori a mille Euro.
(2)     Il ricavato dall’eventuale vendita della scoperta o eventualmente dallo sviluppo industriale in Italia o altrove, verranno divisi in proporzione del 50% all’inventore ed il 50% da suddividere fra i finanziatori in proporzione dei versamenti effettuati per lo sviluppo e l’industrializzazione del progetto.
(3)     Nel caso il progetto si dovesse spostare in altro Paese, rimarranno validi gli accordi originali fra il sottoscritto e i soci originali.

Anthony Ceresa.




Postilla:

 Dopo aver provato decine e decine di filosofie Politiche, Schiavismo, Fascismo, Comunismo, Demoniocrazia, ecc., siamo giunti al “Sistema dell’Asino” con tante rivendicazioni pregresse Nazionali ed Internazionali, che recentemente hanno trascinato i diversi carri elettorali con festose promesse ingannevoli, creando confusione nel debole pensiero dei cittadini assuefatti dal sottostare ai tradizionali sistemi truffaldini tutti e sempre presentati come il salva Patria.

Un oceano di parole senza senso, orchestrate da abili parolai i quali per esclusivo interesse personale, hanno trovato nell’inganno il successo dei loro imbrogli, riversando le cause sulla crisi Internazionale.
Una volta il Partito del Demonio e quell’altro della Pseudo Liberazione, contavano di tanti sostenitori che si distaccano come le foglie dall’albero man mano che acquistano intelligenza, su individui intrufolati da per tutto dove c’è da raccogliere senza lavorare, adoperando la forza di convinzione sui meno svegli.

Stando alle statistiche ufficiali, l’Italia assapora gli effetti iniziali della crisi Economico Politica sin dagli anni 1970, e nonostante il suono assordante delle campane che sin da allora continuano a richiamare le attenzioni sulla tormentata situazione Sociale del Paese, anziché prendere atto ed intervenire in modo responsabile, siamo giunti al “Sistema dell’Asino”, per proseguire nella medesima strada sino all’affondo totale.

Nuove elezioni? Dubito che possano modificare la logica di coloro, quei tanti dietro al grande sipario che beneficiano dei privilegi incarnati nel corpo, nella mente e nei conti in Banca, non curanti della grave situazione del Paese.

Dove è finito il super Commissario Enrico Bondi, assunto come il mirabolato consulente chiamato da Mario Monti con l’incarico di individuare gli sprechi dello Stato e segare gli alberi secchi aggregati alla Politica e ai Partiti?

Le grandi potenzialità nella ripresa tanto decantata da incapaci, dove, come, quando, francamente non c’è nulla da sperare, se continuano a sperperare i soldi con i privilegi alla Casta, il finanziamento ai Partiti e ai mille e uno sprechi chiaramente visibili, invece di devolvere questi soldi al salvataggio e alla ripresa del Paese.

Vi sono tantissimi nuovi progetti industriali formulati sul risparmio, per generare lavoro, occupazione e benessere, i quali permetterebbero di liberarci dalle speculazioni internazionali che mettono a dura prova i costi generali della nostra vita, poiché tutto intorno a noi dipende principalmente dall’Energia: iniziando dalla luce di casa che costa tre volte di più del giusto prezzo, l’Energia che influisce pesantemente sui costi Industriali decretando la morte dei nostri valori produttivi per mancanza di concorrenzialità, i costi dei Trasporti, ecc., a beneficio di altri Paesi più all’avanguardia della coscienza umana.

Non guardiamo alla Grecia, a Cipro e ai tanti Paesi dell’area PIGS affetti dalla stessa patologia, quasi per giustificare gli errori e la disonestà dei nostri Politici, ma piuttosto cerchiamo di dare vita ad un sistema di collaborazione fra cittadini per salvare il nostro capitale umano di cui siamo ricchi, scostandoci dai finanziamenti Bancari, dai giochi della Borsa, dai giochi di Azzardo e da quel “Sistema dell’Asino in Politica” che sta distruggendo le coscienze e il futuro dei nostri figli.

Per rimediare a tanto danno, dovremmo ricorrere all’immediato cambiamento, attingendo su nuove scoperte, nuove tecnologie che permetterebbero di far partire quella macchina devastata dalla Politica dell’Asino, ed eventualmente anziché sottostare alle imposizione della Casta Politica saldamente inserita nelle nostre vite, spostare i nostri valori imprenditoriali in Nazioni più sicure dal punto di vista Sociale e Politico come ad esempio la Svizzera, l’Austria, l’Australia, il Canada, ecc.
Attualmente, il grande piatto Nazionale della politica Italiana è completamente vuoto di idee e contenuti, e per far fronte alle incapacità Amministrative, mirano a strizzare sempre più i cittadini, l’Asino raglia, spara calci e si rende umilmente utile nei vari lavori di sua competenza, ma la Politica anziché essere al servizio del cittadino é formulata sulle dottrine di Ali Babà, parla, sparla, imbroglia, ruba, imponendo soluzioni a casaccio, per dimostrare l’efficienza operosa sfascia tutto e continuare a ingrassare sulla cittadinanza.






Appuntamento in sintonia:
...............................

lunedì 25 marzo - ore 18.30Auditorium dellAra Pacis - via di Ripetta 190 - Roma
Enrico e Iole Cisnetto
presentano
Roma InConTra-Ara Pacis
+talk -show  
POVERI SOLDI

Quelli che non abbiamo più, per colpa della recessione, e quelli che ci potrebbero portar via se facessimo la fine di Cipro o se fossimo messi fuori dall’euro. Ma anche quelli che non riusciamo a guadagnare nonostante le tante potenzialità. Ora tutto dipende dalla politica: saprà darci un governo o ci girerà la patata bollente chiedendoci di tornare a votare? 
Vi aspettiamo!
Enrico e Iole Cisnetto


sabato 23 marzo 2013

Come la produzione energetica nucleare in Francia ruba posti di lavoro in Italia



Il nucleare francese esiste da decenni purtroppo, mentre i repowering e le nuove centrali di A2A sono di quest'ultimo decennio. Perché sono stati fatti? 

Perché le multiutilities hanno installato 24.000 MW negli ultimi 15 anni? questa è la scelta folle e errata che si deve contestare, non il piano nucleare francese. Si sapeva da anni che l'energia elettrica nucleare francese era meno costosa, ed è per questo che la importano e va bene a tutti.
Quindi si tratta di scelte industriali sbagliate che ora fanno pagare ai lavoratori e ai programmi nazionali a favore delle rinnovabili decentrate. Bisogna chiedere le dimissioni dei dirigenti di A2A. Vanno licenziati!

Le centrali nominate sono termoelettriche, non idroelettriche. Sono centrali che arrivano anche a 1700 MW l'una installati, quindi impianti enormi con grande impatto sul territorio locale, che purtroppo è la pianura padana. 
Qualche anno fa siamo andati a incontrare il direttore generale Rossetti con Ruzzenenti e altri, e gli abbiamo proposto di investire sulla coibentazione di edifici e con le rinnovaibli decentrate di piccola scala. Gli abbiamo proposto di rivedere la loro politica energetica e di diventare società di servizi energetici (ESCO) La risposta è stata: non siamo serramentisti!

Nel giro di qualche anno la loro politica va in collisione con la crisi e con la produzione delle rinnovabili di piccola scala. L'errore madornale l'hanno fatto loro, e la prima cosa che gli si deve chiedere è di diventare ESCO e smetterla di investire nella produzione.

Massimo Cerani



Articolo collegato  di Alfonso Navarra - vicepresidente Associazione Energia Felice
Comitato attuare la volontà del referendum antinucleare (cell. 340-0878893)

Turbigo, Cassano, Sermide e Tusciano sono le centrali idroelettriche in capo ad A2A che rischiano la chiusura (vedi articolo stampa sotto de "Il Giorno sotto riportato): l'energia elettrica comprata dalla Francia (nucleare)è, truffaldinamente, meno cara (non si calcolano le esternalità ambientali e sociali). Circa 400 posti di lavoro sono in gioco.

(Sugli approvvigionamenti elettrici di A2A dalla Francia vedi, ad es., depliant societario rinvenibile alla URL:http://www.a2aenergia.eu/home/export/sites/default/a2aenergia/grandiclienti/documenti_grandi_clienti/a2a_brochure_grandi_clienti.pdf , che è interessante perché riporta molte notizie e anche la mappa dei siti produttivi in Italia).

La Francia è costretta a svendere il suo surplus di notte e noi - italiani furbastri, non furbi - approfittiamo contribuendo al rischio nucleare che non ci risparmierebbe. Un sistema basato sul nucleare è, infatti, molto rigido, le centrali nucleari non sono molto modulabili, la Francia deve quindi avere una potenza di base capace di coprire i picchi delle variazioni giornaliere della domanda, per cui quando questa è minima produce energia elettrica in eccesso, che è costretta, appunto, a vendere a prezzi stracciati (ma per picchi eccezionali della domanda deve comprare energia, molto cara: per affrontare le ondate di freddo in inverno, ad esempio, importa energia dalla Germania).

In questo momento però esiste - se guardiamo la questione con un approccio più generale - una crisi di sovraproduzione di tutto il settore elettrico e qui si parla di 4.000 posti in esubero, secondo quanto riferisce, ad esempio, Luca Pagni su Repubblica - come si riporta sotto.

In merito alla vicenda occupazionale A2A il sindacato di base USB - che denuncia l'importazione elettrica dalla Francia ("con ogni probabilità nucleare visto che questo Paese produce la sua elettricità all'80% da fonte nucleare") sta partecipando ai Tavoli di trattativa con l'azienda ed ha in programma l'organizzazione di una conferenza stampa, probabilmente giovedi prossimo (ma ancora la decisione definitiva non è stata presa).
Ieri c'è stato in incontro A2A-Sindacati ed un comunicato della UGL, riportato oggi dalla Reuters, lamenta che l'azienda non starebbe recedendo dal suo piano di esuberi.

"Purtroppo, nel nuovo incontro con A2A sul piano di riorganizzazione della rete, non è stato fatto nessun passo indietro sui 200 esuberi annunciati dall'azienda, a cui si sommano altri 150 per il progetto di integrazione con Edipower, di cui discuteremo invece la prossima settimana. Confermata anche la cig ordinaria per altri circa 300 dipendenti delle 4 centrali di Cassano d'Adda, Sermide, Turbigo e Chivasso", commenta nella nota Luigi Ulgiati, segretario nazionale di Ugl chimici.
Per quanto riguarda le posizioni del C.A.V.R.A., che ribadisco, è noto che noi condividiamo la linea della ripubblicizazione di A2A per lanciare il modello "rinnovabile" che dovrebbe non solo garantire, ma sicuramente moltiplicare l'occupazione.

Questa linea dovrebbe passare per lo scorporo di A2A nelle originarie AEM di Milano e ASM di Brescia: le municipalizzate locali sono il veicolo indispensabile per una politica partecipata che ci traghetterà nella "rivoluzione energetica", quella che, scusate il gergo usato per ragioni di brevità, necessita alla "rivoluzione economica" della conversione ecologica post-crescita.
Per contattare i lavoratori A2A telefonare alla USB di Milano (tel. 02-683091) e chiedere di Sandro Sartorio.

venerdì 22 marzo 2013

Consumismo di comodo - Molti prodotti sono progettati per guastarsi a fine garanzia


Molti  elettrodomestici che acquistiamo normalmente sono “programmati per morire” poco dopo la scadenza della garanzia. Non è una lamentela o un sospetto complottista del consumatore medio arrabbiato, ma il risultato di uno studio commissionato dal partito dei Verdi tedeschi.

Secondo gli ecologisti tedeschi, infatti, i produttori degli elettrodomestici li realizzerebbero proprio con l’idea di farli durare poco, in modo da costringere gli acquirenti a comprarne sempre di nuovi. Fanno notare i Verdi però, tutto ciò produce una montagna di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) estremamente pericolosi se non vengono recuperati e riciclati correttamente, perché spesso contengono metalli pesanti.

I Verdi tedeschi, per questo, chiedono che il periodo minimo di garanzia obbligatorio per legge venga rivisto al rialzo. Anche perché l’industria del riciclo dei RAEE ha ancora qualche problema e non è pronta a gestire questa montagna di rifiuti da trattare: le competenze specifiche, spiegano i Verdi, sono ancora incomplete e non ci sono stime affidabili.

Per quanto riguarda la situazione tedesca, poi, il partito chiede al Governo di adattare la normativa alla direttiva europea sull’Eco Design. Cioè sulla sostenibilità ambientale del prodotto sin dalla sua progettazione, sul design con il riciclo in mente come fine vita dell’elettrodomestico.

Polemiche a parte, e uscendo dal caso tedesco, c’è di sicuro un problema relativo a come gli elettrodomestici vengono prodotti e consumati. Greenpeace da anni stila una sua classifica di sostenibilità dell’high tech dalla quale emerge chiaramente che non tutti i gadget elettronici che compriamo siano ecocompatibili e che, ancor peggio, molti dei produttori usino processi produttivi altamente inquinanti. Se a questo aggiungiamo l’obsolescenza programmata, allora il quadro si fa ancor più difficile.

Fonte: Partito dei Verdi