martedì 27 dicembre 2011

Vito De Russis: "Guerra continua sulle strade.. ma la chiamano pace"




Le Istituzioni ed i media italiani insistono nel rappresentare il nostro Paese con una "convivenza civile" in una condizione di pace; mentre ci informano sulle numerose situazioni di guerre che si combattono nel mondo.
Pace e guerre, Guerre e pace. Civili e incivili, Incivili e civili.
Generano, così, una enorme confusione sul significato di Pace, di guerra, di civiltà e di inciviltà.
Nei nostri Auguri inviati in occasione delle attuali Festività - "Auguri ed Azioni" - abbiamo cercato di esternare questa nostra difficoltà a riscontrare la condizione di pace vissuta "in" Italia.

L'Italia ha partecipato alla guerra in Iraq chiamandola "Operazione Antica Babilonia": iniziata dagli USA nel marzo del 2003 e terminata all'alba del 19 dicembre 2011, quando gli scarponi dei soldati USA hanno lasciato il suolo iracheno.
In quel periodo, dall'Iraq sono rientrati in Italia 37 corpi di italiani uccisi in quella guerra(-Operazione).
In quel periodo, circa nove anni (2003 - 2011) di guerra, dall'Iraq sono rientrati in USA 4.500 corpi di soldati USA.
Se questa è la "macelleria di guerra", come si deve definire quanto si registra sulle strade italiane?
In quegli stessi anni, 2003 - 2011, sulle strade italiane sono morte oltre 46.000 persone di ogni età, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; è stata seminata tanta paura; è stata limitata la libertà alla mobilità e calpestato il diritto al rispetto della dignità della persona. Oltre 46.000 morti in Italia prodotti dagli incidenti stradali registrati in quei circa 9 anni, nel più assoluto silenzio (che non ha nulla di civile).
E' come aver fatto scomparire una intera città come Biella, Lecco, Mantova, Rieti, Vercelli, ecc.. (Si tralasciano qui gli effetti di quella macelleria sulla carne di quasi 3 milioni di persone ferite negli incidenti stradali di quei 9 anni; anche queste persone di ogni età, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E' come ferire la popolazione di una intera provincia grande come quella di Milano o di Napoli.)
Come è rumorosa la caccia dei falsi invalidi (che vanno scovati e neutralizzati), altrettanto rumorosa (noi siamo per il molto più rumorosa) deve essere l'azione di impedimento alla fabbrica degli incidenti stradali di continuare a produrre grandi invalidi veri, reali accanto a decina di migliaia di persone morte.
CamminaCittà ritiene necessario e civile rompere l'attuale SILENZIO sia attraverso i media ma, principalmente, attraverso le Istituzioni.
CamminaCittà propone alle Istituzioni che ad ogni persona vittima dell'incidente sulla strade e/o nei cantieri di lavoro:
- venga celebrato il funerale di Stato con la presenza fisica almeno di un'alta personalità dello Stato;
- che tale personalità venga accompagnata dai deputati e senatori eletti in quella località;
- venga deliberato il lutto cittadino; e
- venga invitata l'istituzione scolastica di quel Comune, in coincidenza con i funerali, a svolgere mezzora di interruzione-lezione sulla sicurezza stradale e sul lavoro al fine di educare alla "convivenza civile".
Ai media il compito di informare che, nella nostra Italia, si vive lo stato di guerra cruenta e barbara; guerra che bisogna far finire subito per conquistare la pace (ed, anche, per contribuire a superare la crisi di credibilità).
Crediamo di averne Diritto.
Speriamo di trovare ascolto e volontà politica ed umana a fare chiarezza su cosa è la Pace e cosa è la "convivenza civile".

Vito Nicola De Russis
n.q. presidente di Camminacittà

Sede: via di S. Ambrogio, 4 - 00186 Roma
Tel 06 68809337 Fax 06 68195175
3393484370

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