Dal corrispondente di Viverealtrimenti, Oscar Salvador
Durante un periodo di grandi trasformazioni politiche come quelle che sono in corso recentemente in Nepal, anche un’attenta osservazione dei continui cambiamenti tramite i mass-media, si rivela talvolta inutile per cercare di capire gli effettivi sviluppi.
Nelle ultime settimane è capitato spesso di trovare articoli del quotidiano The Kathmandu Post, quasi allarmistici, secondo i quali il processo di democratizzazione sta fallendo e il Nepal è condannato a tornare nel caos; altre volte invece l’attenzione si sposta su avvenimenti ben poco importanti, che sembrano voler dimostrare che grossi problemi non ce ne sono.
E in effetti, con i soliti alti e bassi, le controversie politiche nepalesi vanno piano piano diminuendo, se non altro in gravità, e qualcosa si muove nell’ancora confusa situazione.
L’argomento topico degli ex-guerriglieri Maoisti, sta diventando sempre più complicato, soprattutto per quanto riguarda il numero di quelli che verranno integrati nell’Esercito, che non dovrebbe superare la prevista quota di 6.500, perché al momento l’NA (Nepal Army) sta affrontando un’altra situazione piuttosto difficile.
Dopo lunghe e altalenanti trattative, secondo alcuni accordi ottenuti nell’ambito della democratizzazione del paese con i leader delle organizzazioni delle caste inferiori, l’Esercito nepalese dovrebbe reclutare, oltre ai 6.500 Maoisti, circa 2.000 giovani della comunità dei Madhesi (l’etnia originale delle pianure nepalesi, considerata un casta “bassa”), nonché addirittura 1.000 dalit (fuori casta), che avrebbero quindi per la prima volta la possibilità di accedere alle Armi (18 Dicembre PM agrees to start process, Mahato said parties are mulling over recruiting 2.000 Madhesis and 1.000 Dalit and indigenous youths to the NA – Il Primo Ministro accetta di iniziare il processo, Il Ministro della Salute e della Popolazione Mahato conferma che i partiti stanno decidendo il reclutamento di 2.000 madhesi, 1.000 dalit e giovani provenienti da comunità indigene; 19 Dicembre Maoists, Morcha ‘agree’ to induct 3.000 in Army – Maoisti e Partito Morcha concordano nell’induzione di 3.000 nuovi elementi nell’Esercito).
Anche il 21 Dicembre, in prima pagina, era presente un piccolo articolo sull’argomento: Govt asks NA to take in Madhesi youths (Il Governo chiede all’Esercito di accettare i giovani Madhesi), ma proprio il giorno successivo, l’articolo più grande annunciava come l’aumento nel numero degli effettivi dell’Esercito stia creando problemi all’economia (22 Dicembre Economy stretched by swelling national army, NA strenght could exceed 110.000 soon – Economia provata dall’ingrandirsi dell’Esercito, Il numero degli effettivi potrebbe superare presto i 110.000).
Viene anche riportata un’interessante tabella che riporta il budget dedicato alla Difesa negli ultimi nove anni, che è passato da circa 8 miliardi e mezzo di rupie dell’anno fiscale 2003/04, agli attuali 19 miliardi del 2011/12, con un incremento superiore al 50%.
E quindi, quasi in risposta a questo articolo, all’improvviso il 23 Dicembre, sembra che la decisione sull’inclusione dei 2.000 Madhesi e 1.000 Dalit non sia ancora ufficiale, causa la mancanza dei relativi documenti e al fatto che la decisione non era stata accettata benevolmente da tutti (22 Dicembre Pag. 1 Army unhappy with decision – Esercito scontento della decisione; Pag. 4 Madhesi recruitment deal a ploy: Yadav – Il reclutamento dei Madhesi uno stratagemma: afferma uno dei leader dei Madhesi stessi Yadav; 23 Dicembre Revival of 3.000 NA vacancies still uncertain, The ministry nd the Army have not received the policy paper that aims at making the Nepal Army more inclusive – Utilizzo dei 3.000 posti vacanti nell’Esercito ancora incerto, Il Ministro.della Difesa e l’Esercito non hanno ancora ricevuto i documenti che certificano la maggior inclusione nell’Esercito Nepalese).
Per quanto concerne invece la restituzione delle terre da parte della fazione ribelle Maoista, dopo una strenua resistenza, verrà risolta attraverso un importantissimo meeting di Partito, il 23 Dicembre, durante il quale il Segretario Generale Dahal e il suo vice Baidya dovrebbero finalmente mettersi d’accordo (22 Dicembre Baidya faction grabs land, houses in Kapilavastu – La fazione di Baidya riprende terreni e case a Kapilavastu; 20 Dicembre Maoist rival leaders may cross swords – I Leader Maosti rivali potrebbero scontrarsi).
Un altro argomento che ha occupato le pagine dei giornali per tutta la settimana, è stato lo sciopero generale, indetto per Lunedì, a causa della morte di un popolarissimo leader della sezione giovanile del Partito del Congresso, in seguito ad un attacco mentre si trovava in carcere in attesa di un processo.
Il Congresso ha quindi proclamato uno sciopero per protestare contro l’incidente e far dichiarare il leader ucciso Poudel, martire per la società (come avvenuto in passato per coloro che erano stati uccisi durante gli scontri per rovesciare la monarchia).
Il problema è che molto probabilmente il signor Poudel era anche un criminale e il Governo si trova nell’imbarazzante situazione di dover martirizzare un delinquente.
Il 18 Dicembre un articolo forse eccessivamente critico denunciava i primi problemi che stava creando la protesta, durante la quale, secondo tradizione nepalese, anche le strade erano bloccate (18 Dicembre Public at receiving end as NC protests nationwide – La gente comune danneggiata dalla protesta nazionale del Nepal Congress).
Lunedì 19, il giorno deciso per lo sciopero, tre articoli spiegavano piuttosto bene la situazione da diversi punti di vista: il primo riportava la giusta costernazione dell’Ambasciatore Americano (US envoy concerned over banda, nome nepalese per sciopero), il secondo dava voce alle motivazioni del Partito del Congresso (Try to see, NC asks international comunity – Cercate di capire, chiede il Congresso alla comunità internazionale), mentre il terzo segnalava i passi fatti dal Governo per sbrogliere la situazione (Will begin process to withdraw case against Poudel, PM assures parties – Il Primo Ministro rassicura i Partiti che inizierà il processo per annullare i casi pendenti contro Poudel).
Seppure, un articolo del 22 Dicembre riportava che il Governo non ha ancora iniziato il procedimento, probabilmente per guadagnare un po’ di tempo ed aspettare che la situazione si tranquillizzi (22 Dicembre PM says no work yet to withdraw charges against Poudel – Il Primo Ministro afferma che nessun lavoro è ancora stato fatto per annullare i casi contro Poudel).
Venendo invece alla questione riguardante l’improvvisa e negativa cancellazione della visita del Primo Ministro Cinese, i politici nepalesi coinvolti in questa debacle sembrano aver capito che l’unico a rimetterci in caso di controversie con la Cina è il Nepal, e hanno accettato l’invito a Pechino per discutere nuovamente la visita (21 Dicembre Will go to Bejing, DPM Gacchadar tells envoy Yang – L’Ambasciatore Cinese Yang assicura che il Deputato del Primo Ministro e Gacchadar andranno a Pechino).
Nessun particolare sviluppo ha invece interessato la questione dei Diritti Umani e l’Amnestia Generale che i maggiori Partiti Nepalesi sembrano desiderare e la Commissione delle Nazioni Unite è comparsa sul quotidiano solo una volta per manifestare il suo dissenso verso una soluzione di questo tipo (20 Dicembre Top UN official warns political parties against blanket amnesty – Alto ufficiale delle Nazioni Unite manifesta parere contrario riguardo un’Amnestia completa).
Per il resto non ci sono particolari notizie positive da segnalare, anzi, l’avanzarsi del Generale Inverno sta mietendo le prime vittime, soprattutto nelle pianure, e la media delle ultime due settimane si è attestata alla morte giornaliera di 2 persone, senza contare i numerosi disagi (21 Dicemre Pag. 1 Cold spell leavve trail of death – Periodo freddo lascia una scia di morte; 21 Dicembre Pag. 4 Schools in the tarai districts remain shut – Le scuole dei distretti del Terai, a sud del paese, rimangono chiuse).
Per fortuna il problema non sta passando completamente inosservato e un gruppo di individui ha mosso la Corte Suprema contro quello che ritengono il fallimento delle agenzie governative preposte ad aiutare le persone in difficoltà (22 Dicembre SC moved against cold death – Corte Suprema mossa contro le morti per freddo).
La Corte Suprema ha quindi emesso una richiesta di spiegazioni al Governo, chiedendo quali passi sono stati fatti e quali ulteriori provvedimenti verranno presi in futuro.
Purtroppo, come ogni questione politica nepalese richiede il suo tempo e il Governo ha tempo una settimana per fare qualcosa e rispondere alla petizione, seppur nel frattempo il freddo continuerà a mietere vittime (23 Dicembre Pag. 1 Apex court issues show cause on cold deaths – La Corte Suprema emette una richiesta di comparizione sulle morti per freddo; Pag. 4 Govt given seven days to furnish written reply – Al Governo vengono dati 7 giorni per fornire una rispota scritta).
Alcune manifestazioni di ordine locale sono anche scoppiate nei vari distretti interessati e addirittura una trentina di ragazzi muniti di fogli di protesta hanno manifestato girando a torso nudo, seppur a giudicare dalla fotografia l’atmosfera sembrava quasi goliardica (23 Dicembre Half-naked Bara youths rally – Protesta di giovani di Bara mezzi nudi).
Nei vari articoli viene anche riportato come in India la Corte Suprema ha ordinato a numerosi stati di costruire ripari per i senzatetto, nonché di distribuire coperte e legna per le strade, semplici ma utilissimi provvedimenti, che sarebbero molto graditi anche in Nepal.
Sempre collegato all’argomento freddo, al centro di pagina due spiccava un titolone decisamente ironico riguardo alla questione, nella Valle di Katmandu, degli incendi provocati dall’aumentare considerevole dei fuochi accesi (23 Dicembre Winter sparks fires in Valley – L’Inverno accende i fuochi nella Valle, intendendo gli incendi; People suffer in lack of fire-fighting capability – La gente soffre a causa della mancanza di mezzi per combattere il fuoco).
L’articolo evidenzia soprattutto la cronica carenza di servizi antincendio, in un posto dove la maggior parte delle costruzioni è in legno e, in tutta la Valle, sono presenti solo 4 camion antincendio, di cui due, per fortuna, stazionati nella meravigliosa e storica città di Bakhtapur.
Bisognerebbe comunque anche segnalare la scarsa attenzione dei singoli, dovuta molto spesso alla sempre pericolosissima ignoranza e a un’attitudine portata invece dalla scarsità di mezzi (leggi povertà) per cui si continuano a utilizzare sistemi obsoleti senza tenere conto dei rischi.
Durante un periodo di grandi trasformazioni politiche come quelle che sono in corso recentemente in Nepal, anche un’attenta osservazione dei continui cambiamenti tramite i mass-media, si rivela talvolta inutile per cercare di capire gli effettivi sviluppi.
Nelle ultime settimane è capitato spesso di trovare articoli del quotidiano The Kathmandu Post, quasi allarmistici, secondo i quali il processo di democratizzazione sta fallendo e il Nepal è condannato a tornare nel caos; altre volte invece l’attenzione si sposta su avvenimenti ben poco importanti, che sembrano voler dimostrare che grossi problemi non ce ne sono.
E in effetti, con i soliti alti e bassi, le controversie politiche nepalesi vanno piano piano diminuendo, se non altro in gravità, e qualcosa si muove nell’ancora confusa situazione.
L’argomento topico degli ex-guerriglieri Maoisti, sta diventando sempre più complicato, soprattutto per quanto riguarda il numero di quelli che verranno integrati nell’Esercito, che non dovrebbe superare la prevista quota di 6.500, perché al momento l’NA (Nepal Army) sta affrontando un’altra situazione piuttosto difficile.
Dopo lunghe e altalenanti trattative, secondo alcuni accordi ottenuti nell’ambito della democratizzazione del paese con i leader delle organizzazioni delle caste inferiori, l’Esercito nepalese dovrebbe reclutare, oltre ai 6.500 Maoisti, circa 2.000 giovani della comunità dei Madhesi (l’etnia originale delle pianure nepalesi, considerata un casta “bassa”), nonché addirittura 1.000 dalit (fuori casta), che avrebbero quindi per la prima volta la possibilità di accedere alle Armi (18 Dicembre PM agrees to start process, Mahato said parties are mulling over recruiting 2.000 Madhesis and 1.000 Dalit and indigenous youths to the NA – Il Primo Ministro accetta di iniziare il processo, Il Ministro della Salute e della Popolazione Mahato conferma che i partiti stanno decidendo il reclutamento di 2.000 madhesi, 1.000 dalit e giovani provenienti da comunità indigene; 19 Dicembre Maoists, Morcha ‘agree’ to induct 3.000 in Army – Maoisti e Partito Morcha concordano nell’induzione di 3.000 nuovi elementi nell’Esercito).
Anche il 21 Dicembre, in prima pagina, era presente un piccolo articolo sull’argomento: Govt asks NA to take in Madhesi youths (Il Governo chiede all’Esercito di accettare i giovani Madhesi), ma proprio il giorno successivo, l’articolo più grande annunciava come l’aumento nel numero degli effettivi dell’Esercito stia creando problemi all’economia (22 Dicembre Economy stretched by swelling national army, NA strenght could exceed 110.000 soon – Economia provata dall’ingrandirsi dell’Esercito, Il numero degli effettivi potrebbe superare presto i 110.000).
Viene anche riportata un’interessante tabella che riporta il budget dedicato alla Difesa negli ultimi nove anni, che è passato da circa 8 miliardi e mezzo di rupie dell’anno fiscale 2003/04, agli attuali 19 miliardi del 2011/12, con un incremento superiore al 50%.
E quindi, quasi in risposta a questo articolo, all’improvviso il 23 Dicembre, sembra che la decisione sull’inclusione dei 2.000 Madhesi e 1.000 Dalit non sia ancora ufficiale, causa la mancanza dei relativi documenti e al fatto che la decisione non era stata accettata benevolmente da tutti (22 Dicembre Pag. 1 Army unhappy with decision – Esercito scontento della decisione; Pag. 4 Madhesi recruitment deal a ploy: Yadav – Il reclutamento dei Madhesi uno stratagemma: afferma uno dei leader dei Madhesi stessi Yadav; 23 Dicembre Revival of 3.000 NA vacancies still uncertain, The ministry nd the Army have not received the policy paper that aims at making the Nepal Army more inclusive – Utilizzo dei 3.000 posti vacanti nell’Esercito ancora incerto, Il Ministro.della Difesa e l’Esercito non hanno ancora ricevuto i documenti che certificano la maggior inclusione nell’Esercito Nepalese).
Per quanto concerne invece la restituzione delle terre da parte della fazione ribelle Maoista, dopo una strenua resistenza, verrà risolta attraverso un importantissimo meeting di Partito, il 23 Dicembre, durante il quale il Segretario Generale Dahal e il suo vice Baidya dovrebbero finalmente mettersi d’accordo (22 Dicembre Baidya faction grabs land, houses in Kapilavastu – La fazione di Baidya riprende terreni e case a Kapilavastu; 20 Dicembre Maoist rival leaders may cross swords – I Leader Maosti rivali potrebbero scontrarsi).
Un altro argomento che ha occupato le pagine dei giornali per tutta la settimana, è stato lo sciopero generale, indetto per Lunedì, a causa della morte di un popolarissimo leader della sezione giovanile del Partito del Congresso, in seguito ad un attacco mentre si trovava in carcere in attesa di un processo.
Il Congresso ha quindi proclamato uno sciopero per protestare contro l’incidente e far dichiarare il leader ucciso Poudel, martire per la società (come avvenuto in passato per coloro che erano stati uccisi durante gli scontri per rovesciare la monarchia).
Il problema è che molto probabilmente il signor Poudel era anche un criminale e il Governo si trova nell’imbarazzante situazione di dover martirizzare un delinquente.
Il 18 Dicembre un articolo forse eccessivamente critico denunciava i primi problemi che stava creando la protesta, durante la quale, secondo tradizione nepalese, anche le strade erano bloccate (18 Dicembre Public at receiving end as NC protests nationwide – La gente comune danneggiata dalla protesta nazionale del Nepal Congress).
Lunedì 19, il giorno deciso per lo sciopero, tre articoli spiegavano piuttosto bene la situazione da diversi punti di vista: il primo riportava la giusta costernazione dell’Ambasciatore Americano (US envoy concerned over banda, nome nepalese per sciopero), il secondo dava voce alle motivazioni del Partito del Congresso (Try to see, NC asks international comunity – Cercate di capire, chiede il Congresso alla comunità internazionale), mentre il terzo segnalava i passi fatti dal Governo per sbrogliere la situazione (Will begin process to withdraw case against Poudel, PM assures parties – Il Primo Ministro rassicura i Partiti che inizierà il processo per annullare i casi pendenti contro Poudel).
Seppure, un articolo del 22 Dicembre riportava che il Governo non ha ancora iniziato il procedimento, probabilmente per guadagnare un po’ di tempo ed aspettare che la situazione si tranquillizzi (22 Dicembre PM says no work yet to withdraw charges against Poudel – Il Primo Ministro afferma che nessun lavoro è ancora stato fatto per annullare i casi contro Poudel).
Venendo invece alla questione riguardante l’improvvisa e negativa cancellazione della visita del Primo Ministro Cinese, i politici nepalesi coinvolti in questa debacle sembrano aver capito che l’unico a rimetterci in caso di controversie con la Cina è il Nepal, e hanno accettato l’invito a Pechino per discutere nuovamente la visita (21 Dicembre Will go to Bejing, DPM Gacchadar tells envoy Yang – L’Ambasciatore Cinese Yang assicura che il Deputato del Primo Ministro e Gacchadar andranno a Pechino).
Nessun particolare sviluppo ha invece interessato la questione dei Diritti Umani e l’Amnestia Generale che i maggiori Partiti Nepalesi sembrano desiderare e la Commissione delle Nazioni Unite è comparsa sul quotidiano solo una volta per manifestare il suo dissenso verso una soluzione di questo tipo (20 Dicembre Top UN official warns political parties against blanket amnesty – Alto ufficiale delle Nazioni Unite manifesta parere contrario riguardo un’Amnestia completa).
Per il resto non ci sono particolari notizie positive da segnalare, anzi, l’avanzarsi del Generale Inverno sta mietendo le prime vittime, soprattutto nelle pianure, e la media delle ultime due settimane si è attestata alla morte giornaliera di 2 persone, senza contare i numerosi disagi (21 Dicemre Pag. 1 Cold spell leavve trail of death – Periodo freddo lascia una scia di morte; 21 Dicembre Pag. 4 Schools in the tarai districts remain shut – Le scuole dei distretti del Terai, a sud del paese, rimangono chiuse).
Per fortuna il problema non sta passando completamente inosservato e un gruppo di individui ha mosso la Corte Suprema contro quello che ritengono il fallimento delle agenzie governative preposte ad aiutare le persone in difficoltà (22 Dicembre SC moved against cold death – Corte Suprema mossa contro le morti per freddo).
La Corte Suprema ha quindi emesso una richiesta di spiegazioni al Governo, chiedendo quali passi sono stati fatti e quali ulteriori provvedimenti verranno presi in futuro.
Purtroppo, come ogni questione politica nepalese richiede il suo tempo e il Governo ha tempo una settimana per fare qualcosa e rispondere alla petizione, seppur nel frattempo il freddo continuerà a mietere vittime (23 Dicembre Pag. 1 Apex court issues show cause on cold deaths – La Corte Suprema emette una richiesta di comparizione sulle morti per freddo; Pag. 4 Govt given seven days to furnish written reply – Al Governo vengono dati 7 giorni per fornire una rispota scritta).
Alcune manifestazioni di ordine locale sono anche scoppiate nei vari distretti interessati e addirittura una trentina di ragazzi muniti di fogli di protesta hanno manifestato girando a torso nudo, seppur a giudicare dalla fotografia l’atmosfera sembrava quasi goliardica (23 Dicembre Half-naked Bara youths rally – Protesta di giovani di Bara mezzi nudi).
Nei vari articoli viene anche riportato come in India la Corte Suprema ha ordinato a numerosi stati di costruire ripari per i senzatetto, nonché di distribuire coperte e legna per le strade, semplici ma utilissimi provvedimenti, che sarebbero molto graditi anche in Nepal.
Sempre collegato all’argomento freddo, al centro di pagina due spiccava un titolone decisamente ironico riguardo alla questione, nella Valle di Katmandu, degli incendi provocati dall’aumentare considerevole dei fuochi accesi (23 Dicembre Winter sparks fires in Valley – L’Inverno accende i fuochi nella Valle, intendendo gli incendi; People suffer in lack of fire-fighting capability – La gente soffre a causa della mancanza di mezzi per combattere il fuoco).
L’articolo evidenzia soprattutto la cronica carenza di servizi antincendio, in un posto dove la maggior parte delle costruzioni è in legno e, in tutta la Valle, sono presenti solo 4 camion antincendio, di cui due, per fortuna, stazionati nella meravigliosa e storica città di Bakhtapur.
Bisognerebbe comunque anche segnalare la scarsa attenzione dei singoli, dovuta molto spesso alla sempre pericolosissima ignoranza e a un’attitudine portata invece dalla scarsità di mezzi (leggi povertà) per cui si continuano a utilizzare sistemi obsoleti senza tenere conto dei rischi.
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