martedì 2 agosto 2011

Meno carne nel piatto... meno inquinamento sulla terra...




Di tutte le cose che un individuo può fare per contribuire a rallentare il processo di cambiamento climatico - cambiare lampadine, abbassare il condizionatore, andare in bicicletta - poche, se non nessuna, ha un impatto così forte quanto mangiare meno carne.

Così, almeno, dice l’EWG (Environmental Working Group) nella sua nuova
“Meat Eater’s Guide to Climate Change and Health” (Guida al cambiamento climatico e alla salute per carnivori). Sì, questa è una guida per i mangiatori di carne, non un’argomentazione a favore di una dieta vegetariana o vegana, che potrebbe essere eccessivo chiedere a un popolo di carnivori.
Ma semplicemente eliminare un pasto o due o tre di carne può avere un grande impatto, secondo l’EWG:

se tutte le persone negli Stati Uniti non mangiassero carne o formaggio anche solo un giorno alla settimana, per un anno, l'effetto sulle emissioni sarebbe l'equivalente di togliere 7,6 milioni di automobili dalla strada.

oppure

Se mangerete un hamburger in meno a settimana, per un anno, sarà come togliere l'auto dalla strada per 320 miglia o asciugare i vestiti in metà del tempo.


Oppure, come rileva Mark Bittman, se per due giorni alla settimana non mangerete carne o formaggio fino a cena, otterrete qualcosa di simile.

Risparmierete anche denaro – i pasti vegetariani in genere costano meno - e farete un favore al vostro cuore, dato che la maggioranza delle verdure contengono una percentuale più bassa rispetto alla carne di grassi che ostruiscono le arterie.

Non ho fiducia totale nell’EWG, che tende a vedere rischi dappertutto. Ma questo rapporto mi sembra sia solido e utile. Per redigere il rapporto, l’EWG ha collaborato con CleanMetrics, una società di consulenza ambientale, per calcolare la stima dell’impronta di carbonio di 20 tipi di proteine della carne, pesce, latticini e vegetali coltivati in modo convenzionale (non organici o alimentati a erba). Nel conteggio sono inclusi i pesticidi e i fertilizzanti usati per coltivare i mangimi per gli animali, il pascolo, le lavorazioni, il trasporto, la cottura e, infine, lo smaltimento del cibo inutilizzato.

Si è scoperto che carni diverse hanno un impatto totalmente diverso. Il manzo, ad esempio, genera più del doppio delle emissioni del maiale, quasi quattro volte quelle del pollo, e più di 13 volte quelle delle proteine ​​vegetali come fagioli, lenticchie e tofu. Ecco un grafico:

[http://www.coscienza.org/images/articoli/graficoCarne.png]

Da notare che un chilo di formaggio ha un impatto di carbonio superiore rispetto alla carne di maiale, tacchino o pollo. Questo mi ha sorpreso.
Mi ha fatto piacere vedere le lenticchie nella parte bassa del grafico; sono tra le mie preferite.

Citando i dati USDA, il rapporto dice anche che negli Stati Uniti il 20% della carne non consumata finisce nelle discariche. Le percentuali variano per tipologia: sono stati gettati il 40% di pesce fresco e congelato, il 31% di carne di tacchino, il 25% di carne di maiale, il 16% di carne bovina e il 12% di carne di pollo.

Mentre non ci sono prove che la carne, se consumata con moderazione, sia poco sana, la maggioranza degli Americani mangia di gran lunga più proteine del fabbisogno giornaliero raccomandato.

Mangiare troppa carne può contribuire a malattie cardiovascolari e all’obesità, e uno studio del 2009 del National Cancer Institute citato dall’EWG ha scoperto che le persone che mangiavano più carne rossa avevano il 20% di probabilità in più di morire di cancro e 27% di probabilità in più di morire di una malattia cardiaca rispetto a coloro che ne mangiavano il minimo.

Quando i consumatori mangiano carne, dice l’EWG, dovrebbero cercare di non acquistarne o ordinarne troppa e, se possibile, cercare quella di animali alimentati ad erba o allevati al pascolo, carne biologica certificata o carne non trasformata.

Celebrità che hanno appoggiato la guida includono l’autore Michael Pollan, l’autore e medico Andrew Weil e lo chef Mario Batali. Batali viene citato per aver detto: “La maggior parte delle persone negli Stati Uniti mangia d’abitudine più carne di quanto sia bene per loro o per il pianeta”.

Per saperne di più, incluso ricette, visitate l'ottimo sito web “Meatless Monday” (lunedì senza carne), realizzato in collaborazione con la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health (Scuola di Salute Pubblica).
L'EWG mi ha detto che non hanno preso soldi da aziende del settore alimentare per sostenere la Meat Eaters Guide.

Marc Gunther - theenergycollective.com

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Traduzione a cura di: IRC - Istituto di Ricerca della Coscienza - O.N.L.U.S. (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale)
Sede legale: Via Attilio Ambrosini, 72 - 00147 Roma

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