lunedì 1 agosto 2011

Agricoltura biologica e difesa del suolo e della salute... Avanzare nella consapevolezza ecologica


"Mangiare biologico e vivere con cura"

Scrive Giuseppe Altieri: “Molta gente finalmente informata a dovere dichiara, come potete leggere sul blog in altri post, che da oggi si rivolgerà ai prodotti biologici... Dobbiamo combattere ogm e pesticidi con le giuste armi del diritto e della scienza comunicata ai politici e giuristi e individuare varietà italiane con cui affermare il Made in Italy, come 100% coltivato in Italia, unico e inimitabile 100% biologico e 100% OGM free Aprono negozi biologici dappertutto per rispondere alle esigenze dei cittadini informati... che vendano prodotti italiani e non di importazione Credo che sostenerci sia nell'interesse prioritario del settore biologico italiano e più generale di tutti i cittadini italiani Muoviamoci subito per non perdere l'occasione... ...è già molto tardi... ma ancora non troppo i prossimi due anni di PSR regionali e nazionale saranno decisivi per il futuro agricolo italiano”

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Commento di Giovanni Malatesta:

"Sono un agricoltore biologico. Al tempo stesso, chi mi conosce sa che combatto contro le nocività ambientali, quindi sono perfettamente consapevole che anche se io non dò veleni i veleni mi piovono comunque dal cielo da tutte le fonti inquinanti (non ci sono solo le scie chimiche ...) o dall'acqua delle falde inquinate magari dagli stessi agenti che io evito di dare.

Comunque, se sempre più aziende scegliessero il biologico, almeno un rubinetto dei veleni butterebbe un po' meno, e questo certo non è da disprezzare. Che poi ci sia biologico e biologico è un altro discorso e la gente deve essere informata del fatto che non esiste una garanzia assoluta per cui è bene, se possibile organizzarsi in gruppi di acquisto, andare a visitare le aziende produttrici, privilegiare una filiera biologica corta in modo da poter meglio conoscere il produttore e il suo modo di operare ecc. Ma tra una mela intrisa di veleni e una mela biologica coltivata in un territorio diverso dalla Val di Non, dove ormai è diventato impossibile fare biologico per la presenza ubiquitaria dei veleni (purtroppo anche nei corpi dei bambini che vi abitano), io preferisco comunque mangiare una mela bio (anche se non è mia e non ho garanzie assolute sulla corretezza del certificatore) ... Giusto essere cauti e non prendere per oro tutto quel che luccica, ma se vogliamo uscire da questo pantano in cui la fanno da padroni i venditori di veleni, non c'è che una strada da scegliere: quella della conversione al biologico del maggior numero di aziende possibile: ma stiamo tranquilli che non sarà una strada facile, perchè è interesse che il biologico resti una nicchia alla portata di pochi, con prezzi gonfiati non certo dai produttori, ma dalle catene distributive, che distribuendo fondamentalmente prodotti convenzionali ed industriali, hanno interesse a mantenere il biologico come mercato di nicchia rivolto ad un target (ho imparato che si dice così) molto specifico e ristretto. Non si può mai buttare il bambino con l'acqua sporca, soprattutto quando l'acqua in questione è molto meno sporca del fiume in cui la gettiamo ...

Cordialmente

Giovanni Malatesta

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