lunedì 17 aprile 2023

Amare/non amare gli alberi...

 

Prima

Dopo


Brutta sorpresa, quella che attendeva Francesco e me quel giorno dei primi di marzo scorso.

Fra gli alberi inseriti nel programma di visite c’era l’accattivante quercia scoperta da Fabrizio Falcioni nei pressi delle cantine di Monteschiavo, sul territorio comunale di Castelbellino, nella valle del fiume Esino.

Le dimensioni non erano di quelle paradossali, comunque discrete: una circonferenza di m. 4,08 e una ampiezza di chioma di 22 metri. Tuttavia, l’armonia della figura e il valore paesaggistico determinato dal suo isolamento su una altura, mi avevano fatto prendere in considerazione l’ipotesi di inserirla fra gli alberi di “Serie A” nel libro in approntamento.

Appena avvistata la quercia, ecco esplodere un senso di sconforto: prima di noi era arrivato il Potatore Folle. Non vado avanti con commenti; metto solo a confronto la foto della quercia di quattro anni fa e quella di adesso. Quali ragioni legate alla salute della quercia o all’incolumità dei passanti possono aver indotto i proprietari della quercia a compiere uno scempio di questa portata? Abbiamo scattato una foto e via; la quercia di Monteschiavo dovrà attendere almeno 30 anni per recuperare il fascino perduto e ambire a una presenza in un libro.

Mentre la serie di viaggi sta volgendo a termine, possiamo trarre alcune conclusioni.

Abbiamo incontrato querce censite dalla Regione Marche e inserite nell’elenco degli Alberi e FVM tutelati. Queste, nella migliore delle ipotesi, le abbiamo trovate inalterate, rispetto ai tempi antecedenti la legge regionale, ma molto spesso le abbiamo trovate in stato pietoso se non disastroso. Nessun Potatore Folle ha osato sfiorarle. Però, rovescio della medaglia, nessuno più se ne è preso cura per cui, abbandonate a se stesse e prive di cure, le abbiamo trovate spesso sommerse dall’edera, traforate dai cerambici, se non addirittura stese al suolo.

Quelle, invece, non censite e non protette, sono state spesso vittime del Potatore Folle, tanto che mi sono visto costretto a toglierne alcune dal libro (quercia di Valmir, quercia Divina Pastora, Quercia di Torre di Palme…), non avendo più i requisiti per essere ritenute monumentali.

Dice bene l’amico Andrea Gulminelli: le leggi ci sono, anche buone leggi; peccato che nessuno le faccia rispettare!

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